top of page
in alto

AEmilia

udienza nr. 48

rito ordinario - primo grado

- Appunti da un processo che riguarda noi tutti - trascrizione dell'intera udienza

mercoledì 7 dicembre 2016

 

9.50: In aula.

Inizia l'udienza.

 

Dal sito riservato è presente il teste, il collaboratore di giustizia Pino Giglio, che oggi continuerà ad essere sottoposto al controesame.

 

CONTROESAME avvocato PANCARI in difesa di MACRÌ, MOLINARI, SARCONE e FLORO VITO

Avv: Conosce Macrì Francesco?
Giglio: Si
avv: Come lo ha conosciuto?
Giglio: Nel ristorante a Montecchio Emilia, al “Cenacolo” quello che gestiva Bolognino.
avv: Sapeva che fosse titolare di un’impresa edile?
Giglio: Si perché gli ho fornito del materiale
avv: Il nome dell’azienda lo ricorda?
Giglio: No
avv: Sa perché si mette nella ristorazione, Macrì?
Giglio: No, non lo so.
avv: Il ristorante di cui parlava prima lei lo frequentava?
Giglio: Si, nei primi anni 2000
avv; Con che frequenza?
Giglio: Ogni settimana
avv: Sa se qualcuno dei familiari del Macrì lavorava in quel ristorante?
Giglio: Adesso non ricordo. Ma il Macrì era lì.
avv: Con che ruolo?
Giglio: Prendeva ordinazioni, batteva cassa, stava dietro al bar, si muoveva in più posizioni

Avv: Il cuoco lo conosce?
Giglio: Per un certo periodo c’è stato il figlio di Bolognino, ma anche altri.
avv: Molinari Antonio lo conosce?
Giglio: Non mi ricordo di averlo conosciuto

Avv: Ci ha detto che i soci di questa società erano Tonelli, Bolognino e Macrì. Chi ha impiegato i capitali per la costituzione di questa società?
Giglio: Inizialmente la trattativa è tra Loris Tonelli e Macrì. Poi è stata costituita la società perché Tonelli doveva farsi assumere, aveva necessità di divincolarsi perché non ricordo se era agli arresti domiciliari o in carcere.

Avv: Come ha conosciuto Floro Vito Gianni?
Giglio: Tramite il fratello. Gianni frequentava l’azienda di Muto perché emetteva fatture per operazioni inesistenti. Poi siamo diventati amici.
avv: Periodo?
Giglio: Nel 2010, ricordo che era in estate.

Avv: I rapporti si interrompono nel 2012 per quanto riguarda la falsa fatturazione?
Giglio: Si, ma sono andati avanti anche nel 2014
avv: Una volta allontanato da Floro Vito lei ha continuato a fare false fatturazioni?
Giglio: Fino a prima del mio arresto. E’ Floro Vito a intestare l’azienda a suo cognato, Ciampà, ed è andato avanti con quell’azienda là. Noi ci siamo allontanati.
avv: Conosce Francesco Bonacini?
Giglio: Si, l’ho conosciuto per conto di Floro Vito Gianni
avv: Sapeva i rapporti tra Bonacini e Floro Vito?
Giglio: Falsa fatturazione
avv: Sa se Bonacini doveva reperire contanti in nero?
Giglio: Il motivo per cui gli servissero i soldi non lo ricordo. So che faceva fatture per operazioni inesistenti.
avv: Sa se Bonacini, nel 2012, versava in una situazione particolare nei confronti di Floro Vito?
Giglio: Non lo so. So che Bonacini era in difficoltà economica con la sua azienda.

Avv: Floro Vito cosa acquistava dall’azienda di Bonacini? Una scatola vuota?
Giglio: No, era una società piena di debiti da mandare al fallimento. Ci hanno riconosciuto circa 100.000 euro.

Caruso: I debiti intendevate pagarli?
Giglio: Assolutamente no

Avv: Gangi Giovanni lo conosce?
Giglio: Si, sempre tramite Floro Vito Gianni. Aveva un’azienda su Parma.
avv: Era a conoscenza dei rapporti tra Floro Vito e Gangi?
Giglio: Si, sempre per falsa fatturazione
avv: Era a conoscenza del fatto che Ganci avesse fatto un prestito a Floro Vito a inizio 2012 di circa 100 mila euro?
Giglio: No

Avv: Conosce Monica Gherardi?
Giglio: Non so chi è. Ho sempre conosciuto la segretaria di Gangi.

Avv: E’ corretto dire che nella falsa fatturazione il soggetto che fornisce i contanti ha come guadagno una quota variabile dell’Iva?
Giglio: Si, si arrivava anche al 24-25%

 

Avv: Precisazioni su Sarcone Gianluigi e sui vostri rapporti in carcere. Chi è che cucinava in carcere?
Giglio: Cucinava quasi sempre lui.
avv: Dove erano posizionati i fornelli?
Giglio: Sulla destra della sua cella
avv: Quindi lui dove si sedeva, Sarcone?
Giglio: Per comodità si sedeva al primo posto, a capotavola con le spalle verso la porta

Avv: Quando entravate in cella i piatti erano già sul tavolo e venivate serviti dopo?
Giglio: No, ci sedevamo quasi contemporaneamente.

 

CONTROESAME avvocato VEZZADINI in difesa di FLORO VITO GIANNI

Avv: Lei ha detto che quando nel 96 arrivò a Gualtieri i primi imprenditori del nord con cui iniziò a lavorare erano i Baraldi e i Cottafava. Conferma?
Giglio: Si, soprattutto con i fratelli Baraldi. C’era tantissimo lavoro.
avv: Poi ha detto che conosce Prospero Ermes con cui inizia i suoi affari e Prospero inizia a venderle ghiaia in nero. Conferma?
Giglio: Non l’ho mai detto. Io ho conosciuto il figlio, Mauro. Vendeva all’insaputa del padre la ghiaia
avv: L’azienda era del padre, Ermes?
Giglio: Si
avv: Ci può spiegare bene questo meccanismo? A quanto comprava e rivendeva la ghiaia?
Giglio: L’IVA veniva applicata su tutto.
avv: La compra a 500 lire, poi ricarica l’imponibile e aggiunge l’IVA?
Giglio: E il carico del trasporto. Con i Muto facevamo direttamente la fornitura. Andavamo da Cottafava a 1.500 lire.
avv: La ghiaia a chi la rivendeva?
Giglio: Io compravo da Prospero. Scendevo a Modena da Cottafava a circa 1.500 lire. Anche ad altri la vendevo, sono tanti i clienti, anche nel veronese. Andavamo dappertutto. Non c’era un cantiere in cui noi non andavamo. A Prospero Mauro davamo circa 200 milioni tutti i mesi
avv: In contanti?
Giglio: Si
avv: Come glieli portava?
Giglio: La maggior parte ci vedevamo in un night club a Bologna
avv: Li portava lei?
Giglio: Io, Muto Antonio e Salvatore
avv: Andava ogni mese?
Giglio: A volte tardavamo anche di una quindicina di giorni
avv: Cottafava quando vi pagava?
Giglio: Appena abbiamo iniziato ci facevamo pagare ogni settimana, ogni 15 giorni. Poi sono iniziati i pagamenti a 60 giorni

Avv: Lei ha spiegato il concetto e il meccanismo della super-fatturazione. Ci può dire quando inizia e a chi faceva super-fatturazione?
Giglio: Io ho fatto la super-fatturazione a Prospero e ad altri. A Prospero facevamo fornitura anche di materiale diverso, già lavorato.

Avv: Dal 2000 al 2010, considerando complessivamente tutte le sue società e aziende, ci può dire se ci fu un incremento del fatturato?
Giglio: Io ricordo che siamo arrivati a fatturare 20 milioni annui.
avv: Ci fu una crescita negli anni 2000?
Giglio: Una crescita sicuramente sia per il fatturato reale sia per quanto riguarda le operazioni inesistenti
avv: Valutando nella complessità delle sue aziende, questa crescita iniziò a diminuire dopo il 2010?
Giglio: Francamente no. Io ho diminuito le operazioni inesistenti ma non il lavoro.

Avv: Sempre dal 2000 in poi. Rispetto al suo fatturato reale quale era la percentuale del fatturato per operazioni inesistenti?
Giglio: Questo non l’ho mai considerato ma posso dire che per me era facile farlo perché le aziende erano suddivise. Le operazioni inesistenti le ho fatte sempre con società parallele alla mia.

Avv; Non sa quantificare?
Giglio: No, ma comunque era alta
avv: Nel corso della sua prima udienza e anche nell’interrogatorio del 9 febbraio lei ha spiegato il meccanismo per cui per un certo periodo lei era solito far lavorare una ditta buona che teneva pulita e una seconda ditta che usava per la prima ditta e faceva fatture e abbatteva i costi della prima ditta. Poi ha dichiarato che sulla seconda ditta si faceva fare fatture da artigiani che prelevavano contante e ai quali riconosceva qualcosa. Giusto?
Giglio: I lavori li prendevo con la Giglio srl ma poi li sub-appaltavo alle altre mie aziende.

Avv: Io ho iniziato a fare fatture false con la mia ditta individuale. Poi c’era la ditta di mio fratello che era pulita. Poi ho creato altre due aziende insieme a Mancuso Francesco, aziende che mi permisero di entrare negli affidamenti bancari. Era un’azienda che lavorava tutti i dipendenti erano assunti da quell’azienda.
avv: Gli artigiani emettevano fatture?
Giglio: Si, anche per operazioni inesistenti
avv: Che percentuale lei riconosceva loro e quando?
Giglio: Siamo nei primi anni 2000 fino al 2008. Per la percentuale dipendeva dalla persona, dal 5 al 10%
avv: Riceveva contanti da questi artigiani?
Giglio: Andavano in banca. Ai tempi le banche non erano fiscali come ora.
avv: Lei con questo contante cosa faceva?
Giglio: Anche per comprare la ghiaia in nero e per passarmi una vita agiata.

Avv: I costi per mantenere queste due aziende erano importanti?
Giglio: E’ normale che c’erano costi da sostenere
avv: Parliamo degli affidamenti bancari. Ha detto in udienza che arrestano Pelaggi e che lei va in difficoltà economica e propone alle banche un rientro di 100 mila euro al mese. Siamo nella primavera 2010. Fino a quel momento di quanti affidamenti disponeva?
Giglio: Circa 6 milioni, anche nella Cassa di Risparmio e nella Banca Popolare.
avv: Oltre a questi affidamenti aveva anche una linea di leasing per l’acquisto dei camion?
Giglio: Si, per i camion usavo la linea di leasing.
avv: Con quegli affidamenti bancari cosa ne faceva?
Giglio: li usavo per il lavoro.
avv: C’è stato un momento in cui i clienti iniziano a tardare i pagamenti mandandolo in crisi?
Giglio: Si. Quando viene arrestato Pelaggi, avevo fatto il piano di rientro con le banche. Dovevo prendere circa 800.000 euro e questo mi ha bloccato i pagamenti. Non avevo liquidità. Ho dovuto fare aprire su Verona un affidamento.
avv: Aveva fatto un piano di rientro?
Giglio: Questo cliente, quando mi ha fatto avere l’affidamento sulla Veneto Banca, una parte me li ha dati subito. Mi ha fatto l’assegno.

Avv: Il costo maggiore che lei aveva ogni mese era il gasolio?
Giglio: Nel 2012-2013 era il gasolio.
avv: Dal 2005 al 2008 invece?
Giglio: La Comit aveva 60 camion ma in quel periodo il gasolio costava molto meno.

Avv: Anche dal 2005 dunque i costi principali per le sue aziende era il gasolio?
Giglio: Ma anche i dipendenti, erano circa 60.
avv: Lei comprava anche gasolio in nero?
Giglio: Si

Avv: Oltre al gasolio, lei acquistava anche gomme, ricambi in nero?
Giglio: Si, quando capitava. Ma non è che uno compra tutto in nero, sarebbe una follia.
avv: I suoi operai li pagava in nero?
Giglio: Lo straordinario lo pagavo anche in nero.

Avv: Le sue segretarie lo sapevano?
Giglio: Certo
avv: Anche per quanto riguarda l’acquisto del gasolio, le sue segretarie lo sapevano?
Giglio: Non ne abbiamo mai parlato, ma erano lì in ufficio e non c’hanno messo molto a capirlo.

 

Avv: Durante l’udienza dell’11 novembre lei ha parlato di una pace tra alcune famiglie. Ha detto che tra il 2007 e 2008 si sono riunite le famiglie di Isola di Capo Rizzuto e Cutro, e anche altre famiglie, e hanno fatto la pace. In questa operazione di pace ci fu anche una spartizione dei territori?
Giglio: Io di questo non ne sono a conoscenza.
avv: Ha parlato anche di Nicolino Sarcone. Ha detto che Sarcone le disse “dato che avevo scelto di stare con gli Arena non era una bella cosa e che prima o poi il mondo sarebbe girato. Questo avviene prima o dopo la “pace”?
Giglio: Non ricordo

avv: Ha dedicato molto spazio alle false fatturazioni con i suoi consociati. Ha parlato di Blasco, Valerio, Sarcone Nicolino e Diletto Alfonso. Lei aveva rapporti diretti con Diletto per le false fatture?
Giglio: Con Diletto ho sempre avuto rapporti diretti, tranne a volte che mi mandava Spagnolo Francesco
avv: Quando incontrava Diletto, Sarcone era con Diletto?
Giglio: No, li ho incontrati sempre separatamente

avv: Ha parlato dei suoi rapporti con Floro Vito Gianni e della falsa fatturazione. Nella movimentazione di denaro tra voi vi erano sempre fatture?
Giglio: Si contano sul palmo di una mano le volte che non abbiamo fatto fatture
avv: A cosa erano dovuti questi spostamenti di denaro?
Giglio: Non ricordo, ma sicuramente c’erano delle scadenze
avv: Ha parlato dell’affiliazione di alcuni suoi asseriti consociati. Di Sarcone, Valerio. Lei ha anche detto da chi sono stati affiliati. Sa da chi Sarcone Nicolino è stato affiliato e quando?
Giglio: No
avv: Ha spiegato il ruolo di Sarcone e la sua competenza territoriale. Ha parlato anche di Modena, come se Modena fosse sotto la competenza territoriale di Sarcone. Come l’ha saputo?
Giglio: Nel carcere con Gianluigi Sarcone, c’erano zio e nipote di cui non ricordo il nome. Questi due parlavano di alcuni episodi su Modena.
avv: Sono cose che ha saputo in carcere? Sarcone non le ha mai riferito della competenza territoriale?
Giglio: Su Modena non è mai successo un episodio importante quindi non ne abbiamo mai parlato

avv: Ha parlato anche del ruolo di Antonio Gualtieri nel gruppo. Ha detto che lo incontrò da Grande Aracri Nicolino che glielo presentò. Lei ha riferito che a un certo punto, quando Grande Aracri glielo presentò disse “fai riferimento a lui in Emilia Romagna”. A lei capitò di fare riferimento a Gualtieri in Emilia Romagna?
Giglio: In quel momento con Grande Aracri si parlava di affari in presenza di Antonio Gualtieri. Grande Aracri non aveva solo lui in Emilia, io operavo già con Diletto e Sarcone. Lui mi disse “se c’è qualche operazione grossa da fare ne puoi discutere con lui, come se fossi io”.
avv: Ha fatto riferimento a Gualtieri per degli affari o per le fatture per operazioni inesistenti?
Giglio: Non ne ho avuto bisogno. Con Blasco, Diletto e Sarcone mi muovevo bene.

Avv: Gualtieri lo conosceva professionalmente?
Giglio: Io non lo avevo conosciuto, ma ne avevo sentito parlare come un imprenditore serio con un’azienda solida
avv: Gualtieri che ruolo aveva nel gruppo?
Giglio: Dopo le stupidaggini che ha fatto Villirillo, Gualtieri aveva preso il posto di Villirillo Romolo
avv: Villirillo era il referente di Grande Aracri in Emilia per un certo periodo di tempo?
Giglio: Si, era quello che maggiormente si confrontava con la famiglia giù.

Avv: Nelle operazioni di falsa fatturazione si è mai preoccupato di informare Gualtieri?
Giglio: Io non ero affiliato, non ero tenuto. Gli affiliati dovevano farlo.

Avv: Lei decideva indistintamente a chi fare riferimento?
Giglio: Quando incontravo Sarcone ne parlavamo. Loro ne erano già a conoscenza.
avv: Gualtieri era in rapporti con Sarcone Nicolino?
Giglio: Mi è capitato di vederli insieme ma non so i loro rapporti. Non ho mai partecipato a una loro discussione.

Avv: Di che anni stiamo parlando?
Giglio: Fine 2010 fino a fine 2014. Sempre nell’arco temporale di quei 4 anni
avv: Lei sa se Nicolino Sarcone e Gualtieri Antonio avevano concluso degli affari insieme?
Giglio: In questo momento non ricordo

 

Avv: Chi è Lonetti Sergio?
Giglio: Un ragazzo che aveva un camion. Quando ha avuto una difficoltà economica ho assorbito una sua società facendomi carico dei debiti. Avrei usato la sua società, lui sarebbe stato l’intestatario.
avv: C’è stato un raffreddamento dei vostri rapporti?
Giglio: Era metà del 2014. Ha sottratto dal conto corrente circa 30.000 euro
avv: Quando l’ha saputo si è lamentato con lui?
Giglio: Ci fu una discussione per telefono. Io ero in Calabria. Quando controllai che mancavano questi soldi ho chiamato a Lonetti. Quando sono salito ho cercato di contattarlo ma non si è mai fatto trovare

 

Avv: Vicenda Sorbolo. Lei ha parlato dell’investimento a Sorbolo da parte di Villirillo Romolo. L’investimento a Sorbolo da parte di Villirillo si realizzò nel monetizzare gli assegni di cui ha parlato nelle scorse udienze che in un primo momento erano scoperti?
Giglio: Gli assegni non furono mai monetizzati. Erano assegni scoperti. Poi il debito è stato saldato una parte da Falbo Francesco e l’altra parte con contanti
avv: L’attività di cui ha parlato tra Cappa e Villirillo, degli assegni e dei soldi che viaggiavano tra la Calabria e l’Emilia anche tramite pullman, erano soldi che facevano riferimento all’affare Sorbolo o alla falsa fatturazione?
Giglio: Io sono a conoscenza della falsa fatturazione ma non so se alcune cifre Cappa le abbia portate a Sorbolo. Sono sicuro che 150.000 gliel’ha dati Romolo, me l’hanno detto Cappa e Pallone.

Avv: Villirillo entrò nell’affare Sorbolo per conto suo o per Grande Aracri?
Giglio: Villirillo entrò per conto suo nel cantiere di Sorbolo
avv: Quando entra, Grande Aracri non sa nulla dell’investimento di Villirillo nell’affare Sorbolo?
Giglio: No, Grande Aracri l’ha saputo in un secondo momento

Avv: Nell’interrogatorio del 17 marzo lei disse “Grande Aracri lo è venuto a sapere tardi. Nel 2012 perché ha chiamato Cappa per chiedergli delle spiegazioni”, giusto?
Giglio: So che ha chiamato Cappa più di una volta.

Avv: Lei ha parlato della riunione del 28 gennaio a cui partecipa Gianluigi Sarcone. Ricorda una riunione come questa in cui era presente Romolo Villirillo?
Giglio: Villirillo non fu presente mai.
avv: Precedentemente furono fatte riunioni anche con Falbo senza i fratelli Sarcone a cui partecipò Villirillo?
Giglio: Villirillo nell’affare Sorbolo, in base all’accordo preso con Cappa e Pallone, doveva restare fuori. Nessuno doveva venire a saperlo.
Per fare la casa della figlia, Falbo chiese a me il materiale e a Pallone e Cappa chiese la manodopera. Gratis. Doveva essere il nostro regalo di nozze.
avv: Sa che rapporto c’era tra Cappa e Sarcone?
Giglio: Buoni

Avv: Lei ha spiegato il potenziale ricavo dell’affare Sorbolo. Ha detto “avendo costruito tutto c’era un guadagno dai 6 ai 7 milioni a ogni socio”. Quando lei parla di 20 milioni di totale lei lo ritiene come ricavo netto o lordo?
Giglio: Come ricavo lordo. Da lì ci sono da pagare le tasse.
avv: Quando i lavori sul cantiere erano arrivati a buon punto, lei ha detto “c’era Falbo che mi chiedeva il materiale, una parte l’ho trovata e una parte l’ha acquistata”. Il materiale fornito dalla Comit copriva tutte le esigenze del cantiere, o si tratta di una piccola parte?
Giglio: No, tutto il cantiere no.

Avv: Ricorda quali erano le società gestite attivamente da tutti i fratelli Sarcone?
Giglio: Francamente le altre società degli altri Sarcone non le conosco.
avv: Quando ha parlato della famiglia dei Sarcone, c’era qualcuno dei fratelli che comandava sugli altri?
Giglio: Francamente all’interno della famiglia non so di discussioni. Non li ho mai incontrati tutti insieme. Quando parlavo con Nicolino Sarcone, lui mi parlava del fatto che gestiva gli affari con il fratello Gianluigi.

Avv: Il suo tenore di vita era elevato?
Giglio: Io dico buono. Non mi facevo mancare nulla.

 

CONTROESAME avvocato PISANELLO per BELFIORE CARMINE

Giglio: Belfiore ha avuto un incidente e ha preso una liquidità importante dalla liquidazione. Lui essendo uno spendaccione la cifra gli fu presa dalla sorella. Lui aveva circa 40.000 euro.
avv: Ha conosciuto Belfiore a settembre-ottobre 2012?
Giglio: Ne sentivo già parlare. Personalmente l’ho conosciuto a inizio 2012
avv: Sa che Belfiore aveva il vizio del gioco?
Giglio: Era un giocatore accanito di poker. Andava nelle bische a giocare
avv: A causa del sequestro della cifra dalla sorella, per alimentare il vizio del gioco Belfiore dava soldi in contanti, giusto?
Giglio: In carcere mi confidò che lo avevano beccato in una bisca nel modenese anche se era agli arresti domiciliari.
Giglio: Belfiore le prestava dei soldi?
avv: Si , abbiamo fatto delle operazioni. Ma non facevamo fatture.
Giglio: A proposito di questo servizio che Belfiore faceva nei suoi confronti, lei dava un compenso a Belfiore?
Giglio: Davo un compenso per ciascuna operazione
avv: Di queste operazioni, prestito di contante, Belfiore sapeva cosa ne faceva lei?
Giglio: Si, sapeva che era per falsa fatturazione
avv: Per ogni operazione?
Giglio: Non ne parlavo con lui del tipo di operazione

Avv: L’11 aprile 2012 siete nel suo ufficio e parlavate con Riillo e Bolognino e vi chiedete chi sia il capo. Ricorda questa conversazione?
Giglio: Vagamente
avv: Visto che in questa conversazione nessuno aveva certezze, lei invece il quadro chiaro che tratta in queste udienze quando lo acquisisce?
Contestazione del PM

L’avvocato Pisanello legge l’intercettazione

Giglio: Ricordo che in quella conversazione si stava parlando del tetto rubato a Riillo. Riillo diceva che Blasco non poteva fare quello che voleva a Reggio Emilia. Si parlava di tutti i casini che Blasco stava facendo su Reggio Emilia. La conferma arriva nel 2014 quando Valerio, Turrà e Sergio Eugenio sono venuti e dissero a Riillo che avevano preso il suo tetto con Blasco.

CARUSO: nel corso dell’intercettazione si parla di “cristiani”. E’ un termine generico o si fa riferimento all’associazione?
Giglio: Si fa riferimento all’associazione. Molte volte per non fare direttamente i nomi parliamo di “cristiani”.

Avv: Quindi in questa intercettazione vi confrontate sulle gerarchie?
Giglio: Parlavamo del Blasco che non rispettava le direttive di Diletto e Sarcone. Si parlava di questo.

Avv: Lei dice che Croci Debora è la moglie di Belfiore Carmine. La conosce?
Giglio: La prima volta che l’ho incontrata è stata nella discoteca, non era ancora la moglie di Belfiore.
avv: In che anno?
Giglio: Nel 2006 circa. Selvino Floro Vito si è presentato con Croci Debora nel cantiere di Sorbolo
avv: Con la FML Floro Vito ha fatto lavori veri?
Giglio: Si. Il lavoro l’aveva preso mio cugino Giulio Giglio. Poi ho saputo che ha continuato Floro Vito.
avv: Ha detto che Falbo non ha pagato i lavori a Floro Vito Selvino, giusto?
Giglio: Ho detto che Floro Vito aveva preso in permuta un appartamento. Doveva dare la rimanenza e intestarsi l’appartamento.

Avv: La FML ha iniziato a fare fatture false per operazioni inesistenti nel settembre ottobre 2012 con lei?
Giglio: Sapevo che già le faceva prima con Selvino. Poi è stata intestata a Croci Debora.

 

INIZIA IL RIESAME DEL PM

PM Ronchi: Un primo chiarimento che le chiedo riguarda la famosa riunione con Grande Aracri, dove c’eravate lei e Bolognino, quella della fattura del cinese. Il punto di partenza di questo episodio è l’arresto di Pelaggi che lei ha collocato nel giugno 2010. Primi mesi del 2012 avviene l’incontro con Grande Aracri. Le chiedo di scandire i vari passaggi in questo arco temporale.

Giglio: Io ricordo che dopo l’arresto di Pelaggi, passato qualche mese, non ricordo quanti, da me si sono presentati Turrà e Valerio. Io nemmeno ricordavo questa fattura di cui loro mi parlano.
PM: Io le devo contestare che il 3 marzo 2016, durante l’interrogatorio, lei ha detto che Turrà e Valerio vengono a fine 2011. Lei adesso dice che è passato qualche mese dall’arresto di Pellagi. Nell’interrogatorio ha detto che è passato più di un anno.
GIGLIO: Io le posso dire i passaggi come sono avvenuti. Ma i mesi passavano. Dopo che è venuto Turrà con Valerio io dissi che non potevo pagare. Poi sono passati altri mesi e mi sono trovato il cinese con Valerio e Turrà. Il cinese era dovuto venire dalla Cina. Si presentano con due auto nere, piene di persone, in ufficio da me. Turrà, Valerio, il cinese e altre persone.

PM: Conferma che l’incontro con Grande Aracri arriva a inizio 2012?
Giglio: Si, dopo il passaggio del camion, dopo alcuni mesi siamo andati da Grande Aracri.
avv: Per il camion avete subito individuato l’intestatario? Il destinatario era Ursini, ma l’intestatario?
Giglio: Ursini fu chiaro “quando ti mando le persone a prendere il camion ti mando le fotocopie dei documenti della persona a cui intestarlo”.

PM: Conferma di aver partecipato alla riunione al ristorante Ariete di Bolognino Michele?
Giglio: Si. Ero lì. Ho partecipato alla riunione. Valerio diceva che dovevo pagare il debito anche se avevo già fatto gli assegni a Blasco. Bolognino si opponeva. Si stava cercando di rintracciare Blasco per sistemare questa vicenda.
PM: Era presente alle riunioni dell’affare Sorbolo?
Giglio: Si, a tutte le riunioni svolte nel mio ufficio.
PM: Lei è stato presente presso Grande Aracri Nicolino quando c’era Gualtieri Antonio?
Giglio: Si
PM: Quindi lei ha partecipato ad alcune riunioni e ad altre no, è corretto?
Giglio: Si

PM: Con riferimento alle riunioni di Sorbolo e alla partecipazione di Bolognino Michele. Lei alla difesa ha detto che Bolognino era venuto per altre cose ed era lì per caso. Al PM ha detto “Cappa chiama in causa Diletto e io mi trovo a parlare con Bolognino che mi disse quel giorno mi farò trovare anch’io”. Quindi la presenza di Bolognino era casuale o no?
Giglio: So che Bolognino quel giorno era già da quattro ore prima lì per fare altre cose. Non è arrivato insieme agli altri.

 

UDIENZA SOSPESA PER PAUSA PRANZO

RIPRENDE L'UDIENZA

​Riprende l’udienza dopo una pausa.

Siamo in attesa del rientro di Giuseppe Giglio nella saletta del sito riservato.

prosegue l'ESAME DEL PUBBLICO MAGISTRATO al collaboratore GIGLIO GIUSEPPE

PM Ronchi: ultima domanda, un chiarimento, quali sono le difficoltà economiche di cui lei fa cenno e che differenza c’è fra il 10 marzo e il 18 maggio 2011: la cessione ad Aeillo cosa ha di diverso dalla cessione a Falbo?

Giglio: La cessione ad Aiello è stata fatta di spontanea volontà da parte di Falbo. Era un suo passaggio.
Il passaggio delle quote a noi interessate è stato fatto in un secondo momento.

PM Ronchi: lei aveva dichiarato che l’1 di marzo ci sono delle operazioni di Falbo che vi danno fastidio

Giglio: Se non ricordo male lui ha ceduto le quote e abbiamo cambiato l’amministratore

PM Ronchi: Ricorda male: nove giorni dopo viene tolta l’amministrazione. E’ una circostanza sbagliata, ho bisogno di capire

CARUSO: il PM esibirà il documento

PM Mescolini: Il 10 marzo ricorda che vi è stata una cessione di quote?

Giglio: Non ricordo se era marzo, c’è stata. Prima è stato ceduto un millimesimo di percentuale che gli consentiva di gestire la società.

PM Mescolini : le quote sono 33, 33 e 34. Lo vedremo in seguito.

Giglio: sono stati fatti due passaggi quasi contemporaneamente

CARUSO: si parla del capo 84 (vicenda dei cantieri di Sorbolo). Di avere concorso con altri, costringeva Falbo a cedere le quote possedute nelle società. L’accusa è di aver costretto il Falbo a cedere le quote possedute nella GEA e nella K1. Prima Falbo a cedere ad Aiello e poi Aiello a cedere le quote a Pallone.

Giglio: sì l’ho confermato. Cappa aveva anche alzato le mani se non avesse ceduto le quote.

CARUSO: vuole confermare le circostanze e il fatto che le è stato contestato per i quali si è dichiarato colpevole?

Giglio: se non ricordo male, c’erano atti pubblici che attestavano le date e tutto il resto. Confermo.

CARUSO: ci sono riscontri documentali?

PM Mescolini: sì

 

Un avvocato della difesa chiede un rinvio per prepararsi.
Un altro avvocato della difesa chiede di poter intervenire anche se non in lista. Vorrebbe contestare il collaboratore sugli argomenti della mattinata.

CARUSO: l’ultima parola ce l’avranno i difensori che sono in lista, lei perché non ha contestato stamane? Io non le posso dare la parola, non è un ping pong infinito.

L’avvocato ne prende atto.

 

Avvocato PISANELLO in difesa di BOLOGNINO MICHELE

Avv: lei ha parlato relativamente all’agenzia Papazzoni di Reggiolo o di Gualtieri?

Giglio: quello di Guastalla

AVV: non l’ho trovato, ricorda una persona in particolare per rintracciare il documento?

Giglio: non ricordo chi c’era, parliamo di anni fa

Avv: era la TRASTMOTER che aveva fatto il passaggio?

Giglio: Sì

Avv: in relazione al capannone di Vertinelli che è andato a fuoco nel 2010. E’ successo nel 2010 o nel 2009?

Giglio: Non riesco a risponderle su questo

Avv: non esclude il 2009?

CARUSO: se non è sicuro della data andrà verificata

PM Ronchi: la data la sappiamo, abbiamo riscontro

Avv: dopo 10 giorni, una settimana, ha detto che Bolognino si è incontrato con Vertinelli in Calabria.

Giglio: Non ho detto una settimana, qualche giorno dopo, anche 20 giorni un mese. Successivamente all’evento

Avv: in relazione alla riunione del 24 febbraio 2012 il PM le ha fatto chiarire determinate cose a riguardo. E’ vero che lei aveva già risposto ammettendo che Bolognino era venuto nel suo ufficio per parlare di altre questioni collegate a Falbo Franco perché Bolognino era interessato all’acquisto di un appartamento di cui Falbo doveva curare le rifiniture?

Giglio: Adesso non ricordo le rifiniture, era interessato a un appartamento/villetta. Bolognino non era venuto solo per questo, non ricordo tutti i temi che abbiamo affrontato con Bolognino. Le posso dire che lo avevo chiamato, l’avevo messo al corrente della riunione del giorno dopo

Avv: c’è una intercettazione dove lui dice che queste cose non lo interessavano, può rispondere?

CARUSO: c’è una obiezione del PM

AVV: ci sono due intercettazioni del 24 febbraio.

L’avvocato legge l’intercettazione in aula. Interlocutori Bolognino e Giglio. Alle 16.18 una successiva intercettazione. Si evince che Bolognino non voleva venire alla riunione: gli interessava Falbo solo per l’appartamento. Dopo la riunione non fu più interessato all’appartamento.

L’avvocato chiede conferma al teste.

Obiezione del PM Ronchi per il modo di procedere.

Caruso accoglie l’obiezione e chiede di riformulare la domanda.

L’avvocato rilegge l’intercettazione.

Avv: è vero che Bolognino non era interessato?

Giglio: io non ricordo l’intercettazione. Per quello che riguarda la villetta il Falbo era già stato tolto dalle società, Falbo non serviva per prendere la villetta, parliamo del 2012, le quote erano già cedute. Bolognino doveva acquistare le villette, ma le società erano già mie e di Pallone, non so a cosa si riferisse.

Avv: torniamo sul punto  in cui si collega il secondo incontro di Grande Aracri Nicolino, lei e Bolognino il 15/11/12 in cui trae il suo aggancio nell’interrogatorio del 19 luglio come contestato dal PM. Le contesto che lei nell’interrogatorio del 3/3/16 aveva collocato l’incontro in maniera diversa, proprio sulla base di una circostanza diversa. Adduce due circostanze completamente diverse. Si ricorda cosa ha detto il 3 marzo?

Giglio: per ricostruire una data, bisogna cercare di focalizzare alcuni episodi successi. Inizialmente ho dato date sulla trattativa delle mattonelle, focalizzando mi è venuto in mente che in agosto avevo avuto il problema di portare le mattonelle nei vari depositi e da Grande Aracri non ero andato

Avv: lei aveva escluso che l’incontro con Grande Aracri Nicolino ci fosse stato al termine del ritiro delle mattonelle

PM Ronchi: ha già risposto presidente!

CARUSO: lo specifichi meglio

Avv: non era iniziato il ritiro delle mattonelle

L’avvocato legge il verbale di Giglio del 3 marzo del 2016

Giglio: non sono andato da Grande Aracri fino al ritiro delle mattonelle. Fino ad agosto le mattonelle non erano ancora state ritirate, fino ad agosto non ci sono andato!

Avv: questo è pacifico

CARUSO: allora?

Giglio: il ritiro è iniziato dopo le ferie, ho ricostruito la data con questo episodio

Avv: va bene. Riguardo al discorso dell’incontro che ha con Bolognino nel ristorante ARIETE. Un giorno lei lo chiama perché ha questo problema con Blasco e Valerio. Lei era a Parma per altri giri e lei va da Bolognino. Mentre parlava con Bolognino ha chiamato Valerio che non voleva venire e poi Valerio è venuto e ha parlato con lei. Si trattava degli assegni che doveva pagare a Blasco e che Valerio voleva fossero pagati a lui. Questa vicenda è stata oggetto dell’incontro di cui ha parlato nel piazzale nella sua azienda, dove Valerio le avrebbe detto “noi siamo autonomi rispetto a giù”?

Giglio: scusi avvocato non sono riuscito…

CARUSO: c’è una premessa lunghissima. Avvocato non riesce a fare una domanda meno lunga? Se lei chiedesse qual è il contesto in cui Valerio disse quella frase…

Avv: lei (Giglio) l’ha riferito il primo dicembre, non ho il verbale non riesco ad essere più precisa.

Giglio: stavo cerando di focalizzare….

CARUSO: ha ragione, lei ne ha già parlato più volte

Avv: questa questione degli assegni di Blasco e Valerio da chi è stata risolta?

Giglio: Non è stata risolta, siamo scesi in Calabria, ma il giorno dopo siamo stati arrestati, cosa è stato risolto? Ne abbiamo solo discusso!

Avv: aveva preso decisioni riguardo agli assegni?

Giglio: ho mandato indietro gli assegni, ma poi siamo scesi il giorno prima dell’arresto…

Avv: avete dovuto informare Riillo di questa situazione?

Giglio: siamo scesi con Pasquale Riillo, sì.

Avv: riguardo quando siete andati al night di Cavriago, ricorda chi erano i cutresi che Bolognino non voleva incontrare?

Giglio: uno di Bologna arrestato per droga… e di alcuni cutresi che non conosco neanche

 

Avv: Cenacolo del Pescatore: sa di incontri – riunioni in particolare?

Giglio: in un’occasione ho incontrato Ursini che doveva vedersi con Bolognino, in un’altra occasione Lamanna che doveva vedersi con Bolognino

 

Avv: a proposto del bar di Parma, ricorda che Bolognino Catiana aveva subito dei furti nel locale?

Giglio: non ricordo dei furti

Avv: Catiana non voleva aprire più il locale perchè era spaventata, non ricorda?

CARUSO: non ricorda

Avv: con Bolognino avevate parlato di misure di prevenzione nel 2012?

CARUSO: questo è un tema nuovo che doveva affrontare precedentemente

 

Avv: va bene la ritiro. In relazione all’episodio collegato ad Aracri Franco e Aracri Pantaleone questi pagavano il pizzo ai Grande Aracri invece che ai Megna?

CARUSO: rifaccia la domanda, faccio fatica a seguirla anche io

Avv: conferma che il motivo per cui era stata fatta questa azione nei confronti degli Aracri, di sparare alle vetrine di Aracri Pantaleone a Reggio Emilia, perché lui mandava i soldi ai GA invece che ai Papanice, nonostante siano nativi di Papanice?

Giglio: sì, mi risulta, tra l’altro gli Aracri sono vicini ai Grande Aracri, in quanto c’è il S. Giovanni con Grande Aracri Nicolino. Sono nativi di Papanice.

PM Mescolini contesta le domande suggestive dell’avvocato

avv: Pantaleone Aracri non era disponibile nei confronti di Bolognino come lo era nei confronti dei cutresi?

CARUSO: vuole spiegare questa cosa?

Giglio:  la famiglia Aracri è dalla parte di Grande Aracri, hanno il cognome simile. E’ di origine di Papanice, una famiglia che ha il S. Giovanni con Grande Aracri Nicolino e molto vicina alla famiglia di Nicolino. Sono venuto a conoscenza prima che ne parlassero i giornali, dallo stesso Bolognino, la mattina dell’accaduto si era recato da me. Bolognino aveva fatto un atto intimidatorio nei confronti di Aracri perché non lo sopportava, in quanto mandava delle cifre di denaro a Nicolino e non ai Megna. Avrebbero dovuto dare soldi ai Megna perché nativi di Papanice.

CARUSO: sulla vicenda degli Aracri abbiamo chiuso.

 

RASSEGNA STAMPA: Gli spari e poi la crisi: Aracri vende

 

Viene richiesta una pausa per permettere all’avvocato Pisanello di consultarsi con l’assistito Bolognino Michele.

 

RI-ESAME dell’avvocato VEZZADINI in difesa di FLORO VITO GIANNI

Avv: Volevo tornare sulla cessione delle quote della GEA e della K1. Quando fu sentito nel corso dei suoi interrogatori dette una versione diversa rispetto a quella che ha dato oggi, in sede di riesame del PM. Quando fu sentito il 17 marzo il PM le chiedeva se c’era stata una forzatura, lei ripete più volte e dice “quindi diciamo nella cessione delle quote non c’è stata una forzatura, ha fatto un errore, ma volontariamente ha ceduto, poi le ha cedute a noi perché era convinto che le società di Sorbolo non si salvassero e io sono intervenuto per mettere dei capitali, questo per salvaguardare le fideiussioni.”

CARUSO: non posso consentirle una domanda fatta in questo modo

 

Si apre una discussione per decidere come procedere.

 

L’avvocato legge una parte del verbale dell’interrogatorio di Giglio del 17 marzo dove si parla della cessione delle quote. Giglio disse che Falbo aveva ceduto le quote volontariamente. Cedute a noi a zero lire. Con un patto che dovevano ridarle indietro.

Avv: ci da’ una ricostruzione precisa e dettagliata, se le cose andarono così come ci ha raccontato oggi o come lo raccontò il 17 marzo

CARUSO: è chiara la domanda?

Giglio: confermo che le prime quote al cognato doveva essere il prestanome, non mio e non di Pallone. Le ha cedute di sua spontanea volontà al cognato. Dopo la cessione, noi abbiamo iniziato a fare pressione e il cognato non avendo disponibilità economica… la banca voleva le firme della stessa moglie del Falbo. Ci sono state discussioni, riunioni, fino a quando il Falbo ha deciso di ridarci le quote sottofirmando una specie di contratto, di concordato fra noi a costo zero. Avremmo dovuto ridargli le quote nel momento in cui lui avrebbe chiesto indietro le quote. Dovrebbe esserci questo tipo di contratto firmato da tutti e tre.

CARUSO: fu la banca a chiedere le firme al cognato?

Giglio: la banca non aveva bisogno delle firme, lo fece dietro la nostra insistenza, abbiamo pressato la banca dicendo che volevamo togliercelo dai piedi e la banca pressava Aiello che voleva le firme. Ci sono state diverse pressioni, discussioni. Ma non gli abbiamo puntato una pistola alla testa, non siamo arrivati a quello.

Avv: lei prospettò a Falbo di rivolgersi all’autorità giudiziaria?

Giglio: gli avevo detto che lo avrei denunciato perché aveva sottratto del denaro alle società e aveva gestito male le aziende portandole alla bancarotta

Avv: sempre a domanda del PM le viene chiesto in ordine a possibile forzature. Lei rispose che Falbo decise di cedere le quote, ma non è stato forzato. E’ come se tutto ruotasse intorno alla decisione del Falbo. Ha parlato anche di Cappa stamattina, in relazione a questa operazione. Sa se Falbo aveva paura di Cappa?

Giglio: certo che aveva paura di Cappa, lui in un paio di occasioni erano arrivati a mettersi le mani addosso, poi abbiamo evitato

Avv: lei dice che il Falbo non è così buono come vuole sembrare: “lui non ha paura nè di Cappa, né di altri”

Giglio: ricordo di averlo detto non nel senso che non aveva paura di Cappa… quando vedeva Cappa su di giri, che si arrabbiava, lì si metteva da parte, però se avrebbe avuto paura, penso che non avrebbe toccato i soldi!

 Avv: tornando a quella scrittura a cui aveva fatto riferimento, quando fu fatta?

Giglio: quando furono cedute le quote, non ricordo che fine abbia fatto, una copia ce l’ha il Falbo

Avv: era una scrittura che aveva una parvenza o era un qualche cosa che corrispondeva alle reali necessità del Falbo, a quello che Falbo aveva chiesto?

Giglio: una scrittura che noi dovevamo onorare quando sarebbe venuto il momento, cosa che non è avvenuta. E’ stato ceduto quel decimo di percentuale per evitare che i due terzi arrivassero alla decisione dell’azienda. Poi sono arrivate le quote di Falbo, e non sono state più cedute

avv: è una scrittura che deriva dalla volontà di Falbo o l’avete ideata voi?

Giglio: non lo ricordo, se era Falbo per tutelarsi o noi…. C’è questa scrittura. Non ricordo chi l’ha battuta.

Avv: corrispondeva alla reale volontà di Falbo?

Giglio: quello che era scritto sicuramente era che dovevano tornare indietro il 33 per cento delle quote nel momento in cui Falbo le avrebbe richiesto, questo sì

Avv: su semplice richiesta di Falbo?

Giglio:…ssssì

Avv: grazie non ho altre domande

 

Il PM Mescolini legge una parte del verbale riferita al Cappa e chiede di fare opposizione.

L’avvocato afferma che è un verbale lunghissimo, bisogna leggerlo nella sua integralità, magari se ne potrà parlare alla prossima udienza.

CARUSO: c’è una proposta di produrre i verbali per consentire di esaminare questa parte da parte dell’avvocato Vezzadini e del PM Mescolini.

 

Avvocato difensore per conto dell’avvocato PICCOLO

Avv: Lei ha sottoscritto con Fineco contratti di Leasing per l’acquisto dei camion per la Giglio srl. E che fine hanno fatto i veicoli?

CARUSO: avrebbe dovuto fare questa domanda nella fase precedente. Concediamolo.

Giglio: ho già risposto nell’interrogatorio dell’avvocato Piccolo. Avevo sottoscritto dei leasing e poi i camion sono stati venduti

CARUSO: ha ragione

 

CARUSO: abbiamo chiuso la fase di esame e controesame. Ci sono domande del tribunale. Ma è troppo tardi.  Sospendiamo l’udienza qui e ci aggiorniamo alla prossima con Giglio. Poi passeremo a D’Agostino.


Si apre un confronto fra il PM Mescolini e il presidente Caruso.

 

CARUSO:  potremo richiamare Giglio in un qualsiasi momento quando ne avremo bisogno. Vorremmo porre domande a partire dal capo di imputazione. Capire se il teste è in grado di fornire informazioni a prescindere dalle intercettazioni.

 

Il PM Ronchi produce il documento sulla vendita di 11 semirimorchi.

 

CARUSO: per concludere, è vero che fra le domande ci possono essere elementi che non sono stati introdotti, vorrei fare una selezione, verifichiamo. Se dovessimo ritenere di farlo, lo faremo ai sensi dell’articolo 507.

 

Gli avvocati chiedono su quali capi il maresciallo D’Agostino interverrà

PM Mescolini: Sui capi 33, 34 e sull’affare Sorbolo

(Capo 33 Usura in danno di BERTOZZI Iller e BERTOZZI Luca - Capo 34 Usura in danno di FORMENTINI Francesco)

CARUSO: D’Agostino occupa una udienza da solo.

 

ORE 18.10 termina l’udienza
la prossima udienza MARTEDI’ 13 dicembre

a cura di: S.N.

RASSEGNA STAMPA

cliccare sulla foto per ingrandire e, se presente, su "GO TO LINK"

RASSEGNA
bottom of page