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Il maggiore Leuzzi sentito nell’udienza di MARTEDI' 16 FEBBRAIO 2017
ha riferito sulle regalie elargite all'ispettore Cianflone.
Trascriviamo la vicenda come riportata nel documento di custodia cautelare.

Capi 142)- 145- 146) in merito a

La presenza di CIANFLONE a Reggio Emilia e la reazione del Questore
Fonti: Informativa Comando Provinciale CC Modena

Il 28.02.2012, CIANFLONE parte per Montecchio Emilia in attesa che arrivi la figlia Valentina, in
procinto di subire un’operazione chirurgica in un ospedale milanese; nell’occasione si accorda per
vedersi con VERTINELLI Palmo 1841. Alle 18.00 CIANFLONE contatta CREMONINI Stefano,
dandogli appuntamento la mattina seguente presso la Questura di Reggio Emilia 1842 e subito dopo
si accorda anche con GENNACCARO per vedersi la mattina seguente, entro le 08.30/09.00, in
Questura. Nell’occasione GENNACCARO lo informa che non è giunta alcuna segnalazione sul
conto di VERTINELLI: “qua non è arrivato nulla, almeno mi ha detto il collega dell'Anticrimine”
1843. All’appuntamento CIANFLONE invita anche VERTINELLI Palmo 1844.
E’ certo che il giorno successivo CIANFLONE si incontra con GENNACCARO davanti alla
Questura. Nonostante questi lo inviti a salire negli uffici, CIANFLONE risponde di non essere
solo (è in compagnia di VERTINELLI Palmo) preferendo parlare nel locale (“no, non sono solo
sono con quell'amico mio capito?… scendi giù che ci prendiamo un caffè e parliamo 10 minuti
dai”) 1845.
Qualche giorno dopo si registrano una serie di contatti interni alla Questura di Reggio Emilia che
inducono a ritenere che a tale episodio sia stato riconnesso un rilievo che le indagini non sono
tuttavia riuscite a chiarire completamente.
Accadeva infatti che il 10.2.2012 in una conversazione telefonica tra il dott. DE IESU (dirigente
della Squadra Mobile) e l’Ips CAIAZZO Felice il primo lamenta di essere stato nuovamente
sollecitato dal Questore e di aver deciso di scrivere a propria firma la relazione di servizio,
chiedendo a CAIAZZO che qualcuno materialmente prepari il documento: “...però il questore.. tre
volte mi ha detto, fa "io aspetto ancora la relazione di servizio per quella faccenda giù di
Catanzaro no..?! di quel collega.. di quel famoso raccontino al collega che è venuto qua la". Ed
io ho sempre detto vabbè si… si! si… si! però.. pensando che lui un pò sfumasse la cosa, invece
stamattina.. invece lui mi ha detto "insomma è da dieci giorni che te l'ho detto due tre volte e tu
non me la stai portando!"… ti volevo dire che io ho preso la mia decisione.. che la relazione la
faccio io, però io non mi ric... quello che ti volevo dire.. che adesso c'ho qua di fronte Desiderio,

che gliel'ho detto anche a lui.. io il fattarello.. ovviamente.. non.. con tutti i particolari no.. è
ovvio.. il fattarello inteso.. un pò a grandi linee.. io non me.. non mi ricordo neanche il giorno
che lui è venuto qua... ovviamente io non è che me le segno queste cose.. eh vabbè pero tu
facilmente lo puoi ricostruire.. però la cosa la faccio io, la scrivo io sul Questore, però
ovviamente mi serve che qualcuno me la scriva, che me la scrivi io da solo.. no..non sono in
grado.. perchè non mi ricordo i giorni, i nomi ecc. ecc…”.
Dunque, il Questore di Reggio Emilia aveva insistentemente chiesto al Dirigente della Squadra
Mobile dr. Domenico DE IESU una relazione ad uso interno sull’episodio – che in sé non appariva
assumere rilievo particolarmente significativo - relativo all’incontro della mattinata del 29.2.2012.
La vicenda è dettagliatamente descritta nella richiesta del Pubblico Ministero e non assume aspetti
di rilevanza penale (pp. 167-172).
Non possono , tuttavia, non sfuggire alcuni dettagli di non trascurabile rilievo quali:
- CIANFLONE, valido ispettore di P.S., si rifiuta di salire nell’ufficio di GENNACCARO,
preferendo vederlo al bar perché si trova in compagnia di VERTINELLI; evidentemente, la
presenza di quest’ultimo negli Uffici di Questura doveva essere ritenuta inopportuna dallo
stesso indagato, in perfetta incoerenza rispetto ai dati emersi nel corso delle intercettazioni,
nelle quali CIANFLONE accreditava la vulgata secondo cui VERTINELLI era soltanto
vittima, di estortori prima, dei prefetti poi;
- come fa osservare il Pubblico Ministero, l’attività di CIANFLONE, che pur aveva
collaborato con le Forze di Polizia reggiane, non aveva mai dato adito a sospetti di alcun
tipo; purtuttavia, il Questore aveva attribuito all’episodio del 29.2.2012 un particolare rilievo
tanto da dover insistere ripetutamente con il Capo della Squadra Mobile. E’ vero che dalle
intercettazioni si evince che l’interesse del Questore si appuntava - effettivamente a buon
diritto – sulla figura del suo autista MESIANO Domenico – ma è del tutto evidente che,
anche in questa prospettiva, al dirigente interessava conoscere chi fossero i soggetti in
compagnia del MESIANO;
- la redazione dell’informativa interna determina un certo allarme in tutti i soggetti coinvolti,
che non si fanno mistero di restare, come afferma il DE IESU “ allineati e coperti..”, a
celare il contenuto che non è bene sia rivelato; certo è che, se la loro volontà fosse stata
quella di coprire MESIANO , se ne dovrebbe inferire la consapevolezza dell’esistenza della
cattive frequentazioni dello stesso che, nel caso di specie, non potevano che identificarsi nel
CIANFLONE e nel suo amico VERTINELLI.
In ogni caso, le ragioni familiari non distolgono CIANFLONE dall’attività di sostegno totale agli
interessi del VERTINELLI. Nello stesso giorno telefona all’Assistente Capo MESIANO 1846, in
servizio presso la Questura di Reggio Emilia, e per prima cosa spiega che il motivo della telefonata
non riguarda la Prefettura di Reggio Emilia, la quale ha già trasmesso le informazioni richieste
sull’impresa dei VERTINELLI al comune di Torre Melissa (“no ma senza che ti preoccupi che già
abbiamo accertato che ha risposto già la Prefettura di Reggio Emilia (…) si, si, già ha risposto
senza che ti preoccupi (inc.) (…) no, no, no abbiamo chiamato al Comune stamattina di Torre
Melissa no per sapere a quale cazzo di Prefettura avevano scritto perchè non si capiva se era qua o
a Crotone hai capito... e allora mi ha detto no, no ha già risposto, abbiamo scritto alla Prefettura
di Reggio Emilia, ha già risposto”), precisando di volerlo vedere perché Pino deve parlargli (“e
niente, senti ti volevo dire una cosa e... stasera verso le 6 ci possiamo incontrare che ti vuole vedere
Pino (VERTINELLI Giuseppe)?”). MESIANO si rende disponibile ad incontrarli tra le 18.00 e le
18.30 (“eh vabbè vediamo dove sono, dammi un colpo di telefono e ti dico dove sono dai”) 1847.

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