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AEmilia

udienza nr. 55

rito ordinario - primo grado

martedì 17 gennaio 2017

TRASCRIZIONE DELL'UDIENZA

All'interno dell'udienza sottoriportata:

dichiarazione di Bolognino Sergio a nome di tutti gli imputati

esame e controesame dell'imputato Aiello Salvatore

esame e controesame dell'imputato Falbo Francesco

esame e controesame del commercialista dott. Muzzioli

Ore 9,15 in aula

Come sempre trascriveremo l’udienza in “presa diretta” pazientate quindi per gli errori di battitura che verranno corretti in un secondo momento, dopo attenta verifica e pubblicazione sul sito web www.processoaemilia.com – Ricordiamo che il nostro vuole essere un contributo puramente volontario al solo scopo di mantenere alta l’attenzione su un processo storico che, speriamo, sia il punto di svolta nella nostra regione.

 

Stamattina è prevista la testimonianza di Aiello Salvatore (cognato di Falbo Francesco) e Falbo Francesco sull'affare Sorbolo.


Riportiamo un nostro tentativo di districarci all'interno di un insolito carosello di passaggi di quote fra le diverse società che sono state coinvolte nell'affare. Affare Sorbolo: gli intricati movimenti all’interno delle società

 

Ore 9.40, entra la corte.

In videoconferenza dall’Aquila Bolognino Michele entrerà fra pochi minuti. Ad Ascoli Piceno Ursino è presente.

 

L'imputato Bolognino Sergio, fratello di Bolognino Michele legge in aula:

“Signor presidente, i sottoscritti imputati detenuti chiedono di voler procedere alla chiusura delle porte del processo affinchè si svolga a porte chiuse. Da quando è iniziato stiamo assistendo al linciaggio mediatico con una distorsione dei media da parte di Gazzetta di Reggio,Telereggio e TGReggio, ogni articolo pubblicato è sempre in chiave accusatoria anche quando esame e controesame hanno dato un quadro diverso.Ogni articolo pubblicato è sempre in chiave ‘ndranghetista si fa riferimento alla cosca anche quando nel capo di imputazione non è previsto l’aggravante. Ci sono state numerose smentite sulla Gazzetta di Reggio e ci sono pendenti denunce nei confronti della Gazzetta per aver pubblicato notizie distorte. Le scolaresche, le associazioni partecipano, ma solo per ascoltare la parte accusatoria e vanno via quando c’è il controesame.C’è un sito pubblico su Facebook sempre comunque in chiave accusatoria. I pentiti che non dovrebbero conoscere leggono su Facebook quello che viene detto. Il processo penale è una cosa seria. Abbiamo sempre chiesto celerità, ma allo stato attuale noi e le nostre famiglie siamo additate ogni giorno come colpevoli. C’è gente innocente, totalmente, e chi è colpevole, ma non per questo fa parte di una cosca. La presunzione di colpevolezza sulla quale si basano questi media non è prevista dalle leggi dello Stato. Lungi da noi che questo possa influenzare il vostro giudizio. Ma non potete tacere rispetto alla distorsione dei fatti rispetto a quello che avviene in dibattimento. Chiediamo di chiudere le porte del processo e che il tribunale acquisisca e verifichi gli articoli del giorno dopo il dibattimento. E che prenda dei provvedimenti. La libertà di stampa significa non distorcere i fatti.”

CARUSO: Di questo documento provvederemo alla prossima udienza.

PM: comprendo il senso di quello che ha detto, ritengo che non ci siano gli estremi legali per procedere, da questo punto di vista ritengo che non ci siano gli estremi per le porte chiuse.  Chiudere le porte alla stampa è un fatto diverso di un processo a porte chiuse. Mi rimetto alla decisione del tribunale.

 

Vengono depositate da parte del PM, ulteriori intercettazioni avvenuti nella “tavernetta di Nicolino Grande Aracri”.

 

Viene ora chiamato l’imputato Aiello Salvatore (cognato di Falbo Francesco) sull’affare Sorbolo.

IL PM Mescolini si scusa con Aiello per averlo fatto venire per nulla lo scorso giovedì.
PM: le chiedo conto dei fatti del 2011

AIELLO: Facevo il muratore e avevo una società “Edilizia Aiello”. Io ho acquisito delle quote da Falbo. Erano quote della GEA e K1.

PM: per quale motivo le acquisì?

AIELLO: Avevo un credito nei confronti di Falbo e visto che eravamo in famiglia ci mettemmo a posto in questo modo. Il credito era di 160.000 euro. Non feci accertamenti sul valore delle quote, eravamo in famiglia. Abbiamo fatto un passaggio  in ufficio a Gualtieri da Giglio, un commercialista di Modena…

PM: Sa perché Falbo voleva cedere?

AIELLO: Aveva avuto problemi con la Sorbolo Costruzioni. Volevano tirare fuori Falbo dalle altre società per non creare problemi.

PM: Ha avuto rapporto con gli altri soci?

AIELLO: No.

PM: aveva degli incarichi?

AIELLO: No.

PM: andò liscio il passaggio?

AIELLO: Erano discorsi confusi… difficilmente si segue un discorso del genere

PM: sa chi è diventato amministratore della società?

AIELLO: Era Cappa

PM: Lo conosceva?

AIELLO: Lo conoscevo da bambino, eravamo vicini di casa, lo rividi in quella occasione.

PM: non sapeva, quando ha acquisito le quote, che c’erano delle firme personali?

AIELLO: Mi sono fidato di quello che mi disse Falbo, non ne avevamo neanche parlato

PM: dopo chi le chiese di subentrare o dare garanzie?

AIELLO: Questi contatti li avevo con Falbo, mi riferiva lui

PM: lei aveva dotazioni economiche per subentrare alle garanzie?

AIELLO: Non so di cosa stiamo parlando. No, non ne avevo

PM: ha detto di due riunioni, quella dal commercialista, la seconda riunione avviene da Giglio, chi c’era?

AIELLO: I soci, Cappa, il commercialista che ha fatto il passaggio, ho imparato dai giornali che si chiamaClausi, non lo conoscevo.

PM: dai giornali cosa ha capito?

AIELLO: Che sono stati fatti i passaggi di queste quote. Mi viene chiesto da un carabiniere se conoscevo questo commercialista, ma l’ho conosciuto in quell’occasione

PM: ha mai ricevuto telefonate o pressioni quando era titolare delle quote per farsi da parte?

AIELLO: No. Sono state tutte cose riferite da Falbo. Io cercavo di recuperare un credito non di farmi dei debiti.

PM: perché non rida’ le quote a Falbo?

AIELLO: Perché con Falbo ci dicemmo che avremmo messo le cose a posto in un altro modo

PM: quando ha smesso di occuparsi di questo fatto? La cessione da Giglio a Pallone è del maggio 2011, da quel giorno ha più avuto contatti?

AIELLO: Ho assistito a una riunione da Giglio, il solito problema, “io ho fatto - tu mi devi…” discorsi difficili da seguire. Dopo la cessione delle quote… la data certa non la ricordo... Parliamo credo di due mesi dopo. Nel 2011.

PM: che contatti sono stati?

AIELLO: Ero con Falbo, niente di che, visto che ancora, per il discorso quote.. allora forse è stato prima… ho un ricordo confuso di questa cosa

CARUSO: dopo la cessione delle quote ha partecipato a una riunione.Ha detto sì, ora cosa dice?

AIELLO: Cerco di ricordare, mi viene il dubbio se era prima o dopo. C’erano i soci, gente che entrava e usciva, c’erano le segretarie che lavoravano. Conoscevo i soci, i Sarcone i due fratelli Nicola e Gianluigi, Diletto Alfonso, e il resto… tanta gente. C’era Giglio, Pallone, Cappa, il commercialista Clausi, io e Falbo.

PM: lo scopo della riunione?

AIELLO: Cercare di mettersi d’accordo su quello che stava succedendo

PM: la cessione avvenuta a maggio non aveva posto la parola fine?

CARUSO: non sappiamo se è avvenuta prima o dopo la cessione

PM: Risultano dei contatti, emerge un contatto fra Pallone e Cappa(18.1.2012) in cui Cappa e Pallone discutono della necessità di indire una nuova riunione per discutere di Falbo che insieme ad Aiello ha iniziato a minacciare la volontà di denunciare.

Il PM legge l’intercettazione fra Pallone e Cappa del 18 gennaio 2012

CARUSO: facciamo il punto delle quote?

PM: 18 marzo 2011 vengono cedute le quote

CARUSO: e mesi dopo ci sono ancora… Lei acquista in marzo e cede in maggio. Si arriva alla conclusione che è bene restituire le quote agli altri soci. Dopo questa data di maggio in cui cede le quote andando dal commercialistaClausi presso la sede di Giglio, se nei mesi successivi ci sono nuovi contatti. Secondo le intercettazioni sembrerebbe che lei abbia fatto telefonate a Pallone

AIELLO: Non ho mai avuto il numero di Pallone, non ci siamo mai chiamati

CARUSO: ci sono state altre iniziative?

AIELLO: Quando ho ceduto le quote sono uscito di scena, ho partecipato a una riunione, ma non ricordo se prima o dopo.

PM: Ha mai mai rappresentato la sua volontà di fare la denuncia?

AIELLO: No. Ho fatto queste tre riunioni. Acquisizione, cessione e una che non riesco a collocare.

PM: lei, l’avvocato Domenico Grande Aracri l’ha mai conosciuto?

AIELLO: No

PM: sa se ha avuto qualche ruolo?

AIELLO: No non lo so

PM: in una intercettazione parlano Pallone e Cappa. Pallone riferisce di aver parlato con “Mimmo, l’avvocato”, la polizia giudiziaria ritiene si tratti di Domenico Grande Aracri.” Noi di lui”, riferendosi a Falbo, “non ci fidiamo. Dobbiamo coordinare le cose”. Pallone nel raccontare cosa gli ha riferito Domenico riferisce quale è stato il ruolo di Falbo. “Ma al cognato gli spettano i soldi? Chi è il cognato?”“Il cognato non c’entra, lui è venuto fuori dopo che ha ceduto le quote. Fammi chiamare dal commercialista, io ti faccio chiamare dal dott. Muzzioli”.  Non le è mai successo con chiunque oltre a queste riunioni di parlare del fatto che vi era una intenzione sua che si sistemassero le cose? Ha subito un qualche danno?

AIELLO: No

PM: sempre in una telefonata in aprile del 2012 parlano Pallone e Cappa. Pallone informa Cappa dell’intenzione di Giglio di trovare una soluzione alle insistenti pretese di Falbo di rientrare in possesso delle quote. E’ una telefonata in cui si desume che dicono di aver visto poco prima nell’aprile 2012 lei e Falbo. Lo ricorda?

AIELLO: Non lo ricordo.

PM: c’è anche un contatto fra Cappa e Falbo, del 25.3.2011, dopo che ha ceduto le quote in cui Falbo dice riferito a lei: “lasciatelo stare mio cognato che si spaventa della sua ombra. Sempre queste telefonate da Cutro arrivano. Perché le quote non le date a noi”. Sembra che pressioni nei suoi confronti siano arrivate. Valuti lei.

AIELLO: Non ho mai ricevuto telefonate da nessuno. Il contatto che avevo era Falbo.

PM: perché Pallone la tira in mezzo dicendo che Falbo e lei volete avanzare la denuncia? Perché partecipa alla riunione?

AIELLO: Ero con Falbo, non vedo il motivo per fare la denuncia, non conosco tutti i passaggi.

PM: ha un qualche timore nel riferire?

AIELLO: Assolutamente no

PM: le chiedo allora uno sforzo per ricordare

AIELLO: Se uno ti minaccia me lo sarei ricordato…

PM: Diletto lo conosceva prima della riunione?

AIELLO: Sì, era una riunione pacificatoria.

PM: Gerace l’ha conosciuto?

AIELLO: Lo vedevo alla Sorbolo. Io rientravo alla sera all’ufficio. Ho lavorato come muratore alla Sorbolo. Non so che cosa faceva, non era un geometra, non era un tecnico, credo sulle vendite.

PM: non ho altre domande

 

CONTROESAME da parte dell’avvocato Vezzadini

AVV: Rispetto alla conoscenza di Gerace, ha detto “l’ho visto alla Sorbolo”. Intende presso la società o come dipendente della GEA?

AIELLO: L’ho visto entrare nell’ufficio della Sorbolo

Avv.: ci può spiegare meglio le ragioni per cui ad un certo punto il Falbo decise di offrirle le sue quote?

AIELLO: Avevo un credito nei confronti di Falbo e lui aveva problemi alla Sorbolo, non era riuscito ad incassare tutto, stava andando male. Non era riuscito ad incassare i crediti della K1 e GEA. Come dicevo prima, Falbo mi disse “sto avendo pressioni per mollare le quote per uscire dalla società perché posso creare problemi, ci mettiamo a posto con le quote”.

AVV: in riferimento a questo preciso momento è possibile che ci fossero state pressioni nei confronti dei soci o è probabile che fu una iniziativa volta a tutelare il patrimonio della Sorbolo? Quando fu sentito dai carabinieri di Modena a specifica domanda risponde: si arrivò al passaggio delle quote perché lui voleva evitare che i problemi del fallimento della Sorbolo ricadessero sulle altre società.

AIELLO: Sostanzialmente ho detto la stessa cosa, boh..

AVV: in occasione della cessione del 18 maggio da parte sua nei confronti dei soci di Falbo, ricorda se a quella riunione furono dette delle parole che potevano coincidere con il concetto di pressione, fu usata pressione nei confronti di Falbo, una certa insistenza? Erano tutti d’accordo?

AIELLO: C’erano riunioni molto confuse, se ascoltavi uno, l’altro continuava a parlare…

AVV: parlo del momento della cessione delle quote

AIELLO: Dal commercialista abbiamo fatto le cessioni e basta

AVV: ricorda se Falbo ebbe mai a parlarle di Sarcone Gianluigi che nel periodo dell’autunno del 2011 parlò mai dei problemi legati alla vicenda Sorbolo?

AIELLO: Sì, credo di sì, si chiamavano cugini, c’era un rapporto familiare, gli spiegava quello che stava succedendo.

AVV: si ricorda se le disse mai di avere parlato con Gianluigi Sarcone di una denuncia, se le disse mai che Gianluigi gli aveva consigliato di sporgerla?

AIELLO: Non ricordo, se ne sono dette tante…

AVV: non ho altre domande

 

CONTROESAME dell’Avv. Filocamo per le posizioni di AIELLO GIUSEPPE e LEROSE SALVATORE

AVV: conosce Cappa Salvatore?

AIELLO: Sì l’o conosciuto in queste occasioni. Diventò amministratore di queste società.

AVV: era presente sul posto? Lei ha detto che ha lavorato a Sorbolo

AIELLO: Io ho lavorato per la Sorbolo a Parma, non a Sorbolo

ESAME della Corte e del Pubblico Ministero

Il presidente Caruso chiede un approfondimento sulle riunioni.

CARUSO: affermare che sono confuse, sembra un po’ tirarsi fuori, potrebbe concentrarsi su queste riunioni, dire qualcosa di più?

AIELLO: Si saltava da un discorso all’altro…

CARUSO: al di la’ del merito, gli atteggiamenti…

AIELLO: Era una discussione accesa. Si accusavano in merito alle quote, ai soldi, ai prezzi alti… sono cose…

CARUSO: si sforzi di dirle queste cose

AIELLO: Da Falbo pretendevano di uscire dalla società. Doveva uscire perché stava andando male la Sorbolo.

CARUSO: perché avrebbe creato problemi?

AIELLO: Era amministratore di GEA e K1.

CARUSO: perché fallendo la Sorbolo la presenza di Falbo come amministratore avrebbe coinvolto queste società?

AIELLO: Non lo so

CARUSO: le cose che contestavano era che aveva amministrato male, che aveva preso soldi?

AIELLO: Ma sì, anche questi discorsi qua, ma non posso dire con certezza. C’era anche in ballo un capannone a Parma, un terreno insieme a Giglio con Falbo, doveva versare un 50% per uno, ma poi aveva versato tutto  Falbo… cose che ho acquisito da Falbo.

CARUSO: cosa ha acquisito in questi incontri?

AIELLO: C’era confusione, non è che si da peso a quello che si diceva

CARUSO: sentiva minacce?

AIELLO: Minacce no, sentivo “succede un casino” nell’ambito delle società

CARUSO: la richiesta di cedere le quote come avveniva? Falbo le voleva cedere?

AIELLO: Alle prime riunioni non ho assistito…

CARUSO: suo cognato le dice per questa richiesta, prendendo le quote lei, si sarebbe risolto il problema senza cedere le quote…

AIELLO: In teoria doveva essere così all’inizio, doveva tornare tutto alla normalità in realtà in un secondo tempo saltò fuori il discorso delle garanzie, delle firme in banca

CARUSO: lei subentra come tentativo di suo cognato per non perdere le società

AIELLO: Potrebbe essere così.

PM: il credito che lei vantava nei confronti di Falbo era nei confronti della Sorbolo?

AIELLO: Sì

PM: Conosce Brescia Pasquale?

AIELLO: NO

CARUSO: se non ci sono domande si può accomodare.

TERMINA L’ESAME E IL CONTROESAME DI AIELLO SALVATORE

 

Viene fatto entrare Falbo Francesco.

CONTINUA L'ESAME DI FALBO FRANCESCO

 

CARUSO: riprendiamo dall’esame dal punto in cui lo avevamo lasciato:

udienza di giovedì 12 gennaio 2017

 

FALBO:  nella Pilotta ci fu un controllo perchè Giglio aveva rogitato un appartamento che sarebbe l’appartamento dove abitava Bolognino Michele, da 200mila a 100mila euro. Fecero una multa, dicono “tu hai fatto il nero dappertutto”. Giglio disse che la multa dovevo pagarla io in quanto persona fisica. Ci fu una discussione, le solite. Mi tiravano i fogli in faccia. Andando avanti, la prima operazione fu che io dovetti dare indietro la permuta a Grande Aracri Francesco, in quell’occasione mandò il fratello, l’avvocato Domenico Grande Aracri nell’ufficio da me “guarda o dai i soldi a mio fratello o ti faccio un decreto ingiuntivo” perché suo fratello aveva fatto una permuta e non c’erano più soldi. La permuta per la Corte bolognese. Disse “o gli date i soldi, o la permuta o faccio un decreto ingiuntivo”. Io dissi che l’amministratore non può dare i soldi. “Fammi sentire a Giglio” e lui disse: “tu ci hai portato in questa operazione, ora non si vende, quindi i soldi li dai tu indietro”. Allora costretto, esaurito, ho dovuto versare io.

PM: Ci fa capire per l’attendibilità di quello che dice,capisco un tono deciso,ma perché a questo ordine corrisponde un timore tanto da obbedire?

FALBO: Ero minacciato da Cappa e Giglio. Secondo me erano due persone appartenenti a qualche… stampo mafioso, roba del genere, secondo me erano due mafiosi. Io non so chi… chi c’è dentro…io non ero dentro… Adesso sto capendo meglio… mi spiego meglio le cose che succedevano.

PM: perché aveva questa convinzione?

FALBO: Perché Cappa mi diceva guarda che sei molto ricercato, mi faceva la mossa della pistola.

PM: quale fu la soluzione che le venne imposta in relazione al problema Pilotta?

FALBO: Fu che dovetti dare indietro la permuta a Grande Aracri Francesco (450mila euro).

CARUSO: rispetto alle alternative …. Perché tira fuori i soldi?

FALBO: Perché ero intimorito da Giglio, Cappa e Pallone, li avevo addosso.

PM: il fatto che il creditore si chiamasse Grande Aracri aveva un peso su questa decisione?

FALBO: Non so, il peso era di Cappa… Giglio diceva che dovevo pagare perché lui era nella Pilotta, non voleva fallire. La seconda operazione fu che lui si rogitò dalla Pilotta un garage a titolo gratuito. Che andai a firmare…. Volevo dimettermi, sono andato dal commercialista Mingori:“come faccio a dimettermi”? Lui mi disse che se non c’era un altro amministratore “non puoi dimetterti. Loro hanno la maggioranza, devi fare quello che dicono”.

PM: la soluzione radicale sulla Pilotta chi la pensò?

FALBO: Giglio.Fu quella di chiamare un certo Vaccari, che lui prendeva la società. Lui a me e a Vetere che era l’altro socio ci azzerò i crediti che avevamo nella società. Loro hanno preso i 150+150. Noi abbiamo perso i finanziamenti.

PM: La Pilotta che è andata a fallire non aveva più Corte Bolognese?

FALBO: Esatto, avevamo corte Aurelia…. Rogitando le quote si sono creati l’IVA nell’altra società, la K1.

PM: Conosce Gerace Salvatore?

FALBO: Certo, lui ha fatto i conti, era a conoscenza di tutti i conti delle società. Io ho trovato la minuta che faceva Gerace, ci sono tutti gli euro e dove sono andati a finire.

PM: ci sarebbe la prova che lei non si è appropriato dei soldi?

FALBO: Sì

PM: Tenga conto che questo processo finirà… quindi depositi questi documenti

FALBO: Certo

PM: lei dice che l’idea l’ha avuta Giglio e la cosa è stata posta in essere da Gerace

FALBO: Perché io con Vetere avevo delle collaborazioni da anni.“Io non vado da Vetere a mostrare questi conti che sono fasulli. Ci vai tu…” i soci (Giglio, Cappa) hanno mandato Gerace. Cappa non era socio in quel momento ma era sempre presente

PM: ha avuto minacce?

FALBO: Certamente, sempre dai  tre. Perché dovevamo fare un atto così, si può mettere a posto, ho parlato con Equitalia, perché dobbiamo fare questa cosa… i fogli? Nel muso. Io non so… se ero in un altro posto… Cappa si stava preparando di farmi qualche cosa con Frontera.Frontera da quello che leggo adesso… è un personaggio della ‘ndrangheta

PM:  ma lei lo ebbe paura allora?

FALBO: Queste persone non me la raccontavano giusta, non ce n’era uno che non era stato in galera…Ho dovuto fare un assegno 17.000 euro… ho venduto una società e ho dovuto pagare io!

PM: suTanya costruzioni, bisogna che sia più preciso.

FALBO: E’ stata costituita per fare un intervento a Sorbolo, Giglio si era proposto per fare un finanziamento, L’Unicredit non accettò il finanziamento e la cosa è rimasta ferma la. Giglio era socio al 50%. Prima di entrare non guardò neanche i conti, era un socio modello. Era brillante. La Tanya porta il nome di sua figlia. Non passa il mutuo e la società rimane ferma. Nel frattempo c’è un immobile a Parma che viene acquistato all’asta. Giglio disse “guarda che dobbiamo mettere i soldi uno per uno per comprare”. Ha preso i miei 500mila euro e li mise in garanzia di quella vendita e a un certo momento la banca mi pagò perché il fido era scaduto. Ma quale fido? “L’ha firmato Giglio”. “Guardi che io non sono a conoscenza di nessun fido”. E c’erano già 350mila euro di interessi. La banca si è incassata i miei soldi e io gli dissi “la società te la devi pagare tu”.

PM: chi andò all’asta?

FALBO: Dino, il commercialista, era l’amministratore. Andò in banca con Giglio a fare il fido. La Tanya… sono dovuto andare in CARIGE per acquistare le quote di tutta la società. Io pagai l’immobile un milione e mezzo. Andai a tirare via le firme a Giglio all’Unicredit. Sempre con quei modi… Mi sono preso la società, la portavo avanti io cercando di vendere l’immobile. La società la pagai con la società di mia moglie. “Guardate che le banche non ci danno più soldi”, cercavo di avere finanziamenti, loro non mettevano soldi… loro miravano ai miei soldi. Io andai avanti e siamo rimasti d’accordo che mettevamo 900mila per uno. Mingori mi disse “comprati un terreno che è già tuo della Gea con la Tanya”, ho versato 900mila euro dei miei per pagare le pendenze delle società. A cascata pagavamo i fornitori. Questa la sintesi della Tanya…. Erano circa 840mila euro. Per finanziare la Gea che aveva in mano il terreno di Sorbolo, in via Venezia. Per mettere i soldi dentro ho fatto un compromesso dalla GEA e ho pagato i lotti di terra come da listino. Io, Falbo, compro terreno e verso nella società GEA i soldi. Loro dovevano fare la stessa operazione, ma non lo hanno fatto.

PM: è una cosa su cui le chiedo precisione: quel contratto preliminare fra Tanya e Gea prevedeva la cessione di un numero di lotti, viene registrato nell’aprile del 2011, un contratto che riguarda solo taluni di quei mappali, non tutto perché c’era un problema?

FALBO: Prima di fare questa operazione ero andato in CARIGE  gli ho detto mi dai il mutuo? Per rogitare. Mentre facevo questa operazione lei, la banca, mi richiama, “hai versato i 900 però la CARIGE non crede più in te”. Mi chiamò il capo area… e il mutuo me lo avrebbero dato…“Ma i tuoi soci non ci credono più e se non ci credono loro non ci crede neppure la CARIGE; mentre tu versi i tuoi soci stanno prelevando”, non dalle società. La’ aveva i conti Pallone, quando versavo, lui prelevava i suoi soldi perché l’amministrava lui. Li sta tirando via. “Se non ci credono loro non ci crede neppure la CARIGE”. La Carige allora non mi diede più il mutuo e io non riuscii ad andare a rogito. Rimasi solo con due perché erano liberi da ipoteche.

PM: si è rivolto a qualcuno, prima…

FALBO: A degli amici e a dei  broker di Parma. La prima volta da Brescia Pasquale che conosco da una vita. Sapevo che lui era un imprenditore affermato e ogni tanto andavo da lui e ci scambiavamo anche delle informazioni edili. Lui mi invitava a mangiare pasta e ceci e allora lui mi chiamava. “Vieni che mangiamo”… dove c’erano i cavalli. Andai da lui dopo che la Carige non mi diede più il mutuo.

Il PM Mescolini consegna dei documenti a Falbo. Un manoscritto su carta intestata.

Falbo non legge i documenti e prosegue:

FALBO: Io da Brescia andai per questo motivo. Gli lasciai la documentazione per portarla in banca, dopo 10 giorni mi chiamò e mi disse, “mi dispiace,ma le banche non danno più i soldi all’edilizia. Se vuoi ti do indietro i documenti”, “no tanto sono fotocopie e così rimasero lì”.

PM: può guardare adesso il contenuto del manoscritto?

Falbo legge i documenti.

FALBO: E’ il conto per costruire e fare le case,.

PM: fu una iniziativa di Brescia o concordato?

FALBO: No, Brescia ha fatto questi conti per conto suo.

PM: uno è un ingresso sull’esistente

FALBO: Io volevo fare le case, non lui. Ho chiesto se lui aveva qualche istituto bancario che mi desse i soldi per rogitare i lotti che non potevo rogitare

PM: per fare un affare nuovo e diverso che riguardava i lotti della Tanya?

FALBO: Esattamente.

PM: una nuova compagine fra lei e Brescia?

FALBO: No, non lo so, non sono a conoscenza di questi documenti, non li ha fatti con me

PM: nel documento ci sono informazioni che deve aver dato lei

FALBO: Sì aveva tutte le informazioni

PM: guardi il piano di lottizzazione a che cosa si riferisce, quello non manoscritto, con la foto a colori sulla prima pagina

FALBO: I  lotti che doveva rogitare la Tanya.

PM: ha accennato qualcosa a Brescia?

FALBO: Qualcosa.

PM: ne è seguito qualcosa?

FALBO: Una volta che Brescia mi disse che la banca non c’era più….

PM: chi c’era quando ne avete discusso?

FALBO: Una volta sono andato, la seconda volta mi disse che non finanziavano. Eravamo solo io e lui.

PM: mise a parte Cappa, Giglio, Pallone?

FALBO: Non c’entravano in questa cosa loro

PM: non disse nulla a loro del contatto con Brescia?

FALBO: No

PM: risulta che Cappa fece riferimento a Brescia?

FALBO: Non ricordo, non da me, Io avevo delle persone di Parma dei broker, avevo dato in mano il discorso economico

PM: con Brescia ha questi due incontri. Questo secondo avviene prima o dopo la cessione delle quoteù’

FALBO: Prima

PM: dopo Brescia non ha più avuto occasione di parlarne?

FALBO: No

PM: di Gerace Salvatore in sintesi ci può riferire che ruolo abbia avuto nella Sorbolo, nella Gea… con lei?

FALBO: Quando entrò in società Pallone, lo mise lì “perché voglio che faccia i conti delle nostre società”, per me non c’erano problemi. Non aveva altri ruoli

PM: in relazione alla storia che ha raccontato, le costrizioni, il Gerace era un dipendente che si faceva i fatti suoi o…

FALBO: Era dalla parte di Pallone e Cappa

PM: cosa significa?

FALBO: Nell’ultima fase Gerace aveva conoscenza delle cose illecite, ma era con loro. “Vedi che Falbo ha rubato i soldi, si è fatto il giro…” Pensi che erano i miei quei soldi, cosa mi devo rubare?

PM: Gerace si occupava delle vendite?

FALBO: Sì. Aveva l’esclusiva con Tecnocasa. Era mia figlia che doveva vendere gli immobili delle società del gruppo.

PM: sulla MEDEA in sintesi ci dica cosa è successo?

FALBO: La MEDEA è stata un’altra società del gruppo che ha acquistato un lotto di terra che era mio di un’altra società che avevo. Ci sono stati altri passaggi.

PM: la Medea era una società che doveva comprare un suo terreno e costruirci sopra?

FALBO: All’inizio Pallone venne per comprare il terreno e praticamente con la MEDEA disse: l’acquistiamo tutti e due

CARUSO: non è chiaro

FALBO:  eh… non sono chiaro…

CARUSO: la MEDEA si costituisce nel 2008, chi mette il capitale?

FALBO: Io e Pallone. La Medea compra un lotto che era di mia proprietà. Dovevamo costruire. Succede che non abbiamo costruito perché stavamo costruendo a Sorbolo e l’abbiamo rimesso in vendita, io e Pallone. Dopo, nelle varie situazioni, cambiano i soci entra anche Giglio, esce… Siamo io Pallone e Giglio. Le quote le abbiamo date tutti e due. Esco io e Pallone mi fa concessione di credito. “Io ti faccio questa cessione che ti devo dare 200mila euro”, ma poi non me li da più perché li cede a Giglio per i materiali. Io cedo le mie quote a Pallone per 175mila euro e Pallone dice “ti pago con una cessione di credito che era mio. Un riconoscimento di debito”. Firma la carta e Giglio (io non volevo pagare i materiali perché erano di provenienza illecita, senza certificati) chiama Pallone e dice“siccome non mi vuole pagare, quel credito che Falbo vanta nei tuoi confronti lo cedi a me”. Ci sono i documenti.

CARUSO: questa situazione è talmente complicata che stiamo pensando di affidarla a degli esperti, un’idea che il tribunale sta vagliando

FALBO: Sono a disposizione

CARUSO: lei non c’entra

FALBO: Ah

PM: lei disse che non era entrato in contatto con Diletto prima della riunione. Le chiedo: dato questo marasma di rapporti di dare/avere e violenze da lei subite,c’è una riunione definita da suo cognato pacificatoria in cui si presentano Sarcone Nicolino e Diletto Alfonso, che ruolo avevano?

AVV: si da per scontato che Falbo conosca le posizioni di vertice dei due, contesto la domanda

PM: lei disse loro “Nicolino è legato bene con la mafia”.
Il PM legge l’interrogatorio di Falbo.

AVV: non è corretta la domanda fatta così, Falbo disse per le voci del pubblico, del paese

CARUSO: evitiamo il riferimento alle qualifiche dei soggetti, come mai erano presenti queste persone?

FALBO: Io non ho invitato Nicolino Sarcone e Diletto, sono arrivati loro. Io andavo da Gianluigi Sarcone, per me non è mafioso, lui stava facendo un decreto ingiuntivo a una persona che gli doveva dei soldi… dove ha l’ufficio mi ha fatto vedere quello che aveva costruito, come faccio a dire che era mafioso? Per me un mafioso va lì e si fa dare i soldi. Il decreto ce l’aveva Mattace che è il mio commercialista. Se avessi saputo che era un mafioso non c’andavo… se ne ho già di qua non ne prendo anche di qua. Non ci sarei andato.

PM: perché va da questo? Ha eluso la domanda, la domanda riguardava Nicolino e Diletto

FALBO: Nicolino l’avrà chiamato Gianluigi io non lo chiamai

PM: chi c’era alla riunione della fine di gennaio 2012?

FALBO: Nicolino, Diletto, Bolognino,Giglio, Pallone, adesso non ricordo… non ricordo se era presente Gerace… e il commercialista,

PM: Lei disse uno di Reggio Calabria che ha un ristorante con i Vertinelli

FALBO: E’ Bolognino

PM: disse che c’era uno schieramento, chi stava con lei?

FALBO: La mia sensazione era che solo Gianluigi stava con me, degli altri non mi fidavo.

PM: quanto tempo era che non lo vedeva?

FALBO: Erano 40anni che non lo vedevo.

PM: Bolognino ebbe qualche ruolo?

FALBO: Non lo so… dopo lo vidi nella lottizzazione, doveva fare i lavori, per quello che avevo capito. Nella riunione stava zitto

PM: lei disse parlavano tutti… non pare escludere Bolognino… Lei in riferimento a Bolognino disse era lui che gestiva i lavori.E’ diventato capomastro del cantiere?

FALBO: Lo vidi nel cantiere… stavo tagliando l’erba… dopo che ero già fuori… avevo la casa di mia figlia lì…

PM: rispetto alla presenza di Sarcone Nicolino e Diletto leggo: è questa la differenza, mi sono sentito un po’ più protetto, non ero più da solo, c’era uno che non aveva più paura di loro. C’era anche Nicolino. Diletto faceva i conti per conto mio erano sbagliati.

FALBO: Sì faceva finta di fare dei conti.

PM: conosce Riillo Pasquale?

FALBO: Sì, l’ho visto da Giglio. Ha portato la ghiaia.

PM: Richichi Andrea?

FALBO: Era sempre da Giglio, era lì… quando lo trovavo lo trovavo lì… Una decina di anni prima lavorò per me con gente di Papanice. Arrivò con questi ragazzi qua e mi fecero dell’intonaco. Non l’ho più rivisto, lo rividi da Giglio. Non so con che ruolo.

PM: Su Gerace Salvatore disse che gestiva il nero e il bianco delle società di Giglio.

FALBO: Sì

PM: Turrà Roberto l’ha conosciuto?

FALBO: No, lo conosco, cioè si lo conosco, da Giglio.

PM: Pelaggi Paolo?

FALBO: No

PM: sa qualcosa di lui?

FALBO: No

PM: quando le fu mostrato l’album fotografico su Pelaggi Paolo ricordava una vicenda di una bomba, una frode

FALBO: Sì era uno sempre da Giglio, di Crotone, si diceva che aveva messo una bomba all’Equitalia. Lo conobbi prima che venne arrestato

'Ndrangheta: bombe e riciclaggio, condannati i fratelli Pelaggi

PM: Pugliese Franco?

FALBO:No

PM: “culo muscio” lo conosce?

(ndr: è il soprannome di Pugliese Franco)

FALBO: Era da Giglio

PM: Sulla vicenda Villirillo ha mai avuto dialoghi, ha mai saputo che vi fosse una valutazione ricorrente tra tutti quelli che ha frequentato in relazione al fatto che Villirillo fosse accusato di essersi appropriato di soldi di Grande Aracri?

FALBO: No

PM: ha saputo se gli investimenti di Villirillo fossero transitati per Sorbolo tramite Cappa e Pallone?

FALBO: Finchè c’ero io posso garantire che non è entrato un centesimo che non fosse dei soci. Dove prendevano i soldi i soci non lo so

 

CARUSO: Ci fermiamo qualche minuto.

 

CARUSO: chiediamo conferma… da chi si sentiva protetto?

FALBO: Non ricordo

Il PM rilegge l’interrogatorio del 10 settembre in merito alla presenza dei Sarcone e la trascrizione integrale di un interrogatorio del 25 settembre dove si evince che sapeva che Nicolino Sarcone era già indagato (leggendolo dai giornali). Si trova riferimento al fatto che fosse presente anche Aiello Salvatore, il cognato.

PM: conferma se la presenza dei Sarcone e di Diletto fosse tranquillizzante?

FALBO: io se devo partire dall’inizio… come faccio a spiegare questa cosa

CARUSO: ha già spiegato, c’è una contestazione, vorremmo capire se le cose stanno come le ha detto allora o oggi

FALBO: non li ho chiamati perché li ritengo della ‘ndrangheta…

CARUSO: è andato da queste persone.Le chiediamo se la presenza di queste persone la tranquillizzava e ognuno ne trarrà le conclusioni di cosa significa

FALBO: con la presenza loro sono riuscito a dire quello che volevo dire

PM: ricorda se Aiello fosse presente?

FALBO: Non ricordo… però era presente

Il PM presenza alcuni documenti alla corte. Il verbale del sequestro dei bossoli, le querele di Falbo.

 

CONTROESAME di FALBO FRANCESCO da parte di 5 avvocati della difesa

CONTROESAME dell’avv. VEZZADINI

AVV:  voglio partire dall’analisi della galassia delle società Sorbolo. L’affare Sorbolo ha ruotato attorno a nove società la GEA, la K1, l’Aurora Building,l’Azzurra, la Medea, la Pilotta, Tanya, Pitagora e Sorbolo costruzioni. Per riprendere il filo della matassa, lei dalla costituzione di queste società sino all’11.3.11 quando vengono cedute le quote di GEA e K1 ad Aiello che ruoli ha in queste società?

FALBO: Sono l’amministratore

AVV: di tutte e 9?

FALBO: No.

AVV: di quali?

FALBO: Non ricordo

AVV: di GEA era amministratore e socio. Di K1 uguale, di Aurora building?

FALBO: Amministratore ma avevo il 16%. Medea non ero amministratore, ma socio.

AVV: era vicepresidente?

FALBO: Non ricordo.

CARUSO: sul capo d’imputazione c’è scritto così

FALBO: Allora così

AVV: Pilotta?

FALBO: amministratore

AVV: Pitagora?

FALBO: una società di mia moglie

AVV: Tanya?

FALBO: amministratore e socio

AVV: Azzurra?

FALBO: amministratore e socio al 33%

AVV: Sorbolo costruzioni?

FALBO: in società con un altro ragazzo

AVV: la Tanya era di famiglia?

FALBO: Prima era mia e di Giglio

AVV: Pilotta?

FALBO: Ero amministratore, avevo il 33%

AVV: era amministratore di diritto o anche di fatto?

FALBO: Ero amministratore, non so come si vuole riferire

AVV: era una testa di legno?

FALBO: No amministravo le società. All’inizio come avevo sempre fatto, alla fine… appena è arrivato Giglio c’è stato una specie di assalto alla diligenza. Loro non mi facevano uscire perché ci voleva un altro amministratore che prendesse il posto. Non potevo dare le dimissioni ma restavo in carica finchè non c’era un altro amministratore.Sono stato l’unico nell’edilizia che ha pagato le tasse anche sul nero. Se quando va a vendere qualcosa vuoi uno sconto del 20% te lo do’ in contanti… come fai a gestire questa situazione del nero, l’unica strada che ci ha dato il governo era quella…. Io li ho messi all’estero perché potevi fare solo questo, li ho fatti rientrare e ho pagato le tasse. Se lei non paga in contanti non le danno niente… E’ un sistema… non l’ho fatto io, è la legge che deve fare il suo corso

AVV: di quali cifre si parlava che sono rientrate dalla Svizzera penso con lo scudo fiscale?

FALBO: Un milione di euro

AVV: erano tutti quelli che aveva?

FALBO: Quelli che erano in Svizzera erano questi, ce n’era un’altra parte che ho fatto rientrare in un secondo momento, circa 700mila euro.

AVV: l’affare Sorbolo parte da un terreno che viene acquistato dalla Azzurra. Si ricorda quando fu acquistato?

FALBO: 2007 mi sembra intorno a quella data

AVV: le contesto che lei nel verbale di denuncia resa a Parma nel 2012 disse nell’anno “2003/2004 la Azzurra acquistava da un privato nel comune di Sorbolo, non ricordo con esattezza quando venne pagato, ma indicativamente ritengo possa essere stato pagato 800mila euro circa”

FALBO: Ci sono i rogiti, non li ho portati dietro… non ricordo bene, ci sono diversi acquisti, il mio, poi Azzurra ha venduto all’altra, forse Azzurra 2004/2005 ma secondo me no, ci sono gli atti

AVV: il terreno su cui sono stati eseguiti gli interventi edificatori erano questi terreni? O altri?

FALBO: Ce n’erano diversi, ogni società ne aveva uno

AVV: i terreni di proprietà di Azzurra erano tutti ricompresi nel piano?

FALBO: Ce n’erano anche altri

AVV: dov’erano?

FALBO: Non ricordo bene

AVV: questi terreni o una parte di questi terreni vengono venduti a Gea immobiliare, le dico come premessa è vero che Azzurra li pagò 800mila euro?

FALBO: No la società li pagò unmilione 230

AVV: come furono pagati?

FALBO: 350mila euro li tirai fuori per coprire, perché il terreno era ipotecato il resto furono permute

AVV: cosa riguardavano?

FALBO: Una parte di immobili di Azzurra e una parte di immobili che fece K1, nella vendita girai la permuta alla GEA e la GEA acquistò i lotti su K1, sui 5 condomini…

AVV: lei sborsò 350mila euro ed effettuò delle permuta con beni di proprietà di K1 in parte?

FALBO: No non ha capito. Azzurra ha pagato il terreno di Sorbolo, prima con permute, ho detto ai proprietari, vi tiro via i debiti ipotecari  e vi do delle permute. L’Azzurra li diede in quel momento. Appartamenti che ancora dovevano sorgere. Poi vendo l’Azzurra vende e a chi compra dissi: queste permute le devi dare tu ai proprietari e feci questo contratto con GEA.

AVV: riguardavano beni che sarebbero appartenuti poi a una società al 33%

FALBO: Cosa vuol dire? Azzurra fa la vendita ed è fuori e non c’entra più. GEA ha il terreno in mano.

AVV: quando è stato sentito all’udienza Giglio ha detto che per acquistare i terreni dell’Azzurra ricevette 750mila euro da Grande Aracri Nicolino, una circostanza riferita da Giglio.

FALBO: A cosa servivano questi soldi?

AVV: secondo Giglio sarebbero serviti a lei per acquistare i terreni che diventeranno la base per l’affare Sorbolo. E’ vero quello che dice Giglio?

FALBO: L’esborso in soldi fu di 350mila euro, non vedo il motivo di questi 750mila euro che mi da il mafioso, per fare cosa?

AVV: Giglio avrebbe detto..

FALBO: Ne sta dicendo tante

AVV: che lei chiese 250mila euro a ciascun socio perché doveva restituire i soldi a Grande Aracri Nicolino

FALBO: E’ tutto falso, io nella vendita ho già guadagnato un milione di euro. Non c’è stato ne’, l’ingresso ne’ l’uscita.

AVV: sono d’accordo col presidente che ci vorrebbe una perizia. Poi vende i terreni alla GEA srl, questi terreni quanto li paga?

FALBO: 2milioni e 300mila euro

AVV: Questi soldi Azzurra li incassa?

FALBO: Azzurra non incassa tutto. Incassa la parte che non era proprietaria del fido, perché avevo ceduto prima di vendere, in CARIGE, il mutuo lo devi passare a GEA. In parte un accollo di mutuo e una cessione di permute, non incasso tutti i due milioni. Il rogito fu fatto per duemilioni e 300mila. C’è tutta la documentazione

AVV: Azzurra si è occupata della urbanizzazione dei terreni?

FALBO: Sì

AVV: c’è un contratto fatto con Azzurra e GEA?

FALBO: Sì

AVV: il corrispettivo per questa urbanizzazione di quanto fu?

FALBO: Facciamo un passo indietro. Si ricorda della busta nera di Giglio? Sono andato dal mio notaio e disse questo “mi sembra un po’ furbino” e dissi “io mi voglio tutelare, non voglio vendere il terreno e poi rimanere senza. Io investo nella società e i lavori li voglio fare io”. I terreni sono un serbatoio per una azienda che deve costruire. Dal notaio feci mettere nell’atto che Azzurra vende nella condizione di fare i lavori. Altrimenti ci sarebbero stati conflitti di interessi.

AVV: Azzurra si occupò della urbanizzazione dei terreni?

FALBO: Sì

AVV: per queste opere quanto incasso?

FALBO: 1milione e 800mila euro

AVV: Azzurra che ha sede a Parma?

FALBO: A Reggio

AVV: trasferisce la sede a Cutro, a Crotone. Perché?

FALBO: Perché il suo assistito, Giglio, l’ha fatta fallire.

AVV: quindi è fallita?

FALBO: Anche la Sorbolo

AVV: con quanti debiti è fallita l’Azzurra?

FALBO: Non ha debiti

AVV: una società che fallisce?

FALBO: Non ricordo, dopo io ero… ho venduto a mio fratello

CARUSO: è fallito suo fratello?

FALBO: Lui mi disse, dammela a me tanto siamo morti di fame tutti e due.

AVV: questo milione di euro che rappresenta una plusvalenza che fine ha fatto?

FALBO: Non lo so, ci sono i libri contabili

AVV: quindi è importante fare una perizia. Era amministratore di GEA e K1 e Aurora che si rivolgono alle banche per ottenere finanziamenti. Quanti soldi le banche fra il 2007/2011 hanno dato a GEA e K1?

FALBO: Sui 12milioni

AVV: mi risulta che la banca CARIGE diede 3milioni 500mila euro e nel 2009 un milioni 260mila euro.

FALBO: Sì

AVV: Monte dei Paschi di Siena erogò 2milioni e 400mila euro

FALBO: Sì, mi sembra di sì, risultano agli atti

AVV: la Banca Popolare di Mantova erogò 5 milioni e 600mila euro

FALBO: Era un mutuo

AVV: il totale 12 milioni 760mila euro. Lei come amministratore di queste società che riceve dalle banche questa cifra di finanziamenti è in grado di dirci come sono stati spesi?

FALBO: Tutti nell’edilizia, nelle costruzioni e nei terreni e nei vari progetti, oneri comunali, bancari. I soci non mettevano niente o quasi.

AVV: mettevano fideiussioni?

FALBO: Sì come li ho messi io, delle firme personali.

AVV: hanno messo delle garanzie personali?

FALBO: Sì. Anche dei soldi

AVV: non ve li siete presi voi questi soldi?

FALBO: I miei se li sono presi loro. Quelli di K1

AVV: i 12milioni 760mila euro  ha detto che sono stati spesi nell’attività edificatoria. Chi è che si è materialmente occupato dell’attività edificatoria. Chi è il soggetto che ha costruito?

FALBO: In parte io. Non solo io. Gli altri Eurogrande

AVV: quella è la Pilotta, parlo di GEA e K1

FALBO: Li ho fatti io

AVV: Aurora?

FALBO: Sempre io

AVV: se questi soldi sono stati spesi per l’acquisto dei terreni, per l’urbanizzazione che ha fatto lei in parte saranno andati alle sue società. Quanti ne sono andati a Sorbolo costruzioni?

FALBO: Circa 4milioni e mezzo, ma ci vuole una perizia

AVV: Sorbolo viene dichiarata fallita, il curatore ha detto che c’era un passivo di circa milioni. Quindi siamo sui 7milioni 300mila euro che la Sorbolo ha movimentato per costruire gli immobili di Sorbolo

FALBO: Il dato non è esatto

AVV: la perizia ci chiarirà. La Sorbolo fallisce e non finisce le costruzioni. Quanto sarebbe stato il costo di costruzione dei condomini e delle villette … quale doveva essere il costo di costruzione finiti?

FALBO: Ogni lavoro ha il suo costo

AVV: lei è amministratore, committente, appaltatore

FALBO: 1.300  Euro al metro quadrato circa, 6 milioni e mezzo

AVV: questi immobili non sono finiti, 7milioni e 300mila euro sono andati alla Sorbolo?

FALBO: Ma lei sta facendo confusioni enormi, ha letto le carte?

AVV: bè direi di sì

FALBO: 7 milioni sono vari condomini non solo K1…. La Sorbolo costruzioni di K1 per i 5 condomini aveva un finanziamento di 5 milioni ma ne ha presi 3milioni e 200mila euro.

AVV: ma avevate un credito bancario?

FALBO: Non ce n’erano più

AVV: i soldi sono stati presi dalle banche?

FALBO: Ma non bastavano per finire i cantieri. Manca un milione. Avevo fatto delle permute con i fornitori. Quando Sorbolo pagava i miei fornitori andavano a versare nella società madre la K1.

AVV: non ci sono solo i 12milioni delle banche, ma anche i soldi degli appartamenti venduti, qualcosa avete venduto?

FALBO: Ai rogiti non ci sono arrivato, sono uscito prima. L’hanno fatto i miei soci. Io ho fatto il compromesso, il rogito lo hanno fatto loro.

AVV: come fa a dire che c’è stato del nero se l’hanno cacciata fuori?

FALBO: Ho fatto i compromessi

AVV: lo aveva previsto lei il nero sui compromessi non Gerace?

FALBO: Io ho detto che Gerace era a conoscenza. Su un compromesso si scrive una somma e sul rogito un’altra. Al rogito si incassa in nero. L’autorizzazione la chiedavamo ai soci, quando veniva autorizzata si faceva il compromesso.

AVV: quando Giglio entra in società con lei mi pare che si sia parlato del 33% delle quote di Pilotta e diventò socio con lei. Suo debitore di 500mila euro. Disse che prima di intestargli le quote volle essere pagato.

FALBO: Me li diede in contanti.

AVV: dove li ha messi?

FALBO: Li ho spesi nel discorso societario

AVV: abbiamo speso 12milioni 760, i soldi delle vendite degli appartamenti…

FALBO: Non è così

CARUSO: sta facendo delle somme… sono fatti di anni prima.

AVV: io sono contentissimo che si faccia la perizia, perché i numeri non sono farfalle, i soldi non volano via

PM: stiamo parlando di contanti

AVV: questi contanti non vanno in GEA o in K1 ma vanno in tasca di un altro soggetto che è il suo testimone

PM: è imputato non è testimone

AVV: sarà il suo testimone assistito…

 

AVV: lei ha due figli, qual è la condizione economica dei suoi figli?

FALBO: Sono disoccupati

AVV: hanno fatto dal 2013 al 2015 delle operazioni immobiliari?

FALBO: Sì, i lotti della Tanya li ha mia figlia

AVV: sua figlia aveva una villetta nell’ambito del contesto di Sorbolo, come l’aveva pagata?

FALBO: Abbiamo dato i soldi noi

AVV: lei l’ha venduta?

FALBO: Adesso

AVV: quanto ha incassato?

FALBO: 400mila euro

AVV: sua figlia se anche intestata tramite la società FDL i lotti del terreno 521 e 522 di Sorbolo?

FALBO: Sì

AVV: quanto valevano?

FALBO: 350mila euro

AVV: questa società FDL quando fu costituita?

FALBO: L’ho costituita dopo che è successo il casino

AVV: il 23 maggio 2014?

FALBO: Sì… mi era successo un altro problema

AVV: quest’altro terreno le dice qualcosa?

FALBO: Questo terreno lo voleva Giglio, ma il proprietario non ha voluto rogitare.

AVV: il terreno di chi è?

FALBO: Di mio figlio, già da prima. 250mila euro

AVV: dove li ha presi i soldi

FALBO: Glieli abbiamo dati noi

AVV: quanto ha dichiarato?

FALBO: 250mila euro

AVV: avete fatto una compensazione con la Pitagora e avete versato solo 10mila euro?

FALBO: Sì

AVV: non è che ne sia uscito male dall’affare Sorbolo. Ci può dire l’entità?

FALBO: Sono segnati nella minuta

AVV: questi soldi dove li aveva presi, erano quelli della Svizzera?

FALBO: Sono 30 anni che faccio il mio lavoro

AVV: lei disse che aveva un reddito modesto: nel 2007 ha dichiarato zero, nel 2008 44mila euro nel  2009 86mila euro lordi

FALBO: E’ possibile. Erano tutti investiti.

AVV: lei ha messo dei soldi, non si ricorda quanti o quando? Quando ha preso in società Giglio, Cappa e Pallone

FALBO: Cappa non era in società…

AVV: questi soci che entrano con lei, almeno Giglio e Pallone entrano senza un becco di un quattrino o portano dei quattrini freschi?

FALBO: Mettono tutte le garanzie. Giglio sappiamo quello che ha dato. Pallone non li ha dati a me. Pro-quota.

AVV: perché questi soci avrebbero dovuto nel 2011 mettere altri soldi e lei no?

FALBO: Come lei no? Nel 2011 ho messo 900mila euro in più.

AVV: per i terreni?

FALBO: Erano già miei. Se uno divide un terzo, un terzo, un terzo… Ma che motivo avevo di pagare un terreno che era mio

AVV: era della società?

FALBO: Ma un terzo era mio

AVV: di un terzo erano suoi, non ha venduto un terreno a se stesso. Le perizie chiariranno. A un certo punto si decide ad uscire da queste società. Oggi abbiamo sentito Aiello che ha detto che fu lei a chiedergli di intestarsi le quote. Perché lo chiese?

FALBO: Perché è duro mollare 30 anni di lavoro.

AVV: è vero che fu lei a chiedere di cedere le quote a Pallone e a Giglio?

FALBO: Certo, lo stavano martellando, non volevo metterlo nei guai

AVV: ce lo aveva già messo?

FALBO: Non volevo perdere 30 anni del mio lavoro. Ho sbagliato ad averlo messo nei casini. Appena hanno iniziato a martellarlo, a telefonare….

AVV: lei cede le quote a suo cognato ed è stato frutto di costrizione che ha subito, conferma che è stato costretto a cedere?

FALBO: Ho ceduto a mio cognato perché avevo pressioni e ho ceduto a mio cognato. Poi mi sono reso conto che l’avevo messo nei casini e gli ho detto di mollare

AVV: quando queste quote sono state cedute, c’era un patto di riacquisto?

FALBO: Sì me lo aveva fatto fare Mingori, ma non valeva niente.

PM: l’oggetto del patto è di restituzione non di acquisto.

AVV: chi sono questi signori che danno questa possibilità?

FALBO: Non lo so

AVV: era una circostanza di poco conto per lei?

FALBO: Non la seguo

AVV: era di poco conto che potesse tornare in possesso delle sue quote?

FALBO: No non ti davano niente, l’avevano fatto di proposito. Questa carta c’era ma non valeva niente. L’avevo fatta preparare io, il commercialista mi ha detto almeno fatti firmare questa. L’hanno firmata ma sapevano che non valeva niente. Io non volevo cedere le quote, volevo le scissioni delle società. Dicevo ci dividiamo i debiti. Rimanere in società con questi non se ne parla neanche.

AVV: i suoi soci Pallone e Giglio e collateralmente a Pallone, Cappa, entrano in società e versano tanto quanto ha versato lei?

FALBO: Sì pro quota.

AVV: quanto ha versato?

FALBO: Sono sugli atti non ricordo

AVV: 390mila euro in GEA a testa?

FALBO: Non ricordo

AVV: 130mila a testa, 150mila in K1?

FALBO: Se sono versati ci sono… ma chi ha questi soldi?

AVV: lo deve sapere lei era amministratore.

FALBO: Dove sono finiti i miei finanziamenti?

AVV: i suoi soci dovrebbero dirle dove sono finiti i loro dato che era amministratore

CARUSO: siccome la società ha avuto uno sviluppo… Falbo può rispondere fino a quando era amministratore

FALBO: I soldi erano in banca in garanzia. Le banche con la firma di Cappa hanno ceduto i soldi anche i miei… quando Cappa era amministratore

AVV: lei ha detto che era disperato è ha deciso di liberarsi di queste quote e le cede a suo cognato l’11.3.11. Lei viene intercettato il 15 febbraio 2011 in una telefonata nel corso della quale parla con tale Antonella, chi è?

FALBO: Non lo so

AVV: Antonella chiama Franco (lei), Antonella è la sua segretaria secondo i carabinieri della GEA. Antonella Ferrari era una impiegata.

FALBO: Sì

AVV: il 15 febbraio parla con lei: “ma lei è sicuro, la vuol fare proprio adesso questa cosa qua prima di acquistare i terreni” e lei “no prima voglio acquistare i terreni, poi la faccio ma solo di GEA, non posso farla di K1” – “Ma dove va questa lettera?” – “la devo spedire ai soci e alla società” – “E se questi non la firmano, lei rimane amministratore, ma i verbali loro non vogliono firmarli!” I soci la minacciavano per cedere, ma si pone il problema di cederli dopo…

Il PM fa opposizione. Il riferimento letto da D’Agostino, è certamente alla cessione di qualifica di amministratore e non delle quote.

CARUSO rilegge l’intercettazione.

AVV: perché vuole fare solo dopo aver acquistato i terreni e solo per GEA e non per K1, uno che ha paura…

FALBO:  io in quel momento data la mia confusione mentale avevo ceduto al dott. Capretti, uno studio che si occupava dell’economia delle ditte. Loro mi consigliavano. Quando ho ceduto l’amministrazione parziale… furono loro a dirmi di fare la lettera di dimissioni, fai questo … Alla fine dissero porta i libri in tribunale se non si vogliono dimettere

AVV: forse voleva restare amministratore delle società fino alla vendita dei terreni perché avrebbe venduto e acquistato in quanto amministratore non avrebbe detto nulla

FALBO: I soci neanche si occupavano di quello che stava succedendo…. I discorsi dei terreni non c’entra nulla…

AVV: come amministratore della società GEA che vende alla Tanya è un atto di straordinaria amministrazione, aveva i poteri per farlo. Perché ha convocato l’assemblea ?

FALBO: Perché volevo già uscire dall’amministrazione quando mi hanno costretto a fare l’atto di Pilotta. Gli facciamo fare delle cose fatte male e poi lo accusiamo!

AVV: le mostro un verbale di assemblea

FALBO: Ce li ho anche io

AVV: non è che parli di dimettersi da amministratore, ma l’ordine del giorno è la cessione di un terreno sito in Sorbolo. Lei il 15 febbraio fa preparare le lettere alla sua segretaria e il 28 febbraio convoca l’assemblea. Le mostro il verbale che produrrò alla corte.

FALBO: io non lo riconosco, non è la mia firma

AVV: è un atto falso?

Falbo riguarda il verbale.

AVV: vorrei che questo atto falso di cui il notaio Tafuri Francesco (ndr notaio di Brescello) ha fatto copia autentica dal libro dell’assemblea dei soci sia acquisito come corpo di reato per il provvedimento di conseguenza.

CARUSO: ne ha per molto?

AVV: per un’ora e mezzo

PM: allora è meglio non far venire il maresciallo D’Agostino

AVV: forse ci metto meno, dai… - poi rivolto all’imputato Falbo - cede anche le quote ed esce dal contesto, però mi sembra di capire che lei abbia mantenuto un rapporto con i suoi ex soci

FALBO: Volevo la mia roba indietro, le scissioni delle società

AVV: lei era stato minacciato, spaventato costretto a cedere le quote da questi soci tremendi, ma ci parla con queste persone, con che toni parla, di cosa?

FALBO: Io voglio la mia roba indietro, la scissione delle società perché sono rimasto con debiti nel paese dove abito

AVV: non parlate di come gestire le società?

FALBO: Non volevo più essere con questi qua

AVV: le leggo una intercettazione del 30 maggio 2011 dove parla con Cappa.

Dalla intercettazione si evince che Falbo e Cappa avevano dei contatti. Si parla di cantieri, dopo la cessione delle quote.

AVV: come mai dopo la cessione parlava con Cappa di queste questioni, visto che si voleva disinteressare?

FALBO: Non mi risulta

AVV: non le risulta?

FALBO: Non lo so

AVV: le devo contestare un’altra telefonata del 31 maggio 2011 delle 17.

Nell'intercettazione Falbo domanda a Cappa se ha parlato con Giglio del cartellone. Parlano dell’apertura di una porta di cui non trovano le chiavi. Parlano di una villa di testa che può essere venduta.

AVV: di cosa parlate? Di questioni che riguardano Sorbolo?

FALBO: Non ricordo

AVV: le leggo questa telefonata fra lei e il suo aguzzino Cappa.

Nell'intercettazione si evince che parlano di documenti, di come fare il giro. FALBO: Lo posso comprare un pezzo di terra. E Cappa, vieni qua non parliamo sempre al telefono. Cappa chiede dov’è e lui afferma di essere da Pino.

FALBO: io volevo la scissione della società. Tutte le discussioni riguardano questo.

AVV: mi sembra che da queste telefonate i suoi rapporti con Cappa non fossero così  tremendi

FALBO: Era una maniera di sottomissione, non era confidenziale

AVV: le leggo questa del 1 luglio 2011, qui parla con Giglio.

Nell'intercettazione Falbo apostrofa Giglio con il titolo di “dott. Giglio”. “Sono andato in comune, te lo ha detto Cappa, per fare il CDU, ci vogliono una quindicina di giorni”….  Si parla di un terreno di Capo Colonna….

AVV: si sta ancora occupando delle vendite, degli aspetti gestazionali?

FALBO: Giglio voleva il mio terreno che aveva uno sbocco al mare, mi diceva che ancora vantava dei crediti e io stavo attendo a non rovinare, si camminava sul filo del rasoio

AVV: cosa vuol dire sono andato in Comune?

FALBO: Per rogitarmi il terreno che era a Sorbolo, per fare il CDU del terreno… vabbè ci sono i documenti.

CARUSO: cosa riguarda questo rogito, il terreno della Calabria?

FALBO: No di qua, ma lui voleva anche quello, aveva messo gli occhi…

AVV: era spaventato?

FALBO: Ero sottomesso

AVV:  6 settembre 2011 – Falbo telefona a Cappa e domanda “come stai?” I due parlano dei problemi di salute di Cappa. Si accordano per trovarsi, Falbo gli spiega che andrà a rogito con i capannoni perché demoliranno. Parlano di lottizzazioni dei terreni. Cappa gli dice che Giglio è stato contattato da Salvatore che è stanco di mettere sempre denaro. Parlano poi di aspetti meramente lavorativi. Come ci spiega questo colloquio?

FALBO: Volevo la scissione e non volevo prendere il controllo dei conti, cercavo di guardare perché questi facevano sparire tutto, cercavo di tenere i rapporti, tesi, ma li tenevo. Tenevo la porta aperta.

AVV: 28 settembre 2011 – Falbo e Cappa parlano.
Parlano degli 80mila, che non hanno fatto il rogito con Tecnoidraulica…. Cappa dice “litighiamo pure con CARIGE e abbiamo finito!”. Falbo dice “ieri sono andato alla CARIGE”. In sostanza parlate di questi argomenti, non è più socio, ma va in CARIGE… come spiega questa telefonata?

FALBO: Non ricordo l’argomento di questo discorso

AVV: altra telefonata, Falbo parla con Cappa.  Cappa chiama Falbo. Si parla di una riunione e Cappa dice che sta andando in banca a Viadana. Parlate dell’appalto di un terreno a Capo Colonna, perché edificare su questo terreno? Lei dice: prepariamo l’appalto e gli diamo il terreno però che ci permette di respirare, perché se arriviamo sempre con l’acqua alla gola è un cazzo di casino. Questo è Falbo Francesco che parla con Cappa

FALBO: Non ricordo

AVV: se Pino ha problemi voliamo all’aria, lei parla al plurale

FALBO: Non ricordo

AVV: 18 ottobre 2011 altra telefonata, trascrizione integrale dicono i Carabinieri. Giglio parla con Falbo.
L’avvocato legge la telefonata: “Falbo dice possiamo rogitare questo cazzo di terreno qua? C’è questo ricchione di merda che non vuole rogitare. Gli ho detto che ho una casetta a Suzzara” – Si ricorda?

FALBO: Non ricordo

AVV: 13 ottobre 2011 – Cappa telefona a Falbo e questo gli chiede se la proposta la potrà firmare Pallone. Cappa dice di sì, poi parlano della vendita di un lotto di terreno e di altro, Falbo dice che la prossima settimana rogiterà un terreno a Giglio. Cappa si rifiuta di fare un’altra operazione per timore di beccare una denuncia. Di cosa si parla?

FALBO: Non ricordo

(ndr Falbo nel frattempo è diventato paonazzo)

AVV: sono decine di telefonate nel corso delle quali il sig. Falbo parla con i suoi soci… A un certo punto il 23 aprile 2012 Falbo si reca in questura e dopo tutte queste telefonate li denuncia. Chiedo al sig. Falbo dopo questa denuncia lei con questi soci avrà smesso qualsiasi tipo di rapporto, era talmente spaventato… Giusto?

FALBO: Non ricordo la data della denuncia

CARUSO: ha chiesto se ha avuto altri contatti

FALBO: Non ricordo

AVV:  22 maggio 2012, Falbo chiama Cappa Salvatore e dopo uno scambio di convenevoli i due parlano della società

L’avvocato legge la telefonata

FALBO: Non mi ricordo di queste conversazioni

CARUSO: ce n’è una di cui si ricorda?

FALBO: La risposta è sempre quella….

CARUSO: lei avvocato ci produca queste telefonate e possiamo finirla qui

L’avvocato legge le date delle telefonate concludendo che Falbo Francesco non ricorda le telefonate.

AVV: ci sono anche delle intercettazioni ambientali di cui chiediamo le trascrizioni. Non è una trascrizione ufficiale dei Carabinieri, l’ho fatta io, non vorrei che si dicesse che sono mafioso anche io…

CARUSO: ha qualche domanda?

AVV: 4 o 5….

CARUSO: Ci vediamo alle 15.15

Aiello
Falbo 17 gennaio
Bolognino Sergio

Ore 15.30 riprende l’udienza.

CARUSO: per Sergio Bolognino, sono arrivate richieste ufficiali dalla stampa di avere il comunicato per pubblicarlo domani. Occorre il vostro consenso. Altrimenti loro faranno la loro istanza con i tempi del tribunale. Consultatevi

PM: ricordo che lei diede consenso per la ripresa delle udienze, le stanno facendo?

CARUSO: non ne ho idea… (ndr: poi rivolto a Bolognino Sergio) allora il tempo di fare una assemblea non c’è. Cosa avete deciso?
Gli imputati negano il consenso a consegnare il comunicato.
CARUSO: Allora la stampa dovrà fare procedura normale.

 

CARUSO: dite che attendano la chiamata di non partire finchè non li chiamiamo (riferito ai testi che dovranno seguire).

 

Rientra in aula Falbo Francesco

CONTROESAME dell’avvocato Della Capanna

AVV: Vescovi Fernando chi è?

FALBO: Un socio …

AVV: vi furono delle riunioni dove partecipò il Vescovi?

FALBO: Forse sì

AVV: ricorda un episodio di un lancio di un posacenere durante una lite?

FALBO: Non ricordo

AVV: furono commissionati nel 2010 lavori di carpenteria a Pallone e Cappa nella viletta che era di sua figlia che poi ha venduto nell’ambito del quartiere Venezia?

FALBO: Pallone e Cappa no, a una società che apparteneva a loro

AVV: per quale importi?

FALBO: Non tricordo

AVV: furono pagati?

FALBO: Ci sono le fatture

AVV: lei aveva un commercialista storico che si chiamava Mingori, nel febbraio 2011 si rivolge al dott. Capretti per quale motivo si rivolge a un altro?

FALBO: Perché quando ha visto le liti non ne volle più sapere dicendo che erano dei banditi

AVV: Mingori rimase commercialista di Sorbolo e Azzurra?

FALBO: No

AVV: lei ha detto che c’erano rapporti che non piacevano… non c’erano ragioni di abbandonare anche queste società che erano sue

FALBO: La Sorbolo non aveva la contabilità da Mingori, la tenevo in ufficio, avevo un ragioniere, Rita.

AVV: i bilanci?

FALBO: Li faceva un commercialista, il dott. Baga di Sorbolo

AVV: si ricorda di assegni di 250.000 euro privi di copertura?

FALBO: Avevo rinunciato ai crediti della Sorbolo. Chi aveva la permuta aveva già pagato la percentuale per gli appartamenti ed erano necessarie per rogitare. Quindi i soci non mettevano soldi, la Sorbolo non poteva incassare e io cedetti i crediti della Sorbolo e cedetti ai fornitori che avevano le permute. Ho fatto questa operazione per questo motivo. Addirittura alcuni erano senza casa perché avevano venduto la loro. Gli assegni che feci non li incassarono perché si presentò Cappa… e quando si presenta Cappa le persone… nessuno li incassava, tranne qualcuno dopo varie trattative, avvocati…

AVV: nel mese di febbraio 2009 se non erro Pallone entra in società nella GEA e nella K1 e nall’Aurora Building, in quel momento lei aveva fatto una valutazione delle quote al fine di subentro in società di Pallone?

FALBO: Non ho fatto niente non mi riguardava, fu una trattativa che fece Pallone e Vetere

AVV: si conoscevano?

FALBO: Secondo me sì

AVV: non fu lei a mettere in contatto Vetere e Pallone?

FALBO: Vetere voleva vendere e Pallone voleva acquistare

AVV: non ricorda  il 33% acquistato da Pallone quanto fu pagato?

FALBO: Non era una mia trattativa

AVV: Vetere non le doveva i soldi?

FALBO: Lui mi disse i 100mila che mi devi tu te li da Pallone

AVV: fu Vetere a farle questa proposta?

FALBO: Sì

AVV: le facevo questa domanda perché a un certo punto dice che viene costretto a cedere le quote di questa società che avrebbero avuto al momento delle cessioni un valore di 7 milioni di euro

FALBO: Esclusi i debiti

AVV: cosa vuol dire?

FALBO: Attivo 7 milioni… al costo, se il mercato immobiliare sarebbe andato meglio ci sarebbero stati più utili, utili da pagare le tasse, lordi.

AVV: quindi le devo fare questa contestazione, nella querela che fa il 23 aprile 2012 lei dice “le ripetute azioni dei miei soci costringevano mio cognato su mio suggerimento a cedere le quote del valore di 7milioni di euro”. Le quote avevano quindi un valore ben diverso, perché c’erano dei debiti. Qui parliamo di una estorsione di 7 milioni di euro, quanto valevano queste quote di mercato, visti i crediti e i debiti?

FALBO: Più o meno sui 7 milioni

CARUSO: mette attivo e passivo e avviamento, “se avessimo finito il lavoro”, l’aspettativa sarebbe stata questa?

AVV: ma i 12 milioni di debiti con le banche li avevate pagati?

FALBO: Sono ancora da pagare

AVV: come fa una quota che ha 12milioni di debito valere 7 milioni?

FALBO: Con il business plain che le banche erogavano c’è scritto questo, se poi uno non li guadagna… se il mercato va bene va a buon fine, altrimenti può rimettere tutto

AVV: il 12 marzo 2011 il giorno dopo la cessione delle quote ricorda che vi fosse intenzione di chiedere il fallimento di GEA e K1?

FALBO: Sì, non volevano tirarmi via da amministratore e io portai i libri lì. O mi tirate via da amministratore o mando la società in fallimento

AVV: allora se l’11 di marzo vengono cedute le quote a suo cognato e poi porta in tribunale una società che vale 7 milioni di euro e chiede il fallimento, come la spiega?

FALBO: Nell’imprenditoria non contano gli immobili, ma i soldi in contanti. Se ha 100mila euro di immobili, ma non ha 2000 euro in contanti quella società fallisce.  Conta la capacità finanziaria.

AVV: diciamo che ha calcato la mano quando ha detto che le hanno estorto 7 milioni…

FALBO: Secondo me no

AVV: perché era così spaventato da questa situazione, circa l’indebitamento se ha in mano un valore da 7 milioni non dovrebbe avere queste preoccupazioni?

PM: mi opporrei sono due dati finanziariamente differenti

CARUSO: la società può anche avere un patrimonio e le azioni rispecchiare questo patrimonio ma se c’è carenza di liquidità…

AVV: è questo che voglio che emerga, secondo me aveva dei debiti non del valore

FALBO: Non è così, aveva 3-4 milioni di debiti che poi è rientrata in K1… comunque ci sono i conti

AVV: lei dice “ero talmente intimorito dai miei soci che mi rivolgo a Sarcone Gianluigi”

FALBO: Non è così, Gianluigi si trovava a Sorbolo, venne a trovare mio padre, stava facendo qualcosa con mio fratello. Mio padre mi disse fallo passare da qua che non lo vedo da 40 anni, perché sono parenti. C’era il tamtam di queste persone… e disse a mio padre “cosa sta succedendo?”. Sta succedendo che questi mi accusano, tutto quello che stava succedendo, e Gianluigi disse, “ma valli a denunciare, c’è già la forzatura”. Mio padre insistette “perché io sono molto amico con il padre di Pallone, abbiamo fatto 18 anni insieme. Fai questa riunione”. Dopo si aggiunse Nicolino, il fratello perché conosceva Giglio, poi Diletto perché conosceva Cappa. Gianluigi quando ha visto che non facevano marcia indietro all’ultima riunone chiamò Cappa e lui ebbe da dire con Gianluigi, e lui disse a me di andarli a denunciare. Questa la situazione di Gianluigi.

AVV: e Nicolino come entra?

FALBO: L’ho già spiegato, l’ha chiamato Gianluigi

AVV: e Alfonso Diletto?

FALBO: Perché conosceva Cappa, ma lo conoscevo anche io, perché Diletto… mio fratello con sua moglie avevano discussioni, lui era il cugino e qualche volta venivamo chiamati per pagare qualche debito

AVV: i Sarcone sono cugini suoi e con Diletto c’è un rapporto lontano di parentela. Perché il 12 gennaio 2012 chiama Diletto al telefono, si ricorda?

FALBO: No

AVV: cito la telefonata delle 12.31 del 12.01.2012. Falbo chiama Diletto Alfonso e gli chiede ci vediamo, Alfonso risponde, ci vediamo facciamo una cosa stasera, ci sentiamo così vediamo dove ci vediamo. Falbo prende atto. Che significato aveva questa telefonata 16 giorni prima della famosa riunione, visto che Diletto lo chiama Cappa?

FALBO: Non ricordo questa chiamata qua, evidentemente era sullo stesso argomento, perché altri argomenti con Diletto non ne avevo

AVV: voleva forse sollecitare i soci ad assumere quella decisione che voleva che prendessero?

FALBO: Assolutamente non ci ho mai pensato, non sono dentro qualche associazione (ndr ‘ndrangheta) e non conosco i componenti che ne fanno parte, chi è dentro li conosce, non noi che stiamo fuori, lei sta insinuando queste cose qua…

AVV: non sto insinuando

FALBO: Non sono neanche amici, sono conoscenti

AVV: Sarcone Gianluigi che lavoro svolge?

FALBO: Imprenditore edile

AVV: ha effettuato dei lavori con lui?

FALBO: No, gli ho dato una mano in un cantiere, dopo che ero senza lavoro, poi ho trovato lavoro e sono venuto via

AVV: le cito una telefonata del 18 aprile 2012 alle 18.14 “cugino quelle 4 casette in Canadà le facciamo?...”
L’avvocato cita la telefonata. - E Gianluigi le da il numero di Carmine -

FALBO: Dopo il fallimento mi sono trovato a terra, e a Gianluigi gli ho detto se aveva un po’ di lavoro e lui mi disse che dovevo cominciare con quattro casette a Reggio e sono andato, poi ho trovato lavoro e sono andato via. Una settimana di lavoro, pagata.

AVV: perché in Canadà?

CARUSO: è una battuta….

AVV: capisco che è tutto inutile…

CARUSO: questo è inutile…

AVV: allora Falbo mi dirà chi era questo Carmine?

FALBO: Il fratello di Gianluigi

AVV: Carmine Sarcone?

FALBO: Sì. Gianluigi mi disse se non hai lavoro queste quattro casette te le faccio fare. Lui mi disse se vuoi fare quel lavoro te lo faccio fare. Lui mi disse di mettermi in contatto con Carmine, per vedere dov’era il cantiere e poi abbiamo fatto questa settimana di lavoro, poi abbiamo trovato lavoro noi e siamo andati via

AVV: Carmine quando Sarcone le dice, “Carmine ha i suoi carpentieri, capito”?

FALBO: Significa che lui aveva la sua squadra

AVV: ha detto che era senza soldi e siamo al 20 aprile 2012 però nel 2013/2014 i soldi per comprare il terreno 250.000 euro e i terreni mappali 521-522 quei soldi li aveva perché ha detto che li ha dati a suo figlio e sua figlia.

CARUSO: vada al sodo

AVV: sto andando al sodo… un anno dopo ha 500/600mila euro per comprare i terreni, questi soldi da dove vengono?

FALBO: L’ha detto lei che sono state cessioni dalla Pitagora!

AVV: lei cosa intende per sciancati?

FALBO: Delle persone non benestanti

AVV: quindi lei, Giglio, Pallone e Cappa li definiva sciancati

FALBO: No, ci sono due definizioni, vuol dire anche una persona maleducata, ci sono parecchi significati, nel nostro dialetto vuol dire andare con abiti strappati, ma abbiamo tanti significati

AVV: le dico il contesto:  quando lei parla con Gianluigi di fare le quattro casette in Canadà, finito il discorso di Carmine lei dice “vado dagli sciancati”

CARUSO: faccia la domanda

AVV: “vado dagli sciancati“ e vedo cosa succede, cosa vuol dire?

FALBO: Che c’era la solita trattativa per pagare anche i debiti che ho a Sorbolo dove abito, ancora lavoro per quei debiti, durante le ferie di Natale ho fatto il lavaggio al mio meccanico perché gli devo dei soldi, mi vergogno… sono persone che mi hanno seguito 30 anni e ancora continuano ad avere fiducia in me. Gli faccio dei lavori a titolo gratuito.

AVV: poi i suoi soci alla fine di tutto questo, le offrirono di intestarle le quote che lei voleva

FALBO: Sì, ma non volevole quote, volevo le scissioni delle società

AVV: ricorda che a giugno 2012 ci fu una riunione con il dott. Muzzioli per la cessione delle quote?

FALBO: Non era una cessione di quote, io dissi che non ero interessato ne’ ai cantieri ne’ alle quote, io volevo la Pilotta, volevo la scissione.

AVV: il 6 di giugno non siete andato da Muzzioli per le quote?

FALBO: Non ricordo se sono andato, ma non volevo cedere le quote… Poi magari avevano capito che non avevo intenzioni di lasciare la mia roba. Mi davano del ladro in giro, specialmente Gerace non perdeva mai l’occasione di dire che lui aveva fatto i conti e che io avevo estorto alla società 5 milioni di euro.

AVV: conosce Busciglio Gaetano?

FALBO: sì

AVV: Carubbi Claudia?

FALBO: no

AVV: come mai conosce Gaetano?

FALBO: ha lavorato a Sorbolo con i fratelli Rossi

AVV: e lei ha avuto rapporti con questo Busciglio?

FALBO: no

AVV: Parma Ascari le dice niente?

FALBO: È una società di Busciglio

AVV: le risulta che questa società abbia acquistato l’azienda della Sorbolo costruzioni dal fallimento

FALBO: No, questa società ha acquistato l’iscrizione che aveva la Sorbolo costruzioni, non una scatola vuota come dice Giglio, una società che negli anni aveva costruito. Aveva costruito 15 milioni di euro per appalti pubblici.

AVV: quindi non ha mai avuto rapporti con Parma Ascari?

FALBO: Non ne ho avuti

AVV: non ho altre domande

 

CONTROESAME Avv. Pancari in difesa di SARCONE

Avv: ci può specificare il suo rapporto con i Sarcone?

FALBO: Mio padre era parente con il padre dei Sarcone, e negli anni ai Sarcone gli è morto il padre e la madre, mio padre è stato vicino quando erano più piccoli e per questo motivo li conoscevo anche io, andavamo a casa sua per questo motivo

AVV: i suoi genitori si presero cura dei Sarcone quando rimasero orfani?

FALBO: Sì confermo

AVV: lei ha spiegato che Gianluigi Sarcone “stava facendo una cosa con mio fratello, poi mio padre gli disse di passare di la’” e fu il momento in cui suo padre si mette in mezzo. Ci può spiegare meglio? Suo padre in che modo interviene?

FALBO: Nel senso che dice a Gianluigi se gentilmente li fa ragionare, non era una cosa costrittiva. Mio padre in modo amichevole, non si sarebbe mai permesso di far succedere qualche casino, mio padre è uno alla buona: “se li vuoi far ragionare, perché mio figlio ha deciso di denunciarli, perché io sono amico del padre di Pallone… se ci riesci, se non ci riesci”. Gianluigi non voleva, diceva “denunciali e basta”. Ma mio padre ha insistito, “fammi questo piacere per il padre di Pallone”.

AVV: l’intervento di Gianluigi, chi si propone? Come avviene l’incontro?

FALBO: Noi non ci vedavamo da 40 anni da quando siamo andati via dal paese anche se lui abitava a Reggio. Io non ho venduto niente a Gianluigi, mio fratello stava vendendo non so cosa.

CARUSO: perché i soci buttano fuori lei e la società non fallisce?

FALBO: Perché loro rimettono i soldi quando o io non c’ero più.

CARUSO: perché sarebbe dovuto uscire?

FALBO: Io ero fuori gioco perché non avevo più soldi, hanno lasciato che portassi le società la’ e se le sono riprese, hanno cominciato a pagare i fornitori, quando si sono ripresi le società.

CARUSO: finiti i soldi, fuori lei, però col metodo che dice lei non quello legale. E così?

FALBO: E’ così… mio padre si vergognava, non della denuncia… Con il padre di Pallone aveva vergogna di dire che suo figlio stava litigando con suo figlio… Mio padre voleva dire che aveva cercato di metterli a posto… voleva fare questo discorso. Mio padre ha battezzato qualcuno della famiglia di Pallone e la sua famiglia ha battezzato qualcuno della mia, il S. Giovanni frontale.

AVV: cosa significa nella cultura cutrese?

FALBO: E’ un legame di rispetto

AVV: e quindi il discorso che faceva prima, lo possiamo riassumere in questo modo?

FALBO: Esattamente

AVV: ritornando alle questioni lavorative, c’è stato qualche lavoro di tipo commerciale con Gianluigi Sarcone?

FALBO: Gli avevo fatto fare dei preventivi di serramenti. Lui fece un preventivo, ma poi non lo abbiamo preso ne’ io ne’ lui il lavoro

AVV: quando parla di queste questioni si interfaccia con Gianluigi?

FALBO: Con Gianluigi

AVV: con Nicolino?

FALBO: No mai

AVV: oltre a rapporti di tipo commerciale anche conviviale?

FALBO: Sì, avevamo preparato la porchetta…

AVV: in una di queste cene c’era anche Ercole Gaetano?

FALBO: E’ mio cugino

AVV: che rapporti ha con lei?

FALBO: Di parentela, se ho bisogno a volte lo chiamo, per le feste, è mio cugino

 

AVV: nel 2011/2012 aveva dei contenziosi con lui?

FALBO: Dei contenziosi cosa vuol dire?

AVV: avevate litigato?

FALBO: no

AVV: quando dice “vedevo che Gianluigi Sarcone si rivolgeva all’attività giudiziaria per fare un decreto ingiuntivo” …

FALBO: Il mio commercialista attuale, Mattace, era il curatore a cui questo personaggio faceva il decreto ingiuntivo. Il curatore fallimentare di questa ditta è il mio commercialista.

AVV: a proposito di questo c’è una intercettazione dell’aprile 2012, Sarcone chiama Falbo.
- cita la telefonata –

FALBO: Per il curatore fallimentare per il lavoro, non era niente di….

AVV: quando Sarcone fa riferimento al curatore era il curatore della stessa società che lui aveva fatto fallire con decreto ingiuntivo.

FALBO: Sì, lui mi chiamò perché il mio commercialista era il curatore fallimentare, mi chiamò

AVV: Cappa Salvatore ha mai fatto lavori per lei in passato?

FALBO: No

AVV: la ditta Croton costruzioni?

FALBO: Ha lavorato che ha preso l’appalto della Sorbolo

AVV: riferibile a chi?

FALBO: A uno di Isola, non ricordo bene

AVV: non aveva riferimenti a Cappa?

FALBO: No, lui mi disse che aveva avuto un problema con Equitalia e non poteva più…

AVV: che cantiere?

FALBO: Sorbolo e qualcosa a casa di mia figlia, a Sorbolo delle carpenterie e murature. Ha lavorato circa 6/7 mesi, non ricordo il periodo giusto

AVV: dopo la riunione di gennaio è mai andato nell’ufficio di Giglio per portare avanti queste trattative?

FALBO: Anche con l’avvocato Pietro Campanini e il commercialista … mi sfugge il nome

AVV: quando?

FALBO: Non ricordo la data precisa

AVV: con un tale Camposano Mimmo presso la sede di Giglio?

FALBO: No, ogni tanto usciamo insieme…

AVV: lei si rivolge e ne parlò anche con altre persone dei suoi problemi con i suoi ex soci?

FALBO: No andai dall’avvocato… basta

AVV: ne parlò con Totò Cappa? Il fratello di Salvatore Cappa

FALBO: No no assolutamente, non ricordo… il fratello di Cappa… no

AVV: lo incontrò al mercato…

FALBO: no

AVV: ha mai avuto a che fare con Romolo Villirillo?

FALBO: No mai

AVV: facendo un passo indietro molto in la’ nel tempo, quando costituì la Sorbolo chi erano i suoi clienti

FALBO: delle persone del nord, tipo la Socrate, la Quadrifoglio, con Cagna & Benelli, i fratelli Caprini… tutte società con cui mi mettevo in società e loro davano gli appalti alla Sorbolo.

AVV: la Sorbolo ha fatto appalti pubblici?

FALBO: Sì li ha fatti. Prima dell’affare Sorbolo avevo 3 milioni in contanti più di 3 milioni di immobili

AVV: prima di iniziare i rapporti con queste persone li conosceva?

FALBO: Cappa l’ho conosciuto quando me lo presentò Pallone, non sapevo neanche che era di Cutro. Pallone per amicizie di famiglie e Giglio me lo presentò Muto.

AVV: quando invece ha parlato della GEA e della Azzurra lei dispone ad oggi gli estratti conto di queste società

FALBO: Della Azzurra no, della GEA sì

AVV: ce li può produrre?

FALBO: Estratti conto o minuta

AVV: se ha una lista movimenti è meglio

FALBO: Sì ce l’ho.

AVV: da quando nasce alla fine?

FALBO: Da quando nasce forse no, questa minuta la fece Gerace, da quando è entrato Gerace, prima ci sono i bilanci

AVV: la movimentazione bancaria?

FALBO: Sulla minuta c’è scritto tutto

AVV: prima ho sentito che ha parlato di Azzurra immobiliare e la Sorbolo, come l’ha ricostruita? Hanno eseguito lavori nell’affare Sorbolo?  Ricevevano acconti dalla GEA o dalla K1 o la banca erogava?

FALBO: Io facevo i lavori e la banca faceva gli stati di avanzamento, con questi si pagavano i bolli, ritiri di concessione, assicurazione. A Sorbolo facevo il cantiere e la banca pagava la Sorbolo, la Sorbolo pagava i fornitori che avevano le permute

AVV: la banca aveva incaricato qualche perito?

FALBO: Certo usciva il perito dalla banca

AVV: ogni volta?

FALBO: Sì

AVV: era sempre lo stesso

FALBO: Era Maione per la Carige, per gli altri non ricordo

L’avvocato si segna il nome.

AVV: accadeva che qualche volta aveste fatto lavori per 100mila e la banca erogasse 200? C’era sempre corrispondenza piena?

FALBO: La banca pagava dietro stato avanzamento, se la Sorbolo aveva fatto 100, la Banca ti dava il 70% di 100.

AVV: quanti appartamenti sono stati venduti a Sorbolo?

FALBO: Non ricordo bene

AVV: ricorda l’ammontare di quanto fu incassato?

FALBO: Non lo so perché i rogiti non li ho fatti io

AVV: vorrei tornare a questa riunione del 28 gennaio, nel corso della riunione… quanto durò?

FALBO: All’incirca un’ora…

AVV: nel corso della riunione fece intendere che se non si trovava una soluzione sarebbe andato a denunciare

FALBO: Gliel’ho detto in tutte le salse ma mi ridevano addosso

AVV: si ricorda le parole esatte facendo riferimento alla denuncia che ebbe a dire ai suoi ex soci?

FALBO: Io voglio la mia roba per pagare i miei debiti

AVV: e loro che cosa le contestavano? Alla riunione del 28, qualcosa di specifico?

FALBO: Dicevano che avevo rubato i soldi per un giro fra la Sorbolo e l’Azzurra e che i lavori non erano stati finiti, contestavano tutto

AVV: si discusse proprio di queste opere di urbanizzazione e che non le aveva ultimate, nonostante avesse incassato i soldi?

FALBO: Mancava poca roba, il tappetino… erano loro che la facevano grande, manca il tappetino dell’asfalto e basta

AVV: si ricorda se nella riunione anche con il supporto di Gianluigi Sarcone giungeste all’accordo che comunque aveste finito le opere di urbanizzazione?

FALBO: No non siamo arrivati all’accordo

AVV: non ricorda che Gianluigi disse che le avrebbe dato una mano per finire i lavori?

FALBO: Non ricordo

AVV: quanto serviva per ultimare i lavori?

FALBO: Non ricordo

AVV: possibile che servissero circa 80mila euro e i suoi soci le avessero proposto 28mila euro?

FALBO: Non ricordo questi numeri… giravano numeri….

AVV: si era arrivato a un accordo per l’urbanizzazione?

FALBO: Si erano dette tante cose, nessuno rispettava niente

AVV: Cappa la chiamò e le disse che c’erano anche gli interni da fare?

FALBO: Volevano che finissi i cantieri, con quali soldi non lo so, non ne avevo neanche per fare la spesa

AVV: dopo questa telefonata con Cappa, venne a ricevere questa richiesta di ultimare i lavori e ne parlò con Gianluigi e se a questo punto lui disse ma allora vacci a denunciarli?

FALBO: Con Gianluigi sì avevo visto l’ultima richiesta e lui disse vai, cosa aspetti

AVV: in virtù di quel rapporto familiare che ha detto poco fa con la dott.ssa Pancari, c’era un senso di riconoscenza da  parte di Gianluigi nei confronti di suo padre?

FALBO: Certo

AVV: da parte dei Sarcone nei confronti del padre?

FALBO: Certo, mio padre li tratta come persone intime.

AVV: un passaggio che le è stato contestato dal PM in ordine all’intervento di Sarcone, vorrei capire… visto che il PM le ha contestato il passaggio di un interrogatorio dove si capisce che lei avrebbe contattato e avrebbe avuto contatti contemporaneamente con i due fratelli Sarcone, dal verbale integrale dell’interrogatorio del 10 settembre 2013 si capisce quello che ha dichiarato, che tutto nacque da un contatto con Gianluigi Sarcone. Le chiedo un po’ di ripeterci questo, in una fase iniziale lei si rivolse per caso a Nicolino Sarcone, parlo dell’autunno 2011, si rivolse a lui dicendo che aveva un problema?

FALBO: No mi sono rivolto a Gianluigi quando è venuto a Sorbolo da mio padre.

 

AVV: lei spiega bene questo passaggio e spiega bene per quella che era la sua conoscenza il motivo della presenza di Nicolino, le rifaccio la domanda se se lo ricorda, altrimenti glielo ricordo io attraverso un passaggio che rese davanti alla procura. Sa perché fu presente a quella riunione del 28 gennaio anche Nicolino Sarcone?

FALBO: Non lo so

AVV: non sa da chi era stato chiamato?

FALBO: Secondo me da Gianluigi perché conosceva Giglio

AVV: lei disse “però io non ho mai detto a Nicolino vai la e occupati di questa faccenda, questa cosa nasce da Gianluigi”… -  l’avvocato prosegue rileggendo  l’interrogatorio - “La’ praticamente andavano perché fece dei lavori a Giglio”… quindi sembra a dire che Sarcone Nicolino lo conosceva perché aveva fatto dei lavori per Giglio?

FALBO: sì aveva fatto dei lavori per dei pavimenti

AVV: ha mai avuto difficoltà di parlare di famiglie mafiose

PM: tipo quella di oggi?...

AVV: che ha fatto emergere che fosse intimorito a parlare di alcune persone… se in passato avesse mai parlato dei Ciampà, dei Grande Aracri, degli Arena, dei Nicoscia, ha mai avuto remore a parlarne per quello che è a sua conoscenza?

FALBO: Non lo dico io, lo dicono i giornali,non sono a conoscenza.

AVV: ha mai avuto remore a  parlare di costoro?

FALBO: Non ho mai lavorato con certi soggetti, però li conosco di vista

AVV: ho chiesto se ha avuto dei freni a parlare di queste persone davanti alle autorità individuandole come soggetti legati alla ‘ndrangheta per quello che si leggeva effettivamente nei giornali, per le voci correnti, ha mai avuto freni, timori?

FALBO: Mi sembra di no, non ho mai avuto dei contatti…

AVV: lei si ricorda se propose ad esempio nel corso delle varie occasioni in cui incontrò Gianluigi Sarcone se propose anche degli affari in ambito dell’edilizia? Ricorda di un progetto di costruzione di 40 appartamenti in un centro commerciale a La Spezia?

FALBO: Può darsi

AVV: ne ha parlato con Brescia Pasquale?

FALBO: Sì può darsi che ne ho parlato, era una permuta, non avevo i soldi per farlo, mi capitò questo affare e io proposi se volevano farlo. Dopo il terreno non era libero da ipoteca come dicevano, i proprietari prima di vendere dovevano tirare via l’ipoteca. E quindi abbandonai l’affare.

AVV: propose altri affari?

FALBO: Mi sembra di no

AVV: senta, a un certo punto stamane l’avvocato Della Capanna le ha chiesto in ordine ad una scrittura privata dichiarazione di disponibilità a cedere alcune quote societarie con l’impegno di restituzione da parte dei soci su sua semplice richiesta

PM: è solo per la retrocessione

L’avvocato mostra alcuni documenti alla Corte.Falbo legge i documenti consegnati dall’avvocato.
FALBO: Queste dichiarazioni sono per la cessione di quote a Pallone e a Giglio
AVV: sembra una dichiarazione di disponibilità
FALBO: sì sono cessioni di quote
AVV: quando fu fatta questa scrittura privata?
FALBO: Non ricordo, in un periodo della cessione delle quote, non ricordo…
AVV: aveva delle cartelle dove teneva tutta la documentazione?
FALBO: Sì
AVV: lei fece vedere queste dichiarazioni a Gianluigi Sarcone?
FALBO: Si mi sembra di sì

AVV: si ricorda se parlò mai con Gianluigi Sarcone di un fondo delle vittime per l’estorsione?
FALBO: Gli parlai di questa cosa perché feci questo fondo per le vittime di estorsione… ne parlai sì. Queste cose qua Gianluigi mi disse di metterle in atto: “queste cose le puoi esercitare, con un avvocato civilista”. Ma io non volevo le quote, volevo la scissione. Gianluigi mi disse che potevo esercitare questa cosa che c’era sulla carta.
AVV: sempre legalmente, ovviamente
FALBO: Sì potevo andare da un civilista, dargli la carta e fare i decreti… è roba che aveva fatto Mingone….
AVV: tornando a Brescia Pasquale, si ricorda se per caso nel marzo del 2012 lei organizzò un pranzo presso il suo maneggio?
FALBO: No nel maneggio di Brescia, un pranzo… io ho organizzato? Non ho capito
AVV: si ricorda se fu organizzato un pranzo presso il maneggio del Brescia?
FALBO: Nessun pranzo presso il maneggio
AVV: il 10marzo 2012 i suoi fratelli, cognati, amici andarono…
FALBO: Non presso il maneggio di Brescia, avevo una casetta in campagna, a Sorbolo. C’erano i miei fratelli, i fratelli di Sarcone, Brescia con i suoi amici, metà li conosco, metà no.
AVV: c’erano donne e bambini?
FALBO: No.. non ricordo di preciso. Fu un maialino…
AVV: non ho altre domande

 

CONTROESAME dell’avvocato MIRAGLIA

AVV: lei comprende bene che la denuncia all’autorità giudiziaria non va d’accordo con una associazione mafiosa, ha esternato più volte questa volontà di denunciare, ha mai subito pressione per non farla?
FALBO: No, ho fatto in mia autonomia
AVV: grazie nessun’altra domanda

 

CONTROESAME di un avvocato in difesa di BLASCO GAETANO

AVV: lei ha detto che ha una esperienza trentennale in edilizia. Mi sa spiegare se una costruzione con un tetto in legno o in laterizio dove ha un costo maggiore?
FALBO: E’ una questione di contratto
AVV: costa di più una copertura in cemento armato o legno?
FALBO: Dipende dal tipo del legno, dal cemento armato
AVV: è possibile che abbia optato di fare nel progetto in Sorbolo il tetto in cemento invece che in legno per una questione di prezzo?
FALBO: Fu una questione di prezzo… e perché Giglio voleva mandarmi Blasco, perché sapevo che suo fratello era stato ucciso nel mio paese.
AVV: anche per una questione di opportunità?
FALBO: No non c’entra… dipende da tutte le tipologie
AVV: conosceva Blasco solo sotto questo aspetto?
FALBO: Esattamente
AVV: dopo l’ha detto a Blasco?
FALBO: No Blasco non sapeva, l’ho detto a Giglio
AVV: nessun’altra domanda

Libero come Grande Aracri, ucciso a Cutro - 23 marzo 2004

Cutro – Il pentito rivela: fu Totò Dragone a uccidere Blasco - 14 gennaio 2008

Omicidio Blasco: Antonio Ciampà condannato a 10 anni - 17 dicembre 2010

 

AVVOCATO PISANELLO: era al corrente che Bolognino volesse acquistare una villetta a Sorbolo?

FALBO: non ne ero al corrente, lo avevo visto parlare con Cappa o Gerace, non ricorda bene con chi.

 

ALTRE DOMANDE DA PARTE DEL PUBBLICO MINISTERO

PM: suo padre ha parlato con il padre di Pallone, o la mossa che ha fatto per intervenire in modo da poter sanare il contrasto è stato parlare con Sarcone Gianluigi?

FALBO: Mio padre voleva che fosse a cavallo… “tu non hai fatto niente, sapendo che i nostri figli stavano litigando”… mio padre voleva.. ho chiesto di fare la riunione… Non ha parlato col padre

PM: ha mai detto agli altri soci della denuncia, se sì quando?

FALBO: Dopo la prima denuncia non ricordo di averlo detto agli interessati

PM: prima non ricordava la CROTON srl di chi fosse…

FALBO: Era di uno con cui Cappa lavorava insieme, un socio di Cappa

PM: può essere Villirilllo?

FALBO: No era uno di Isola, la società era Croton e mi sembra che lui lavorasse la

PM: Chi attestava lo stato avanzamento lavori?

FALBO: Gerace

PM: Chi lo attestava a Gerace, lo verificava lui o era lei?

FALBO: I miei ragazzi geometri facevano lo stato avanzamenti, lo consegnavano a Gerace che controllava e poi chiamava la banca, arrivava il geometra della banca, controllava lo stato dei lavori e poi dava la delibera, poi c’erano le erogazioni

PM: da questo punto di vista, avviene un controllo fisico non in base alle fatture?

FALBO: No c’era un controllo anche della banca

PM: dell’edificato?

FALBO: Sì

PM: il valore dell’edificato?Se vi era un margine una valutazione…

FALBO: Era quello che praticamente faceva la Sorbolo come stato di avanzamento lo dava … e il geometra doveva controllare, in base ai lavori fatti

PM visto che aveva un buon rapporto con le banche i geometri…

FALBO: Venivano a vedere, ma non è che potessi… Erano lavori reali

PM: ha risposto che non ha conosciuto Villirillo Romolo

FALBO: Mai

PM: in che modo lo conosce indirettamente?

FALBO: La prima e ultima volta che l’ho visto ero a mangiare in un ristorante e c’era un tavolo con dieci persone e c’era anche il cugino di mia cognata, e mi conosceva e lui disse “sei il cugino di Pasquale”… e in quell’episodio c’era anche Villirillo che mangiava con loro.

PM: quando gli furono dati gli assegni da Pallone non sapeva nulla?

FALBO: Di Villirillo? No, sapevo che era stato arrestato giù per usura, ma non sapevo che erano di Villirillo, me lo disse dopo Cappa

Il PM legge l’interrogatorio di Falbo su Villirillo e gli assegni. Dove si evince che Falbo sapeva che Villirillo era del giro. E diede indietro gli assegni.

FALBO: confermo

PM: lei conferma che non ha nessun timore di Sarcone Nicolino?

FALBO: Non ho timore

 

CONTROESAME

AVVOCATO DELLA DIFESA: lei disse che suo padre non parlò col padre di Pallone, lo sa, lo può escludere?

FALBO: Non lo posso escludere

ALTRO AVVOCATO DELLA DIFESA: quando cominciò a parlare con Gianluigi Sarcone, lei che conoscenza aveva da un punto di vista imprenditoriale di Gianluigi Sarcone, per lei chi era?

FALBO: L’ho visto in queste condizioni, se no non mi sarei rivolto a lui per nessun motivo

AVV: quando ha riprodotto questi documenti all’autorità giudiziaria?

FALBO: Non ricordo

CARUSO: se avesse saputo qualcosa di Gianluigi Sarcone non avrebbe fatto ricorso della sua mediazione. Invece di Giglio non sapeva nulla di quello che era?

FALBO: Giglio lo conoscevo come una persona normale, prima,… poi andando avanti…

CARUSO: a noi interessa capire che lei si mette in società con Giglio che poi ha sperimentato quello che ha sperimentato e di cui in quel momento ignorava tutto e lo conosceva come un imprenditore per bene. Non c’erano dicerie?

FALBO: No niente.

CARUSO: eppure aveva avuto dei precedenti…

FALBO: Sapevo, ma sembrava la vittima

CARUSO: era stato comunque in rapporti..

FALBO: Non in rapporti

CARUSO: di Blasco ha detto che solo per aver saputo del fratello non gli ha dato il lavoro, invece Giglio…

FALBO: No lui era uscito come persona lesa, all’epoca non l’avevo saputo, non ho fatto la società con lui, ma con Muto e Muto me lo presentò dicendo che era a posto.

CARUSO: non ha chiesto informazioni?

FALBO: Giù abbiamo il terreno al mare vicino e di lui non si diceva niente, i direttori di Banca andavano da lui, mentre io andavo da loro, era viceversa, non c’era un minimo segnale che facesse capire che era legato con queste persone

CARUSO: va bene probabilmente faremo un confronto con Giglio. Può andare.

Falbo Francesco lascia l’aula.

TERMINA L’ESAME E IL CONTROESAME DI FALBO FRANCESCO

I rapporti fra Elle Due e Giglio srl

Appalto in odore di mafia «Cemento depotenziato» - 25 novembre 2012

La ‘ndrangheta all’aeroporto di Bologna? - 30 gennaio 2015

‘Ndrangheta Emilia, perquisizione ad aeroporto Marconi per appalto sospetto - 30 gennaio 2015

La ‘ndrangheta negli appalti dell’aeroporto: la Finanza al Marconi - 30 gennaio 2015

PM: l’avvocato ha chiesto a Falbo in quale occasione avesse portato a conoscenza l’attività giudiziaria. Ho controllato che durante l’interrogatorio alla procura produsse un sacco di atti. Mi riserbo di controllare per dare una data certa.

 

PM: Il maresciallo D’Agostino verrà sentito giovedì, per giovedì sono citati il maresciallo Costantino, al limite sarà reperibile, ma non ritengo che si riesca. Costantino riempirà tutta l’udienza. Martedì si procederà sentendo la dott.ssa Zaniboni e il maresciallo dei ROS

 

Viene chiamato il teste dott. MUZZIOLI ANTONIO dottore commercialista di Carpi

PM: lei si è mai occupato delle società K1 e GEA?

MUZZIOLI: Sì mi sono occupato della contabilità fino al loro fallimento, della ristrutturazione di alcuni debiti bancari

PM: in particolare se e in che misura si occupò della cessione di quote che avvenne nel 2011

MUZZIOLI: Nella primavera del 2011, a seguito del probabile fallimento del signor Falbo socio di un terzo delle società i soci vennero a sostituire Falbo con Aiello. Io predisposi la cosa. L’atto venne inoltrato alle agenzie delle entrate. C’era una piccola differenza delle quote, si venne a colmare per evitare una minoranza di blocco. Falbo aveva una piccola quota che cedeva al terzo. Potrebbe essere stato il collega Clausi a proporlo, ma non ricordo.

PM: ci fu una telefonata, le confermo. Lei ha conosciuto almeno di nome Grande Aracri Domenico?

MUZZIOLI: Ho saputo a posteriori, ebbi una telefonata con l’avvocato di fiducia, il quale si occupava di una vicenda di un contenzioso presentato da Falbo. Mi passarono un avvocato che seppi essere l’avvocato Domenico Grande Aracri che a lor dire si occupava di sistemare la vicenda nei luoghi dai quali provenivano queste famiglie.

PM: non è vicina alla cessione?

MUZZIOLI: Almeno un anno dopo, non nelle immediatezze

PM: ha usato una espressione efficace “la stavano risolvendo alla calabrese”

MUZZIOLI: Da quanto mi aveva riferito l’avvocato si stavano attivando i famigliari dei soggetti al fine di definirla alla loro maniera, non so cosa intendesse, non è una espressione mia, ma non ricordo le parole testuali

PM: dai Carabinieri è stato sentito il 4 giugno 2015 e disse “la risolviamo alla calabrese”

MUZZIOLI: Per amor di verità non è una espressione che ho sentito, una mia deduzione

CARUSO: lì c’è scritto “alla calabrese”, a chi ha attribuito questa parola nel verbale?

PM: è una domanda che fanno i Calabrese e lei ha risposto “alla calabrese”

MUZZIOLI: Sì l’ho detto

CARUSO: ora ci dice che è stata una sua deduzione e non il frutto di qualcosa detto da qualcuno?

MUZZIOLI: Sì

CARUSO: una deduzione pericolosa se è solo una deduzione, cosa le ha fatto pensare questo, cosa intende per “alla calabrese”?

MUZZIOLI: Nella accezione comune intende in modi spicci, con intercessione di soggetti che sono depositari di un ascendente importante, penso sia un termine acquisito nell’accezione comune.

PM: dalla prima cessione sa se poi c’è stato un ulteriore cambiamento?

MUZZIOLI: Il collega Clausi si occupò di una ulteriore cessione da parte di Aiello a Cappa

PM: i motivi?

MUZZIOLI: Credo fosse conseguente a trattative intercorse in merito alla gestione di Falbo

PM: lei riferì ai Carabinieri “per quanto ricordo in seguito alle pressioni di Cappa perché Falbo doveva uscire dalla società”

MUZZIOLI: Sostanzialmente lo confermo

PM: uscì con una liquidazione?

MUZZIOLI: Non credo perché venivano addebitato a Falbo comportamenti che avevano causato danni, ma è una mia deduzione

PM: lei ha citato Gerace

MUZZIOLI: Lui si occupava della raccolta di documenti che poi mi girava, raccoglieva il materiale contabile e si occupava delle vendite, della gestione tecnica…

PM: Giglio le ha presentato qualche cliente?

MUZZIOLI: Floro Vito non ricordo il nome, che aveva un problema per un ricorso del quale si è occupato poi l’avvocato Grande Aracri, poi ho conosciuto un collaboratore di Giglio di Viadana di cui mi sfugge il nome nel verbale è scritto…

PM: dopo l’arresto di Giglio qualcuno l’ha contattata?

MUZZIOLI: un certo Villirillo che mi pare fosse il genero di Giglio che mi chiese se ero a conoscenza se la madre aveva delle cariche societarie, ebbi circa 6 mesi dopo un incontro con Gerace e Pallone che mi chiesero notizie in merito alla loro società. Gerace si occupava delle scritture, delle carte… un ruolo formale non lo aveva

CARUSO: neanche dipendente?

MUZZIOLI: No… Era ingegnere. Non so se era iscritto all’ordine, ma si presentava come tale

PM: lei ha detto che Villirillo è genero di Giglio…

MUZZIOLI: Vertinelli, scusi! Villirillo l’ho conosciuto ma non c’entra nulla

PM: un lapsus che non c’entra nulla

MUZZIOLI: Villirillo è una persona rispettabilissima che non c’entra nulla. Vertinelli ha detto che era genero di Giglio, un ragazzo giovane

PM: L’avvocato Grande Aracri Domenico sapeva che era legato alla criminalità organizzata?

MUZZIOLI: Assolutamente no anche perché non si era qualificato

PM: quando lei ai Carabinieri alla domanda conosce Grande Aracri Domenico lei risponde, sono al corrente che è il fratello di Nicolino Grande Aracri

MUZZIOLI: L’ho appreso dai giornali

CARUSO: ma prima il nome di Grande Aracri… non sapeva…

MUZZIOLI: Ahimè no, confesso la mia ignoranza

CARUSO: ma lei non ha accertato?

MUZZIOLI: Se dovessi indagare ogni volta che mi viene presentato un collega…

PM: la telefonata era un po’ particolare con il sistema come ha detto prima “alla calabrese”… Nel 2012 seguiva ancora K1 e GEA le risulta che fossero stati presi accordi per una retrocessione a Falbo?

MUZZIOLI: No

PM: in relazione a una riunione indetta il 6 giugno 2012 suppostamente per ratificare le quote a Falbo, non ha memoria?

MUZZIOLI: Non lo ricordo, escluderlo sinceramente… non sono al corrente, non sono mai stato allertato

PM: non ho nessun’altra domanda

 

CONTROESAME della difesa

AVV: Vertinelli si ricorda il nome?

MUZZIOLI: Non ricordo il nome

AVV: potrebbe essere Giuliano

MUZZIOLI: Potrebbe essere

 

AVV:  ha utilizzato il termine “la risolviamo alla calabrese”, io ho controllato perché nel suo racconto da nessuna parte riferisce questa frase, può cercare di fare mente locale dicendoci a che cosa si riferiva?

CARUSO: è un testo dell’interrogatorio contestato al teste

AVV: a un certo punto a pagina 3 di questo interrogatorio la domanda dell’ufficiale dice, nel suo racconto ha utilizzato questa espressione, ma qual è il suo racconto? Volevo capire qualcosa in più

PM: lo attesta il verbalizzante nel fare la domanda

CARUSO: è un verbale sintetico

PM: sì riassuntivo

AVV: non c’è il testo. Ci può dire se era una sua deduzione, l’ha percepita in dialetto, a chi si riferiva?

MUZZIOLI: E’ una mia deduzione, non mi pare che in quella occasione furono riferite espressioni in dialetto. Si riferiva a un insieme di cose

AVV: c’erano stati più colloqui?

MUZZIOLI: Lo ignoro, non con me. Mi passarono al telefono di Gerace, questo avvocato.

AVV: lei fa riferimento ad altre cose, parla della telefonata, però a parte il fatto che questo discorso, questa frase, lo riferisce in alcuni colloqui con Falbo...non fa riferimento a Grande Aracri. Mi era parso nel corso di alcuni colloqui la volontà di non ricorrere per vie normali, anche se parlavano in dialetto stretto. A un certo punto gli viene chiesto a pagina 5 in merito a questa conversazione telefonica che “con questo avvocato poi successivamente, non ricordo di avere mai parlato in merito alla questione della cessione delle società”. Fa riferimento a una conversazione telefonica che ebbe con Grande Aracri in cui parlò della querela presentata da Falbo in cui Grande Aracri le disse che avrebbe appianato le diatribe che è un po’ diverso dal dire la ”risolviamo alla calabrese”

CARUSO: fece riferimento?

MUZZIOLI: Disse che si erano attivate dei canali dalle famiglie del luogo per appianare le cose

CARUSO: e lei la interpretò in quel modo?

MUZZIOLI: Acquisisco l’incarico in febbraio 2011 di occuparmi della contabilità GEA e K1 e di rinegoziare il debito bancario che avevano con le banche. Vi era il timore che il fallimento di Sorbolo costruzioni potesse provocare problematiche. In seguito a questo incontro  ricevetti la proposta di incarico da entrambi, da Falbo e da altri soci.

CARUSO: il suo scopo era quello di prevenire che il fallimento Sorbolo…

MUZZIOLI: potesse a cascate provocare….. poi avevo i rapporti con le banche…

CARUSO: dei rapporti con questi soci cosa sapeva?

MUZZIOLI: Sentivo le reciproche rimostranze e raccoglievo i commenti e gli sfoghi, soprattutto la compagine che avevano nei confronti di Falbo. Successivamente non ho prestato grande attenzione.

CARUSO: le rimostranze di Falbo?

MUZZIOLI: Sono emerse successivamente, lui dice che ci sono questi signori che lo hanno estromesso di fatto

CARUSO: ha avuto un colloquio privato con Falbo

MUZZIOLI: No

CARUSO: si può accomodare, grazie.

 

CARUSO: Ci vediamo giovedì

 

ORE 19.10 termina l’udienza.

Prossima udienza giovedì 19 gennaio.

a cura di: S.N.

RASSEGNA STAMPA

Aemilia, gli imputati attaccano i media e chiedono il processo a porte chiuse - VIDEO

Reggionline - Telereggio - 17 gennaio 2017

La richiesta arriva all’inizio dell’udienza: trasformare il processo Aemilia in un processo a porte chiuse, lasciando i giornalisti fuori dalla porta. A fare da portavoce è Sergio Bolognino. E’ il fratello di Michele, considerato dagli inquirenti uno dei capi dell’organizzazione ‘ndraghetistica emiliana. Ad entrambi è contestata l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Sergio Bolognino parla a nome di tutti gli imputati detenuti. Se la prende con i media, colpevoli a suo dire di raccontare il processo distorcendo i fatti e di sottoporre gli imputati a un ‘linciaggio mediatico’. Cita Telereggio, TG Reggio e la Gazzetta di Reggio, ma anche il sito e la pagina Facebook gestite dall’associazione AgendeRosse, in cui si dà conto di quanto viene detto in aula. Ad alcuni il tono suona minaccioso, ad altri teatrale: ‘Ogni articolo pubblicato – continua il messaggio – è sempre in chiave accusatoria e‘ndranghetista: si fa riferimento alla cosca anche quando nel capo di imputazione non è prevista l’aggravante. Noi e le nostre famiglie siamo additati ogni giorno come colpevoli. C’è gente innocente totalmente e chi è colpevole, ma non per questo fa parte di una cosca’.

Nel messaggio degli imputati si chiede addirittura che vengano lasciate fuori dall’aula anche le scolaresche e le associazioni, perchè – sostegnono – ‘partecipano solo per ascoltare la parte accusatoria e vanno via quando c’è il controesame’. Si fa riferimento a smentite e denunce pendenti nei confronti dei media. Gli imputati quindi si rivolgono alla corte: ‘Non potete tacere rispetto alla distorisione dei fatti’ e chiedono che vengano presi provvedimenti contro i giornalisti. Durante l’udienza i cronisti hanno chiesto di poter avere il documento, ma la richiesta è stata respinta dagli stessi imputati.
Il pubblico ministero della Dda Marco Mescolini durante l’udienza ha replicato di non ritenere che ci siano gli estremi legali per chiudere le porte del processo ai mezzi d’informazione e si è rimesso alla decisione del tribunale’. Il presidente della corte, Francesco Maria Caruso, ha messo la richiesta agli atti e comunicherà la decisione nella prossima udienza.

Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi: “Il diritto di informazione e di cronaca non si discute”
Viviamo in una comunità democratica e in democrazia il diritto di informazione non si discute. Difendiamo, non da oggi, tutti i diritti costituzionalmente riconosciuti, fra i quali, appunto, anche il diritto di cronaca: non si mette a repentaglio, tanto più nel caso di vicende pubblicamente accessibili, quale un processo di mafia a cui possono partecipare i cittadini e di cui la collettività può e deve essere informata.
Una informazione obiettiva, puntuale e corretta va a tutela di tutti, imputati inclusi.
Nei prossimi giorni saremo impegnati al fianco di Cgil, Libera associazione contro le mafie, consorzio Cna Fita, Caracò e comitato “Io Lotto” nel “Viaggio Legale”, che si impegna nel non disperdere proprio l’eredità morale e di impegno civile e professionale di un giovane giornalista, Giancarlo Siani, barbaramente trucidato dalla camorra.
Il lavoro dell’antimafia sociale, le associazioni che lo rappresentano e l’impegno culturale nelle scuole, cui il Comune di Reggio Emilia contribuisce, sono parte attiva di un quadro complessivo, tasselli importanti di una città che si sta opponendo alle infiltrazioni dei clan, a cominciare anche dalle costituzioni di parte civile che unitamente, come enti locali, abbiamo presentato in avvio di Aemilia.

Il Movimento 5 Stelle chiede la diretta on line del processo

Sulla questione interviene anche il Movimento 5 Stelle, in particolare in una nota congiunta Luigi Gaetti, senatore e vice presidente della Commissione antimafia, Giulia Sarti, capogruppo in Commissione antimafia e Maria Edera Spadoni, parlamentare di Reggio. ‘Leggiamo attoniti le richieste degli imputati di Aemilia che vorrebbero un processo a porte chiuse senza giornalisti, scolaresche e nessuna diffusione sui social. Alla loro arroganza rispondiamo con un ‘NO’ grande come una casa e rilanciamo la richiesta della diretta online di tutte le sedute. Informeremo inoltre il Ministro dell’Interno affinché sia garantita la massima protezione a tutti i giornalisti e blogger che si occupano di questo importantissimo processo’.

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Muzzzioli
RS 17 gennio 2017
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