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Il  teste sentito nell’udienza di MERCOLEDI' 29 GIUGNO è stato l’imprenditore Rigolli Nicola.
Trascriviamo la vicenda come riportata nel documento di custodia cautelare...

Capi 76)- 77) La vicenda ARCADE srl di RIGOLLI Nicola
Fonti: Informativa Comando Compagnia di Fiorenzuola d’Arda 7.5.2013 (pp. 1288-1366)

La contestazione per la quale è richiesta la cautela [Capo 77)] inquadra una più ampia vicenda che si è conclusa con l’arresto in flagranza di VETERE Pierino, VETERE Pasquale e LEROSE Francesco per il reato di tentata estorsione aggravata in danno di Nicola RIGOLLI.

RIGOLLI è il legale rappresentante della ARCADE srl, ripetutamente taglieggiato dai due VETERE e dal LEROSE Francesco. “…
 

RIGOLLI NICOLA:

Premetto di essere stato sentito su mia richiesta in data 06 agosto 2011 presso gli Uffici del Comando Stazione Carabinieri di Monticelli d’Ongina (PC) in relazione ad alcuni episodi spiacevoli avuti con VETERE Pierino e LEROSE Francesco per il termine dei lavori di costruzione del capannone ed uffici della ditta ARCADE SRL, in Castelvetro Piacentino (PC), di cui io sono socio unico.

Ad integrazione di quanto già dichiarato a voi Carabinieri desidero precisare punto per punto l’intera situazione in cui attualmente mi trovo.

Nel mese di gennaio 2009 dopo una serie di preventivi stilati con altre ditte ho formulato e sottoscritto un contratto di appalto per la costruzione della citata ditta ARCADE SRL, con un consorzio di imprese denominato GENERAL CONTRACTOR GROUP, ... ed uffici in Castelvetro Piacentino (PC) ....

La stipula del contratto è avvenuta tra me e LEROSE Francesco ma l’organizzazione del lavoro e la parte economica dovuta ai pagamenti avvenne oltre che con il predetto LEROSE Francesco con VETERE Pierino, entrambi abitanti a Castelvetro Piacentino (PC).

Desidero precisare che il terreno su cui è stato edificato il primo lotto della mia ditta mi è stato venduto dalla ditta PAV 2 di proprietà dei fratelli VETERE, con la successiva promessa della costruzione del capannone e degli Uffici.

Essendo i preventivi abbastanza allineati come prezzo finale ho deciso di affidare l’incarico ai VETERE e quindi al consorzio di imprese GENERAL CONTRACTOR GROUP.

L’importo totale del primo lotto è stato pattuito in Euro 230.000,00 da versare secondo una scaletta percentuale su stato avanzamento lavori, come da clausola di contratto allegato al presente verbale.

Il 15 ottobre 2010 in relazione all’acquisto di un lotto adiacente alla mia proprietà, ho firmato un contratto di appalto sempre con la GENERAL CONTRACTOR GROUP che prevedeva la costruzione del c.d. secondo lotto e cioè ampliamento capannone/tettoia di cui allego contratto d’appalto stipulato tra me e LEROSE Francesco, per un valore di Euro 140.000,00 più Euro 34.000,00 di extra lavori computati sul primo lotto.

Premetto che il secondo lotto è stato interamente saldato, mentre il primo lotto è stato saldato al 50% secondo contratto. Tengo a sottolineare che tutti i pagamenti da me effettuati, dei quali produco copia, sono stati effettuati tramite bonifico bancario dalla Banca Credito Cooperativo del Cremonese agenzia di Castelvetro Piacentino (PC) a favore del GENERAL CONTRACTOR GROUP c/o la Banca Popolare di Sondrio agenzia di Cremona e c/o la Banca Popolare di Cremona agenzia nr.3.

Prima di effettuare i pagamenti ricevevo regolare fattura da parte del GENERAL CONTRACTOR GROUP.

Dal mese di febbraio 2011 dopo l’ultimo bonifico effettuato in data 20 gennaio 2011 dell’importo di Euro 76.800,00 sia LEROSE Francesco che VETERE Pierino iniziavano a rallentare i lavori, con scarsa presenza di operai e poco interesse arrecandomi quindi un danno.

Ho quindi iniziato a chiamare telefonicamente VETERE Pierino e LEROSE Francesco, ricordo che inviai anche una o due raccomandate alla GENERAL CONTRACTOR GROUP, ma ho avuto solo rassicurazioni ma mai comprovate.

Preciso che neanche gli operai si presentavano al cantiere. Nei mesi successivi e precisamente da fine giugno a tutto il mese di luglio 2011 ho iniziato a ricevere delle pressioni telefoniche sul mio cellulare nr. ......... da parte di VETERE Pierino e di LEROSE Francesco.

Dapprima i colloqui erano amichevoli ed incentrati su incontri per la valutazione di fantomatici lavori extra contratto che io come ditta ARCADE dovevo corrispondere a loro come GENERAL CONTRACTOR GROUP.

Preciso che in questi colloqui avvenuti in Castelvetro Piacentino, sempre nei miei uffici in costruzione, ho sempre dimostrato la mia volontà di fargli terminare i lavori e pagare il saldo contrattuale dovuto, mi sono anche sempre espresso in maniera chiara nel non riconoscere extra inesistenti o già facenti parte del contratto in essere.

In quelle occasioni VETERE e LEROSE mi hanno consegnato un elenco lavori del quale rilascio copia per un importo approssimativo di Euro 150.000,00 dovuto a lavori già computati ed appaltati precedentemente, o di loro libero arbitrio, fra cui una somma di interessi bancari, sempre a loro dire, pari ad Euro 25.000,00, dovuti ai miei ritardi inesistenti sui pagamenti.

Da qual momento VETERE Pierino, LEROSE Francesco sono diventati aggressivi, in maniera verbale, sia nei confronti miei ed in mia assenza dei miei collaboratori. Ricordo che una volta, in mia assenza, mi trovavo all’estero, i predetti si sono presentati in ufficio e previe minacce sempre verbali hanno intimato ai tre impiegati .... di lasciare gli uffici entro il pomeriggio perché sarebbero tornati, in quanto a loro dire io non avevo adempiuto agli oneri nei loro confronti quindi loro erano i reali proprietari del capannone e degli uffici.

Dopo tale fatto increscioso mi sono lamentato nei loro confronti dicendo che mi sarei rivolto ai Carabinieri.

Effettivamente, anche per mia tutela personale e dell’azienda, essendo che già nel settembre del 2009 sono stato oggetto di un incendio doloso, appiccato da ignoti ad una delle mie autovetture, parcheggiate all’interno della mia abitazione di Castelvetro Piacentino (PC), mi sono recato presso il Comando Stazione Carabinieri di Monticelli d’Ongina (PC) ove ho raccontato quanto stava accadendo.

Preciso che ad oggi i lavori sono ancora allo stato iniziale, VETERE e LEROSE sino sono presentati sempre nei miei uffici con altri calabresi fra cui il fratello VETERE Pasquale e PALOMBELLA Francesco, al fine di intimidire me e ed i miei impiegati, motivo per il quale ho chiamato ad assistere agli incontri altre persone non estranee ai lavori e cioè il loro Geometra FRANZONI Emiliano, l’Ing. CEROILI Antonio e l’Arch. Annagrazia CERIOLI, quest’ultimi additati come disonesti e truffatori.

Come potete vedere dal controllo dei bonifici e delle fatture a me emesse sono stato sempre in regola con i pagamenti e non ho loro attribuito nessuna penale come da contratto per i ritardi dei lavori, pattuiti in Euro 500,00 al giorno.

Sono stato solo bersagliato da loro con intimidazioni verbali ed accessi nei miei uffici al fine di indurmi a pagare qualcosa a loro non dovuto.

Tengo a sottolineare che in data 24 febbraio 2011 con documento nr.8 è stata formulata erroneamente una fattura di Euro 30.000,00 comprensiva di IVA, da parte della GENERAL CONTRACTOR GROUP, senza motivazione che io non ho pagato ed ho richiesto a loro nota di accredito, mai ricevuta.

Inoltre è stata emessa fattura nr. 15 del 29 aprile 2011 dell’importo di Euro 70.200,00 comprensiva di IVA formulata antecedentemente al fine lavori, non ancora effettuati che io non ho pagato.

Inoltre sono a conoscenza che è stata presentata altra fattura della quale non sono in possesso di copia, presso il mio Istituto di Credito, Banca Credito Cooperativo del Cremonese agenzia di Castelvetro Piacentino (PC), in qualità di anticipo fattura da parte della GENERAL CONTRACTOR GROUP.

Faccio riserva di produrre tale fattura al momento in cui la mia banca me ne fornisce copia.

In data 05 ottobre 2011 ho ricevuto una telefonata sul mio cellulare da parte di LEROSE Francesco il quale mi chiedeva se potevo effettuare un bonifico di Euro 3.000,00 perché a suo dire aveva un assegno in scadenza e non voleva essere protestato.

Preso da pietismo e da promesse ancora mai mantenute ho pagato la somma richiesta e di cui allego copia del versamento.-- -- -// Tale situazione che si è venuta a creare dovuta alle ripetute ed ossessive richieste da parte di VETERE Pierino, LEROSE Francesco ed altre persone di origine calabrese a loro collegate hanno ingenerato sia in me che nei miei dipendenti una sorta di soggezione e di timore nel normale svolgimento del proprio lavoro e con il pensiero rivolto da parte mia ad eventuali ritorsioni nei miei confronti, dei miei familiari e della mia azienda.

Infatti ho già riferito che VETERE e LEROSE si sono presentati anche a casa mia e dei miei genitori, sapendo che mio padre RIGOLLI Adriano ha avuto una emorragia celebrale con deficit motorio e mia madre che ha subito un’operazione cardiaca, quindi non possono essere soggetti a tali stress…”.

La vicenda prosegue sino al 24.02.2012 allorquando VETERE Pierino, VETERE Pasquale e LEROSE Francesco si presentano all’ARCADE S.R.L. dove commettono il reato di tentata estorsione ai danni dell’imprenditore, come riscontrabile dal verbale di arresto in flagranza operato dai militari del Nucleo Operativo di Fiorenzuola d’Arda (proc.. nr. 639/12 della Procura della Repubblica di Piacenza) “Alle ore 18.44 del 24.02.2012 il Maresciallo Aiutante s.UPS CALI’ Camillo riceveva sulla propria utenza di servizio una chiamata telefonica dal nr. ...... Dopo il primo squillo e il tentativo di risposta cadeva la linea.

Alle ore 18.45 successive il predetto numero ..... l’utenza di servizio del sottufficiale che riusciva a rispondere. L’interlocutore riferiva di essere RIGOLLI Nicola, in altri atti meglio generalizzato, il quale con voce tremante ed affannata diceva testualmente:”SONO NICOLA RIGOLLI…CI SONO ALL’INTERNO DEIMIEI UFFICI DI CASTELVETRO I FRATELLI VETERE E LEROSE CHE MI CHIEDONO 73.000 EURO, MI MINACCIANO E HANNO ROTTO UN INFISSO..PER FAVORE MI AIUTI, MI MANDI UNA PATTUGLIA DEI CARABINIERI, PER FAVORE!!”.

Il RIGOLLI Nicola chiudeva bruscamente la conversazione senza lasciare il tempo di chiedere ulteriori informazioni al sottufficiale.

Il M.llo CALI’ immediatamente chiamava immediatamente il telefonino del M.llo COTZA Marcello, in servizio esterno, e lo invitava a recarsi immediatamente in Castelvetro P.no presso la ditta ARCADE s.r.l. spiegandogli di intervenire unitamente ad altro personale in quanto vi era in corso un tentativo di estorsione nei confronti di RIGOLLI Nicola.

Subito dopo il M.llo CALI’ chiamava la Centrale Operativa di Fiorenzuola avvisando l’operatore di turno dell’invio a supporto della pattuglia in borghese di un equipaggio del Nucleo Radiomobile.

Alle ore 18.56 il M.llo CALI’ dal suo telefono di servizio chiamava il RIGOLLI Nicola chiedendo allo stesso se ancora LEROSE e i VETERE erano all’interno della ARCADE s.r.l.. RIGOLLI rispondeva con secco “SI’” e mentre interrompeva la conversazione si sentivano in sottofondo delle urla e delle grida.

Alle ore 19.05 la pattuglia in abiti civili e con autovettura “civetta”, composta dal M.llo Ca. COTZA Marcello e dal Car. MENDICINO Ivan, giungeva dinanzi gli uffici della ditta ARCADE s.r.l. e notava parcheggiate dinanzi all’ingresso principale due veicoli Fiat Doblò, uno di colore azzurro ed uno di colore bianco. Intuendo che i mezzi ivi parcati erano riconducibili alle persone segnalate dal RIGOLLI, parcheggiavano l’autovettura di servizio in posizione defilata; scendevano dal mezzo, si avvicinavano all’ingresso principale e notando che la porta era aperta accedevano all’interno della ARCADE s.r.l.. In quel frangente, dopo essersi riparati dietro una parete, iniziavano ad udire delle urla provenienti dalla parte degli uffici posta sulla sinistra rispetto all’entrata e percorsa da un breve corridoio.

Le frasi urlate che chiaramente venivano percepite dagli operanti erano del seguente tenore :”HAI ROTTO I COGLIONI CI DEVI PAGARE”. A tale frase, proferita nella concitazione del momento da più persone all’indirizzo di RIGOLLI Nicola, i militari rimanevano in attesa e quasi contemporaneamente a quanto stava accadendo gli operantiessendo che udivano ancor di più le invettive nei confronti di RIGOLLI Nicola e temendo per l’incolumità del RIGOLLI Nicola e di suo padre, visibilmente spaventato, dovuta ad un’azione violenta delle tre persone che avevano scorto affacciandosi dalla parete che aveva costituto il loro punto di osservazione intervenivano repentinamente bloccando i tre soggetti.

Tale intervento operativo veniva supportato dall’arrivo di ulteriori equipaggi in divisa ed in borghese. I soggetti venivano perquisiti sul posto alla ricerca di armi od oggetti atti ad offendere, con esito negativo, e nel contempo identificati in LEROSE Francesco, VETERE Pierino e VETERE Pasquale. I predetti venivano quindi accompagnati presso la caserma Carabinieri di Monticelli d’Ongina. Venivano identificati altresì gli altri presenti: RIGOLLI Nicola ed il padre RIGOLLI Adriano. Gli immediati accertamenti e riscontri permettevano di appurare che nel momento in cui intervenivano i militari operanti si era nella flagranza di un tentativo di estorsione commesso dai tre soggetti sopra citati, riuniti tra loro che, con violenza e minacce ripetute miravano ad estorcere la somma di € 73.000 a RIGOLLI Nicola.

Quest’ultimo presentava presso questi uffici, alle ore 20.15, circostanziata denuncia querela che di seguito si riporta nella partisalienti:

 

”…Preciso che nel mese di dicembre 2011 nella speranza di chiudere definitivamente rappresaglie, minacce e pressioni continue ho stipulato con la GENERAL CONTRACTOR un accordo formale (del quale produco copia) ove veniva sancita la mia volontà nel finire i lavori nonostante le difficoltà economiche palesate dal Consorzio e veniva definito un termine di pagamento ultimo di € 90.000 iva compresa a 60 giorni fine mese, dalla data della fine delle opere, ove mi impegnavo altresì a pagare eventuali fornitori, forniture e prestazioni di manodopera per raggiungere la fine dei lavori decurtando tali importi dai 90.000 € pattuiti.

Tali lavori a tutt’oggi non sono stati finiti, ma ho già pagato i fornitori per il materiale edile e la posa in opera per terminare i lavoro per un totale di € 25.000,00 da decurtare ai 90.000,00 € da me dovuti al Consorzio.

Ieri 23.02.2012 alle ore 19.00 circa si presentava nei miei uffici di Castelvetro P.no un individuo di nazionalità marocchina a nome Mohamed che lavora quale pavimentista per conto del Consorzio che pretendeva il pagamento della sua prestazione d’opera per i lavori svolti nella mia ditta. Quindi il Mohamed telefonava al LEROSE Francesco per accordarsi con lui sulla cifra che io dovevo versare.

Dopo avermi passato al telefono cellulare il LEROSE quest’ultimo mi diceva di pagare all’operaio 3.000 € più IVA e dopo la mia richiesta di mandarmi per il giorno successivo il pittore per finire i rappezzi (onere a loro carico come da accordo formale) si inalberava aggredendomi verbalmente con tono minaccioso che non spettava a lui pitturare e che sarebbe venuto a demolirmi il cartongesso; alchè io gli intimavo di non presentarsi mai più presso i miei uffici chiudendo la comunicazione.

Non avevo più nessuno contatto con il LEROSE Francesco sino a quando stasera, verso le ore 18.30 circa, quando mi trovavo in ufficio con mio padre intento a lavorare per poi chiudere gli uffici. Inaspettatamente si presentavano VETERE Pierino, LEROSE Francesco e VETERE Pasquale all’interno del mio ufficio entrando dalla porta principale che solitamente è aperta. Mentre loro si accomodavano nei miei uffici senza preavviso, senza proferire parola e con atteggiamento spavaldo, entravano altre trepersone, degli imbianchini che lavorano per la ditta CANOVA di Alseno (PC) che io avevo chiamato per visionare i lavori da definire dato che il Consorzio si era arbitrariamente rifiutato di eseguire i lavori nonostante il contratto. Preciso che VETERE Pasquale, VETERE Pierino e LEROSE Francesco si sono seduti autonomamente nel primo ufficio mentre io sono rimasto nel secondo ufficio, dove vi era anche mio padre, per parlare con gli imbianchini. Dopo qualche minuto, verso le ore 18.35 circa, gli imbianchini sono usciti dai miei uffici. Subito dopo l’uscita delle predette persone mi sono avvicinato a VETERE Pasquale, VETERE Pierino e LEROSE Francesco che si trovavano nel primo ufficio.

A quel punto senza che io proferissi parola LEROSE Francesco con tono sprezzante mi diceva testualmente:“HO RICONTROLLATO I CONTI E RISPETTO AL PATTUITO MI DEVI ALTRI 43.000 EURO DI EXTRA NONCHE’ 30.000 EURO DI INTERESSI PASSIVI!!”.

Al mio fermo diniego che non volevo più pagare ulteriori 73.000 Euro , non dovuti, oltre a quanto già abbondantemente pattuito con l’accordo di dicembre 2011, i predetti insieme mi aggredivano verbalmente dicendomi: “SEI UN COGLIONE, TI ROMPIAMO IL CULO, DEVI PAGARE QUESTI SOLDI CHE TI ABBIAMO CHIESTO”.

In particolare le ripetute minacce verbali si tramutavano in violenza in quanto il LEROSE Francesco spalleggiato dalla presenza degli altri due di peso spingeva il tavolo-scrivania in vetro buttandomelo contro e lanciando tutto quello che era presente sullo scrittoio, in particolare una sezione di un infisso in pvc che cadeva rovinosamente sul pavimento danneggiandolo. Tale azione di forza e violenza era unita all’aggressione verbale con urla e frasi del tipo: “DEVI PAGARE QUANTO DOVUTO, TI ROMPIAMO IL CULO, DEVI PAGARE QUESTI SOLDI CHE TI ABBIAMO CHIESTO!!”.

Preso dal panico e dalla evidente paura non solo per me ma anche per la presenza di mio padre che come detto ha difficoltà motorie e che ha assistito a tutta questa scena di violenza e alle precedenti fatte in questi mesi, gli urlavo che avrei chiamato i Carabinieri.

Per tutta risposta loro all’unisono mi rispondevano gridando testualmente:“NON CE NE FREGA UN CAZZO DEI CARABINIERI, CHIAMALI PURE CHE NON ABBIAMO PAURA DI LORO E CI DEVI PAGARE LA CIFRA DI 73.000 EURO!!”. Io repentinamente, sfuggendo alle loro violenze, mi allontanavo e mi recavo di corsa fuori uscendo dalla porta secondaria che si affaccia verso l’autolavaggio ivi presente e chiamavo dal mio cellulare il M.llo dei Carabinieri CALI’ che si era già interessato, nel settembre del 2009, all’incendio doloso della mia autovettura parcheggiata all’interno del cortile della mia abitazione di Castelvetro P.no, motivo per cuiavevo il numero del suo cellulare di servizio.

Al telefono riferivo con tono concitato la seguente frase :”CI SONO ALL’INTERNO DEI MIEI UFFICI I FRATELLI VETERE E IL LEROSE CHE MI CHIEDONO 73.000 EURO, MI STANNO MINACCIANDO E HANNO ROTTO UN INFISSO, MANDI UNA PATTUGLIA DEI CARABINIERI PER FAVORE!!”.

A questa telefonata ne ho ricevuta subito dopo un’altra nella cui il Maresciallo mi ha chiesto se il LEROSE e i VETERE erano all’interno del locale ed io ho risposto con un secco “SI’” chiudendo bruscamente la telefonata in quanto i tre continuavano ad inveire con violenza e minaccia nei confronti miei ed alla presenza di mio padre. Dopo circa 10 minuti mentre venivo nuovamente aggredito con urla e frasi del tipo: “PAGA QUANTO TI CHIEDIAMO, SEI UN COGLIONE!!” ed altri frasi di ugual natura che non ricordo in quanto non riuscivo a comprendere il loro dialetto calabrese, ed essendo stressato dall’avvenimento ed impaurito dall’atteggiamento di violenza sproporzionata nei miei confronti e di quelli di mio padre ho sentito entrare i carabinieri in divisa ed in borghese che urlavano la frase “Carabinieri” e bloccavano VETERE Pierino, VETERE Rosario e LEROSE Francesco mentre continuavano ad inveire nei miei confronti. Voglio sottolineare che per me è stata come un a liberazione essendo che è dal mese di giugno 2011 che continuo a subire ingiustamente pressioni, minacce nei confronti miei, della mia famiglia e dei miei dipendenti e mi sento come essere un BANCOMAT a loro disposizione.

Ho trovato la forza ed il coraggio solo oggi di denunciare quanto di grave mi sta accadendo chiamando il Maresciallo Calì solo questa sera mentre queste persone mi aggredivano per avere del denaro a loro non spettante. Quanto affermato è riscontrabile interamente dalla documentazione che produco in copia. Desidero precisare ulteriormente che sono riuscito ad allontanarmi dai miei uffici per telefonare e chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine, con il timore che qualcosa potesse accadere qualcosa di grave a me e mio padre…”.-- -- -- ////

 

 

Il RIGOLLI precisava che i VETERE avevano emesso, non richieste, due fatture a nome della GENERAL CONTRACTOR, la nr.8 di Euro 30.000,00 comprensiva di IVA, e la n.. 15 del 29 aprile 2011 dell’importo di Euro 70.200,00, che RIGOLLI riferisce di non aver mai pagato, alcontrario richiedendo una nota di accredito. Si tratta di condotta che materialmente integra il reato di cui all’art. 8 D.L.vo 74/ 2000, trattandosi di documento relativo ad operazioni mai eseguite.

Nondimeno, non è ravvisabile - nemmeno in via concorrente – il dolo speciale di evasione in capo al destinatario (che, al contrario, le ricusa).

Capo 125) Detenzione di armi da parte di VETERE Pierino

Nel corso dell’ indagine svolta dal Comando Compagnia CC di Fiorenzuola d’Arda 7.5.2013 in relazione all’attività estorsiva compiuta in Castelvetro Piacentino ai danni dell’imprenditore RIGOLLI Nicola, è stata captata la seguente conversazioni tra VETERE Pierino, VETERE Pasquale e LEROSE Francesco:

Conv. amb. nr. 1934 delle ore 17:33:21 del 12.10.2011 avvenuta all’interno dell’abitacolo dell’autovettura FIAT DOBLO’, ...., intercorsa tra VETERE Pierino, VETERE Pasquale e LEROSE Francesco (Rit. nr. 1223/11)

 

LE ROSE Francesco: io vado avanti con le cose mie normali no?...

VETERE Pierino: INC.. con quelle cose...

LE ROSE Francesco: dice che lui ce ne ha fatti di favori a noi!... che ci ha fatto fare il conto.... il conto là...

VETERE Pierino: dove?

LE ROSE Francesco:ma a me quel favore mica mi serviva!

VETERE Pierino:un favore che mi sta costando un occhio della testa!

LE ROSE Francesco: a me quel favore è servito per una cosa tua... per andare avanti con i lavori...

VETERE Pierino: che favore mi hai fatto? sti coglioni?...

LE ROSE Francesco: io vorrei capire con l'avvocato... se troviamo un vantaggio... oppure

VETERE Pasquale: vedi di trovare 5... 5 o 10 bombe a mano... INC...

LE ROSE Francesco: alla...alla fine quando siamo tutto a posto e saldato... gliela faccio brutta... me lo sonoripromesso... che gliela faccio brutta... dopo che ci ha saldato tutto..

VETERE Pierino: INC...gli spariamo con il 24 mio...

LE ROSE Francesco: spariamo di sera... chi lo vede qua? più volte vado a vederlo e più lo voglio sparare...

VETERE Pierino: non ci sono le telecamere?

LE ROSE Francesco:non ce ne sono telecamere!...

VETERE Pierino: INC

LE ROSE Francesco:non ce ne sono telecamere...

VETERE Pierino: un quarto d'ora...glielo faccio diventare bianco...

LE ROSE Francesco: che ti diverti... lo sai come ti diverti su questi vetri qua... il bianco si vede dall'autostrada...

VETERE Pierino: poi con bianco...

VETERE Pasquale: pigliamo un bazooka... mi metto da là...

VETERE Pierino:ma quale bazooka?...

LE ROSE Francesco: ci montiamo... ci montiamo il trabaltello la sera prima...

VETERE Pierino: glielo fai tutto verniciato.. lo fai tutto e vaffanculo!...uno sfregio... eh l'ho capito che è uno sfregio...

LE ROSE Francesco:bello grande... "sei una testa di cazzo!"...

VETERE Pierino:"sei proprio un minchione!"...

VETERE Pasquale: chiamo un albanese.. gli faccio incendiare un camion...

LE ROSE Francesco:dagli 100 euro ad un Albanese...

VETERE Pasquale: gli faccio prendere la benzina... lo sai come si diverte?... non è che con la cinquecento..INC...

LE ROSE Francesco: sta testa di cazzo!... gli faccio il capannone per appoggiare i serramenti al muro...la cosa mia è solo il discorso di... se andiamo per avvocati che risolviamo?...

VETERE Pierino: INC...

LE ROSE Francesco:ma lo sai perchè?...

VETERE Pierino: INC...

LE ROSE Francesco: no.. sai cosa c'è?...tu gli extra non è che li hai segnati da qualche parte!... non li hai firmati...

VETERE Pierino: allora la tempistica..

LE ROSE Francesco: e gli extra...gli extra tu non li hai... non li hai firmati... bisogna leggere... quei contratti… è la che... quelli bisogna leggere...

VETERE Pierino:troppa confidenza a questo ... 160 e non se ne parla più e non deve rompere il cazzo...30 mila euro INC...due parole gli dobbiamo dire... INC......

 

I tre occupanti progettano di compiere degli atti intimidatori nei confronti di RIGOLLI Nicola solo dopo che questi ha pagato la somma di denaro a loro dovuta

Infatti VETERE Pasquale dice:[ vedi di trovare 5... 5 o 10 bombe a mano...] e LEROSE Francesco risponde: [alla...alla fine quando siamo tutto a posto e saldato... gliela faccio brutta... me lo sono ripromesso... che gliela faccio brutta... dopo che ci ha saldato tutto...]

Fra le numerose minacce più o meno ipotetiche, il dialogo evidenza che VETERE Pierino attesta che è in possesso di un fucile calibro 24, che intende utilizzare, sparando di sera all’indirizzo dell’azienda del RIGOLLI. In ragione di quanto sopra, sono stati esperiti accertamenti nella rubrica armi del Comando Stazione Carabinieri di Monticelli d’Ongina (PC) e alla Banca Dati SDI. Infatti VETERE Pierino non ha mai denunciato armi e non risulta essere titolare di licenza di porto d’armi e/o di autorizzazione alla detenzione delle medesime. Il fatto non appare in sé finalizzato all’agevolazione diretta del sodalizio criminoso.

capo 125
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