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AEmilia

udienza nr. 59

rito ordinario - primo grado

martedì 31 gennaio 2017

TRASCRIZIONE DELL'UDIENZA

All'interno dell'udienza sottoriportata:

esame di CURCIO FRANCESCO

esame di BOSCHINI LUCA (capo 16)

esame di RULLO MARIA (capo 46)

esame di ROVATTI ALFIO (capo 20)

In mattinata il controesame della dott.ssa Zaniboni Federica

Ore 16.15 in aula

Esame serratissimo da parte del PM RONCHI di CURCIO FRANCESCO – Consorzio GECOVAL

 

PM RONCHI: C’è una prestazione dell’avvocato Durazzo pagata da Opera srl, come mai?

CURCIO: Abbiamo chiesto un servizio per quanto riguarda il lavoro di Courmayer, i tetti. Opera è nel consorzio, l’avvocato probabilmente ha sbagliato a emettere la fattura

PM: è l’avvocato che è suonato?

CURCIO: Chiedetelo a lui, abbiamo parlato insieme al geometra Frassani e lui invece che emettere la fattura a Opera invece che al consorzio

PM: lei ha detto che nell’occasione l’avvocato anticipò che la fattura sarebbe stata pagata da Opera per operare più velocemente

CURCIO: Può essere, chi aveva la disponibilità in quel momento

CARUSO: adesso sta dicendo questo perché le hanno letto il verbale

PM: Opera srl a chi la riconduce?

CURCIO: Sempre con Frassani

PM: lui era il proprietario?

CURCIO: Ma… io… dovevo parlare per quanto parlava del cantiere..

PM: no anche per altre cose, l’avvocato, il geometra…

CURCIO: Ha detto lei stessa Frassani

PM: la Top Service?

CURCIO: Non ho avuto contatti

PM: uno

CURCIO: Ma non io, il geometr

PM: chi sono i commercialisti che la seguono?

CURCIO: La dott.ssa Gioffrè

PM: Sede?

CURCIO: Roma e Crotone

PM: era presente durante la riunione della Gecoval quando è stata estromessa la dott.ssa Zaniboni?

CURCIO: A Saint Vincent? Sì ero presente

PM: cosa è avvenuto?

CURCIO: Se è quel giorno che la dott.ssa è venuta alla nostra sede, praticamente, è stata estromessa , è stato redatto un verbale, c’eravamo tutti i soci, nient’altro di particolare

PM: cosa ha saputo dopo il sequestro, sa che i Vertinelli sono stati arrestati?

CURCIO: Sì

PM: che sono stati scarcerati?

CURCIO: Che sono stati scarcerati…. Questo non…

PM: chiedo l’acquisizione degli atti per falsa testimonianza e rimando tutto a Bologna, rinuncio all’interrogatorio del teste.

CARUSO: il tribunale prende atto della richiesta.

 

CARUSO: I testi presenti sono Boschini, Rovatti, e Rullo chi vuole sentire?

PM RONCHI: iniziamo con Boschini

 

Entra in aula Boschini.

 

ESAME DI BOSCHINI LUCA di Sassuolo (MO)

Capo 16 - L’incendio del cantiere sito a Vezzano sul Crostolo (RE), località Serio, via Campola nr. 112/1-2, inerente la costruzione di due villette a schiera, della ditta di SERGIO Francesco

 

PM: ci riferiamo a un incendio del 16 dicembre 2007, è stato sentito dai CC qualche giorno dopo, ci può dire cosa si ricorda?

BOSCHINI: Niente, sono passati 8 anni!

PM: semplicemente per documentare l’accadimento

BOSCHINI: Era notte, ho visto le fiamme, il cane abbaiava, sono uscito in cortile, ho visto una macchina andare via, poi sono tornato a letto e sono stato svegliato dalle fiamme

PM: Era di Francesco Sergio?

BOSCHINI: Presumo di sì.

PM: ha visto una figura umana?

BOSCHINI: Che usciva dalla casa dove c’è stato l’incendio, non l’ho visto in faccia, non so se era un maschio o una femmina

PM: lei disse un maschio, conferma?

BOSCHINI: Può essere

PM: Alto circa 1.80, magro, pantalone grigio scuro, con cappuccio

BOSCHINI: Può essere

PM: ha visto come si è allontanato?

BOSCHINI: Lui è andato via a piedi, poi più lontano ho visto una macchina, non sono riuscito a riconoscerla

PM: ha potuto capire che strada ha preso?

BOSCHINI: Non ricordo

PM: disse verso la strada provinciale verso Vezzano sul Crostolo

BOSCHINI: Può essere. Poi sono tornato in casa, sono stato svegliato dal rumore del fuoco e ho avvisato i vigili.

PM: ha parlato con Sergio?

BOSCHINI: Avevo il numero di telefono, lo avvisai per dirgli che bruciava e mi disse che era già informato

PM: ha notato qualcosa di particolare nel cantiere?

BOSCHINI: Non sono mai a casa

PM RONCHI: basta così

TERMINA L’ESAME DEL TESTE BOSCHI LUCA

 

Entra in aula RULLO MARIA.

ESAME DI RULLO MARIA

Capo 46) L’incendio dell’auto di RULLO Maria

PM:  lei ha subito un incendio della sua autovettura, ricorda il periodo?

RULLO: 2011

PM: 31 maggio 2011, ha fatto denuncia alla questura, si ricorda che autovettura era?

RULLO: Un chrysler grigio metalizzato, mi sono accorta che la macchina era bruciata. C’era una bottiglia di plastica vicino alla macchina

PM: lei ha fatto dichiarazioni su dei sospetti?

RULLO: Io feci denuncia contro ignoti, non avevo prove di chi poteva essere stato, mi chiesero se avevo avuto a che dire con qualcuno, minacce non ne avevo subito, avevo avuto una discussione con un marito di una mia conoscente, Giovanni Sicilia, lui mi aveva visto insieme alla moglie, mi aveva offeso dandomi della poco di buono e abbiamo discusso. L’unica discussione che ho avuto giorni prima.

PM: ha detto “non ho ricevuto minacce, ma l’uomo ha detto che si sarebbe presentato presso la mia abitazione per picchiarmi”

RULLO: Questo è vero, nella discussione mi aveva accennato questa cosa

PM: questa discussione ha avuto un seguito?

RULLO: Sinceramente con mio fratello, dove io raccontai la discussione, ma non ho più saputo nulla, non mi interessava

PM: lei riferi “domenica pomeriggio (il 31 di maggio rispetto all’incendio della notte) mi sono recata con mio fratello Rullo Antonio presso il cimitero di Via Cecati”

RULLO: E lì trovavamo il signor Sicilia con un altro ragazzo, Tedesco.

PM: si è presentato insieme ad altre due persone?

RULLO: L’altro non so chi fosse. Lui insinuava che la sua ex moglie aveva una relazione con mio fratello, insinuava questa cosa, perché ci aveva visto prendere un caffè con mio fratello e lei. Lui insinuò questa cosa e lì è scaturita la questione.

PM RONCHI: non ho altre domande

TERMINA L’ESAME DI RULLO MARIA

 

Entra ora il teste ROVATTI ALFIO

ESAME DI ROVATTI ALFIO

Capo 20) Estorsione e usura

PM: mi rifaccio alle dichiarazioni rese il 19 giugno 2010 ai CC di RE, le chiedo in che modo e quando ha conosciuto Di Via Francesco?

ROVATTI: Faccio una premessa, lavoravo in una azienda di Cadelbosco di Sopra, ero in pessime condizioni economiche e non ricordo chi mi presentò il signor Di Via e me lo portò in ufficio. Lui si offrì di aiutarmi con il debito che avevo facendomi scontare degli assegni post-datati. Inizialmente ritirò ne due: uno da 10mila uno da 11mila accesi presso Castelnuovo di Sotto alla Carisbo. Poi mi chiese se in cambio della cortesia che mi stava facendo se gli prestavo 8000 euro.

PM: quindi lui aiuta lei e poi questo favore costa 8000 euro?

ROVATTI: No, lui si offre di aiutarmi, per scontare gli assegni senza interessi, poi “mi onorerai  alle date prestabilite 60/90 giorni”. Lui avrebbe fatto questa operazione con delle altre persone, per onorare i debiti che aveva lui, doveva prendere tempo con qualche pagamento mi chiese di intestargli questo assegno

PM: come si presenta Di Via? Come fa a dargli in mano a questo soggetto gli assegni? Glielo hanno indicato come un soggetto di cui fidarsi?

ROVATTI: No, non ricordo da chi fu accompagnato, il fatto che fosse siciliano come me, e questo suo modo di porsi in maniera amichevole, mi aveva convinto di fidarmi. Io ero disperato, ero sotto…

PM: ha contato il fattore disperazione?

ROVATTI: Alla luce dei fatti sì

PM: alla fine ha in mano 3 assegni, 29mila euro

ROVATTI: Dopo 3-4 giorni avrebbe dovuto portarmi questi 21mila euro ed è sparito…. Non ho più saputo dove fosse, l’ultimo quel giorno lì, mi diede appuntamento al Monte dei Paschi di Siena a Cadelbosco di sopra alle 12. Finito di lavorare, ma lui non arrivò, la mattina dopo andai a denunciare il furto dai CC. Poi mi dissero che era fuggito in Romania e che aveva fatto sfruttare diversi assegni a diverse persone ed era sparito con i soldi.

PM: che fine hanno fatto gli assegni?

ROVATTI: Quello da 8mila non ho fatto in tempo a bloccarlo ed è andato in protesto

PM: lo ha subito lei?

ROVATTI: Sì. Gli altri due quando ebbi la denuncia, li portai ai CC e riuscìì a non essere protestato per questi assegni. Un assegno finì in mano di un signore che ho conosciuto, Caccia Giovanni, poi a Massimo , non so il cognome, nei giorni successivi si fecero vivi a casa mia per chiedermi cosa era successo

PM: volevano i soldi?

ROVATTI: Sì, pensavano che Di Via mi avesse portato i soldi. Io feci vedere la denuncia e non ho più avuto la richiesta di questi soldi da questi signori

PM: Massimo di dov’era?

ROVATTI: Calabrese, credo.

PM: lei ha detto “tizio reggiano”

ROVATTI: Abitava a Reggio, di origini calabresi, ma non ho avuto una conoscenza approfondita

PM: c’era un assegno da 11mila e uno da 10 può associarli?

ROVATTI: No

PM: dichiarò da 11mila a Massimo quello di 10mila a Caccia Giovanni di circa 40 anni abitante a RE.

ROVATTI: Confermo.

PM: ha mostrato la denuncia e ha fatto il nome di Di Via?

ROVATTI: Feci leggere la denuncia. Dopo qualche anno, mi dissero che aveva un circolo a Parma e andai a trovarlo per chiedergli spiegazioni, non lo minacciai, non sono capace. Conobbi uno che si chiamava Franco Lomonaco (non sapevo come si chiamasse all’epoca)

PM: lei disse in questa vicenda è entrato in scena tale Lomonaco Francesco che ha rapporti con Di Via non so di quale natura (lavoro o affari)

ROVATTI: Subito non sapevo come si chiamasse, l’ho conosciuto come Franco, dopo ho saputo che si chiamava Lomonaco, ma me lo ero dimenticato

PM: come è intervenuto?

ROVATTI: In nessun modo, mi trovai a parlare di Di Via con Lomonaco mi disse che eventualmente mi avrebbe potuto aiutare facendomi dare una cifra da stabilire con Di Via, un tot al mese per rientrare, ma non è mai successa la trattativa, poi ho rivisto Lomonaco perché avevo una azienda e mi era stato chiesto se potevamo assumere una parente di Lomonaco. Cosa che non è stata fatta

PM: aveva dichiarato che “mi ha suggerito di assumere la figlia del Di Via”

ROVATTI: Sì, una ventenne, di assumerla sotto l’azienda per far sì che si potesse, appena avrebbe fatto anzianità lavorativa per fare finanziamento e i soldi se li sarebbero divisi.

PM: in questa operazione progettata, Lomonaco ci doveva guadagnare?

ROVATTI: Non lo so, probabilmente sì.

PM: lei disse “questo prestito richiesto alla figlia era di 8mila euro e gli accordi che per questo suggerimento anche Lomonaco avrebbe guadagnato la metà del ricavato

ROVATTI: Confermo.

PM: Quindi ha deciso di non procedere in questo senso?

ROVATTI: No

PM: quindi la cifra è andata persa?

ROVATTI: E’ andata persa

PM: non ho altre domande

TERMINA L’ESAME DI ROVATTI ALFIO

 

PM RONCHI: Feriani e Lusetti sono irreperibili.

 

CARUSO: vogliamo decidere questa cosa delle relazioni dell’amministratore giudiziario del sequestro dei Vertinelli.

LA CORTE SI RITIRA PER DELIBERARE

 

CARUSO: La relazione della dott.ssa Zaniboni, tenuto conto dei compiti dell’amm. Giudiziario che consistono nel gestire e amministrare e conservare anche nell’interesse del sequestrato i beni soggetti a vincolo, devono essere equiparati nella sostanza a quelle del curatore fallimentare la cui relazione è pacificamente conoscibile in dibattimento. Viene ammessa la produzione delle relazioni.

 

Il tribunale richiede la perizia contabile.

Vengono elencati i nomi dei commercialisti che se ne occuperanno.

CARUSO: Una trentina di capi di imputazione sulla quale fare la perizia, ne discuteremo la prossima volta.

 

Testi previsti per giovedì prossimo: il maggiore Leuzi dei CC di Fiorenzuola D’Arda e l’ex prefetto di Reggio Emilia, Antonella De Miro.

 

ORE 17.30 TERMINA L’UDIENZA

 

a cura di: S.N.

RASSEGNA STAMPA

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RS 31 gennaio 17
Boschini
Rullo
Rovatti
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