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GRIMILDE
RITO ORDINARIO - I GRADO

TRASCRIZIONE DELL'UDIENZA

lunedì 7 novembre 2022

ATTENZIONE: TRASCRIZIONE DELL’UDIENZA DA SBOBINARE
I refusi che inevitabilmente faremo – dovuti alla trascrizione in tempo reale – verranno corretti in un secondo tempo

Ore 9.25 in attesa dell’arrivo della Corte

Ore 9.42 entra la Corte

 

Vengono controllati i collegamenti:

Novara: imputato Grande Aracri Francesco presenti

Civitavecchia: imputati Grande Aracri Paolo, Costi Omar presenti

 

Gli avvocati della difesa sono TUTTI assenti tranne l’avvocato Belli.

(NDR: un fatto che riteniamo davvero irrispettoso)

 

Assenti gli imputati:

Barberio Gregorio

Brugnano Domenico

Cagossi Luigi

Caschetto Salvatore

Giordano Nunzio

Oppido Domenico

Oppido Gaetano

Passafaro Francesco Paolo

Passafaro Giuseppe

Passafaro Pietro

Pistis Matteo

Pistis Roberto

Rizzo Antonio

 

Giudice: abbiamo terminato l’istruttoria, prima di chiudere il dibattimento ci sono richieste particolari?

 

La PM Ronchi preannuncia la consegna del materiale, degli audio e di tutta la documentazione.

Chiede inoltre l’autorizzazione all’audizione di Goglia della DIA in merito alla testimonianza che Ferrari Hermes ha reso il 17 ottobre. Testimonianza palesemente falsa come si evincono dalle diverse intercettazioni.

 

Ore 10.30: Dopo due rientri per deliberare della Corte, il giudice da l’autorizzazione all’ultima deposizione prima della chiusura del dibattimento.

 

Giudice: preso atto che il dibattimento non risulta ancora formalmente chiuso, ammette la documentazione e la testimonianza di Goglia della DIA di Bologna.

 

Il testimone Goglia, a servizio della DIA di Bologna, dopo aver letto la formula di rito procede con la sua deposizione elencando le varie intercettazioni e le prove che portano alla conclusione della conferma delle parole del collaboratore Antonio Valerio: l’incontro del 10/02/2014 fra Brugnano, Grande Aracri Paolo da una parte, Formentini e Hermes Ferrari dall’altra è avvenuto.

 

La PM Ronchi consegna la documentazione di tutte le intercettazioni in riferimento a quanto deposto da Goglia in merito a Hermes Ferrari.

 

Giudice: dichiaro chiuso formalmente il dibattimento. La parola alle parti, prego Pubblico Ministero. Ha bisogno di una pausa?

PM Ronchi: no no, se ne avete bisogno voi, battete un colpo.

 

Inizia la requisitoria della PM Ronchi che descrive l’istruttoria.

"A differenza del processo Aemilia non ho avuto a fianco il pm Mescolini"

La  PM Ronchi ringrazia tutti coloro che hanno partecipato lealmente a questo processo. Il Tribunale che, con sacrificio, ha diretto e ha consentito che il processo potesse svolgersi nei giusti tempi.

Ringrazia le parti civili, gli avvocati della difesa, la segreteria della DIA, la polizia giudiziaria, il commissario Pescatore, la squadra mobile. La Ronchi elenca tutti coloro che hanno collaborato con lei con dedizione.

Ringrazia inoltre quel pubblico sempre presente, i giornalisti, gli attivisti delle associazioni antimafia.

 

Capo 1 Grande Aracri Francesco: è sempre riduttivo definire quello che è. E’ la ‘ndrangheta in Emilia, la più risalente forma di adattamento della ‘ndrangheta nel nostro territorio. Ormai affrontiamo diversi processi in questo distretto. Non è mai stata fatta una graduatoria fra i sodali se non a livello probatorio per trovare i ruoli di vertici o meno. GA Francesco è il vertice massimo della ‘ndrangheta in Emilia e ne detta le strategie. Tutti i sodali si sono uniformati. Ha modellato la N su questo territorio in forme che potessero proliferare, in ogni settore soprattutto economico. Ha deciso che la dimostrazione più brutale dovessero essere messe da parte, trasferiti in altri territori che avrebbero purtroppo assorbito meglio le strategie violente. In Emilia no, il manifestarsi all’esterno come un imprenditore dare l’immagine dell’immigrato che si rimbocca le mani. L’Emilia non avrebbe digerito azioni eclatanti, bisognava parlare lo stesso linguaggio. Quello della ricchezza ottenuto tramite scorciatoie, un linguaggio che l’emiliano poteva comprendere.

Mimetizzandosi nella società civile. Sono uscite le motivazioni del maxiprocesso Aemilia in Cassazione che attestano il fenomeno della N in Emilia come un “gruppo mafioso autonomo supportato da ampia dotazione di uomini e mezzi” e come una associazione mafiosa che è passata dagli schemi tradizionali della N. Superare gli schemi tradizionali questa la direttiva per espandersi e da assumere in caso di arresti e indagini. I processi hanno svelato gli inganni. Giocando sulla discriminazione del cutrese immigrato in Emilia. L’argomento della discriminazione è un inganno, lo ha sdoganato GA Francesco e tutti gli altri sodali nel processo Aemilia.

 

La PM Ronchi nomina un articolo pubblicato sui giornali dove si parlava della discriminazione dei cutresi.

 

Lettere e rivendicazioni di questo tipo sono stati i cavalli di battaglia degli imputati in Aemilia.

La PM Ronchi nomina le tante condanne di GA Francesco.

 

La sentenza di Edilpiovra ha descritto in maniera efficace il ruolo di vertice di GA Francesco affermando che opera nel reggiano con modalità più “morbide” cioè attraverso le false fatture e che egli esprime una mentalità tipicamente mafiosa.

Dall’integrazione di questi provvedimenti sono emersi passaggi che vorrei evidenziare. L’assenza di visita ai fratelli detenuti devono letti come un atteggiamento di prudenza. Egli è cauto e prudente nelle frequentazioni. Le sentenze Edilpiovra hanno messo in luce i rapporti fra GA Francesco e Amato Alfredo condannato in Aemilia.

Emerge che GA Francesco sta cercando di mettere a posto anche gli Amato affermando a chi possono rubare e a chi no. Rapporti fra GA Francesco e Turrà Salvatore pluripregiudicato.

GA Francesco si è attivato dopo l’ordine nel 2002 proteggendo Turrà Salvatore su ordine di GA Nicolino. Portando così Turrà Salvatore a schierarsi con i GA abbandonando i Dragone.

I Turrà, anche Roberto, doveva definitivamente schierarsi da una parte o dall’altro. E’ stato intercettato un dialogo fra Niutta e Alfredo Amato. Amato dice che Salvatore è con Franco (inteso GA Francesco). Salvatore si sta mettendo a disposizione con “loro” (inteso GA).

 

Si ricava che GA Francesco si occupa di inserire nella famiglia i Turrà. Sarcone Nicolino e GA Francesco si vedono e si frequentano, fra i due vi è una ripartizione di potere e competenza, che vi è ripartizione fra i territori e che operano in modo autonomo. Lo stesso Sarcone dice a Niutta, ognuno si regola come vuole con i propri “cristiani”.

Francesco GA si muove in modo più sottile e attiva una politica di velata minaccia nei confronti dei cutresi che non possono invocare aiuto allo Stato poiché coinvolti nelle false fatturazioni.

GA Francesco nel reggiano era considerato il capo dell’organizzazione mafiosa (Edilpiovra).

I rapporti con GA Antonio (il fratello preferito) erano ottimi, lo dice anche Liperioti (divenuto collaboratore). La strategia di basso profilo è stata quella giusta.

GA Francesco è stato arrestato nel febbraio 2003 in Edilpiovra, ha fatto periodi di carcere ed è stato detenuto fino al febbraio 2004 e poi dal 2008 al 2010, non ha mai confessato la sua appartenenza anzi ha sempre contestato le sue condanne. Dopo la contestazione di Edilpiovra che si chiude nel 2003 egli ha continuato le medesime condotte avute in precedenza. Sapendo di essere certo obiettivo degli inquirenti, da un lato ha utilizzato la intestazione fittizia dei beni e dall’altra agendo sempre in modo nascosto.

 

GA Francesco era ossessionato, ha utilizzato i figli, il più violento GA Salvatore (incapace di adattarsi alla condotta di basso profilo), del figlio minore GA Paolo più intelligente del fratello Salvatore ma non meno pericoloso e della figlia Rosita che cavalca la mera appartenenza famigliare, rivestendo un ruolo di rilievo.

 

Sono i figli che diventano la lunga mano di Francesco rappresentando il padre e man mano loro stessi prendendo in mano il ruolo mafioso. Abbiamo sentito molte persone in questa aula abbassare la voce e avere difficoltà quando parlavano di Francesco GA.

Nel corso della detenzione di Edilpiovra GA Francesco ha utilizzato le visite in carcere per dare le sue direttive. Non c’è un prima o un dopo nella vita di GA Francesco. Un prima in cui è stato mafioso e un dopo in cui non lo è stato più. Non c’è.

Scrive il tribunale di RE: alla scarcerazione il GA ha ripreso la sua attività. Non ha posto in essere nessun gesto di discontinuità con il suo passato. Elemento apicale della consorteria.

 

GA Francesco ha continuato a muoversi nella consorteria con i sodali (la PM elenca alcuni dei sodali). Anche grazie all’accoglienza che Brescello gli ha dato, anche dopo le condanne. Brescello, non voglio dilungarmi sul volantino dell’allora sindaco Vezzani, condito di tali sciocchezze che si commentano da sole. Francesco dice quella lettera è molto importante, l’ha mandata a tutti i cittadini.

 

La PM Ronchi elenca tutte le mancanze del comune di Brescello e parla del video angosciante di Corto Circuito, della relazione di scioglimento del comune di Brescello. Elenca le parole evinte dalle intercettazioni in carcere di GA Francesco: “di me la popolazione parla bene” cita i suoi estimatori, Marcello “con cui abbiamo bevuto e mangiato”, il maresciallo… il prete… il maresciallo che “poverino” lo hanno spedito a casa di Cristo.

 

Brescello è stato negli anni di Grimilde il terreno fertile e accogliente dell’azione mafiosa di GA. Ci sono altri posti in cui una manifestazione indetta a sostegno del sindaco che aveva speso parole positive nei confronti di GA è stata chiamata contro tutte le mafie con Marcello divenuto teatro della scesa in piazza dei GA e argomento utilizzato dai GA per dire che non sono mafiosi? E’ un gioco degli specchi.

Leggetevi lo studio dell’università di Milano su Brescello! Leggetelo tutto!

La Ronchi, legge alcune pagine della ricerca.

 

Non è oggetto di questo processo cosa sia Brescello oggi, se Brescello ha imparato la lezione e non si difende negando un fenomeno, che non si fa bene il territorio se non si tengono le distanze dalla ‘ndrangheta… è speranza che anche Grimilde abbia aiutato ad aprire qualche occhio in più.

 

Anche prima del 2001 l’azione di GA Francesco era la medesima, una condotta intrisa di mafiosità. Il capo 52 è uno di questi episodi. Abbiamo le dichiarazioni di Conte Franco, da ritenersi credibile perché ha raccontato un fatto sino a quel momento ignoto alle indagini.

C’è stato l’intervento di Branda Vincenzo, un violento pluripregiudicato, nei confronti di Conte Franco. Abbiamo le dichiarazioni di Conte Biagino che pur non esponendosi in modo incivile in questa aula, qualcosa ha detto.

GA Francesco ci ha dato prova di aver tenuto tutta la documentazione dei suoi affari, non è un caso che non abbia prodotto proprio la documentazione degli assegni di Conte Franco. Si evince anche in una intercettazione durante una visita di Rosita al padre Francesco.

Si tratta di una estorsione pluriaggravata e vi è l’aggravante mafiosa.

 

Questa vicenda attesta la mafiosità di GA Francesco e ci consegna una fotografia dell’atteggiamento nei confronti di alcuni imprenditori. I rapporti assumono contorni grigio mafia, qualche lavoretto che porta qualche soldo in nero. E poi la storia si ripete con i figli GA Paolo e il figlio di Conte. Con la mafia non si deve avere nessun rapporto. Di storie come quelle dei Conte sono piene le storie dei processi.

 

Vicenda di Le Castella, che rivela i rapporti con i Vertinelli e con GA Nicolino. Vicenda che diventerà centrale non appena GA Nicolino uscirà di galera. I Vertinelli continuavano ad avere con le loro società ad avere intestati gli immobili. Le palazzine non dovevano più essere intestate ai Vertinelli, ma non potevano passare direttamente ai GA.

Vertinelli Paolo racconta il confronto con GA Nicolino e dice di avergli detto “dammi i soldi che ho speso, senza interessi”. GA Nicolino prende possesso e i Vertinelli diventano intestatari fittizi. Situazione rimasta congelata in seguito all’operazione Scacco Matto.

 

Nicolino GA esce di galera, i sodali si passavano il tam-tam per festeggiare, “mezza Reggio Emilia scende a Cutro per festeggiare”. Scende alla luce del sole anche GA Francesco. Prendendo un pullman, viaggiando di notte, utilizzando un cellulare intestato a un pakistano e ritorna a Cutro per incontrare in segreto il fratello. Ma è stato smascherato, beccato con le dita nella marmellata. Si è scapicollato per essere il primo a dare omaggio al fratello scarcerato. “Franco sta sempre dietro le quinte ma manovra lo stesso, è guardingo, non si è mai esposto, ma a livello di N ha il suo pregio”. Che fosse più intelligente il suo atteggiamento sta nel fatto che il fratello Nicolino ha passato la sua vita in carcere, mentre Franco mandava avanti gli altri.

 

Il figlio lo ha espressamente riconosciuto a un incontro con alcuni parenti fra cui Ernesto GA.

 

Salvatore GA “è inutile che la rigiriamo, papà è andato in galera per i “cristiani” di RE”.

Francesco GA si è scapicollato per recarsi a Cutro. Sbandierava che non incontrava il fratello Nicolino dalla morte del padre dal 1995, mentre si è recato diverse volte in visita al fratello in carcere. Come era andato dal fratello Ernesto GA. Sino a che Edilpiovra lo ha colpito e tali colloqui si sono rivelati impraticabili. Francesco è tornato dal fratello Ernesto e dal fratello Antonio in una fase in cui era stato assolto in appello da Edilpiovra ed era in attesa del secondo processo in appello.
Una volta appreso delle intercettazioni del 2011 ha cercato di ribattere. GA Francesco se voleva essere ascoltato parlava a voce alta e scandita, per poi abbassare la voce quando voleva mandare messaggi ai famigliari.

Con buona pace della intervista rilasciata a Luca Ponzi.

 

Anche in altri frangenti GA Francesco ha usato l’utenza di quel pakistano.

 

Poi GA Francesco ha tirato fuori il problema dell’eredità. Francesco ha affermato che si è scapicollato per l’eredità che poverino ci ha detto che fra l’altro i fratelli lo avevano escluso nonostante fosse il fratello più grande, anche qui siamo alle comiche.

I beni dell’eredità sono stati di fatto spartiti fra fratelli e sorelle. Ga Francesco non ha subito alcun pregiudizio.

Di recente a marzo 2022 in concomitanza con il processo Grimilde, fratelli e sorelle hanno provveduto a una divisione formale. Il fatto che sia avvenuta mentre diversi fratelli erano detenuti ha dimostrato che non occorreva la presenza dei fratelli, fatto che smentisce la motivazione per cui Francesco era sceso a Cutro per l’eredità.

 

L’indagine Grimilde ha rivelato gli stessi rapporti fra i GA di Brescello e i GA di Cutro, sempre mantenuti, mai interrotti, naturalmente con gli adeguati accorgimenti.

 

La Ronchi legge un dialogo fra Gualtieri e GA Francesco che afferma che non poteva scendere per il matrimonio di Elisabetta GA perché in libertà vigilata.

Si evincono le attività e il reciproco sostegno fra Gualtieri e Francesco GA.

Francesco ogni volta che ha potuto si è recato a Cutro, ad esempio nel 2015 quando ha incontrato Domenico ed Ernesto GA per la vicenda delle Scarazze.

 

Quando Mauro Giuseppina si recava a RE cercava in tutti i modi di avere rapporti con la cosca.

GA Nicolino era informato dell’esistenza e dei dettagli dell’operazione immobiliare del fratello, ve ne ha parlato il commissario Pescatore.

 

Durante il processo abbiamo ricostruito le visite in carcere di Salvatore GA e Paolo GA.

Paolo era appena divenuto maggiorenne.

Salvatore e Paolo erano al matrimonio della figlia di Nicolino GA, come molti altri sodali. Anche GA Francesco sottoposto a libertà vigilata ha provato a scendere, facendo istanza, con motivazioni diverse. Istanze rigettate due volte.

Abbiamo ricostruito le visite nella tavernetta di Nicolino di GA Salvatore e altri GA di Brescello.

E’ stato evidenziato il ruolo di Salvatore di GA in raccordo con la cosca di Cutro. Salvatore aggiorna Giuseppina Mauro, moglie di Nicolino.

Vi sono due video tratti dal cellulare di Paolo che ritraggono diversi sodali. Non è mancato in quel matrimonio del 2014, la classica illustrazione degli assenti, fra cui Francesco, nonché la citazione del padre della sposa, Ernesto Grande Aracri.

 

Matrimoni e funerali sono occasioni per cementare i legami fra i mafiosi.

 

Rispetto a GA Rosario in merito al processo Pesci, è stato assolto della attività “nel mantovano”, dando comunque atto dei rapporti avvenuti con la cosca.

La DDA di Bologna ha fatto appello, ma viene rigettata dal tribunale di Brescia. L’assoluzione del processo Pesci in realtà ha conclamato l’appartenenza di Rosario GA al sodalizio reggiano (e non mantovano/cremonese).

 

Si evince, senza entrare nel dettaglio che la Eurogrande Costruzione srl era una società mafiosa.

La rilevata sproporzione indice di proventi illegali. Si parla di nero, di guadagni non tracciati. Vengono segnalate la collaborazione fra la Eurogrande e due società mafiose come si è evinto in Aemilia (FML e Sice).

 

L’interesse di GA Francesco era antecedente anche all’acquisizione da parte sua delle quote della Santa Maria.

 

La Artoni ha affermato che mai avuto a che fare con Giuseppe Giglio, ma solo con GA Francesco. Nei pressi del terreno è stato piazzato il cartello relativo alla messa in vendita del complesso immobiliare, ben prima che l’immobiliare Santa Maria divenisse reale proprietario. Cosa che ha fatto che nessun’altro si facesse avanti per acquistare il terreno. Cosa che evince l’arroganza del comportamento mafioso.

23.2.2006 la Eurogrande Costruzioni nella persona di Rosita GA chiede l’affisione di un cartello.

Terreno che sarà acquistato due anni dopo non dalla Eurogrande, ma dalla immobiliare Santa Maria. Francesco non era ancora titolare delle quote della Santa Maria e aveva ceduto le quote anche di Eurogrande 70% a Rosita e il restante era già intestato al figlio GA Salvatore.

E’ evidente che gli accordi per la costruzione del plesso erano già in sussistenza. Dietro c’era sempre GA Francesco come ha detto la Artoni, smentendo le spontanee dichiarazioni di GA Francesco dell’udienza del 6.6.2022 che ha accusato la Artoni di ricordare male che si trattava dell’immobiliare di Muto Antonio.

Il 9.6.2010 GA Francesco ha fatto richiesta per un altro cartello della immobiliare Santa Maria con la dicitura Vendesi lotto di terreno (visto che il complesso non era mai stato realizzato). Il Comune di Brescello ha autorizzato alla Santa Maria la stessa richiesta che nel 2006 era stata fatta dalla Eurogrande Costruzioni.

 

I numeri telefonici presenti sui cartelli risultano entrambi intestati alla Eurogrande Costruzioni.

 

In quegli anni la immobiliare Santa Maria è diventata l’occasione per Francesco GA di riemergere come imprenditore. Per tale operazione di rilancio la immobiliare è l’ideale, non è compromessa, non è nota per essere dei GA. Non era la Eurogrande Costruzioni per intenderci, società principe legata a Francesco GA. Francesco si è sempre appellato ad essere tornato imprenditore, dopo la scarcerazione da Edilpiovra, grazie alla immobiliare Santa Maria.

 

GA Nicolino era informato nei dettagli dell’operazione immobiliare Santa Maria che coinvolgeva GA Francesco e Villirillo Leonardo.

Per la Marmi Musa srl abbiamo la deposizione del commissario Pescatore 5.7.2021 con integrazione 12.7.2021 in particolare sul pagamento delle cambiali.

La corte di appello di BO ha riconosciuto la sussistenza del reato e non aggiungo altro, ma non dell’aggravante mafiosa e per questo estinto il reato per prescrizione. Si è fatto ricorso. Abbiamo riprodotto stamattina i ricorsi, ne parlerò riferendomi a GA Paolo.

Sul capo 6 la moglie di Giordano Nunzio si è immolata per difenderlo. Affermando che Nunzio l’aveva accompagnata dal pediatra e poi erano rimasti insieme. La visita è avvenuta la mattina e si è conclusa alle 11, l’atto del notaio è avvenuta alle ore 17.50 accertando le parti presenti.

La moglie ha poi precisato di aver lasciato il marito con la bimba, poi però è uscita a prendere la bimba a scuola. Era evidente che si era preparata.

E’ stata smentita radicalmente dalla perquisizione quando sono stati sequestrati presso l’abitazione, proprio l’atto notarile.

 

Discoteca Italghisa

I fratelli Muto Antonio e Muto Cesare nel 2006 hanno svolto il nome di prestanome di GA Salvatore essendo però in parte proprietari della società C-Project che gestiva anche la discoteca Italghisa.

GA Francesco mette i soldi nella società C-Project.

Muto Antonio parla con GA Salvatore, parlando del pagamento della discoteca che stanno acquisendo dai Sassi e di alcune problematiche.

La PM legge l’intercettazione.

 

L’immobile a Formigine di proprietà dei fratelli Cottafava fino al 21.9.2006 è stato acquistato da Muto Antonio e dalla moglie Lombardo Rossella. Qualche giorno dopo, giorno dell’acquisto della C-Project da parte dei Muto.

 

L’immobile è stato ceduto da Muto a Sassi.

Non è però stato seguito alcun rogito, la proprietà è rimasta ai Muto, per poi essere ceduto ad altri.

 

Contratto preliminare: parte che prometteva di vendere due villette a schiera a Brescello di proprietà di GA Francesco e parte che prometteva di acquistare (i Sassi).

Si evince ancora che GA Francesco era coinvolto nell’acquisto della discoteca Italghisa.

 

Si è evinto poi che il pagamento delle quote della C-Project sia avvenuto con altre modalità (non la vendita degli immobili) che però ha coinvolto sempre GA Francesco.

 

Tutte cifre date che portano alla conclusione che il Francesco indicato in questo appunto sia proprio GA Francesco. Dalle attività di intercettazione è emerso che la citata attività di perquisizione aveva suscitato non poco allarme nei Sassi. La sorella Linda si lamentava di fratello delle operazioni spregiudicate tenute.

Rilevanti i progressivi del giorno seguente 18.6.2008 in cui GA Salvatore e Sassi Davide hanno esigenza di incontrarsi di persona per confrontarsi dopo le perquisizioni della Finanza. Anche se sta coperto GA Francesco è parte delle operazioni di investimento e agisce all’esterno per il tramite di GA Salvatore.

 

Anche il sodale Caruso Giuseppe si è recato presso l’abitazione di GA Francesco. “Con Salvatore andavo a casa dal padre Franco…”. All’esterno incontri di tal genere vengono fatti passare come incontri di un amico che viene portato a casa dal figlio. In realtà si tratta di contatti, di presentazioni effettuati per ricevere l’avvallo e l’approvazione del boss affinché l’affare abbia seguito.


Ne parlano anche Giglio e Valerio.

 

Anche il collaboratore Signifredi Paolo ha portato di una visita presso l’abitazione di GA Francesco (come Giglio e Valerio Antonio). E’ la stessa cosa che avvenuta nella tavernetta a Cutro, solo che qui siamo a Brescello.

 

Ore 13.22 - Udienza sospesa per pranzo, ricominciamo fra un’ora.

 

Ore 14.55 rientra la Corte

PM Ronchi: oggi volevo trattare Grande Aracri Francesco e iniziare Grande Aracri Paolo per continuare mercoledì. Per non appesantire posso depositare la requisitoria scritta e continuare questo mercoledì

Avv Belli: sarebbe anche utile per i colleghi assenti

 

I difensori delle parti civile chiedono se fosse possibile modificare il calendario, invece che concludere mercoledì, rinviare a lunedì prossimo.
Tutti i difensori di parte civile parleranno lunedì prossimo.

PM: quindi posso prendermi tutto il mercoledì

Giudice: ci vediamo dopodomani. Il 14 iniziamo con le difese Piccolo per GA Francesco e Paolo, De Luca e Carletti per il 21 novembre. Il 28 Curato.

L’udienza termina alle ore 15.03, riprenderà mercoledì 9 novembre.

RASSEGNA STAMPA DELL'UDIENZA

RS 071122

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