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inizio

giovedì 16 giugno 2016

rito ordinario - primo grado

udienza nr. 15

AEmilia

RACCONTO DELL'UDIENZA

Esame del maresciallo Marcello Cotza

Controesame del maresciallo Cotza

Esame del luogotenente Santini

Esame del brigadiere Veluti

Esame del maresciallo Dubrovich

In aula.

Oggi continuerà la deposizione del Maresciallo Marcello Cotza.

Poi si procederà con un Ufficiale dei RIS per la perizia sulle armi di Iaquinta.

Ed ancora il Luogotenente Santini, il Brigadiere Veluti e il Maresciallo Dubrovich.

Riprende la deposizione del Maresciallo Cotza.

Crivaro, nell’ambito della vicenda dell’estensione nei confronti di Maffioletti, aveva il ruolo di procacciamento di fideiussioni. Crivaro Antonio viene presentato alla Tattini, come persona di fiducia, da Gualtieri Antonio.

Mescolini: Le chiedo di indicarci gli elementi rintracciati in relazione a Iaquinta Giuseppe.

mar. Cotza: Iaquinta Giuseppe è un imprenditore edile, padre del noto calciatore Vincenzo. Personaggio con ingenti disponibilità economiche. Al matrimonio di Grande Aracri Elisabetta lui è presente. Abbiamo parlato di lui anche in relazione all’affare Blindo. Iaquinta Giuseppe viene intercettato dal 20 marzo 2012 al maggio 2012. Le captazione che noi otteniamo su di lui sono relative a conversazioni captate su Paolini Alfonso e Sarcone Nicolino. Vi era una frequentazione costante con questi soggetti. Posso citare una serie di avvenimenti ai quali Iaquinta Giuseppe partecipa. Eventi di natura conviviale. Il 15 luglio 2011 presso Antichi Sapori, Iaquinta partecipa a un incontro con Paolini, Villirillo e Battaglia. Il 18 luglio 2011 si organizza una cena dove partecipano Paolini, Mesiano Domenico e Lamanna Pierluigi (esponenti delle forze dell’ordine) e Iaquinta Giuseppe. Il primo arresto di Villirillo è datato nel luglio 2011. Troviamo una intercettazione tra Paolini e Iaquinta. Paolini non contatta solo Iaquinta, ma anche altri. Conversazione tra Paolini e Iaquinta, intercettata. Paolini lo informa dell’arresto di Romolo Villirillo. C’è anche un incontro con l’ispettore Strada Francesco. Il 26 ottobre 2011, al ritorno dell’ispettore Strada a Reggio Emilia, si organizza un incontro conviviale a cui partecipa Iaquinta. In relazione a questo incontro abbiamo riscontrato, dall’analisi dei supporti informativi del signor Iaquinta, trovati durante la perquisizione del 2 febbraio 2015 nei confronti di Giuseppe Iaquinta, immagini relative a questo incontro.

Incontro a cui partecipano Iaquinta, Paolini, Muto Antonio, classe 55, e l’ispettore Strada. Si mostrano in aula foto in cui sono presenti Muto Antonio, classe 55, e Paolini Alfonso. Nel telefono di Iaquinta troviamo foto del signor Iaquinta con un lingotto in oro emesso da una banca svizzera, dal peso di un kg, la qualità dell’oro è 999,9.

Capiamo che Iaquinta ha contatti con Alberico Giulio, soggetto che operava in Svizzera nell’ambito di operazioni di natura finanziaria e immobiliari ad alto livello. Captiamo infatti delle conversazioni tra i due.

Il 13 ottobre 2011 Paolini organizza una cena a cui partecipano Sarcone Nicolino, Diletto Alfonso e Brescia Pasquale. Lo capiamo dalle intercettazioni. Tra le varie conversazioni di Paolini che invita gente a questa cena, vi è una conversazione con Iaquinta. Non posso affermare che Iaquinta abbia partecipato a questa cena. Paolini dice che si trova nell’ufficio di Sarcone con Muto Antonio. Intercettazione tra Paolini e Iaquinta. Scherzando, Paolini dice che Iaquinta non vuole andare a cena con loro perché ha paura. Il 20 novembre 2011, altra conversazione tra Iaquinta e Paolini che parlano di un bracciale di un valore di 20.000 euro che interessa a Iaquinta. Paolini riferisce a Iaquinta “chi può comprarlo, se non tu”. E Iaquinta risponde “tu sempre alla ndrangheta pensi”.

Il 19 gennaio 2012, conversazione tra Paolini e Muto. Argomento della conversazione è relativo all’organizzazione di un incontro che Paolini vuole organizzare al centro commerciale Le Vele. Paolini cerca più volte di contattare Sarcone Nicolino che però non risponde. Vi è una frase in sottofondo. si sente Iaquinta che dice “che scrivo?” e Paolini “mandagli un messaggio, digli che ha finito, lui non c’entra niente più”.

Il 22 marzo 2012, conversazione tra Iaquinta e il Brigadiere Spena Edoardo. Iaquinta dice dal brigadiere di comportarsi bene, lui gli risponde che l’unico suo pensiero è arrestare mano di gomma (Nicolino Grande Aracri). Iaquinta dice che è un bravo ragazzo, anche se lo arrestano sempre.

28 giugno 2011. Paolini contatta Lamanna Francesco che è a Cutro. Riferendo che Iaquinta ha avuto problemi con un soggetto, Gentile Giuseppe. Paolini parla anche con Villirillo Romolo, anche lui a Cutro, e gli detta il numero di telefono di Iaquinta. Paolini poi richiama Villirillo chiedendogli se ha parlato con Iaquinta. In una seguente chiamata i due discutono se sia stato Gentile Giuseppe ad essersi appropriato degli ombrelloni di Giuseppe Iaquinta. Paolini dice che Iaquinta è in spiaggia con il figlio. Villirillo dice che sta aspettando un'altra persona. Alle 17.20 Villirillo chiama Paolini e dice che ha incontrato Iaquinta con il figlio. La situazione relativa al furto degli ombrelloni sembra risolversi grazie all'intervento di Villirillo.

Nel gennaio 2015 siamo andati a Reggiolo presso l’abitazione di Iaquinta Giuseppe. Nella circostanza, avendo riscontrato che nell’abitazione non c’era nessuno, Iaquinta era già stato arrestato. Abbiamo chiamato il figlio, Vincenzo, comunicando che doveva recarsi a Reggiolo in quanto avevamo importanti comunicazioni. Vincenzo chiama la madre che ci ha raggiunti a Reggiolo. Dopo aver notificato il decreto di perquisizione, abbiamo iniziato l’operazione. In quella circostanza, già nella stanza dell’ingresso e soggiorno, apriamo un cassetto trovando una scatola di cartucce calibro 12. In un altro cassetto troviamo un mazzo di chiavi di cassaforte, chiediamo alla moglie di che cassaforte si trattasse. La moglie ci dice che c’è una a cassaforte in camera da letto, e un’altra che si trovava in corridoio. All’interno di una casetta in camera da letto, troviamo altre cartucce. Torniamo un biglietto da visita di un’impresa con su scritto un numero di telefono.

Continuiamo la perquisizione nelle camere dei figli e in altre stanze. Abbiamo effettuato la perquisizione nel sottoscala che conduceva al garage e alla tavernetta. Apriamo la cassaforte nel sottoscala troviamo una busta con armi.

Nel 2012, il 5 luglio, viene emessa una ordinanza con la quale la Prefettura di Reggio Emilia impone a Iaquinta Giuseppe di consegnare o vendere le sue armi.

Facciamo un perquisizione anche negli uffici dell’azienda di Iaquinta. Abbiamo sequestrato tutti i dispositivi di natura informatica. Troviamo inoltre otto fogli relativi alle istanze di revoca dell’azienda dalla white list.

Crivaro Antonio, titolare di una società. Non è stato oggetto di intercettazioni, ma lo ascoltiamo intercettando altri personaggi. Lui svolge il ruolo di procacciatore di fideiussioni nei confronti di alcuni soggetti. Fin dai primi momenti di captazione, riscontriamo contatti tra Villirillo Romolo e Crivaro Antonio in relazione proprio alle fideiussioni. Ad esempio, nella vicenda Maffioletti, una delle fideiussioni richiesta è stata portata a termine. Riscontriamo che ci sono contatti anche con Vetere Pierino. Crivaro, in altre conversazioni con Villirillo, chiede che tipo di fideiussioni gli servano.

Termina l'esame del teste, il Maresciallo Marcello Cotza. Si dovrebbe procedere con il controesame, ma l'avvocato Taormina, difensore di Giuseppe Iaquinta, essendo impegnato in un altro processo non rinviabile a Roma, aveva chiesto di fare il controesame nella prossima udienza. Caruso propone di procedere con il controesame da parte degli avvocati presenti. E procedere con il controesame da parte dell'avvocato Taormina, nella prossima udienza. Si sospende l'udienza per dieci minuti, per capire cosa fare.

La richiesta dell'avvocato Taormina è accolta. Procederà con il controesame la prossima udienza. Adesso, invece, saranno gli avvocati presenti in aula a fare il controesame del teste, il Maresciallo Marcello Cotza.

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO MARCELLO COTZA, DA PARTE DELL’AVVOCATO DI ALFONSO PAOLINI

avv.: Rapporto di parentela tra Paolini e Villirillo?
mar. Cotza: Che io sappia no. Metteva al corrente il suo ufficio delle sue indagini?
mar. Cotza: Noi eravamo una squadra. Facevamo dei briefing e ci aggiornavamo sulle circostanze scoperte. Noi eravamo quattro persone effettive e cinque persone aggregate. In tutte le circostanze vi erano delle priorità. È chiaro che alcune vicende sono state costruite a posteriori. Avevamo più di cento telefoni intercettati.
avv.: Dalle intercettazioni risulta che Paolini avesse un’abitazione a Porto Kaleo (villaggio turistico)? mar. Cotza:Si evince nel 2012 che Paolini doveva pagare le spese di condominio per un’abitazione a Porto Kaleo.
avv.: Sa se altri imputati avessero abitazioni a Porto Kaleo?
mar. Cotza: Iaquinta Vincenzo e Giuseppe, Grande Aracri Domenico
avv.: Nelle indagini, apprendo oggi, che in alcune attività di osservazione nel matrimonio della figlia di Grande Aracri, avevate una interazione con i carabinieri di Crotone. È così?
mar. Cotza: Io personalmente no. Il mio ufficio aveva contatti con colleghi di Crotone. In quale circostanza vi siete appoggiati ai carabinieri di Crotone?
mar. Cotza: Io personalmente non ho preso contatti con i colleghi di Crotone. Nel periodo delle indagini che va dal 16 luglio 2011 al 28 febbraio 2012 sono stato in missione in Afghanistan.
avv.: Quando apprendete della telefonata tra Iaquinta e paolini della vicenda del furto degli ombrelloni, emerge la figura di Giuseppe Gentile. Avete avuto l’esigenza di chiedere ai colleghi di Crotone per capire chi fosse Giuseppe Gentile?
mar. Cotza: No.
avv.: Lei connota di elevato spessore investigativo questa vicenda dello ombrelloni, perché si percepisce la pericolosità di Paolini date le sue interazioni con determinati personaggi. Però poi non riscontrate l’oggetto della conversazione telefonica. Come fate a capire che sia una vicenda “pericolosa”?
mar. Cotza: E’ importante perché per una problematica banale, ovvero il furto di due ombrelloni.
avv.: Avete fatto indagini sul furto?
mar. Cotza: Iaquinta non ha sporto denuncia dunque non avevamo elementi per procedere.
avv.: Quindi non sa dirmi se sia un furto?
mar. Cotza: Dalle telefonate sembra che questa situazione sia tornata alla normalità grazie a Villirillo
avv.: Che sia tornata alla normalità lo apprendete dalle telefonate o perché emergono di nuovo effettivamente questi ombrelloni? Avete VERIFICATO?
mar. Cotza: Non abbiamo verificato la presenza degli ombrelloni. Ma abbiamo seguito le telefonate in cui Villirillo dice di aver risolto la questione.
avv.: Avete acquisito scontrini in merito all’acquisto degli ombrelloni?
mar. Cotza: No.
avv.: Matrimonio della figlia di Nicolino f Grande Aracri. Lei parla di una intensa attività telefonica di Paolini per arrivare a congratularsi con Nicolino Grande Aracri. L’unico dato che io rinvengo da questa sequenza è che Paolini non aveva il numero di Grande Aracri. E’ così?
mar. Cotza: Non abbiamo mai intercettato Nicolino Grande Aracri. Quindi non sappiamo se lui avesse o meno il suo numero.

 

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO COTZA, DA PARTE DELL'AVVOCATO DI CRIVARO ANTONIO

avv.: Sapete quando iniziano i rapporti tra Crivaro e Gualtieri?
mar. Cotza: Gualtieri fa intervenire Crivaro in una riunione il 30 agosto 2011.
avv.: Rapporti tra Gualtieri e Tattini quando iniziano?
mar. Cotza: La Tattini si affaccia nella nostra attività il 9 giugno 2011 quando Villirillo, Battaglia e Gualtieri si recano da lei per fare un incontro. Il rapporto di collaborazione tra Gualtieri e Tattini inizia una ventina di giorni dopo.
avv.: Tattini Roberta è stata sottoposta a intercettazioni telefoniche o ambientali?
mar. Cotza: Si, a entrambe.
avv.: Anche Gualtieri?
mar. Cotza: Si.
avv.: Lei ha detto che Crivaro non sarebbe mai stato sottoposto a intercettazioni. Perché?
mar. Cotza: E’ stata una nostra scelta investigativa dovuta al fatto che lo sforzo investigativo per il numero degli operatori è stato immane, dunque si è scelto di andare a monitorare personaggi di spessore superiore o comunque situazioni che in quel momento erano più rilevanti.
avv.: Dunque Crivaro Antonio non aveva un ruolo di spessore?
mar. Cotza: Crivaro si è messo a disposizione di personaggi che erano di spessore, come Villirillo e Gualtieri.
avv.: Crivaro sottoposto a misura cautelare. Sa come si sia conclusa la sua vicenda cautelare? Caruso: domanda inutile.
avv.: Comunque la misura è stata annullata. Lei ha fatto riferimento a una conversazione telefonica in cui Crivaro parla con Gualtieri mentre si trova a Cutro e chiede a Gualtieri di parlare con Nicolino Grande Aracri. Avete accertato se il contatto tra Crivaro e Grande Aracri vi sia stato?
mar. Cotza: No.
avv.: In questa telefonata io leggo che Gualtieri dice a Crivaro “vabbè cugì se hai bisogno non c’è problema”. Ha attribuito un significato a questa espressione?
mar. Cotza: Non è stata individuata la motivazione di questa richiesta nei confronti di Gualtieri per incontrare Grande Aracri.
avv.: Quindi si può dire che Crivaro non conoscesse Grande Aracri?
mar. Cotza: Questo non so dirglielo.
avv.: Da dove abita al famiglia di origine di Crivaro o se sia proprietaria di un terreno a Cutro?
mar. Cotza: No
avv.: Non sa se Grande Aracri Nicolino sia proprietario di un terreno a Cutro?
mar. Cotza: No
avv.: Non ha accertato se questi terreni fossero confinanti?
mar. Cotza: No
avv.: Ha parlato di fideiussioni. Non ho capito il meccanismo di acquisizioni di queste fideiussioni e il ruolo di Crivaro. Cosa si intende per una fideiussione bancaria?
mar. Cotza: La fideiussione è una garanzia che una terza persona fa a favore di una banca affinché la banca dia un prestito. Non conosco benissimo il sistema e il codice bancario.
avv.: Nella vostra indagine avete acquisito documentazioni che comprovano la presenza di queste fideiussioni?
mar. Cotza: No, abbiamo ricostruito la vicenda dalle intercettazioni
avv.: Lei mi sa dire quante persone abbiano partecipato al matrimonio della figlia di Grande Aracri?
mar. Cotza: No, mi rifaccio all’attività di osservazione dei colleghi di Crotone.
avv.: Ha esaminato quell’annotazione?
mar. Cotza: Si
avv.: E in questa annotazione si sarà elencato il numero di persone presenti. Le risulta che abbiano partecipato solo soggetti legati all’associazione criminale o anche persone che voi individuate totalmente estranee?
mar. Cotza: Non saprei.
avv.: Lei parla di un incontro del 6 novembre 2011. Era presente Rodella Alessandro?
mar. Cotza: Si
avv.: Avete fatto accertamenti su di lui?
mar. Cotza: No
avv.: Lo definite un consulente finanziario?
mar. Cotza: Si
avv.: E’ indagato?
mar. Cotza: Che io sappia no
avv.: Quando i rapporti tra Gualtieri e Crivaro si interrompono, continuano invece tra
mar. Cotza: Rodella e Gualtieri?
mar. Cotza: Che io sappia no
avv.: Lei dice che a un certo punto Crivaro sarebbe andato a Cutro. Avete accertato se questa trasferta ci sia stata? Telefonata in cui Gualtieri chiama Crivaro. Lei non ha detto con certezza che Crivaro sia andato a Cutro? Non avete accertato questa circostanza?
mar. Cotza: Io non ho detto che Crivaro sia andato a Cutro. Ma che Gualtieri abbia minacciato Crivaro di portarlo a Cutro.
avv.: Parliamo della fine dei rapporti tra Crivaro e Gualtieri. Leggo nell’informativa che Gualtieri avrebbe chiamato la Tattini dicendole, riferendosi a Crivaro, “dice che questa sera mi vuole incontrare per parlare”. Leggo inoltre che Gualtieri avrebbe riferito alla Tattini falsamente questa circostanza. Cosa significa FALSAMENTE?
mar. Cotza: Falsamente era relativo all’appuntamento. Gualtieri sapendo che Crivaro sarebbe ipoteticamente andato a Cutro, inoltra un sms a Crivaro chiedendogli se si trova a Cutro. Poi Gualtieri contatta la Tattini.
avv.: Quindi vuol dire che questo messaggio a cui Gualtieri fa riferimento, in realtà non esiste?
mar. Cotza: Gualtieri sa che Crivaro sarebbe andato giù. Gualtieri manda un sms a Crivaro chiedendogli se fosse giù. Quindi non è Crivaro a chiedere appuntamento. Ma è Gualtieri che cerca Crivaro.

 

ALCUNI STRALCI DEL CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO MARCELLO COTZA, DA PARTE DEL DIFENSORE DI PASQUALE BRESCIA E ALTRI, AVVOCATO COMBERIATI

avv.: Lei dice sembrerebbe che Grande Aracri Nicolino avrebbe delegato Gualtieri. Riscontri?
mar. Cotza: Il progetto che prevedeva la costruzione di eolico e fotovoltaico viene riproposto anche a Maffioletti con una collaborazione che viene indirizzata su una richiesta di preventivi sul fotovoltaico. Ci sono le captazioni ambientali nella macchina di Gualtieri, nel dicembre 2011, quando fa scendere Nicolis Moreno e lo mette in contatto con Grande Aracri.
avv.: Riscontri oggettivi di un coinvolgimento di Nicolino Grande Aracri, dunque in relazione alla visita di Gualtieri a casa di Grande Aracri?
mar. Cotza: Non ho a disposizione questo materiale.
avv.: Ci sono conversazioni nello specifico?
mar. Cotza: Le conversazioni sono quelle che ho già esposto.
avv.: Il 5 luglio 2011 Gualtieri chi chiama?
mar. Cotza: Aiello Salvatore, imprenditore edile
avv.: Lo avete attenzionato dopo quella CENA?
mar. Cotza: No
avv.: Poi?
mar. Cotza: Poi ho citato Brescia. Mentre altri soggetti che partecipano alla cena, come Paolini e Iaquinta e Migale Salvatore.
avv.: Avete attenzionato Migale Salvatore?
mar. Cotza: No
avv.: Avete riscontrato se Brescia fosse Presente?
mar. Cotza: C’è una conversazione tra Paolini e Brescia, dove Brescia dice a Paolini che era in un altro posto ma li avrebbe raggiunti.
avv.: Avete accertato che li abbia raggiunti?
mar. Cotza: Non c’era il servizio di OCP
avv.: Perché?
mar. Cotza: Non sono in grado di riferire
avv.: Quando raggiunge il ristorante, il signor Brescia?
mar. Cotza: Attestiamo la sua presenza in seguito a una telefonata con Villirillo.
avv.: Parla di una conversazione tra Brescia e Gualtieri. Chi chiama chi?
mar. Cotza: Gualtieri chiama Brescia
avv.: Si è fatto riferimento a qualche associazione di imprenditori?
mar. Cotza: Alla costituzione di una cooperativa.
avv.: Era a conoscenza di un rapporto pregresso di Brescia a Gualtieri? Ha mai sentito parlare di AIER?
mar. Cotza: Si
avv.: Rapporto tra Gualtieri e altri soggetti? Ad esempio con Rizzo Antonio?
mar. Cotza: No
avv.: Lui era presente?
mar. Cotza: No
avv.: Brescia si evince che sia un costruttore. Avete svolto indagini sul Gruppo Brescia? Sui suoi lavori?
mar. Cotza: No. Io mi sono occupato più che altro di altri personaggi.
avv.: Fa riferimento ad alcuni matrimoni. Il criterio con cui intercettate i soggetti quale è? Mescolini: mi oppongo
avv.: Brescia quando è stato bersaglio di intercettazione?
mar. Cotza: Intercettato dal 29 marzo 2012 al 17 maggio 2012 Passiamo ai matrimoni, quello della figlia di Grande Aracri e del signor Nicolino Sarcone. Rispetto al matrimonio della figlia di Grande Aracri, era presente Brescia PASQUALE?
mar. Cotza: No, era invitato a un’altra cerimonia
avv.: Avete riscontro che fosse stato invitato?
mar. Cotza: No.
avv.: Lei ha riferito di alcune cene che si sono svolte a casa del signor Iaquinta, sbaglio?
mar. Cotza: Ho parlato di un pranzo a Porto Kaleo.
avv.: Era presente Brescia?
mar. Cotza: No
avv.: Ha parlato di un pranzo non in estate, a casa di Iaquinta?
mar. Cotza: Non ricordo di aver parlato di un pranzo a casa di Iaquinta in Emilia Romagna.

 

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO MARCELLO COTZA, DA PARTE DELL’AVVOCATO PISANELLO, DIFENSORE DI BOLOGNINO MICHELE

avv.: Ha parlato dell’affare Blindo. Mi ricorda il periodo?
mar. Cotza: Dal 25 maggio 2011 fino al 20 giugno 2011.
avv.: Lei ha detto che per occuparsi di questo affare, Gualtieri ha dovuto chiedere a Nicolino Grande Aracri. Giusto?
mar. Cotza: Gualtieri si reca al policlinico gemelli di Roma a fargli visita.
avv.: Lei presuppone che li Grande Aracri avrebbe detto “fatelo”?
mar. Cotza: Ho citato una conversazione in cui Villirillo e Gualtieri parlano di questo.
avv.: Lei ritiene che l’affare Blindo non sia della cosca, ma solo di Gualtieri, Grande Aracri, Villirillo?
mar. Cotza: No anche altre persone, come Battaglia Pasquale. Operazione che quelli del nord effettuano e rendono partecipe anche Nicolino Grande Aracri.
avv.: In merito all’entusiasmo di Gualtieri in merito alla cooperativa che si voleva creare, lei parlava di 150 milioni di euro che si poteva guadagnare. Le risulta che siano stati chiesti pareri a Sarcone, Diletto, Bolognino?
mar. Cotza: Non mi risulta.
avv.: Quali utili ha gestito Gualtieri con gli altri della cosca?
mar. Cotza: Non abbiamo fatto accertamenti patrimoniali e non so dirle dove questi soldi siano andati, soprattutto quelli del recupero crediti.
avv.: Non c’erano soldi da dividere?
mar. Cotza: Gualtieri ha esporto oltre 100.000 euro.
avv.: Avete riscontri che sia nella fase di programmazione che esecuzione del recupero crediti ci sia il coinvolgimento dei capi promotori della cosca?
mar. Cotza: Gualtieri ha un rapporto con Lamanna a cui fa riferimento. Il rapporto on Nicolino Sarcone e altri soggetti sono occasionali.

 

  • Pausa pranzo. Si torna in aula tra circa un'ora.
     

15.30: Riprende l'udienza.
 

Esame del luogotenente Santini

Entra in aula il luogotenente Santini, che parlerà del momento dell'arresto di Iaquinta Giuseppe.

Breve deposizione del luogotenente Santini sulla prima perquisizione a casa di Giuseppe Iaquinta nel momento del suo arresto. Quando siamo arrivati c’era Iaquinta con la moglie. Non gli abbiamo detto subito dell’arresto perché la moglie doveva andare a fare delle visite e abbiamo proceduto innanzitutto con la perquisizione. Cassaforte in camera da letto. Durante la perquisizione Iaquinta mi ha consegnato un porto di armi inerenti ad un fucile. Ho chiesto dove avesse l’arma ma mi ha detto che non ce l’aveva perché glielo avevano revocato. Non avendo partecipato alle indagini, chiamai il comandante di Fiorenzuola chiedendogli se dovessi procedere con il sequestro di questo porto d’armi e mi disse di si. Andiamo nel garage e troviamo un’altra cassaforte nascosta dietro alcuni mobili. Avevo chiesto se avesse altre cassaforti ma mi aveva detto di no. E lui mi ha detto che quella non la usavano.
 

Entra in aula l’ufficiale Matteo Donghi che parlerà delle armi di Giuseppe Iaquinta.

Dato che l'ufficiale Donghi ha scritto una relazione in merito alle armi di Vincenzo e Giuseppe Iaquinta, il Presidente Caruso propone alle parti di procedere con la lettura delle conclusioni.

Il Pubblico Ministero Marco Mescolini chiede l'acquisizione della relazione.
 

Esame del brigadiere Veluti

Entra in aula il Brigadiere Veluti.
Argomento in aula, ancora una volta, il porto d’armi di Iaquinta Giuseppe e Vincenzo. Mi sono occupato dell’analisi della documentazione relativa al percorso amministrativo in merito al rilascio del porto d’armi di Iaquinta Giuseppe e Iaquinta Vincenzo. Ho edificato questa relazione ponendola in linea temporale per ciascuna delle due persone, costruendo il percorso dal rilascio alla scadenza del titolo per Vincenzo, e al diniego del rinnovo per Giuseppe.

In merito a Giuseppe Iaquinta: porto d’armi per difesa personale viene rilasciato a Iaquinta Giuseppe nel 2005 e viene rinnovato fino al dicembre 2011. La successiva richiesta di rinnovo, nel 2011, ha portato al diniego del rinnovo della licenza di porto d’armi. Oltre al rifiuto del rinnovo, per Giuseppe Iaquinta arriva anche il divieto di detenzione di armi.

Tutto ciò di cui sta parlando Veluti è contenuto all'interno di una relazione, che verrà successivamente acquisita.

Vincenzo Iaquinta ottiene il porto d’armi nel 2005 e lo rinnova per sette anni fino al 2012. I motivi per cui viene richiesto il porto d’armi : “sono un calciatore professionista, mi reco in varie città per le partite e rientro in tarda serata. Sono esposto a rischi e più volte sottoposto a minacce da parte di fanatici e maleintenzionati”.

"Allora i calciatori dovrebbero essere tutti armati, stando a quanto dichiarato da Vincenzo Iaquinta". Il Presidente Caruso

Termina la deposizione del brigadiere Cristiano Veluti. Cinque minuti di sospensione e si procederà con la deposizione del Maresciallo Dubrovich.
 

Esame del maresciallo Dubrovich Marco

Entra in aula il Maresciallo Dubrovich Marco che parlerà della vicenda inerente al fallimento Rizzi

FALLIMENTO DELLA RIZZI COSTRUZIONI SRL Doveva essere la più importante operazione finanziaria trattata da Gualtieri. Periodo che va dal dicembre 2011 al maggio 2012, sei mesi di trattative. L’affare non va in porto per inadeguatezza di Gualtieri. Fallimento della Rizzi Costruzioni srl gestito dal tribunale fallimentare di Verona, questi beni comprendono beni immobili e le aree limitrofe. Molti cantieri, area estesa, un residence. Parlando di cifre, il complesso di questi beni del fallimento ha un valore commerciale di circa 100 milioni di euro. Gualtieri si appoggia a tecnici finanziari. L’operazione finanziaria parte quindi da lui e viene trattata da 3 entità. I soggetti che fanno queste trattative, si può parlare di famiglie. La famiglia emiliana di Gualtieri e Lamanna che si appoggia all’industriale Nicolis Moreno che ha agganci con i politici del luogo. La famiglia due che fa capo a Galasso Antonino. E poi dovrebbe esserci una terza entità che doveva essere trovata in itinere. Il primo marzo assistiamo a Bologna ad una riunione con l’intervento Grande Aracri Nicolino che entrerà con il sodalizio cutrese nelle trattative cercando di collaborare. La Tattini subentra nella vicenda per ottenere la documentazione e si fa affiancare da alcuni collaboratori. Gli attori della vicenda sono diversi, le riunioni tra la famiglia veronese e la famiglia emiliana sono molteplici. Quando entra in gioco il sodalizio cutrese, constatiamo che le comunicazioni di base tra il nord e il sud, l’Emilia e Cutro , avvengono tramite le persone. Alcuni emissari si spostano. Emergono problematiche diverse, Gualtieri appare inadeguato forse anche per la sua preparazione. Con l’avvento di Nicolino Grande Aracri, salgono al nord il fratello Domenico Grande Aracri, avvocato, e lo stesso Nicolino e andranno a trattare direttamente tramite la dottoressa Tattini con la famiglia Galasso. Conferma che con l’intervento di Nicolino Grande Aracri la trattativa viene gestita con la famiglia veronese dei Galasso. Emerge un ambientale in cui la Tattini riconosce in Gualtieri la terza famiglia. Quindi, la prima famiglia è quella cutrese, la seconda è quella veronese, la terza è riconoscibile in Gualtieri, che poi verrà esautorato. Gualtieri tiene a fare bella figura con la famiglia cutrese. Iniziano a comparire gli emissari inviati da Cutro che bypassano Gualtieri e acquistano informazioni dalla Tattini e interagiscono con la famiglia veronese. Gualtieri viene poi accusato dalla famiglia cutrese di aver rubato somme di denaro derivanti da altri affari. Siamo tra aprile e maggio e si decide che Lamanna debba chiedere informazioni su ciò che sta accadendo. Quindi questa mancanza di rispetto, come dice Gualtieri, sono situazioni che portano all'uscita di Gualtieri dall’affare

Il tutto si attiva con una telefonata tra Gualtieri e Nicolis Moreno che parlano di questa operazione. Gualtieri contatta Muto Salvatore, stretto collaboratore di Lamanna Francesco. Muto avvisa Lamanna che sta arrivando “il cugino”. Pediniamo Gualtieri e abbiamo la conferma che il cugino di cui parlano sia proprio Gualtieri. Si incontrano a Cremona e mentre sono insieme Gualtieri chiama Larosa Rocco, e fissa un appuntamento a cui dovrà esserci il cugino di Gualtieri, per il 4 dicembre 2011, e anche Galasso Antonino. Arriviamo al 3 dicembre, l’appuntamento era fissato per il 4, ma il 3 dicembre captiamo una conversazione tra Floro Vito Antonio e il suocero, Lamanna Francesco. Floro Vito dice a Lamanna che lo ha chiamato il cugino, Gualtieri, che ha chiesto di poter andare nel pomeriggio e non domani. Lamanna acconsente. Essendo in corso il servizio di OCP, vediamo Gualtieri che arriva a Cremona in una trattoria dove notiamo che erano già arrivati altri soggetti, tra cui Lamanna Francesco.

Vengono mostrate in aula le foto dell'incontro.

I soggetti si salutano, Gualtieri e Lamanna si allontanano. Mentre sono insieme, Gualtieri telefona a Larosa Rocco spostando l’incontro previsto per il giorno dopo. I due si recano a Sona di Verona. Si incontrano nel parcheggio di un’azienda, con altri personaggi tra cui Galasso Antonino. Quel giorno si ritiene si sia svolto un summit tra le due famiglie interessate all’affare. Vediamo che in quella riunione sono stati presi accordi preliminari per entrare nell’acquisizione di beni del fallimento della Rizzi Costruzioni. Lamanna Francesco, avendo carisma, accompagna Gualtieri per confrontarsi con Galasso. Ognuno dei due gruppi cerca di reperire un finanziatore, ecco la terza testa. Cercano anche eventuali compratori delle aree e dei beni ricavati dal fallimento della Rizzi Costruzioni. Ci sono già delle trattative, a quanto emerge, gestite dalla famiglia Galasso. Loro vogliono dunque appropriarsi dei beni ricavati dal fallimento della Rizzi. Cercano quindi denaro per compare questi beni e compratori a cui rivenderli.

Nicolis Moreno va a Cutro e sarà accompagnato, da Gualtieri, a fare visita a Nicolino Grande Aracri. Nicolis Moreno vuole partecipare a queste trattative e a questo affare. Gualtieri lo va a prendere all’aeroporto di Lamezia Terme e viene intercettata una conversazione tra i due. Gualtieri dice che la famiglia Galasso è sottomessa alla famiglia cutrese e deve rendere conto alla consorteria cutrese. Gualtieri dice: ”sai come li consideriamo noi (la famiglia Galasso)? Come il due di briscola. Sono sotto le nostre palle. Siamo a capotavola di questa gente”.

Nicolis Moreno ha contatti politici perché in questa vicenda è anche coinvolto il comune di Verona, in quanto si tratta di aree difficili da gestire (le aree in cui sono presenti i beni del fallimento della Rizzi). Il comune di Verona ha già sollecitato la bonifica ambientale di chi acquisirà i beni del fallimento Rizzi. Il comune è interessato anche perché si prevedeva la costruzione di impianti sportivi, impianti commerciali e appartamenti.

Gualtieri torna da Cutro e attiva la consulente finanziaria, Tattini Roberta. Il 10 gennaio 2012 Tattini e Gualtieri vanno al casello di Verona Nord e si incontrano con Nicolis Moreno. Tutti insieme si recano da Larosa Rocco a Sona di Verona presso la “DM Logistica”. Entrano alla “DM Logistica” solo Nicolis e Gualtieri, la Tattini resta in macchina.

Conversazione ambientale, in seguito a questo incontro, tra la Tattini e Gualtieri. Gualtieri spiega alcune dinamiche del rapporto con Galasso e Larosa. Alcuni passi di questa conversazione sono importanti, la Tattini cerca di conoscere i meccanismi di interazione tra le due famiglie “devo capire, perché se non capisco...”. Arrivata sera, la Tattini parla con il marito e precisa che ha conosciuto un grande imprenditore (Nicolis Moreno) veronese, grazie a cui è possibile entrare in un affare importante inerente al fallimento di un’azienda (la Rizzi costruzioni). La Tattini dice che deve mettersi a studiare perché se l’operazione fosse andata in porto, il guadagno sarebbe stato notevole. La Tattini dice a Gualtieri di procurarle la documentazione necessaria. E Gualtieri lo fa. La donna, valutata l’importanza di questa operazione, capisce che non può gestirla da sola e attiva un commercialista bolognese che conosce, Sgarzi Mauro. Sgarzi attiva un terzo soggetto, che ha anche conoscenze in Svizzera, Sulmona Giovanni. Si delinea chi sarebbero i tecnici finanziari che affiancano Gualtieri nell’affare. La Tattini descrive a Sgarzi l’affare. La Tattini si attiva e dice a Gualtieri che ha trovato tre potenziali acquirenti e che con uno di questi si sarebbe incontrata.

La Tattini dice che lo stesso affare con altre persone non lo avrebbe fatto. Sgarzi risponde: ”per certi affari ci vuole da un lato la pila e dall’altro la potenza”.
 

18.30: Udienza terminata.

Trascrizione a cura di: S.D. - Impaginazione e correzione a cura di S.N.

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rs 16 giugno 2016

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