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AEmilia

udienza nr. 70

rito ordinario - primo grado

giovedì 9 marzo 2017

TRASCRIZIONE DELL'UDIENZA

In mattinata sono stati sentiti:

Maurizio Poletti all'opposizione durante l'amministrazione Ferioli

Giuseppe Caruso, ingegnere

Cestari Marco "protezione civile e sicurezza",

​​

All'interno dell'udienza sottoriportata:

Esame di Sonia Covic dell’ufficio tecnico del comune di Finale Emilia

Controesame di Sonia Covic dell’ufficio tecnico del comune di Finale Emilia

Esame di Fernando Ferioli, ex sindaco di Finale Emilia

Controesame di Fernando Ferioli

Secondo esame di Fernando Ferioli

Esame di Angelo D'Aiello ex assessore ai lavori pubblici e attività produttive del Comune di Finale Emilia

Esame di Boetti Maurizio all'epoca dei fatti consigliere comunale di opposizione

Breve dichiarazione spontanea di Bolognino Michele

Ore 16.15 in aula

ESAME di Sonia Covic dell’ufficio tecnico del comune di Finale Emilia

Covic: Il primo SAL (ndr Stato Avanzamento Lavori) combaciava con la prima fattura ecc. alla fine abbiamo fatto tutto il rilievo. Un rilievo per 5 SAL.

PM: questi SAL le redasse in base agli appunti rilevati da lei o ai dati solo del Gerrini

Covic: Abbiamo rilevato noi, rilievo fatto su tutto.

PM: su questi dati ha fatto la verifica?

Covic: Sì ho fatto la verifica

PM: “oltre alla realizzazione del progetto ho avuto da Gerrini l’incarico di redigere 6 SAL retrodatati per lavori già corrisposti alla ditta Lami Costruzioni".

Covic: Il sesto SAL non è mai stato chiuso

PM: “i dati mi sono stati forniti da Gerrini, tutti i dati con la motivazione di sistemare il fascicolo delle opere dal punto di vista formale”

Covic: Siamo andati a fare verifiche sul posto, abbiamo verificato i pozzetti, misurate le fognature. Il terzo giorno siamo andati con l’impresa per visionare cosa era realmente stato fatto.

PM: questo spetta all’ufficio tecnico?

Covic:

PM: il responsabile del procedimento non doveva testarlo lui?

Covic: Il responsabile era Gerrini. Io ho fatto i conti e lui ha firmato i SAL.

 

CONTROESAME di Sonia Covic

AVV: vi furono dei progettisti esterni che collaborarono dopo il sisma con voi per alcuni progetti in particolare gli allegati 3. Ci può spiegare che cos’erano?

Covic: Erano  i progetti di messa in sicurezza delle opere dovevamo compilare le schede, dipende dalle opere.

AVV: questi allegati 3 chi li doveva compilare?

Covic: Il responsabile con l’aiuto nostro, qualcuno si occupava dei catasti… lavoravano anche gli altri, eravamo in 8 o 9.

AVV: capitava che fornissero il loro apporto anche progettisti esterni al comune?

Covic: Per quello che so io no, gli altri… che ho fatto io, lei deve immaginare che eravamo in un enorme ufficio non so cosa stava facendo l’altro

AVV: non sa che venisse anche ad opera di ingegneri o architetti esterni?

Covic: Quello che ho fatto io no, gli altri non so che disposizioni hanno avuto.

AVV: non ho altre domande

La teste Sonia Covic esce dall'aula.

 

Entra in aula l’ex sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli

 

Il teste legge la formula. E si impegna a dire tutta la verità.

ESAME di Fernando Ferioli, ex sindaco di Finale Emilia

PM: ci dica quando è stato sindaco?

Ferioli: Sono stato eletto il 30 maggio 2011, era S. Ferdinando, non mi ha portato fortuna e ho finito nel 2016.

PM: lei ha gestito tutto il periodo del terremoto. L’ufficio tecnico in quel periodo aveva un dirigente?

Ferioli: Era il geometra Giulio Gerrini

PM: lo trova quando fu eletto sindaco?

Ferioli: Aveva già la mansione. Quando arrivai aveva fatto 10 anni circa di un contratto che non conoscevo in cui era stato sospeso in aspettativa e ripreso come tecnico esterno, con un contratto che era il doppio di quello che prendeva come tecnico comunale. Io non feci questo contratto, e passò da 3000 euro al mese a 1500 al mese.

Gerrini era dipendente dagli anni 80. Io tagliai le spese dei dipendenti come funzionari immediatamente di un 10/15 per cento anche il mio, perché il comune era fortemente indebitato. Squilibrio di due milioni di euro, 4 milioni di fatture da pagare, un milione di euro alla Bianchini Costruzioni, 500mila alla Zaccarelli, altri 500mila alla Zaniboni e di seguito ad altre ditte per arrivare a 4 milioni. Appena arrivai sospesi tutti i lavori pubblici, passai a Gerrini il compito del risparmio energetico per risparmiare sul fotovoltaico, ecc. Col terremoto tutto cambiò.

PM: a me interessano i fatti, delle scelte politiche… le chiedo se il fatto che ci fosse un debito nei confronti di talune ditte fra cui la Bianchini ha influito sul fatto di accedere poi in seguito a rapporti con le stesse ditte in modo da avere una contrattazione

Ferioli: Nel 2012 andammo a chiudere tutte le fatture pregresse, io non mi interessai di quale ditte doveva utilizzare durante il terremoto. Dissi a Gerrini di tener presente il territorio, e l’altra cosa di far ruotare le ditte. Se vinceva una ditta doveva essere spostata nel dimenticatoio per dare spazio ad altre ditte.

PM: a un certo punto la Bianchini viene raggiunta da provvedimento del prefetto di Modena, l’ha mai letto?

Ferioli: Ricevetti una informativa, in modo informale da un consigliere comunale che conosceva una persona che lavorava per la Bianchini che era stata buttata fuori dalla discarica di Medolla a causa della interdittiva antimafia. Chiamai il prefetto ma non mi disse nulla, non mi arrivò mai l’atto, lo imparai dai giornali.

PM: mai avuto il documento? Ci ha detto che era arrivato

Ferioli: Non ufficialmente, poi sono andato a prenderlo la stessa settimana. Ne ho letto una parte. C’erano tecnicismi, non conoscendo… C’erano dei motivi per cui era stato escluso.

PM: questi motivi sono diventati oggetto di riflessione?

Ferioli: Chiamai l’ufficio lavori pubblici per sospendere ogni tipo di rapporto, come già successo con la Baraldi che venne sospesa e poi riammessa. Dicemmo agli uffici: tutte le cose da lì in avanti (giugno 2013), bloccammo ogni tipo di rapporto con la Bianchini.

PM: ho chiesto un’altra cosa, il provvedimento che sanciva conteneva dei motivi, questi motivi erano fatti. Questi nomi di persone e i nomi di società vennero fatto oggetti di verifica?

Ferioli: Chiedemmo le verifiche tramite Gerrini, gli chiedemmo di relazionarci sulla situazione

PM: e cosa apprendeste?

Ferioli: Gerrini arrivò nell’ufficio e ci disse che non c’erano stati rapporti con queste persone, escludeva ogni tipo di rapporto con la ditta Bianchini.

PM: mi ricorda qualche nome?

Ferioli: c'era un focus sulla ditta di Reggio, e su dei lavoratori all’interno dei cantieri. Dal punto di vista di Gerrini non aveva avuto riscontro, ma prendendo atto di quello che era stato detto dalla prefettura, disse che non avrebbe più lavorato con la Bianchini. Questo è quello che ci disse

PM: questi operai... faceste qualche verifica?

Ferioli: Dal punto di vista politico abbiamo chiesto di relazionarci. Si parlava di persone fisiche che non conoscevamo ma ci sta di stare attenti e mettere avanti un percorso di attenzione o di allarme.

PM: la ‘ndrangheta o i nomi..., qual'era l’allarme?

Ferioli: L’allarme c’era già stato.

PM: c’erano dei nomi, avete verificato se Bolognino Michele risultasse in qualche società che avevano ricevuto appalti?

Ferioli: Lo chiesi a Gerrini e a lui non risultò che avesse mai lavorato, non escluse il fatto perchè non aveva in mano tutti i dati di chi era dentro al cantiere. Disse di non avere la lista di chi lavorava nel cantiere

PM: ma se era il direttore dei lavori!

Ferioli: Sì lo sapevo, il terremoto lo gestiva il suo ufficio

PM: sa che competenze ha il direttore?

Ferioli: Mi sono affidato a lui dal punto di vista tecnico, scoprii anche la questione della scuola media di Finale Emilia che non c’entra con questo processo.

PM: ha ordinato il pagamento di una somma che derivava da una cessione di credito, ordinanza del 6 agosto 2013, fu un patto complesso?

Ferioli: Sì, dopo l’esclusione si sospero i rapporti, Bianchini Augusto si presentò per ottenere un documento per cedere il credito che aveva nei confronti del comune per l’urbanizzazione, perché non solo Bianchini, ma anche altri subappaltatori non venivano pagati dalla Lami costruzioni. Aveva subappaltato una parte dei lavori fra cui la Bianchini. Chiese la cessione di 200mila euro, all’inizio venne chiuso il rapporto per impossibilità legali. Gerrini relazionò sia con la giunta sia attraverso mail agli uffici stessi che se non riuscivamo a pagare tutto il cantiere si sarebbe fermato. Tutta la ricostruzione era completamente ferma a causa del mancato pagamento.

PM: tra tutti i subappaltatori c’era uno, la Bianchini che aveva l’interdittiva e certamente non poteva portare a compimento

Ferioli: Infatti, Gerrini certificò che i lavori della Bianchini erano finiti da settimane, doveva fare altri lavori, poi subentrò una nuova ditta. Il secondo che arrivò a livello di appalto rifiutò, si prese il terzo, la Asfalti Zaniboni di Finale Emilia.

PM: si poneva un problema di urgenza, essendo la Lami morosa rispetto a dei debiti voi dovevate sbloccare la situazione. Si doveva fermare solo il cantiere dei Bianchini?

Ferioli: Era finito.

PM: in che modo il pagamento dei Bianchini sblocca tutto?

Ferioli: Anche gli altri dovevano essere pagati

PM: avete pagato tutti?

Ferioli: Tutti, escludendo il discorso della Lami che fu esclusa dalla white list, ma fu riammessa dopo 21 giorni, ci fu un travaglio notevole per chiudere il cantiere.

PM: era a conoscenza del fatto che una delle conseguenze della emissione della interdittiva antimafia era quello della decurtazione per i lavori non terminati prima? Che prudenze adottò? Era vero questo credito?

Ferioli: Non è finito il discorso. Mettemmo insieme l’ufficio legale e l’ufficio ragioneria e si arrivò al 18 luglio a fare una delibera di giunta per sbloccare il credito della Bianchini, la cessione del credito della Lami alla Bianchini.

PM: qual è l’urgenza?

Ferioli: Gli altri avevano bloccato i lavori perché non si facevano i pagamenti

PM: in che modo pagare il Bianchini si sbloccava tutto?

Ferioli: Ci fu detto da Gerrini che gli altri subappaltatori avrebbero ripreso con la sicurezza che sarebbero pagati.

PM: che i lavori fossero stati terminati ne chiese conto?

Ferioli: Sì, a Gerrini. Glielo chiesi più volte e lui rispose che il cantiere era a metà del lavoro.

PM: ha conosciuto Bianchini Augusto?

Ferioli: Sì, in relazione al debito

PM: nel periodo del terremoto?

Ferioli: Venne da me molto contrariato perché chiese perché avevo consigliato a Gerrini di far ruotare le ditte e di escludere i vincitori di alcuni appalti e dare spazio ad altre ditte.

PM: cosa disse?

Ferioli: Una volta risposi con una battuta dicendo se tu regali la ditta al comune di Finale Emilia hai la certezza di lavorare di più. Per dire di non insistere.

PM: con Bianchini parlò mai di questa cessione di credito?

Ferioli: Venne solo a portare i documenti della Lami, disse che doveva avere quei soldi. Il 6 agosto fu fatta l’ordinanza il 9 agosto si certificava un errore nel capitolato. La lessi il 12 agosto quando sia la Mantovani che Gerrini erano in ferie, chiamai per fare un conto per capire cosa stava succedendo. A fine agosto 2013 feci un incontro con l’avvocato e Gerrini e chiesi come aveva scritto il capitolato, lui disse "l’ho scaricato da internet". Chiesi di lavorare fra gli uffici per capire come sistemare le carte dal punto di vista ufficiale e legale e arrivò al punto che l’avvocato trovò la soluzione in cui aveva messo giù una determina dirigenziale per sistemare il capitolato.

Arrivando dentro un comune con 4 milioni di debiti non dormivo la notte. Venivano persone con l’avvocato che volevano far saltare il comune... volevano mandare in default il comune, scusi (ndr: si corregge Ferioli dopo una battura del PM sul termine "saltare"). Ci furono tentativi di minacce sugli atti, senza contare tutti gli interessi che potevano avere legalmente, era un grande problema. Pagare i debiti, quel debito doveva essere pagato, mi fidavo ciecamente di Gerrini. Per me quel debito, l’importante era che venisse pagato a chi aveva fatto il lavoro.

Dopo un anno andai al mare con la mia famiglia, in quella settimana mi arrivò una comunicazione da Gerrini che parlava di questa nuova società fatta dal figlio di Bianchini, Alessandro. Ho un incontro appena ritorno a fine luglio.

PM: la mail diceva cosa?

Ferioli: Diceva di questa nuova società di Alessandro Bianchini voleva avere un incontro. Io risposi ne parliamo quando ritorno. Estate 2013.

PM: prima o dopo l’ordinanza?

Ferioli: Secondo me prima, siamo lì. Nell’incontro mi trovo con Gerrini e Alessandro in lacrime. "Vorrei fare un invito per fargli fare un lavoretto" disse Gerrini, era la demolizione del campo sportivo Robinson per 6mila euro. Visto che lui diceva "mi fido di questa persona", fondamentalmente lui disse che era dipendente di suo padre ed era rovinato, "vorrei iniziare una mia attività voglio capire dove posso andare a chiedere" disse Alessandro. Io lo salutai, e a Gerrini chiesi anche via mail di controllare attraverso il nostro ufficio legale se c’erano dei problemi legali di presenze legate alla casa madre Bianchini e se poteva lavorare. Gerrini rispose che in un qualche modo voleva fargli fare quel lavoro da 6mila euro.

PM: gli diede il motivo?

Ferioli: Aveva chiesto all’ufficio legale ed era tutto a posto. Feci un errore di fiducia in cui di ritorno dalle ferie c’erano mille cose… l’incontro fu a fine luglio

PM: ai CC disse luglio,contemporaneamente al problema se pagare o meno alla Bianchini, essendo intervenuto il provvedimento antimafia, essendo intervenuto la cessione del credito affronta anche il problema se il figlio possa divenire un eventuale fornitore. E Gerrini dice di sì. Ricorda quando fece l’incontro… lo conosceva?

Ferioli: Lo avevo visto durante il terremoto durante i primissimi giorni quando Gerrini chiamò una serie di ditte per fare certi lavori, fra cui il lavoro che fece in parte Bianchini, nel viale del cimitero.

PM: lo rivede con Gerrini e…?

Ferioli: C’era anche l’assessore ai lavori pubblici D’Aiello.

PM: mi spiega la differenza fra il suggerimento della rotazione e poi Gerrini che le viene a chiedere di ammettere Alessandro Bianchini?

Ferioli: Io non ho detto subito sì…. Ho detto "sei tu che decidi, tecnicamente non so se è bravo. Devi fare i controlli dal punto di vista legale e amministrativo".  Ricevavamo pressioni di ditte che si presentavano per lavorare. Su queste centinaia di ditte io portavo le brochure a Gerrini. Lui disse "sono io che decido sono io che rischio".

PM: in che senso le presentò Alessandro?

Ferioli: Io dissi dopo il discorso della white list di eliminare il discorso Bianchini, si presuppone che quando mi chiama per Alessandro per provare di farlo partire con anche mezzi non suoi. Alessandro andava in prestito da un'altra ditta. Io risposi di fare le verifiche e prendi le tue decisioni. Il mio rapporto con lui...ho commesso un errore, cercavo di capire cosa stesse facendo, avevo fiducia in lui, questo sì.

PM: però ha commesso un errore, quale?

Ferioli: Questo errore, dovevo impormi di eliminare ogni tipo di rapporto anche con Alessandro. Mi raccontò che era a posto con la richiesta della white list, che bastava la richiesta all’iscrizione per poter lavorare.

PM: quando venne sentito riconobbe una imprudenza ulteriore

Ferioli: Ne ho fatte di imprudenze...

PM: mi parlò di questo primo lavoro

Ferioli: 6mila euro… ho commesso il secondo errore, dopo che mi parlò di questa cosa, durante il mese e mezzo che portò a metà settembre, Gerrini diede svariati appalti ad Alessandro, alla ditta IOS. Lo venni a sapere da un tecnico che mi fermò dicendo che secondo lui stava lavorando la ditta Bianchini o una roba del genere. Sentii anche l’assessore ai servizi sociali, Lisa Poletti, con lei stavamo facendo una serie di rapporti dal punto di vista molto forte con le forze dell’ordine per cercare di capire cosa stava succedendo. La Poletti mi disse "guarda che la ditta di Bianchini Alessandro sta lavorando in altri cantieri". Chiamai Gerrini e gli chiesi lumi. "Avevi detto che saresti andado con i piedi di piombo". Mi interessavano le ricadute dal punto di vista dell’immagine. Fui colpito a livello umano da Alessandro quando venne in lacrime. Mi disse "io non sono mio padre" e considerando la mia storia personale fui colpito, umanamente colpito. Non può ricadere un eventuale colpa sul figlio. Arrivò Gerrini e chiesi. Rispose che stava facendo fare dei piccoli lavori, "lavora bene, è bravo". "Non era questo che mi avevi detto". Lui disse "mi sono esposto troppo", una roba del genere.

PM: si era commosso ma non troppo….

AVV: che domanda è?

Ferioli: In quel momento potevo anche dire di no. Io ho ribadito a Gerrini che non entravo nelle sue scelte. Gerrini poteva anche fare come aveva sempre fatto e decidere le ditte che interessavano a lui.

PM: anche se lei non era d’accordo?

Ferioli: Se l’amministrazione viene danneggiata da una sua scelta… potevo dire a Gerrini che in questo momento è opportuno che non ci siano contatti. Poi viene fuori che la white list viene ripristinata…. Nei primi mesi non capivo come era gestita questa white list.

PM: qual è il limite che rende più tollerabile l’incarico di Alessandro?

Ferioli: Quando Gerrini disse voglio affidare questi 6mila euro… per me era finita. Forse faccio la figura dello stupido, una pacca sulla spalla e finiva lì.

PM: ci conferma che questo colloquio avviene in un periodo in cui affronta il problema della cessione di credito?

Ferioli: Un po’ dopo, il 18 luglio è stato il discorso della cessione di credito in giunta, il 6 agosto l’ordinanza e a fine luglio vedo Alessandro.

PM: si parla di un problema che riguarda il medesimo contesto?

Ferioli: Se non ci fosse stata la discussione della white list non si sarebbe mai parlato della IOS

PM: non ci sarebbe mai stata la IOS! Non ho altre domande.

 

ESAME PARTE CIVILE

AVV. GAMBERINI:conosceva un funzionario addetto alla protezione civile Cestari Marco? Le risulta che venne a parlare con lei di Gerrini?

Ferioli: Cestari Marco venne, mi disse qualcosa nel 2014 relativo al fatto che il nucleo di valutazione monocratico aveva avuto un rapporto non proprio chiaro con lo stesso Gerrini.

AVV: non ricorda le circostanze? cosa le disse? Il teste è stato preciso!

Ferioli: Aveva ascoltato una conversazione, nella saletta della protezione civile, non fu chiarissimo Cestari, mi mise in guardia del rapporto fra i due, il nucleo di valutazione, Silvestri Giuseppe e Gerrini.

AVV: ricorda solo questo? Quale circostanza le disse?

Ferioli: Alcuni spezzoni mi ricordo, mi parlò di una chiacchierata riferita non a quello che doveva fare il nucleo, cosa fai non fai, i cantieri, dove sei dove non sei. Venni a sapere che il nucleo di valutazione, Silvestri, divenne nel 2014 presidente della Bianchini costruzione in liquidazione.

AVV: Cestari cosa le riferisce di preciso?

Ferioli: Sul momento mi viene in mente che mi disse che questa chiacchierata non gli piacque.

AVV: qual’era il contenuto?

Ferioli: Parlò di un rapporto troppo amichevole, non di un rapporto fra un professionista…

AVV: non le disse di aver captato un discorso dove voleva aiutare la ditta Bianchini?

Ferioli: No, non parlò della ditta Bianchini

AVV: in quella conversazione?, va bene grazie

 

CONTROESAME di Fernando Ferioli - difesa Bianchini

AVV: E’ stato anche assessore?

Ferioli: Dal 2006 al 2011

AVV: nel 2012, mole di lavoro, responsabilità, com’è cambiata la sua figura?

Ferioli: Il mio ruolo è passato da una situazione ordinaria, non facile, a essere a capo della protezione civile, vicecommissario e responsabile di tutta l’emergenza del terremoto. Si lavorava 24 ore… Gerrini compreso. E’ stato chiamato per creare una squadra che affrontava il terremoto giorno per giorno. E’ stato anche capo di un campo.

AVV: la vostra macchina rispetto all’emergenza che doveva affrontare che tipo di risposte riusciva a dare?

Ferioli: Almeno a fine anno, le risposte furono immediate, il municipio era distrutto, non avevamo nulla, abbiamo preso una struttura, un magazzino e abbiamo ricostruito il comune. Abbiamo risistemato la ex scuola e da questa ex scuola ci siamo trasferiti negli uffici. Il mio ufficio per qualche mese era un tavolo sotto un albero.

AVV: eravate supportati dalla regione?

Ferioli: All’inizio del terremoto i tecnici vengono per il sopralluogo. Vennero i vigili del fuoco. Si partiva e si arrivava fino a notte inoltrata. La Comunità Europea ci conferì 550 milioni di euro. Voleva dire lavorare sul terremoto. Voleva dire dare appalti e pagare. Per ottenere questi soldi dovevamo fare tutto. Dovevamo sfruttare tutto fino all’ultimo centesimo. Erano solo opere urgenti. Furono fatte circa 250 opere da circa un centinaio di ditte, non ho la lista. Sono quelle che controllavo costantemente, nel marasma totale. Gli dissi di lavorare con le ditte locali e di fare rotazione per far lavorare il più possibile e non avere poche ditte che prendevano tanti lavori.

AVV: anche altri comuni adottavano questa politica?

Ferioli: Non ho riscontri.

AVV: conosceva la Bianchini, per quello che sapeva era considerata una azienda seria?

Ferioli: Ovviamente ne avevo parlato con Gerrini, anche durante la discussione dei pagamenti, la ditta Bianchini lavorava da 40 anni con i comuni della zona e anche ovunque, a  Milano, a Bologna… lavorava in modo estensivo, 100 dipendenti, una ditta sana e strutturata che non ti lasciava a piedi. Era il riscontro che avevo avuto dalla parte tecnica.

AVV: non ho altre domande

 

 

SECONDO ESAME del teste Fernando Ferioli

PM: partendo dalle domande della parte civile, parlando del colloquio di cui si è parlato stamane. Il colloquio con Cestari è avvenuto nel luglio. Per invitarla a riflettere. Lei ha detto alcune cose diverse. Ha chiamato il prefetto di Modena e lui non ha detto nulla?

Ferioli: Non mi ha dato la conferma ufficiale

PM: del fatto le disse?

Ferioli: Via telefonica disse: arriverà il documento.

PM: chi gliel’ha dato?

Ferioli: Lo stesso Gerrini, anche dall’interessato. Bianchini Agusto venne a perorare la sua innocenza che non era vero niente. Perorando quel documento che non mi lasciò, me lo fece vedere, l’esclusione della white list. Disse che "dimostrerò il contrario. E’ tutta colpa di qualcun altro". Inizialmente fu data la colpa… disse che era colpa di un'altra ditta, la Baraldi spa.

PM: la Baraldi per la vicenda amianto…

Ferioli: E qui c’erano altre situazioni.

Dopo quello che successe nel gennaio 2015 con l’arresto di Gerrini mi venne detto dall’interno del comune, non ricordo la fonte esatta, forse Mantovani, mi dicono dal comune che Gerrini aveva lavorato per qualche mese per la ditta Bianchini.

PM: la dott.ssa Mantovani è stata sentita, o aveva sentito solo voci?

Ferioli: Non ho documenti alla mano.

PM: quello che chiama "il nucleo", Giuseppe Silvestri, che abbia avuto degli incarichi presso la Bianchini quando lo apprese?

Ferioli: Fine 2013. Lui non mi ha mai detto che era entrato dentro, l’ho appreso nel 2013, dopo l’esclusione della white list, nel tentativo di far rientrare nella white list, fu preso un consulente, questo Giuseppe Silvestri per portar fuori la ditta Bianchini.

Appena seppi questa cosa esclusi il Giuseppe Silvestri dal rinnovo del gruppo di valutazione. Chiuso il contratto del 2013…

PM: ho il dovere di dirle che non le credo e che le è stato detto a luglio… è in tempo eh?

Ferioli: Io ricordo…. Mi parlò di appalti, parlarono fra di loro di appalti

PM: perché doveva essere un fatto spiacevole? Il fatto che le dicono che Silvestri parla con Gerrini di appalti... embè?

Ferioli: Per come era stato messo giù… era un rapporto troppo amichevole, "guarda che li c’è un rapporto che c’è qualcosa che non gira". Non ricordo che Cestari fece accenno a Bianchini. Mi misero in guarda del rapporto fra i due.

PM: prima o dopo le vacanze?

Ferioli: Non nel luglio 2013, ragionando con lei, nel luglio 2013 è troppo presto, quando Giuseppe Silvestri divenne responsabile della Bianchini, quando fu chiamato?

PM: me lo sta chiedendo?

Ferioli: Sono certo non a luglio. Verso fine anno.

PM: posto che stamattina abbiamo sentito il teste Cestari che ha riferito che ha ascoltato un colloquio fa Silvestri e Cestari in cui il primo caldeggiava il secondo di far lavorare Alessandro e quindi lo sito prima del colloquio avuto con lei. Sicuro che sia avvenuto dopo luglio?

Ferioli: Dico quello che Cestari mi disse. Non mi ha parlato di una sorta di accordo su Alessandro. Pensando dal punto di vista temporale, essendo l’esclusione della white list verso fine giugno, secondo me è arrivato molto dopo il discorso.

PM: quando la IOS riceve l’incarico dal comune?

Ferioli: A fine luglio 2013 Gerrini chiede il percorso fino ad arrivare a settembre in cui succede la segnalazione che ho detto prima, l’incontro con Gerrini sul discorso della IOS.

PM: pochi giorni dopo la costituzione della IOS vengono fatti i primi riferimenti?

Ferioli: Il primo della demolizione.

PM: dev’essere avvenuto prima di quella data? E’ ancora convinto?

Ferioli: Non ricordo... a luglio in quel periodo… Gerrini e Mantovani erano in ferie in agosto io una settimana a luglio. Non ricordo Cestari che mi viene a parlare di questa cosa qui. Più avanti sì. Davanti alla casetta. C’era già l’accordo mi è puzzato quando ho saputo che lo stesso Silvestri era responsabile della Bianchini.

PM: sono tutti dati documentabili…

CARUSO: quando ha saputo che la Bianchini costruzioni era sostituita dalla IOS

Ferioli: Non fu sostituita

CARUSO: fu "costituita" la IOS , si è informato che nella compagine sociale non c’entravano i Bianchini?

Ferioli: Non c’entravano

CARUSO: chiese chi ha dato i capitali?

Ferioli: Aveva preso in affitto due macchine e partì con due operai

CARUSO: non si pose il fatto che era un modo per uscirne fuori?

Ferioli: La Bianchini aveva 200 dipendenti e molti macchinari, era una cosa completamente diversa, potevo mettere delle barricate e avrei avuto meno problemi. Davanti a me non c’era... non mi sembrava di avere davanti un delinquente, ma una persona che voleva uscire da una situazione di crisi forte in cui versava la sua famiglia per cause non sue…

CARUSO: va bene, in tutta questa situazione del terremoto, ha sempre ritenuto che ci fosse compatibilità fra il rispetto delle regole e la necessità, ha sempre tenuto questa distinzione?

Ferioli: Non ho mai detto di  non rispettare le regole, ho sempre chiesto velocità ai miei uffici ho bisogno di capire dove possiamo arrivare, facevo pressioni, volevo vedere la città rinascere. Non ho mai detto…

CARUSO: ha detto di rispettare le regole?

Ferioli: Per me era lapalissiano

CARUSO: glielo chiedo perché abbiamo sentito Maurizio Poletti che ha contestato una serie di irregolarità a Gerrini e alla amministrazione rispetto a queste cose sembrerebbe che la risposta dell’amministrazione fu che avevate interesse a fare in fretta.

Ferioli: Non fu mai risposto così

CARUSO: rispetto alle irregolarità che le denunciò Poletti?

Ferioli: Fece un esposto in merito alla white list, io chiesi un incontro col prefetto in cui misi in evidenza quello che era successo del perché erano state individuate certi… non c’è mai stata una idea di fare oltre le regole, ci fu una risposta diversa in consiglio comunale, si disse possiamo aver fatto degli errori nel marasma del terremoto, e ognuno di questi va a scapito delle persone che hanno preso le proprie responsabilità. Questo fu la risposta in consiglio. Tutte le segnalazioni furono verificate, non buttate nel cestino e fu fatta una risposta ufficiale. Tutte le denunce e gli esposti di Poletti, fra parentesi ho una serie di problemi per questi esposti, furono controllati attraverso legali, avevamo anche l’ufficio legale fino al 2014…

CARUSO: Poletti diceva sciocchezze?

Ferioli: C’erano anche delle cose fondate

 

TERMINA L’ESAME E IL CONTROESAME DI FERDINANDO FERIOLI

 

PM: produrrei l’ordinanza della cessione di credito e comunicherei il calendario

Martedì 14 capo 91 – mar. Costantino, Marchi Marcello, Zannini Annalisa, Vizzoli Giuseppe
Giovedì 16 il collaboratore Oliverio Francesco (non sarà breve, partirei da lui), Falbo Loredana e i due testi che non sono venuti oggi.

 

Entra in aula Angelo D’Aiello.

ESAME di Angelo D'Aiello ex assessore ai lavori pubblici e attività produttive del Comune di Finale Emilia

Finale Emilia, molotov contro l’auto dell’assessore Angelo D’Aiello (Modena online 7 maggio 2012)

 

PM: vorrei che specificasse che incarichi ha avuto e quando a Finale Emilia

D'Aiello: Ero assessore in carica nel 2011 con l’incarico del sindaco di Ferioli, assunsi incarico di assessore deleghe a urbanistica, lavori pubblici, attività produttive

PM: come fu gestita l’emergenza del terremoto da parte sua?

D'Aiello: Le settimane e i mesi successivi sono stati un periodo intenso e caotico, dove ciascuno che faceva parte della macchina comunale ha lavorato con incarichi emergenziali, io mi occupai per due/tre settimane di approviggionare i pasti per le tendopoli, era saltato tutto, nelle prime settimane, successivamente questo non lo dico per sgravarmi, il grosso dei temi legati alla ricostruzione essendo gestiti dal commissario Errani con i sub-commissari, andavano tutte le settimane in regione a concordare il profilo degli interventi.

PM: non era lei il referente principale, ma il sindaco?

D'Aiello: Sono legato con rapporti di amicizia con il sindaco

PM: cosa c’entra?

D'Aiello: Non voglio gettargli addosso la croce…

PM: sono fatti formali, chi se ne occupava principalmente, non ho chiesto di scaricare nulla!

D'Aiello: C’erano le riunioni in regione dove il sindaco si recava con la lista delle opere che chiedeva che venissero finanziate e la gestione della fase post sisma è stata prevalentemente gestita in questi termini

PM: che tipo di rapporto aveva rispetto al sindaco e al tecnico Gerrini? Tra questi due poli che ruolo giocò, era partecipe… non le chiedo dei primi giorni.

D'Aiello: Conservavo la mia presenza operativa e alcuni problemi li ho portati avanti, a volte diciamo dialogavo con Gerrini e con il sindaco, spesso. Non avevo io l’agenda degli interventi da fare in termini delle priorità che si erano dati.

PM: quindi?

D'Aiello: Davo una mano…

PM: le faccio domande più specifiche…. Fa ancora politica?

D'Aiello: E’ finita che dopo un’altra vicenda abbiamo dato le dimissioni, una vicenda legata... una vicenda amministrativa, nell’aprile del 2016, mi dimisi, ci furono le elezioni

PM: in che senso amministrativa, la perquisizione della Procura la chiama una vicenda amministrativa?

D'Aiello: A seguito dell’avviso di garanzia legato a vicende dell’associazione di volontariato ci siamo dimessi e si è chiusa l’esperienza

PM: chi era indagato allora? Lei.. e?

D'Aiello: Io il sindaco, l’assessore …. E l’assessore Reggiani, per abuso di ufficio….

PM: rispetto a che periodi?

D'Aiello: Rispetto a fatti… cioè a fatti… ahm…

PM: nell’ipotesi, lei ha ricevuto una informazione di garanzia rispetto a quali anni?

D'Aiello: Agli anni in cui siamo stati in carica, convenzioni scadute, un abuso edilizio di una associazione, di tutto il periodo, ecco.

PM: tornando al 2012 il suo rapporto con il geometra Gerrini è un rapporto in cui lei ha la possibilità di essere aggiornato o era un rapporto diretto?

D'Aiello: Parzialmente ce l’avevo, erano mesi in virtù delle scadenze e della rendicontazione, il lavoro del geometra era piuttosto blindato, quasi.. se gli ponevi un problema, che i cittadini dicevano che bisognava fare una cosa lui era sempre concentrato sulla mole di lavoro notevole, ci sono stati momenti di tensione, di scarso dialogo.

PM: intende avvalersi in un qualche modo della facoltà di non rispondere?

CARUSO: chiariamo come siamo messi

PM: ho informazioni che non c’entrano nulla, sono contestati abusi di ufficio…

CARUSO: c’è qualcosa collegato con il nostro fatto?

PM: secondo me no

CARUSO: ha la contestazione?

PM: è lunga, l’ha fatto la procura di Modena, in relazione a convenzioni fra il comune di Finale Emilia e l’associazione bocciofila finalese, martedì lo produco.

CARUSO: a meno che non parliamo di cose per cui ha avuto l’avviso di garanzia parliamo di altre materie, capisco che siamo al confine… la bocciofila non c’entra niente

PM: le ho chiesto di Gerrini, le chiedo se ha conosciuto Bianchini Augusto

D'Aiello: Sì l’imprenditore Augusto Bianchini periodicamente veniva diciamo a trovarci in ufficio e a… dialogare… insomma veniva a dialogare e a…. ad aggiornare e a tenere il rapporto con l’amministrazione. Un rapporto cordiale non lo nego, un fornitore storico del comune da decenni, la sua azienda era riconosciuta come una azienda di quelle del territorio presenti e attive sul territorio

PM: ha mai partecipato a un pranzo con il sindaco e Bianchini Augusto, sul finire del 2012... di cosa parlaste?

D'Aiello: C’è stato un incontro, Bianchini lamentava uno scarso coinvolgimento della sua azienda e l’incontro era finalizzato nel verificare se i rapporti erano buoni di riconoscimento del ruolo dell’azienda nel territorio. Non parlammo di appalti e io avevo l’agenda dei lavori da fare.

PM: non possiamo aiutare la sua memoria su quanto avvenuto, chi c’era?

D'Aiello: Io, Fernando, Augusto Bianchini, forse anche Alessandro Bianchini, non ricordo.

PM: abbiamo una intercettazione citata dal maresciallo Costantino, gliene darei conto e le chiedo una spiegazione. 11.30 del 15.12.2012 sale sulla macchina di Bianchini e si sofferma a discutere dell’atteggiamento tenuto da Ferioli nel pranzo del giorno precedente. Il sindaco aveva evitato di prendere impegni. "E’ andata come me l’aspettavo lui impegni non se ne prende con nessuno". Bianchini esterna la preoccupazione del suo atteggiamento ostile: "Me lo aspettavo, la mia preoccupazione è che se si mette di traverso.." lei esclude: "perché nessuno si mette di traverso, nessuno mette il naso in quelle faccende lì, sono sempre andate bene, voi dovete trovare un equilibrio senza spaccare il mondo".

D'Aiello: La Bianchini lamentava che il coinvolgimento delle opere dell’azienda fosse non secondo le loro aspettative, io volevo dire, non siamo contro di te, non abbiamo dato nessun input al geometra né contro né a favore, non abbiamo mai detto… non davamo input specifici a Gerrini. Questa è la spiegazione della intercettazione che viene citata spesso.

PM: ha avuto modo di ripensarci bene?

D'Aiello: Questa intercettazione uscì subito dopo gli arresti. Quel dialogo era andato in quella direzione, nel dire noi non abbiamo mai dato un input contro di te. Non si sapevano certi dati.

PM: nessuno mette il naso in quelle faccende…

D'Aiello: Non dicevamo al geometra chi dovesse chiamare per fare i lavori, non avevo l’agenda in mano

PM: ricorda che la Bianchini ebbe un provvedimento adottato dalla procura di Modena che ne rigettava la domanda di inserimento nella white list

D'Aiello: A metà del 2014

PM: giugno 2013, le torna?

D'Aiello: Sì.. sono stati eventi traumatici, poi uno cerca di andare avanti

PM: su questo non c'è dubbio... era per situare il fatto che avviene questa interdittiva le chiedo se ricorda quando è venuto a conoscenza e se l’ha letta?

D'Aiello: Sì, quando ci fu il Bianchini venne da noi per cercare di spiegare questa situazione di sgomento che si era creata rispetto a una azienda storica del territorio, inserita nel contesto di tutti gli enti pubblici, e ci disse che sui vari punti dell’interdittiva aveva delle spiegazioni a sostegno della sua tesi di estraneità a legami con la criminalità organizzata.

PM: parla di un dialogo informale?

D'Aiello: Venne a spiegarci che rispetto a quei contenuti lui...  li minimizzava dicendo che aveva dei dipendenti che erano operai del sud che lui stimava come "operai normali", e poi ci raccontava di un episodio di una azienda di Reggio Emilia che aveva acquisito e che c’era stato un accordo con i sindacati e cercava di minimizzare gli elementi riportati nell’interdittiva

PM: ricorda se mise in allarme l’interdittiva, i nomi le vicende, al di là delle spiegazioni di Bianchini, ci fu un allarme all’interno del comune, non per Bianchini ma dei soggetti?

D'Aiello: Il tema era la Bianchini, ci sentivamo assolutamente lontani da quelle realtà

PM: anche Bianchini lo dice, ma c’è un provvedimento del prefetto, ci sono dei nomi

D'Aiello: Non avevamo gli strumenti e forse anche la consapevolezza di quanto stava accadendo

PM: questo della consapevolezza è un reframe…!

D'Aiello: I soggetti non li ricordo neanche, l’idea che la malavita…

PM: c’erano dei nomi!

D'Aiello: Per quello che posso dire io, Angelo D’Aiello, non c’è stata una documentazione, una informazione rispetto a quei contenuti

PM: non chiese se questi personaggi erano mai apparsi, se li conoscete, questa domanda semplice non la fece a nessuno?

D'Aiello: Sicuramente ne abbiamo parlato ma non ricordo che Giulio avesse testimoniato di aver colto preoccupazioni rispetto a legami di questa natura, io posso dirle che in Comune veniva sempre Augusto o il figlio Alessandro che sono persone del nostro territorio responsabili di una azienda che da decenni opera, noi non abbiamo capito che i problemi erano grossi

PM: adesso l’ha capito? Perché fa questo passaggio?

CARUSO: lo faccia finire

D'Aiello: Non avevamo contezza che si stesse verificando tutto questo

PM: stiamo facendo il processo, non è ancora verificato. Nel provvedimento del prefetto conterà qualcosa… un prefetto scrive" non ti ammetto nella white list perché tu hai rapporti con tizio caio e sempronio", ma lei ha chiesto se questi soggetti e queste società erano conosciuti all’interno del comune o era carta straccia?

D'Aiello: Non abbiamo mai considerato l’interdittiva carta straccia tuttavia probabilmente abbiamo... sottostimato quello che erano i contenuti, non recuperando informative, cosa succede a Reggio Emilia

PM: mi risponde in un modo non coerente, viene contestato un rapporto fra Bianchini e Bolognino

CARUSO: l’ha sottovalutato

PM: il nome Bolognino, il nome Belfiore… ha chiesto a Gerrini?

D'Aiello: Non ho mai chiesto, ho fatto un giuramento è la verità, quel nome non ci diceva niente, capito Dottore..., è la verità, la Bianchini riceve l’interdittiva il tema era quello. Non abbiamo avviato …. recuperato informazioni…

CARUSO: questa è la risposta… non possiamo…

PM: ci ribadisce di averla letta?

D'Aiello: Sì, l’ho letta

PM: le vengo in aiuto il provvedimento è di metà giugno, ricorda in che circostanze ne venne a conoscenza?

D'Aiello: La prima avvisaglia fu una telefonata di un amico del sindaco che lavorava in AIMAG o in ambienti legati e gli disse "questa mattina l'azienda di Bianchini non è entrata in cantiere perché…" da lì si è sparsa la voce, non ricordo se lo apprendemmo prima dai giornali o se arrivò prima la comunicazione ufficiale, sì, prima ci furono le indiscrezioni e poi il testo scritto e poi arrivò Bianchini. Qualche giorno dopo.

PM: a cavallo fra giugno e luglio, ricorda se nell’estate il suo Comune dovette prendere decisioni che riguardavano la Bianchini, i pagamenti...

D'Aiello: Il fatto dei pagamenti non l’ho seguito, ricordo benissimo che ci fu il problema di finire dei lavori avviati nel cantiere. Delle urbanizzazioni delle scuole per cui effettivamente per qualche giorno continuò a eseguire queste opere perché bisognava terminarle ed erano fatte al 98% fu fatto questo errore, è stato il tema che ci è stato fatto notare successivamente

PM: da chi? In consiglio comunale?

D'Aiello: Anche dalle persone che vedevano i mezzi di Bianchini in quel cantiere e dicevano lì… cioè… le …. Gli argomenti erano di natura tecnica, bisognava finire un cantiere arrivato al 98%. Dalla Bianchini. Poi c’è stata la questione dei pagamenti che non ho gestito. Lei la colloca dopo la white list…

PM: sì dopo. Il problema si pone proprio per la white list!

D'Aiello: Il sindaco ci ha spiegato e ha condiviso questa sua ansia legata al fatto che per le ragioni segnalate da Gerrini e dai tecnici per cui c’erano … l’azienda i subfornitori dovevano finire i lavori, avevano bisogno di questi pagamenti di SAL

PM: ha partecipato alla giunta che ha deliberato questi pagamenti?

D'Aiello: Ho partecipato sempre alle giunte

PM: era di luglio?

D'Aiello:

PM: ha mai incontrato il sindaco insieme a Bianchini Alessandro in quel periodo?

D'Aiello: Quando ci spiegarono perché erano usciti dalla white list

PM: questo Augusto, c’era anche Alessandro?

D'Aiello: Venne Augusto sicuramente e andammo a prendere un caffè…

PM: parlo di un’altra circostanza, un’occasione in cui si parla della IOS di Alessandro

D'Aiello: Non ero presente quando ci fu quell’incontro.

PM: cosa ne sa?

D'Aiello: Vidi Alessandro entrare nella casetta che piangeva e andava dal sindaco a perorare la sua causa. Lo so perché con il sindaco si parla…

PM: ci ha riferito che avvenne con lei presente e anche Gerrini

D'Aiello: Non ero presente, ricordo che venne e poi che andarono nell’ufficio del sindaco

PM: era solo?

D'Aiello:

PM: sa quanto si sono detti dal sindaco?

D'Aiello: Chi ha fatto le indagini sa come era la nostra sede, una casetta fatta di compensato, ho visto Alessandro, l’ho salutato, ho capito qual’era il problema, era lì che piangeva, Alessandro voleva tentare di rilanciare la sua vita ripartendo con una piccola attività del settore su cui aveva sempre lavorato

PM: glielo disse dopo il sindaco?

D'Aiello: Sì, ne abbiamo parlato.

PM: avete avuto uno scambio di opinione anche con Gerrini, le verifiche da fare…

D'Aiello: Sulle verifiche nella macchina comunale c’erano gli uffici preposti a fare le verifiche

PM: erano?

D'Aiello: Mantovani Monica e Restani Daniela dovevano guardare la correttezza formale degli atti, delle iscrizioni alle white list

PM: quando apprende che è nata una ditta individuale?

D'Aiello: In quei giorni lì, erano informazioni che circolavano

PM: quello che sa lo sa per…

D'Aiello: Io non mi sono occupato della Ios, ma so anche perché avevo l’ufficio lì, nei giorni successivi si era appresa della notizia che lui cercava di smarcarsi da quella vicenda e rilanciarsi mettendosi in proprio

PM: seppe che tipo di indicazioni pervenne dal sindaco su questo tema a Gerrini o chi per lui?

D'Aiello: Sicuramente diciamo… io non ho mai parlato con Gerrini di questo fatto, è stato fatto il tentativo di dare una mano a una persona. L’azienda Bianchini aveva una storia importante e ha fatto decenni di lavori.

PM: il presupposto per cui potevate avere rapporti con Alessandro era che non c’entrava con Bianchini?

D'Aiello: Lo abbiamo visto all’opera una persona che ha sempre lavorato

PM: quindi?

D'Aiello: Fu diciamo… fatto… fu avvallata… cioè fu data l’opportunità a questa piccola azienda che si rilanciasse e facesse dei lavori

PM: è a conoscenza del fatto, lei sa se sia stata data indicazione come indirizzo politico a Gerrini di avere una rotazione negli appalti?

D'Aiello: Sì, è stato anche recepita la volontà alla richiesta… nei primi mesi eravamo bersagliati da aziende che venivano da tutta Italia a cercare lavoro in un contesto di terremoto dove si presuppone che di lavoro ci fosse, dopo due tre mesi di questo via vai le associazioni del settore fornirono loro un elenco di aziende del territorio che diciamo potevano essere chiamate per fare i lavori, i primi lavori banditi dalla regione erano ad appannaggio di aziende esterne, tipo la CMC, saliva dall’artigianato una istanza, una lamentela rispetto al fatto che "noi siamo stati colpiti, vogliamo lavorar per generare lavoro, ricchezza"… e ci fu proprio… ogni associazione aveva indicato alcune aziende prevalentemente modenesi per fare i lavori. Cna lapam, la CONFINDUSTRIA, quella delle piccole….medie imprese, anche la Legacoop, ciascuna ha una associazione di settore legata all’edilizia, finalmente si concluse la processione che ci metteva in gran imbarazzo. E questi rappresentanti del mondo associativo fornirono degli elenchi di imprese modenesi da chiamare.

PM: intervennero anche bonariamente degli accordi con queste imprese?

D'Aiello: Non mi risulta

PM: mi riferisco al 2 febbraio 2015 sono però al corrente del fatto che al fine di non disperdere il lavoro le ditte si accordarono affinchè la vincitrice facesse lavorare le aziende partecipanti, con la consapevolezza di Gerrini

D'Aiello: Accordi specifici.. io non ne sono a conoscenza,immagino che fra di loro si parlassero.

PM: le ditte si accordarono…

D'Aiello: Non ne sono certo… non voglio...

PM: l’ha detto ai carabinieri: "l’opera fu divisa in diversi suballati assegnati ad altre ditte"

D'Aiello: Vedendo come erano stati suddivisi i lavori immagino che l’accordo ci fosse stato, però non ne sono a conoscenza non so che accordi ci fossero

PM: una constatazione postuma? E’ una rivendicazione comprensibile, chi è stato colpito dal terremoto…

D'Aiello: Su questo abbiamo sempre distinto i lavori, quelli specializzati non è che lo può fare chiunque

PM: è a conoscenza del fatto se sia avvenuto che l’ufficio tecnico si sia rivolto a progettisti esterni?

D'Aiello: Sì, nelle settimane successive al sisma per accelerare alcuni lavori complessi o specifici, c’era tutta una serie di..., il collegio degli ingegneri, alcuni mondi che avevano messo a disposizione, dei tecnici che progettavano delle opere che non erano opere che un tecnico comunale sapesse fare in modo gratuito, ricordo la vicenda del ponte sul Panaro… che dovevamo per forza aprirlo perché chi risiedeva dall’altra parte…

CARUSO: essere sintetici

PM:  è mai accaduto che Gerrini si assunse la paternità di quei progetti?

D'Aiello: Sul piano formale non lo so

CARUSO: sul piano sostanziale?

D'Aiello: Non lo so

PM: il 2 febbraio disse: "per quanto ne so in due specifiche occasioni l’ufficio tecnico si è rivolto a persone esterne e se ne è assunta la paternità".

D'Aiello: Non sono certo…

PM: allora perché lo ha detto?

D'Aiello: C’erano stati eventi traumatici

 

TERMINE DELL’ESAME di Angelo D'Aiello

 

Dall’Aquila, Bolognino vorrebbe rendere dichiarazioni spontanee

CARUSO: adesso no

 

ENTRA BOETTI MAURIZIO

ESAME di Boetti Maurizio all'epoca dei fatti consigliere comunale di opposizione
attualmente presidente del consiglio a Finale Emilia

PM: ha fatto parte del consiglio comunale?

Boetti: Nel giugno del 2011 e sono decaduto nel 2016 e rieletto, sono presidente del consiglio

PM: ha fatto numerosi inteventi in relazione alla vicenda delle irregolarità che ha individuato, vorrei che ci parlasse in particolare per quello che riguardano la Bianchini

CARUSO: abbiamo un verbale?

PM: abbiamo il verbale

Boetti: Sulla Bianchini credo di essere bene a conoscenza dei fatti, non divago

CARUSO: ottimo!

Boetti: Sono nate delle situazioni che mi hanno posto dei dubbi, uno di questi dubbi.. il comune aveva dei debiti e dei residui passivi da pagare ai fornitori, nel cercare di capire il perché i primi tempi mi trovo con degli estratti conto con una finanziaria dove c’erano le cessioni del credito alla società Bianchini da quel punto sono risalito indietro volevo sapere cos’era e scopro che nel 2010 l’amministrazione precedente viene concesso una cessione del credito di circa 500mila euro il credito era di un milione di euro negli anni successivi la Bianchini tramite gli uffici competenti avevano concesso il credito, io mi sono trovato degli estratti conto di più di un milione di euro e questo mi ha incuriosito. Bianchini fa il lavoro chiede al comune di fare la cessione di credito e questo passa in delibera alla finanziaria. Questo primo documento era una cessione di credito bianca. Utilizzata solo al 50%. C’erano lavori già eseguiti in attesa di essere pagati. Era la finanziaria che mandava gli estratti conto al comune. In quel periodo il comune era in grossa difficoltà. Da lì è nata tutto il discorso sulla Bianchini. Quando ci furono le notizie sui giornali io conoscevo già i documenti che entravano e uscivano sui Bianchini.

PM: le chiedo un sacrificio di sintesi, il punto di partenza è chiaro, ma è un punto in cui c’è un creditore che non viene pagato e che cede un credito non è un fatto di rilievo. Nell’andare a verificare la storia del rapporto fra questa società e il comune evidenzia delle anomalie che diventano oggetto della sua attività politica in particolare le chiedo di evidenziare i 3-4 punti che lei ha fatto oggetto di documenti che in parte produrrò, le chiederei di ripercorrere, partiamo dall’appalto del complesso scolastico di via Rovere

Boetti: Sono intervenuto nel bilancio 2012, nel luglio del 2012 successivamente nel riequilibrio a fine settembre dove si va a delineare la situazione noto che per l’urbanizzaizone il comune di Finale aveva messo su quel capitolo 800mila euro ma sapevo che la gara lorda del piano era di circa 1milione 190… feci una interrogazione per capire. Settembre 2012. La gara era già stata fatta, l’impresa era in opera, c’era da aprire l’urbanizzazione delle scuole. Ci furono delle clausole per evitare i tempi maggiori per andare a gara

PM: ha mai avuto nella sua attività notizia di un’altra cessione di credito che avvenne in un appalto della Lami che venne ceduto alla Bianchini sul presupposto che la Bianchini avesse finito i lavori?

Boetti: Feci una interrogazione che fu aggiunta in alcuni esposti successivi. Per quale motivo viene in consiglio comunale una delibera comunale la cessione del credito.Ho illustrato come la Bianchini era presente nonostante l’esclusione sulla white list, veniva prodotto dalla ditta una fattura che invece era antecedente alla esclusione e nella interrogazione si diceva i lavori erano completamente terminati, nello stesso periodo la Lami chiede di rescindere il contratto perché era stata esclusa. La Bianchini dice non si può rescindere perchè ho finito i lavori e sono a posto.

PM: vede i mezzi della Bianchini in opera?

Boetti: Quello che ha scatenato la curiosità è stato che ho fatto una interrogazione su questo, perché  i mezzi erano nel cantiere anche dopo l’esclusione. La risposta fu che dovevano terminare dei lavori e che non erano stati fatti diligentemente entro il 20 giugno almeno entro il giorno prima della fattura, il tecnico di allora doveva controllare i lavori se erano stati fatti

PM: è stato sentito il 2 novembre 2013: in relazione alla fattura con data antecedente lei disse "ho potuto constatare che il cantiere della Bianchini era ancora in opera fra il 26 e il 27 giugno 2013". Cosa intendeva?

Boetti: C’erano ancora le macchine operatrici stavano terminando. L’impresa secondo il codice doveva terminare.

PM: vede il cantiere aperto?

Boetti: Perché c’è la fattura… non era finita

PM: stavano lavorando? Vede gente o macchinari parcheggiati?

Boetti: C’erano i mezzi e gli operai, non credo di sbagliarmi ho visto con i miei occhi, penso di aver fatto delle foto, anche con il giornale in mano, la data del giornale non poteva essere prima.

PM: non l’ha data ai Carabinieri?

Boetti: No… sarà finita in mezzo…ai miei documenti

CARUSO: l’esistenza nel cantiere si prova così!

Boetti: Penso di poterlo rintracciare, ho ceduto l’hard disk all’antimafia, ma ho tutto anche io.

PM: se potesse mettere a disposizione dei Carabinieri quanto ha appena citato...

Boetti: Certo

PM: chiese conto a Gerrini di quanto aveva visto?

Boetti: Come ruolo di consigliere facevo accesso agli atti, e per quanto riguardava ho prodotto solo ordini del giorno, non ho mai interloquito con i funzionari

PM: lei disse che quando si era accorto dei lavori in corso ha chiesto a Gerrini spiegazioni e "mi spiegò che era una normale procedura per chiudere il cantiere", era evidente che Bianchini non aveva terminato

Boetti: Lo confermo

PM: nel mese di settembre lei torna su questo cantiere e vede cosa?

Boetti: Torno nel settembre: c’era da riempire questa strada che finiva nella scuola media e vedo mezzi della ditta Bianchini parcheggiati nell’area che non c’erano mai stati, erano andati via da tempo, poi sono tornati. Ho fatto una interrogazione.

PM: l’ha constatato?

Boetti: Certo

PM: cosa le fu risposto?

Boetti: Che avevo ragione, la ditta Bianchini era andata a concludere dei lavori non fatti a regola d’arte a giugno quando aveva detto che aveva chiuso il cantiere perché aveva concluso i lavori

PM: queste interpellanze e risposte sono in produzione. Ha mai avuto notizie di una ditta di Alessandro Bianchini?

Boetti: La ditta IOS risulta alcuni giorni dopo l’iscrizione alla camera di commercio.

PM: quando accade che cosa?

Boetti: Informo il mio collega Maurizio Poletti

PM: avviene cosa?

Boetti: Dopo l’iscrizione ci sono delle fatture, le determine tutte postume, non ce n’erano proprio, c’erano numeri di determina, la determina non era stata prodotta. Sono stati iscritti dopo un anno e mezzo. Abbiamo fatto interrogazioni. Sicuramente entro il novembre del 2013. Ho consegnato quel giorno una lista non solo della Bianchini ma anche della IOS con tutte le fatture pagate

PM: quello che contestavate era questa discrasia o il fatto che il figlio di Bianchini fosse fornitore del comune?

Boetti: Di per sé non aveva un senso, non abbiamo combattuto la persona, ma il sistema, c’era il discorso della white list, tutto questo ha dato una bella mano al figlio di Bianchini

PM: che giustificazione vi venne data?

Boetti: Mi trovo un attimo…

CARUSO: abbiamo i verbali?

PM: non di questa

Boetti: Fa parte di una determina dove ci fu il famoso spacchettamento delle macerie del castello dove venne spacchettato …

PM: nell’esposto prodotto stamane possiamo richiamarci… non ho altre domande ma le chiedo di produrre.

Boetti: Certo.

 

DICHIARAZIONE SPONTANEA DI BOLOGNINO:

"Non penso sia giusto che ogni volta al teste sia fatto il mio nome, su quella lista c’erano anche altri nomi. Solo questo grazie."

 

CARUSO: ci vediamo martedì alla solita ora. Grazie. L’udienza è tolta.

Ore 19.27: termina l’udienza

a cura di: S.N.

RASSEGNA STAMPA

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RS 9 marzo 17
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