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rito ordinario - primo grado

udienza nr. 94

AEmilia

martedì 6 giugno 2017

Riporto la trascrizione presa in diretta e pubblicata su Facebook.

WORK IN PROGRESS: provvederò prima possibile a "sbobinare" la trascrizione dell'udienza.

All'interno dell'udienza:

ESAME DELL’EX BRIGADIERE, ORA IMPUTATO, MARIO CANNIZZO

DICHIARAZIONE SPONTANEA DI BRESCIA PASQUALE

ESAME DELL’IMPUTATA BOLOGNINO CATIANNA, FIGLIA DI BOLOGNINO MICHELE

ESAME DELL’IMPUTATO BOLOGNINO DOMENICO, FIGLIO DI BOLOGNINO MICHELE

 

Ore 16.15 in aula.

 

Stiamo sentendo Mario Cannizzo, imputato, ex Brigadiere CC.

 

CANNIZZO: Ho avuto 6 sim sequestrate, uno di una guardia giurata dell’Ipercoop

Ho ricevuto una minaccia nella segreteria, subito sono andato dal maresciallo. “La volete ascoltare la minaccia?” L’ho trascritta e ho fatto regolare denuncia.

AVV: poi  la produrrò. Di fronte all’accusa di aver architettato insieme a Silipo questa minaccia cosa ha da rispondere?

CANNIZZO: Ho fatto regolarmente ricorso al TAR che mi ha respinto, ho fatto ricorso al consiglio di Stato ma non è andato a buon fine. E sono stato accusato di questa cosa qua con Silipo. Ma io ho smesso 5mila euro, si vede che non sono furbo

AVV: ha riconosciuto la sua voce in quella telefonata

CANNIZZO: Io no

AVV: conosce Gibertini Marco

CANNIZZO: Sempre uno di quei pomeriggi che andavo a trovare Silipo, Floriana mi ha detto ci apri per piacere… e ho aperto, una faccia che subito ho fatto “boh”. Mi siedo vicino a Floriana, lei smanettava al computer, e le ho chiesto chi era. Un amico di papà. Ero indirizzato come giornalista, gli ho chiesto se lo era e mi ha detto che faceva una trasmissione a Telereggio. Sono uscito fuori e si parlava della sua BMW e basta…

AVV: si domandò perché fosse lì

CANNIZZO: Non mi interessava a me, aveva messo in vendita i camion per problemi suoi non so, guarda su punto.it i camion che erano messi in vendita

AVV: Salsi Mirco?

CANNIZZO: Mai visto, magari sarà passato davanti, non so chi è

AVV: fra di loro Gibertini e Salsi dicono che lei sarebbe una persona dedita al recupero crediti per Silipo Antonio

CANNIZZO: Non lo so spiegare. Antonio mi disse una volta che lo avevo chiamato, dove sei a Cremona. Lui era incavolato perché faceva i lavori e nessuno lo pagava.

AVV: le chiedeva consigli su come recuperare i crediti?

CANNIZZO: No, una volta sono andato in ufficio, è arrivato il giorno prima incavolato, non so Luigi,… sempre che si lamentava, dammi un consiglio, cosa devo fare? Vai in caserma e fai la denuncia cosa vuoi che ti dico. Eh ma la denuncia fa mangiare i miei figli? Poi c’è il processo e passano gli anni. Che consiglio posso darti?

AVV: ha avuto richieste di aiuto nell’ottenere qualche informazione qualche elemento utile alle indagini in corso dopo il suo congedo da parte di qualche sottoufficiale dei CC?

CANNIZZO: Sì, era il 2011 ero a casa verso le 11.30 mi chiama il maresciallo Cianciolo, non ti muovere da casa che arriva il maresciallo Paladino, c’è uno con un manato di cattura vicino a casa tua. Arriva con la macchina di servizio. Mi fa vedere la foto, come si chiama, abita in via Samoggia vicino alla pizzeria, se per piacere puoi monitorare quando arriva la macchina. Dopo un mese che controllavo la macchina che non c’era, chiamo il maresciallo Paladino, no no scusa, non te lo abbiamo detto, lo abbiamo arrestato, va bè, meno male che ho chiamato

AVV: ha avuto anche dei riconoscimenti, encomi?

CANNIZZO: Mi sono arruolato nel 77, ho avuto alla scuola allievi 10 giorni premio, nell’88 sono stato premiato dal comandante generale dell’Arma per i svariati arresti, ne ho fatti più io che il reparto operativo. Anche il prefetto di RE mi ha premiato con un encomio, purtroppo lui è deceduto in un incidente stradale. Mio nipote è comandante della stazione dei CC in provincia di Lecce

AVV: ha più visto queste persone

CANNIZZO: Mai

AVV: grazie non ho altre domande

 

AVV: lei aveva mai visto il signor Costi?

CANNIZZO: Mai visto

AVV: questo incontro a casa di Silipo Antonio a che ora è avvenuto?

CANNIZZO: Di solito alle 5/6, tardo pomeriggio, 10 minuti. Uno dei due, Silipo Antonio, doveva scappare per fare dei bisogni.

AVV: capisce che deve accompagnare da un commercialista il fratello, Silipo Luigi

CANNIZZO: Sì se gli fai compagnia

AVV: partite insieme con un BMW, in via S. Martino, poi dice incontro un suo allievo e mi fermo a parlare con lui, poi cosa succede?

CANNIZZO: Da lontano ho visto Luigi che dava una mano a questa persona ben messa con i faldoni, io convinto che questa persona è il suo commercialista. Dopo sono andato al portone, dove non c’era una targhetta

AVV: su trova Silipo Luigi, Omar Costi e quest’altra persona che ha saputo essere Cesarini, era solo

CANNIZZO: Ho visto solo lui, io non conosco, in che senso compagnia

AVV: era da solo nello studio Cesarini?

CANNIZZO: Non ho capito

AVV: c’era qualche altra persona che possa aver accompagnato Cesarini, lo vede sempre da solo?

CANNIZZO: Non l’ho visto neanche uscire, andavo giù, andavo a prendere il caffè, non mi interessava delle fatture, già mi dava fastidio, sembravano due commercialisti che litigavano, parlavano di fatture, stop… non capivo, dovevo telefonare sono andato giù.

AVV: dopo scendete giù con il signor Costi?

CANNIZZO: Dopo sono tornato su e ho detto che è tardi, sono usciti tutti e due, Luigi e Costi, Cesarini non l’ho mai più visto, non so se è uscito prima perché non c’ero.

AVV: quando è giù arriva Silipo e Costi, dice qualcosa a Costi?

CANNIZZO: Neanche non lo conosco

AVV: si allontana con Silipo

CANNIZZO: Avevo la macchina a Cadelbosco

AVV: ha chiesto a Silipo il motivo del?

CANNIZZO: Non mi interessava, le fatture… gli affari suoi non mi interessano a me

AVV: sig Cesarini a casa del Silipo, le è mai capitato di rivederlo

CANNIZZO: Non è che andavo tutti i giorni a casa del Silipo… mai.

AVV: non ho altre domande, grazie.

 

CANNIZZO:  volevo dire per Costi

AVV: una precisazione, come difesa di Silipo Luigi ma forse anche Floriana. Buongiorno sig. Cannizzo, sono l’avvocato Valenti. Lei frequentava la famiglia di Silipo Antonio. Lei era a conoscenza del rapporto di lavoro di Silipo Luigi nella ditta SFL?

CANNIZZO: Di Silipo Antonio, il suo lavoro non mi interessava, mi interessava quello che interessava a ME sapere.

AVV: accompagna Silipo Luigi, la mia domanda era tesa a far emergere se si è stupito che le chiedessero di andare da un commercialista?

CANNIZZO: A me me lo ha detto Silipo Antonio non Luigi. Forse non sapeva la strada…. Forse ha cambiato commercialista, sarà nuovo.

AVV: era a conoscenza dei rapporti di Silipo Luigi nella SFL Costruzioni?

CANNIZZO: So che lavorava anche con suo fratello

AVV: era a conoscenza dei rapporti di lavoro di Silipo Floriana?

CANNIZZO: Ma io non lo so, a Floriana quando andavo a trovare Antonio, chiedevo chi erano, come ho fatto con Costi

 

CANNIZZO: il Costi non so se era dopo due giorni, andava a trovare a lui… mi mettevo sempre a parlare con Floriana e ho visto entrare il sig Costi. Floriana, questo chi è? Un amico di papà. Vende cellulari… oh! L’ho contattato io vorrei cambiare il mio cellulare, ce l’hai un dual sim…. Dopo due / tre giorni vado a Meridiana e lo incontro. Dice che ha aperto un negozio. Novità per il mio cellulare, ti do il mio numero quando sai qualcosa mi chiami. Non mi ha mai chiamato, poi non l’ho più visto.

 

CARUSO: ha voluto dire a tutti i costi quello che voleva dire prima da una domanda dell’avvocato…

CANNIZZO: io pensavo che aveva finito

CARUSO: eh pensava, lei pensa molto

 

CANNIZZO: Floriana faceva anche da segretaria, al pomeriggio. Al mattino c’era Paola.

AVV: al mattino quando lei

CANNIZZO: No io al mattino non ci andavo mai

 

PM Mescolini: è andato in pensione nel 1999

CANNIZZO: Il  7 settembre del 1999 lei non informato. Per infortunio al dito, in piscina, sono istruttore bagnino e di nuoto.

PM: svolge qualche lavoro?

CANNIZZO: No ogni tanto davo una mano a un investigatore

CARUSO: lavoro non passatempo

CANNIZZO: No no no

 

PM: avete mai fatto servizio insieme con il brigadiere Iacomini?

CANNIZZO: Dopo due anni… prima, si è congedato prima che io andassi a Guastalla,

PM: diciannove anni dopo di lei… ha detto che si è occupato di Bellini, Dragone, in che senso?

CANNIZZO: quando ero nella mobile, prima che andasse via Gallese, prima che andassi a Guastalla. Il capitano Gallese mi ha voluto lui alla radio mobile, lui comandava la compagnia. Va bene. Lui mi ha scelto

PM: che cosa i Dragone e Bellini in che modo hanno avuto problemi che lei ha generato attraverso la sua funzione?

CANNIZZO: Forse perché hanno scoperto che ero nella compagnia di Gallese

PM: li ha mai arrestati?

CANNIZZO: Bellini è stato arrestato nel 99, guarda caso mi sono arrivate le minacce dopo…. Poco dopo che è stato arrestato Bellini.

PM: di che tenore erano le minacce, se ha capito che nessi c’erano

CANNIZZO: Minacciato… te la faremo pagare… solite cose

PM: cosa doveva far pagare?

CANNIZZO: Forse perché uscivo dal capitano Gallese, ero di quel gruppo di 5 persone che lui riteneva fidate…

PM: dal 99 in poi ci sono stati eventi della sua vita privata che possano aver originato quelle minacce

CANNIZZO: Fino al 2010 non ho mai avuto minacce, solo in servizio, dopo che non mi è stato più rinnovato il porto d’armi ci sono state minacce telefoniche, quei due calabresi che mi chiedevano se avevao ancora il porto d’armi… un mio confidente me lo ha detto

PM: non ho altre domande

 

CARUSO: uno subisce minacce che ha fatto cose che si vuole impedire a fare o come ritorsione per questi atti negativi che avrebbe,,, lei cosa ha fatto di concreto da indurre delle persone a minacce. A parte ilf atto che è un CC?

CANNIZZO: Io sono stato anche premiato

CARUSO: quali atti concreti ha fatto, perché la devono minacciare, perché lei e non chiunque altro, chi indaga sono tanti, che particolare attività ha svolto di negativo per le cosche, quali atti ha compiuto, e soprattutto dopo il 99?

CANNIZZO: Io niente.

CARUSO: dopo il 99 può essere minacciato come vendetta, non so…

CANNIZZO: le minacce le ho avuto in tribunale qua

CARUSO: ma perché lei, a cosa vanno collegate?

CANNIZZO: non lo so, in base agli arresti che ho fatto, rapinatori, tutti ho fatto, se no non mi premiavano

CARUSO: parlava dei Dragone

CANNIZZO: Uscivo solo con il capitano Gallese e anche fuori si cercava di controllare ‘sti Dragone, facevo radio mobile

CARUSO: un atto investigativo specifico per l’organizzazione Dragone

CANNIZZO: Io no,

CARUSO: si può accomodare

CANNIZZO: Forse perché ero nel cerchio di Gallese

CARUSO: si accomodi

 

DICHIARAZIONE SPONTANEA DI BRESCIA PASQUALE

Volevo smentire il discorso del 2010 di Sarcone che frequentava il maneggio, poi farò dichiarazione spontanea. Non lo aveva mai frequentato.

 

AVV Bonfante: c’è rinuncia per Bianchini Alessandra e Bianchini Nicola

CARUSO: aderisce il PM?

PM Mescolini: non ci sono opposizioni

AVV difesa: rinuncia anche per Silipo Floriana

 

ESAME DELL’IMPUTATA BOLOGNINO CATIANNA, FIGLIA DI BOLOGNINO MICHELE

AVV difesa: signora Bolognino dove è nata

BOLOGNINO CATIANNA: A Locri, ho vissuto a Montecchio dal 99 poi ci siamo trasferiti a Montecchio, ci siamo trasferiti, mio zio lavorava nel ristorante, mio papà era detenuto io avevo 7 anni, mio fratello 9. Mia mamma lavorava con mio zio come lavapiatti. Vivevamo nella camera di un albergo sopra il ristorante. C’era solo da dormire e basta. Quando il ristorante è stato chiuso mia madre ha chiesto di restare finchè non avrebbe trovato lavoro. Dopo ha trovato da lavorare nella casa di cura a Montecchio, il direttore sapendo la sua situazione ha affittato un monolocale di fronte alla casa di cura. Mio fratello e io stavamo lì e mia madre andava a lavorare, perché nona vevamo parenti con cui stare. Vivevamo con quello che…. Ci portava la Caritas e con l’aiuto dei nonni e del fratello di mia mamma e dello zio, perché papà era detenuto e c’era da fare colloqui…. Non sono stati anni facili. E’ durata per un po’ di anni, poi papà ha avuto la semi-libertà e con uno stipendio in più si riusciva ad avere una casa più grande. Mia mamma lavora ancora per quella casa di cura.

AVV: ricorda quando ha cominciato ad avere i permessi suo padre?

BOLOGNINO CATIANNA: Nel 2004, andavamo alle medie, ha avuto i primi permessi poi ha avuto la semi-libertà.

AVV: c’è stata una modifica dei rapporti familiari prima che su padre avesse i permessi?

BOLOGNINO CATIANNA: No, prima no

 

AVV: conosce Mirella Rimedio?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì, da quando papà è uscito, sorella di mia mamma, ma nessuno in casa, i nonni i fratelli, nessuno parlava di lei, quando chiedevamo quanti fratelli erano, non sapevo della sua esistenza.

AVV: quando vi è stata presentata?

BOLOGNINO CATIANNA: Quando papà ha insistito che voleva reincontrarla e poi abbiamo scoperto che voleva farci pace e ha iniziato a venire a casa quando eravamo nel monolocale e abbiamo capito la situazione. Il resto della sua famiglia di mia mamma, non volevano avere a che fare.

AVV: il rapporto fra lei e suo fratello, suo madre, e Mirella Rimedio è iniziato negli anni 2002/2003 e…

CARUSO: la prego di non fare affermazioni con punto interrogativo, non faccia domande suggestive, volgarmente…

 

BOLOGNINO CATIANNA: ha chiesto di voler recuperare questo rapporto per fare pace con questa pace

AVV: c’è stata?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì, dopo frequentava casa nostra e ha aiutato mia sorella con la spesa,ci portava i regali e abbiamo conosciuto i suoi figli. Ci aiutava anche economicamente.

AVV: da allora non si è interrotto?

BOLOGNINO CATIANNA: Si è interrotto quando i miei si sono separati, si è arrabbiata perché mio papà ha tradito mia mamma e si è interrotto.

 

AVV: l’avete rivista in condizioni familiari con la scorta o senza?

BOLOGNINO CATIANNA: All’inizio senza, ai funerali del nonno nel 2013 con la scorta. I figli ci sono rimasti male…

CARUSO: perché?

BOLOGNINO CATIANNA: Perché ha creato scompiglio essendo un piccolo paesino

CARUSO: ma sa perché aveva la scorta?

BOLOGNINO CATIANNA: Visto che con noi aveva un rapporto normalissimo, non vedevo perché doveva… veniva in macchina da sola, quello che ci raccontava lei

CARUSO: ah ecco quello che vi raccontava lei

 

AVV: ricorda il primo periodo quando suo padre ha iniziato a lavorare con la Moschetta srl?

BOLOGNINO CATIANNA: C’erano due stipendi e logicamente, avendo vissuto con la Caritas che ci dava da mangiare, ci sembrava tanto.

AVV: è capitato che andasse a trovarlo al lavoro

BOLOGNINO CATIANNA: Sì, aiutavo per le buste paghe, poi interruppi la collaborazione, perché mio papà urlava sempre, ha un carattere forte. Si arrabbiava se un operaio non si presentava, io gli dicevo lascialo a casa… se un operaio non veniva al lavoro e si alzava tardi.. faceva quello che voleva. Li accudiva, se non avevano i vestiti glieli comprava, se si faceva una grigliata venivano sempre. Veniva Luigi Mazzei i fratelli Doda gli albanesi, Salvatore Colosimo, Schirone Graziano, Abramo e altri che stavano al capannone.

 

AVV: lei ha costituito la società Dodonut?

BOLOGNINO CATIANNA: Io e mio fratello essendo cuoco abbiamo la passione della ristorazione, abbiamo visto questo locale a Parma e volevamo vedere se riuscivamo a gestire un bar a costruirci un’attività nostra.

AVV: aveva lavorato, aveva guadagnato qualcosa?

BOLOGNINO CATIANNA: Sempre, nei ristoranti al fine settimana. Ho sempre fatto scuola lavoro.

AVV: lei come l’ha costituita? Aveva denari?

BOLOGNINO CATIANNA: Non serviva tanto denaro, e con i risparmi ero riuscita a mettere da parte il 25% per riuscire ad aprire la società

AVV: aveva fatto un finanziamento

BOLOGNINO CATIANNA: Con il fornitore del caffè, delle cambiali ogni mese, ha anticipato i soldi per comprare il materiale che ci serviva

AVV: che somma aveva finanziato

BOLOGNINO CATIANNA: 15mila, se non sbaglio

AVV: aveva un socio?

BOLOGNINO CATIANNA: Antonio Marzano, l’ho conosciuto quando andavo al bar a Riccione. Lui aveva i requisiti per aprire il bar e gli ho chiesto se voleva entrare in società. Lui ha detto che andava bene e avrebbe provato.

AVV: durante l’attività del Dodonut ha subito furti?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì, tre. Il primo piccolo, il secondo hanno scassato la sala slot e il terzo il cambiamonete delle macchinette.

AVV: aveva preso provvedimenti

BOLOGNINO CATIANNA: E’ dotato di allarmi, essendo che è a Parma e noi abitiamo a Montecchio i CC hanno proposto di collegarlo a loro e abbiamo aderito alla cosa. Avevamo anche la vigilanza notturna.

AVV: a proposito di slot con chi avevate il contratto per la fornitura delle slot

BOLOGNINO CATIANNA: Con fornitori di Parma, ne abbiamo cambiati parecchi per chi ci garantiva più guadagno. Non ricordo il nome, gestivamo tutto io e mio fratello, se non lo chiudevo io il contratto lo chiudeva lui. Era dipendente, ma gestiva più lui i fornitori essendo più grande di me riusciva a relazionarsi meglio.

AVV: è capitato che non volesse più andare ad aprire il bar

BOLOGNINO CATIANNA: Sì perché mi ero messa paura, facevo io l’apertura alle 5.30 del mattino, era una zona un po’ isolata. Chiedevo a mio papà se veniva insieme a me.

AVV: ricorda qualche episodio di violenza al bar?

BOLOGNINO CATIANNA: Ci sono state serata in cui abbiamo organizzato serata per pubblicizzare il bar, serate latine, quando iniziavano a bere molto iniziavano le prime risse.Ci sono state sere dove ci sono state risse maggiori con l’arrivo dei CC

AVV: 6 luglio 2012

BOLOGNINO CATIANNA: Quella sera ci sono stati stranieri, albanesi o moldavi che hanno iniziato a litigare, c’eravamo messi in mezzo, non volevamo casini, loro hanno lanciato tavolini, hanno distrutto tutto ci siamo impauriti, noi femmine eravamo chiuse nel locale, sono arrivati i CC.

AVV: arrivò anche suo padre?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì lo avevamo chiamato, avevo paura che si innervosisse anche mio fratello

AVV: anche Richichi?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì, è un socio di mio papà nella Moschetta e uno dei nostri migliori clienti delle macchinette, giocava di nascosto, lo prendavamo anche un po’ in giro.

 

AVV: altri episodi del genere?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì risse, ho chiamato papà…

AVV: un periodo in cui suo padre frequentava spesso il bar?

BOLOGNINO CATIANNA: Il periodo in cui passava tutti i giorni, a salutarci a chiedere come andava

AVV: un mome nto in cui non è più venuto

BOLOGNINO CATIANNA: Quando la compagna era in cinta gli ho detto che non lo volevo più vedere, Carmen Vrabie, non volevo questa gravidanza.

 

AVV: quando suo papà veniva al bar, rispetto al pagamento delle consumazioni come si comportava

BOLOGNINO CATIANNA: Veniva trattato come un cliente normalissimo, gli raccontavo delle spese che c’erano.

 

Abbiamo chiuso nel 2013… ci siamo tenuti i debiti che continuo a pagare, cartelle dell’Equitalia…. Ho voluto rischiare ad aprire il bar e mi prendo le conseguenze

AVV: rate?

BOLOGNINO CATIANNA: 150 euro al mese più un altro di 60 euro. 150, ne avrò fino al 2025 penso…

 

AVV: con riferimento alla CT Vrabie

BOLOGNINO CATIANNA: Papà si lamentava che non riusciva a lavorare perché era segnalato, non riusciva ad aprire una ditta. Aveva chiesto a me e alla compagna se potevamo aprire una società per farlo lavorare e prendere questi lavori che glia veano proposto. Ho accettato, ma quando è successo il fatto della gravidanza gli ho detto che non volevo più avere a che fare.

AVV: ha avuto controllo di attività

BOLOGNINO CATIANNA: No

 

AVV: diventa dipendente del bar ristorante Ariete

BOLOGNINO CATIANNA: Fine 2014

AVV: come nasce l’idea del ristorante Ariete?

BOLOGNINO CATIANNA: Da questo ristorante, Domenico come cuoco io dietro al bar come barista e papà sarebbe entrato come società se la gestione iniziava a lavorare bene e riusciva ad investire di quello che sarebbe diventato il suo socio

AVV: come si chiama il soggetto che ha preso in gestione l’Ariete

BOLOGNINO CATIANNA: Ahmed non so il cognome

AVV: Ahmed Abdelgawad

BOLOGNINO CATIANNA: Sì

 

BOLOGNINO CATIANNA: all’inizio facevamo anche 7 giorni su 7 per attivare il locale

AVV: quante ore al giorno?

BOLOGNINO CATIANNA: Apertura alle 6.30 del mattino e poi andavo via alle 4.30 perché alla sera prendevo il diploma, facevo il serale. All’inizio c’era anche la nipote di Ahmed e un’altra barista

AVV: stava alla cassa?

BOLOGNINO CATIANNA: Sia cassa che bar che cameriera

AVV: alla fine consegnava ad Ahmed

BOLOGNINO CATIANNA: Sì e c’era tutto scritto sul contabile. Quei soldi la diceva che erano i soldi per la spesa  e per i nostri stipendi. I soldi li gestiva lui, la tessera della Metro era la sua doveva esserci lui.

AVV: siete stati pagati regolarmente

BOLOGNINO CATIANNA: Noi eravamo…

CARUSO: se lei risponde senza aspettare la domanda fa capire che è un discorso preconfezionato….

 

AVV: siete stati pagati regolarmente?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì fino a marzo

AVV: l’ultima busta paga con il tfr, le ferie non godute

BOLOGNINO CATIANNA: No

 

BOLOGNINO CATIANNA: Il locale è stato venduto però a noi i soldi non ci sono mai stati dati. Non abbiamo avuto nessuna risposta.

AVV: ricorda se Ahmed avesse subito dei furti?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì disse che gli avevano svaligiato la casa, poi è venuto a sapere che era stata la figlia con cui non aveva un buon rapporto. Ce lo aveva detto lui, poi l’ha mandata fuori di casa. Che io sappia non ha fatto denuncia.

 

AVV: ha mai frequentato l’Habana?

BOLOGNINO CATIANNA: No, so che è un locale notturno. Mio fratello e mio padre ci andavano. Mio fratello ci andava con i suoi amici

AVV: avevano interessi economici?

BOLOGNINO CATIANNA: No

AVV: conoscevano Bruno Belli?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì

AVV: Carmen Vrabie aveva a che fare con l’Habana

BOLOGNINO CATIANNA: Lavorava lì prima di fidanzarsi con papà

 

AVV: sa se suo padre avesse dei beni immobili?

BOLOGNINO CATIANNA: Che io sappia non ne aveva

AVV: perché le aveva chiesto di aprire la CT Vrabie

BOLOGNINO CATIANNA: Perché era segnalato con il fallimento della Moschetta e non riusciva più ad aprire un conto per la società

AVV: aveva un conto corrente una carta di credito intestata a lui

BOLOGNINO CATIANNA: No

AVV: come vive ora

BOLOGNINO CATIANNA: Continuo i miei studi, lavoro in pizzeria la sera “Da Gaetano” titolare il Gaetano Marigliano. Durante il giorno corso di operatore socio sanitario a Cavriago che però è a pagamento.

 

NDR: L’avvocato Pisanello chiede il permesso di poter parlare al telefono con Bolognino Michele.

 

AVV: ha subito dei protesti?

BOLOGNINO CATIANNA: Per degli assegni

AVV: per delle cambiali?

BOLOGNINO CATIANNA: Per il finanziamento con il fornitore del caffè, non ero riuscita a pagarlo

AVV: di quanto erano al mese

BOLOGNINO CATIANNA: 400 euro

AVV: per quanto riguarda il capitale investito nella società Dodonut?

BOLOGNINO CATIANNA: Ho versato il 25% di 10mila euro, quindi  2500

 

 

CARUSO: vorrei che mi chiarisse la fase dei rapporti con suo padre.

BOLOGNINO CATIANNA: I primi permessi li ha avuti nel 2002/2003

CARUSO: durante la detenzione, sua madre, lei e suo fratello dove stavate

BOLOGNINO CATIANNA: I primi anni in Calabria dai nonni e nel 1999 a Montecchio

CARUSO: chi vi ha suggerito di trasferirvi

BOLOGNINO CATIANNA: Perché mio zio lavorava in un ristorante e trasferire mio padre in carcere a Bologna era meglio anche per lui.

CARUSO: quindi suo padre è stato trasferito a Bologna e voi a Montecchio. Esce in semi libertà e si avvia il lavoro, quando inizia a darvi una mano consentendovi di uscire al monolocale… chi gli ha procurato il lavoro a sua madre alla casa di riposo?

BOLOGNINO CATIANNA: Da sola

CARUSO: è stata raccomandata da qualcuno

BOLOGNINO CATIANNA: No, era completamente estraneo a noi

CARUSO: chi era che l’ha assunta?

BOLOGNINO CATIANNA: Non so, è deceduto da poco

CARUSO: sua madre come si chiama?

BOLOGNINO CATIANNA: Loredana Rimedio, non hanno nessun rapporto con Bolognino Michele. Vivo con mia madre, non approva totalmente da donna ferita. Io cerco un padre che non ho mai avuto e lei giustamente da donna ferita…

 

CARUSO: quando ha avuto riappacificazione con sua zia?

BOLOGNINO CATIANNA: I primi permessi 2002/2003

CARUSO: la seconda rottura?

BOLOGNINO CATIANNA: Non c’è stata una vera e propria seconda rottura… nel momento in cui mia zia…diciamo ha riagganciato i rapporti con mia sorella e mio padre ha iniziato a tradire mia madre e stava dalla parte della sorella… Si sono separati nel 2010.

CARUSO: di sua zia cosa sa?

BOLOGNINO CATIANNA: Che vive con la figlia

CARUSO: qual era il motivo della scorta?

BOLOGNINO CATIANNA: Che tanti anni fa quando eravamo piccoli era andata a fare dei nomi perché quelli del paese… non lo so, si era pentita, non so come si dice, aveva fatto il nome anche di suo fratello per questo era stata eliminata dalla famiglia originaria

CARUSO: per questa è stata considerata come?

BOLOGNINO CATIANNA: Non veniva considerata, fino a quando non è uscita papà non sapevo chi fosse.

CARUSO: sa perché sua zia avesse fatto queste accuse?

BOLOGNINO CATIANNA: Non ne abbiamo mai parlato?

CARUSO: conosce altri parenti della famiglia di sua madre

BOLOGNINO CATIANNA: Tutti

CARUSO: che giudizio danno

BOLOGNINO CATIANNA: Non hanno rapporti, è morta per loro, perché è andata a raccontare

CARUSO: sa se ha raccontato bugie

BOLOGNINO CATIANNA: Non mi sono mai informata

CARUSO: come la giudica?

BOLOGNINO CATIANNA: Non conoscendo i fatti non riesco a dare un giudizio

CARUSO: sa che sua zia è stata minacciata, ha subito, ha corso dei rischi per quello che ha fatto

BOLOGNINO CATIANNA: Non lo so

CARUSO: perché ha considerato sbagliato che si presentasse al funerale della nonna con la scorta, visto che nei rapporti famigliari i parenti le volevano bene?

BOLOGNINO CATIANNA: Male no era una persona che non esisteva… se uno chiedeva che aveva 6 figli non 7… negli ultimi anni aveva riallacciato i rapporti ma rimaneva sempre

CARUSO: questa reazione della famiglia come la considera positiva o negativa?

BOLOGNINO CATIANNA: Non conoscendo i fatti non mi sono mai interessata

CARUSO: non si è mai chiesto?

BOLOGNINO CATIANNA: Mi è stato detto che ha fatto il nome del fratello per loro è stato… non un tradimento…

CARUSO: si è chiesta se fossero vere o false le accuse?

BOLOGNINO CATIANNA: Non mi sono mai chiesta di cosa lo avesse accusato, non ho un giudizio su di lei, non la giudico ne male ne bene

 

CARUSO: suo padre le ha garantito risorse per vivere meglio

BOLOGNINO CATIANNA: Iniziando a lavorare… è vissuto con noi fino al 2010. Quando ho aperto il Dodonut ho usato i miei risparmi. Ho lavorato da Ditinco Alessandro in una ditta di salumi a Reggio Emilia. Prendevo 1200 euro al mese. Ho lavorato 3 mesi.

CARUSO: aveva una busta paga regolare. Con questi soldi ha dato l’anticipo

BOLOGNINO CATIANNA: Ho sempre assistito mia nonna e mi ha aiutata in tutto

CARUSO: l’altro 25% l’ha versato

BOLOGNINO CATIANNA: No

 

CARUSO: i rapporti li ha rotti con suo padre

BOLOGNINO CATIANNA: Li abbiamo ripresi dopo la morte dei nonni, agosto 2013

CARUSO: l’anno dopo l’Ariete?

BOLOGNINO CATIANNA: Settembre ottobre 2014

CARUSO: fra il 2013 e il 2014 cosa fa?

BOLOGNINO CATIANNA: Sono stata a casa, ho lavorato…. No… facevo baby sitter, lavoro vero e proprio no. Vivevo con mia mamma. Mia mamma e il mio fidanzato. Abitiamo in casa,io mia mamma, Florio Francesco e mio fratello. Il mio ragazzo è calabrese. L’ho conosciuto in estate in Calabria. Lavorava in una ditta di calcestruzzi, ora lavora in una ditta di pulizie. Intestata a… Paolo, non so….

CARUSO: va bene basta così

 

PM Mescolini: ha detto che i 2500 euro che versò per la Dodonut nascevano da un precedente rapporto di lavoro. Con Ditinco. Era un rapporto che può dimostrare di dipendente.

BOLOGNINO CATIANNA: Le farò avere le buste paghe

PM: non ho altre domande

 

AVV Pisanello: il fratello che era stato accusato dalla zia?

BOLOGNINO CATIANNA: Livio Rimedio

AVV: sa se è stato processato per le accuse di sua zia

BOLOGNINO CATIANNA: Non lo so… si è fatto qualche anno di carcere ed è uscito

AVV: sa se è stato assolto?

BOLOGNINO CATIANNA: Assolto se non sbaglio, non ne abbiamo mai parlato di queste situazioni in casa

AVV: aveva lavorato per un lido?

BOLOGNINO CATIANNA: Sì, in estate

PM: mi oppongo , non lo abbiamo affrontato

CARUSO: può essere interessante per il tribunale, faccia una domanda precisa come si deve, ha fatto altri lavoru

BOLOGNINO CATIANNA: Giù in Calabria a Moschetta, Locri, facevo la barista in un chiosco periodo estivo. Giuseppe Managò. Lo conosco fin da piccola perché al mare andiamo tutti la’, un km da casa nostra. Siamo cresciuti tutti insieme noi bambini di la’. Sapeva che cercavo da lavorare ero a casa da mia suocera…

CARUSO: è conoscente di sua madre?

BOLOGNINO CATIANNA: Un vicino di casa nostra di mia nonna e nonno paterni, i miei nonni materni sono di Crotone.

CARUSO: non ho altre domande

 

AVV Pisanello: Alleluia è lungo… Bolognino Domenico così non si cambia argomento

 

ESAME DELL’IMPUTATO BOLOGNINO DOMENICO, FIGLIO DI BOLOGNINO MICHELE

AVV Pisanello: dove è nato e dove ha vissuto

BOLOGNINO DOMENICO: Nato a Locri in provincia di Reggio Calabria e vivo a Montecchio.Ci siamo trasferiti nel 99 quando mio zio lavorava nel ristorante a Montecchio. Sono andato a trovarlo con mio nonno e da lì abbiamo pensato di trasferirci.

AVV: è stato il primo?

BOLOGNINO DOMENICO: Sono arrivato qualche mese prima per l’inaugurazione del locale

AVV: dove vivevate?

BOLOGNINO DOMENICO: Mia mamma lavorava, noi nel ristorante, dormivamo in una camera di albergo che era sopra al ristorante che faceva parte della struttura. Era di mio zio. Lei lavorava come lavapiatti e riusciva a prendere un piccolo stipendio. Il tutto fatto per avvantaggiare noi e per poter trasferire mio padre a Bologna, per usufruire di qualche beneficio. Il ristorante chiude dopo qualche mese. Arriva un definitivo a mio zio. Noi rimaniamo in balia di niente. Avevamo concordato con il proprietario dei muri dell’albergo che ci permetteva di rimanere lì. Passammo un brutto periodo, mia madre non trovava lavoro. Ci aiutava la CAritas, uno zio di Verona, fratello di mia mamma, poi ha trovato lavoro alla casa di cura di Montecchio Emilia

AVV: e da allora lavora lì

BOLOGNINO DOMENICO: Lavora ancora lì.

AVV: quando ha iniziato suo padre ad avere permessi?

BOLOGNINO DOMENICO: Dopo qualche anno, aveva iniziato un percorso con i testimoni di Geova, voleva il riavvicinamento con la cognata, ed è riuscito venendo a casa qualche ora per poter stare con nostro padre… dopo tanti anni, qualche ora insieme a lui

AVV: voi eravate al corrente che vostro padre si era riconciliato con Rimedio Mirella

BOLOGNINO DOMENICO: Nostra zia ci veniva a trovare tranquillamente con la sua macchina, facevamo la spesa insieme. Ci ha aiutato molto nostra zia. Eravamo contenti quando ci veniva a trovare.

 

AVV: come è riuscito a trovare un lavoro vostro padre?

BOLOGNINO DOMENICO: È stato complicato, difficilmente assumono uno che è detenuto. Andavo a giocare a calcio con i Vertinelli Palmo (figlio di Giuseppe) e Antonio (figlio di Vertinelli Palmo), avevamo un rapporto molto stretto. Provai a parlare con mio padre di chiedere se avevano bisogno. Avevo più o meno 11 anni.

 

CARUSO: lei procura lavoro a suo padre a 11 anni?

BOLOGNINO DOMENICO: Non procuro, provavo a dare una mano, sentivo quel senso di responsabilità

CARUSO: bella maturità

BOLOGNINO DOMENICO: Grazie.

CARUSO: ma dicendola tutta sa se Bolognino e i Vertinelli si conoscevano da prima?

BOLOGNINO DOMENICO: No l’ho saputo dalle carte

CARUSO: possiamo affermare che però si conoscevano da prima?

BOLOGNINO DOMENICO: Ho letto qualcosa sulle carte ma che io sappia no

 

AVV: che studi ha scelto?

BOLOGNINO DOMENICO: La scuola alberghiera di RE

AVV: ha avuto un percorso regolare?

BOLOGNINO DOMENICO: Fino al quinto alberghiero dopodiché, per la mia età era un lavoro impegnativo, una volta che inizia ad entrare nel lavoro, lavoravo nei ristoranti, i ragazzi della mia età erano liberi di uscire la sera…io mi resi conto di provare a fare un altro tipo di lavoro

AVV: il quinto anno lo ha frequentato

BOLOGNINO DOMENICO: Non l’ho terminato… dal quarto, mio padre aveva aperto la Moschetta, già al pomeriggio andavo a trovarlo, andavo in giro nei cantieri, stavo al capannone

CARUSO: l’ultimo anno che ha passato era il terzo

BOLOGNINO DOMENICO: Sono arrivato al quinto ho fatto lo sbaglio di non prendere il diploma. Il lavoro mi piaceva, lavoravo di giorno e la sera potevo uscire con gli amici come facevano tutti i ragazzi di 17/18 anni.

AVV: ricorda se c’erano degli operai?

BOLOGNINO DOMENICO: Sì più che un rapporto titolare operaio era famigliare

CARUSO: questo ce l’ha chiarito?

BOLOGNINO DOMENICO: La cosa mi infastidiva, perché quando venivo trattato come un operaio… è una pecca di mio padre diciamo

AVV: gridava con gli operai

BOLOGNINO DOMENICO: Si perdeva le staffe… mi richiamava anche davanti agli altri…

AVV: questi operai interferivano nei rapporti famigliari

Più che interferire erano sempre presenti… a Natale, la domenica, a capodanno, manavano gli spazi famigliari…. Al ristorante, qualsiasi evento, soprattutto per gli operai che avevano le famiglie lontane

AVV: ricorda qualche nome?

BOLOGNINO DOMENICO: Abramo un signore anziano marocchino, Schirone Graziano, Colosimo, i fratelli albanesi… se li portava a casa anche durante le feste

 

AVV: ricorda un po’ l’attività di suo padre come si è svolta

CARUSO: sono le domande che ha fatto a sua sorella, se ha da dire qualcosa di diverso diamo per scontato che sia la stessa esperienza

BOLOGNINO DOMENICO: Conosco un po’ più i particolari…. Aprì la prima ditta, la Edillocri e dopo iniziarono ad andare bene le cose, serviva più gente, un appoggio bancario e quindi si è creata la Moschetta Costruzioni. Lui per un periodo è stato rinchiuso nuovamente e lì mi sono trovato con qualche responsabilità… mi sentivo che dovevo fare le sue veci, guardare le cose che guardava lui, è stato rinchiuso per un mese un mese e mezzo. Gli è stata revocata la semi-libertà.

AVV: quando è tornato in libertà come avete gestito il lavoro?

BOLOGNINO DOMENICO: Sia per la crisi dell’edilizia sia per tanti clienti che non ci hanno pagato, la Moschetta è fallita

AVV: come nasce l’immobiliare?

BOLOGNINO DOMENICO: Mi ero appassionato, dedicato a questo nuovo mestiere, nasce questa Immobiliare per finire i lavori della Moschetta, avevamo qualche cliente, nasce questa Immobiliare mia.

AVV: l’ha costituita lei?

BOLOGNINO DOMENICO: Sì

AVV: quali lavori ha terminato?

BOLOGNINO DOMENICO: Marano con la CM di Luca Croci, con la Cantina Medici sulla via Emilia, l’acetaia a Sant’Ilario e qualche lavoro a La Spezia

AVV: aveva fatto un contratto di assunzione per suo padre?

BOLOGNINO DOMENICO: Certo per essere più a posto possibile, poi lui lavorava perché avendo la patente per i camion

AVV: con l’Immobiliare BD avevate affidamenti bancari

BOLOGNINO DOMENICO: No siamo partiti da zero, la Moschetta era fallita, le banche non ci davano fiducia, abbiamo lavorato con quello che riuscivamo a guadagnare

AVV: quando è stata chiusa la società?

BOLOGNINO DOMENICO: Quando sono arrivati ad arrivare i primi protesti,per la crisi e una volta protestato capii che non era quello che avrei voluto fare nella mia vita

 

AVV: ha mai lavorato per la Dodonut

BOLOGNINO DOMENICO: Sì mi occupavo delle serate, di tutto quello che comportava non lavorare di mattina, perché se ne occupava mia sorella. Sono stato messo a conoscenza di questa torrefazione di caffè e ho provato a chiedere un finanziamento per darci una mano per delle migliorie nel locale. Abbiamo sistemato alcune cose e per acquistare la merce all’inizio. La trattativa l’ho fatta io. Mia sorella ha solo firmato le cambiali.

AVV: conosceva il socio di sua sorella

BOLOGNINO DOMENICO: Sì ci siamo conosciuti a Riccione. Ci siamo messi d’accordo per poter… abbiamo trovato questo bar a Parma che volevano vendere e abbiamo provato a fare questa attività

AVV: ricorda se ha subito dei furti

CARUSO: ha da aggiungere qualche cosa

BOLOGNINO DOMENICO: No assolutamente no

AVV: in merito alla serata del 6 luglio 2012 ha qualcosa di più da riferire

BOLOGNINO DOMENICO: Quando ho visto che questi clienti ubriachi hanno lanciato una bottiglia e ha sfiorato mia sorella graffiandola, ho cercato di poterla difendere, dopo averli chiusi nel bar ho avvisato mio padre, Andrea Richichi, qualcuno che potesse darmi una mano per allontanare queste persone.

AVV: chi è arrivato?

BOLOGNINO DOMENICO: Subito la questura, questi erano già scappati via, poi Andrea Richichi e mio padre. Non so se questi avevano sentito che stava arrivando la polizia…

 

Nasce come discoteca latina, un circolo di cui ero socio, ho una piccola passione nei cocktail, ho preso attestati come barman. Andavo a lavorare lì come barista.

AVV: veniva pagato

BOLOGNINO DOMENICO: Sì, se c’era guadagno venivo pagato come tutti i baristi

AVV: ha mai gestito questa struttura?

BOLOGNINO DOMENICO: No assolutamente

 

AVV: ha mai lavorato per l’Habana?

BOLOGNINO DOMENICO: Mai

AVV: possedeva delle quote

BOLOGNINO DOMENICO: No, con gli amici ci lamentavamo perché si pagavano molti soldi. Belli Bruno era uno dei nostri migliori clienti al ristorante Ariete, la mamma della compagna di Bruno lavorava come lavapiatti, Rodica… Rodi la chiamavamo

 

All’Ariete mi occupavo della cucina. Ahmed non aveva esperienza e mi occupavo io di tutto

AVV: chi gestiva il ristorante?

BOLOGNINO DOMENICO: Lo gestiva Ahmed in concomitanza con noi. Io della cucina e mia sorella del bar, ma a fine serata i conti si portavano a lui, era molto presente su quello, ci stava molto dietro.

AVV: Bolognino Michele che rapporti aveva

BOLOGNINO DOMENICO: Gli aveva nolleggiato qualche macchina.

AVV: era socio dell’Ariete

BOLOGNINO DOMENICO: No assolutamente, veniva a trovarci,

AVV: riceveva dei soldi da Ahmed?

BOLOGNINO DOMENICO: Del ristorante no, se ogni tanto gli chiedeva 100 euro Ahmed spesso e volentieri glieli dava, in qualità di prestito amichevole

AVV: non ho altre domande

 

AVV Valenti, difesa Achilli Simona: volevo parlare del…

CARUSO: ha chiesto l’esame?

AVV: no

CARUSO: allora non può fare domande

AVV: mi scusi è vero

 

CARUSO: facciamo ordine sulle prossime attività.

 

CARUSO: seguiremo l’ordine alfabetico. L’avv Pisanello ci dice che la prossima volta non ci sarà, non abbiamo problemi a mettere Alleluia, Barnat e Bolognino Francesco. Li mettiamo in coda, va bene? Chi è presente è presente, chi non è presente non posso farci nulla. I Sarcone sono in ultimissima coda, loro sono nella coda non dei 416 bis. La volta prossima iniziamo da: Belfiore Giuseppe, Bighignoli Andrea, Brugnano Giuseppe, Buttiglieri Salvatore, Colacino Salvatore, Curcio Giuseppe, Di Via Francesco, El Fatachi Abdellatif se lo vuole fare, Ferri Bernardini Gabriele, Florio Francesco, Gentile Domenico, Gerace Salvatore, Gibertini Gino va in coda

PM: c’è un po’ di ressa in coda

CARUSO: Giorgio Antonio, Laera Stefano, Loprete Giuseppe….

CARUSO: Costi Omar non c’è esame, l’avvocato difensore conferma di non aver richiesto l’esame per il suo assistito. Questo l’ordine dei lavori, lo stampiamo

AVV Pisanello: c’è permesso per la presenza di questi

CARUSO: non c’è certezza… ma se nessuno si presenta, quelli che lo devono fare devono essere pronti, non è che andiamo a casa… alla prossima, a giovedì prossimo ore 9.

 

Ore 19.10 termina l’udienza

a cura di: S.N.

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Catianna
Domenico
brescia
RS 6 giugno
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