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AEmilia

udienza nr. 14

rito ordinario - primo grado

mercoledì 15 giugno 2016

TRASCRIZIONE DELL'UDIENZA

​Controesame del maresciallo Calì

Esame del maresciallo Cotza

Ore 10 inizia l'udienza.

Entra in aula il Maresciallo Calì, per le ultime domande del controesame.

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO CALI’, DA PARTE DEL PRIMO AVVOCATO DI MUTO ANTONIO (CLASSE 55)

avvocato: Ha parlato della genesi delle vostre indagini. Le risulta un contatto diretto tra Romolo Villirillo e Muto Antonio?

mar. Calì: Diretto no
avvocato: Ci ha segnalato, in merito a Villirillo, due episodi. Il primo è relativo all’arresto del 21 luglio 2011. Ci ha raccontato di una fibrillazione della cellula reggiana con una serie di chiamate. Le risultano chiamate in cui interviene Muto Antonio?
mar. Calì: No, Villirillo Giuseppe ha chiamato Paolini Alfonso dicendo di dire “agli amici” che suo figlio era uscito.
avvocato: Non fa mai il nome di Muto?
mar. Calì: No
avvocato: Il secondo episodio è relativo all’ ammanco di soldi ai danni di Grande Aracri. Le risulta che Muto Antonio abbia avuto un ruolo?
mar. Calì: No, direttamente no anche perché lo abbiamo intercettato dal 2012.
avvocato: Ci ha raccontato del rapporto intenso tra Muto Antonio e Alfonso Paolini. Quando avete iniziato a svolgere indagini in merito a Paolini?
mar. Calì: Quasi subito perché Villirillo si sentiva spesso con Paolini.
avvocato: L’indagine rispetto a Muto Antonio a quando risale?
mar. Calì: Lo abbiamo intercettato dal 19 marzo 2012 al 17 maggio 2012 Da quando avete iniziato le indagini su Paolini, fino al marzo 2012, cosa avete individuato del rapporto tra Muto e Paolini?
mar. Calì: Lo vedevamo nei servizi di OCP. Tutti i loro incontri per noi erano significativi perché erano insieme e Muto Antonio era a conoscenza dei lavori svolti da Paolini.
avvocato: Perché non è stato intercettato prima?
mar. Calì: E‘ stata una nostra scelta investigativa.
avvocato: Rispetto alla figura di Muto, il PM le ha fatto una domanda molto aperta. Lei ha detto che Muto era sempre presente agli incontri ad Antichi Sapori.
mar. Calì: Quando c’era Paolini c’era lui. In tanti servizi lo abbiamo visto all’Antichi Sapori
avvocato: Nell’informativa c’è un capitolo riguardante le riunioni, presunti summit di ndrangheta. Vorrei capire la presenza del Muto e il suo ruolo.
mar. Calì: Lo abbiamo fotografato in vari servizi. Per noi era in costante contatto con Brescia Pasquale, Sarcone Nicolino e Paolini Alfonso. Lui non è mai venuto a Piacenza ma è sempre stato a Reggio.
avvocato: Nell'informativa parlate di 27 riunioni, in quale è presente Muto e quale è il suo ruolo?
mar. Calì: Il 25 giugno 2011 ad Antichi Sapori.
avvocato: Quale il ruolo di Muto?
mar. Calì: Lui partecipa a questo incontro allorquando Villirillo era venuto al nord per incontrare diversi personaggi, tra cui Gualtieri.
avvocato: Quale è il contenuto di questa riunione?
mar. Calì: Importante perché in quel periodo Villirillo veniva sistematicamente in Emilia per trattare gli affari emiliani. Aveva già in essere un affare anche con Faccioli e Neffandi, di cui ho già parlato. Veniva anche per l’affare Sorbolo. Noi non sentivamo Muto e non avevamo attivazione ambientale ad Antichi Sapori dunque non abbiamo elementi per dire cosa si sia detto in quella specifica riunione.
avvocato: Altri incontri in cui è presente Muto?
mar. Calì: 21 marzo 2012, la famosa cena ad Antichi Sapori. Come ho già detto, nei servizi di intercettazione abbiamo riscontrato che loro si incontravano. Lei ha detto che la presenza degli affiliati a matrimoni e altre cerimonie, sia un momento in cui si discute delle dinamiche del gruppo. Secondo la vostra ricostruzione Muto sarebbe un affiliato alle strette dipendenza di Nicolino Sarcone. Il 18 giugno 2011 si sposa Nicolino
avvocato: Sarcone e fate un servizio di OCP. Era presente Muto?
mar. Calì: Dalla relazione di servizio i colleghi non l’hanno visto o fotografato.
avvocato: Dalle intercettazioni le risulta che fosse stato invitato?
mar. Calì: Non ricordo, ma credo non fosse presente.
avvocato: Sempre rispetto al rapporto con Sarcone, lei ha detto che Muto si sarebbe interessato per il rilascio del passaporto di Sarcone?
mar. Calì: Si era recato in Questura, mediando la questione con Paolini, affinché Mesiano si interessasse a questa vicenda. Lo capiamo dalle emergenze delle telefonate. In varie intercettazioni tra Paolini e Mesiano ascoltiamo che i soggetti parlano della questione del passaporto e dintorni altre intercettazioni parlano anche del ruolo di Muto nella vicenda.
avvocato: Qual è il problema per cui non veniva consegnato il passaporto a SARCONE?
mar. Calì: Un contenzioso con Equitalia dovuto a un abuso edilizio a Cutro. Doveva pagare delle spese a Equitalia.
avvocato: Rispetto a Mesiano, ha parlato della cessione di un fucile da caccia. Muto è Mesiano possedevano un regolare porto di armi?
mar. Calì: Si, la cessione è stata regolare.

IN AULA SI PARLA NUOVAMENTE DELL’INCONTRO AL MANEGGIO DI PASQUALE BRESCIA

avvocato: Qual è e l’oggetto di questo incontro?
mar. Calì: In base alle telefonate intercettate abbiamo fatto il servizio di osservazione.
avvocato: Lei ha riferito che non ha mai visto lavorare Muto Antonio. Avete fatto accertamenti di natura fiscale e patrimoniale?
mar. Calì: Non abbiamo fatto gli accertamenti classici patrimoniali, ma ci siamo documentati. Muto ha una società, al 50%, con Muto Vito. Non lo abbiamo mai visto lavorare. Aveva appartamenti in affitto. Nel 2012 ha dichiarato 5.000 euro circa. Nel 2013 circa 2000 euro, così come nel 2014. Nel 2015, 669 euro. Il suo tenore di vita era però abbastanza altro. Sempre vestito bene, andavano a vedere le partite di Iaquinta , andavano al ristorante, giravano molto. Un tenore di vita elevato rispetto alle sue possibilità. Lui parlava di andare a riscuotere affitti.
avvocato: Rispetto all’ intimidazione alla Pignedoli. C’è una captazione di queste Telefonate?
mar. Calì: No. Noi abbiamo sviluppato un tabulato telefonico di Mesiano in relazione alla denuncia fatta dalla Pignedoli.
avvocato: La questione della sala giochi al centro commerciale Le Vele. Ha parlato dell’interesse per la sala giochi e dell’interessamento di Muto alla vicenda. Quale è la fonte che attesta ciò?
mar. Calì: Nelle varie telefonate di Paolini emerge sia il compito della guardiania che il discorso della sala giochi. Muto era a conoscenza di questi fatti.

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO CALI’, DA PARTE DELL'AVVOCATO STAIANO, IL SECONDO DIFENSORE DI MUTO ANTONIO (CLASSE 55)

avvocato: Gli elementi investigativi che riguardano la contestazione associativa si raccolgono in quale periodo?
mar. Calì: 2011, 2012.
avvocato: Ha parlato di una inesistente attività lavorativa di Muto. Sa se aveva depositi bancari importanti?
mar. Calì: No
avvocato: Lei sa se queste dichiarazioni dei redditi, erano così basse perché c’era un invenduto di milioni di euro?
mar. Calì: No
avvocato: Dimostreremo quanto abbia lavorato e quanto era invenduto in un periodo di crisi. Le è risultata una commistione lavorativa di Muto con altri soggetti?
mar. Calì: Non mi risulta.
avvocato: Le risulta che per inserirsi nel sistema economico emiliano abbia avuto cointeressenza imprenditoriali con altri soggetti?
mar. Calì: No
avvocato: Ha parlato di auto da acquistare all’estero anche per l’ispettore Strada. Che rilievo ha secondo voi questa vicenda? Io difendo ndranghetisti seri, e di ndrangheta me ne intendo, io ho avuto molte volte l’ispettore Strada contro, perché è un ottimo investigatore, e anche sventurato perché è stato sparato da un mio assistito. Strada perché viene coinvolto con muto in una vicenda di associazione mafiosa?
mar. Calì: Non ha senso che l’ispettore Strada stia in auto con Sarcone.
avvocato: Che rilievo ha? Caruso: lo valuteremo noi.

IN AULA SI PARLA NUOVAMENTE DELLA VICENDA DELLA SALA GIOCHI AL CENTRO COMMERCIALE LE VELE

avvocato: Ci sono stati atti intimidatori?
mar. Calì: No
avvocato: Mesiano. Che mi dicevano è stato addirittura condannato per concorso esterno. Perché il suo rapporto con Muto e significativo in una partecipazione Mafiosa?
mar. Calì: Fa interessare Mesiano affinché Sarcone abbia il passaporto.
avvocato: Il fatto che Sarcone voglia un passaporto, che relazione ha? Il fatto che qualcuno si interessi per fargli avere il passaporto, perché lo ritenete Importante?
mar. Calì: Lui si vede con Sarcone. Anche in altre situazioni.
avvocato: Quando avviene la vicenda della Pignedoli. Cosa avete riscontrato?
mar. Calì: Abbiamo sviluppato tabulati telefonici. SI RICOSTRUISCONO LE TELEFONATE TRA MUTO E MESIANO INERENTI ALLA VICENDA DELLA PIGNEDOLI
avvocato: La vicenda Pagliani che rilievo ha?
mar. Calì: C’è un mio collega che sarà più preciso.
avvocato: La vostra indagine finisce con il termine delle intercettazioni, quando?
mar. Calì: Estate 2012, tra agosto e settembre.
avvocato: Ha partecipato a qualche audizione di Signifredi?
mar. Calì: Si, a Brescia, una volta.

NDR: È terminato il controesame del Maresciallo Calì. Sospensione di dieci minuti. Poi si procederà con la deposizione del Maresciallo Cotza.

Prima della deposizione del Maresciallo Cotza, si procederà con un breve riesame del PM nei confronti del Maresciallo Calì.

Durante il riesame si parla: - del controllo nei confronti di Iaquinta effettuato dall’agente Salpietro. (Breve promemoria: la vicenda in cui Iaquinta e Paolini vengono fermati ad un posto di blocco e Paolini chiama il Brigadiere Inguì lamentandosi dell’accaduto). Del camper dell’ispettore Strada lasciato custodito presso il parcheggio del cognato di Alfonso Paolini.
Delle indagini effettuate dell’ispettore Strada in merito alle infiltrazioni mafiose della mafia al nord. - delle foto trovate durante le perquisizioni nei locali di Pasquale Brescia in cui compaiono l’onorevole Brambilla e l’onorevole Gasparri. Calì precisa che non si tratta di foto in cui i politici compaiono con l’imputato.
 

Mescolini chiede che venga ascoltato il Dottor Battisti (attuale Dirigente della Squadra Mobile di Reggio Emilia) come teste di riferimento, sui punti in cui c'è stato il richiamo del Maresciallo Calì.

Entra in aula, per la deposizione, il Maresciallo Marcello Mariano Cotza.
 

Bolognino Michele, dichiarazione spontanea dal carcere de L'Aquila: Il Maresciallo Calì e il maggiore Leo dicono che faccio parte di questa presunta associazione. Dicono che seguendo Villirillo Romolo arrivano a me.
Caruso: su di lei non hanno parlato. C'è una riserva del PM di dare specifiche prove sulla sua posizione. Attenda l'esito e poi interviene.
 

INIZIA L'ESAME DEL TESTE MARESCIALLO COTZA
Mescolini: lei ha avuto un focus dal punto di vista investigativo in relazione al ruolo di Gualtieri Antonio. Riassuma gli elementi più importanti in relazione a questo personaggio.

Gualtieri Antonio è un imprenditore, soprannominato “zucchero”. Gualtieri corrisponde nelle nostre indagini a una figura importante in quanto si affaccia nel periodo della decadenza di Villirillo Romolo. Gualtieri ci fa comprendere spesso le dinamiche associative. Opera tra Piacenza e Reggio Emilia, ma si sposta anche in Lombardia e Veneto. Nella prima fase, Gualtieri collabora con Villirillo nell’ambito di due trattative. Una la definiamo affare Bergamo e corrisponde a un cambio di valuta che Villirillo, Battaglia, Gualtieri cercano di portare a conclusione con soggetti legati alla criminalità comune della zona di Bergamo. Cito una conversazione del 27 giugno 2011 tra Gualtieri Antonio e un signor Franco, appartenente alla controparte dell’affare. “Allora io ti dico. Io personalmente, al di sopra di me c’è solo il papà. Siamo la famiglia maggioritaria sul crotonese. Io ce l'ho una famiglia grande. Posso dire tutto quello che voglio”. L’8 luglio 2011 ad una riunione partecipa anche Lamanna Francesco. Un incontro accertato tramite intercettazioni. Poi c’è l’affare Blindo che corrisponde a un cambio valute attraverso una dinamica importante. Un cambio euro dollaro che si cerca di portare a termine con la collaborazione di Tattini Roberta. Il 31 maggio Villirillo viene fotografato in ospedale mentre parla con Nicolino Grande Aracri. In una intercettazione, Villirillo dice a Gualtieri: “Io sono dal giovanotto”.

Cotza parla di un incontro con Tattini Roberta. Nel corso delle indagini Tattini Roberta si inserirà e andrà ad assecondare le volontà di Gualtieri mettendosi a sua completa disposizione creando un rapporto di tale fiducia da venire a conoscenza di molte situazioni interne al sodalizio criminale. Il giorno successivo all’incontro con la Tattini, intercettiamo una conversazione tra Villirillo Romolo e Tattini Roberta, che sembra essere la figura che svolge il ruolo di intermediazione nell’affascinare Blindo.

La Tattini organizza un incontro a Sanremo l’11 giugno 2011 per portare avanti l’affare. Organizziamo un servizio di osservazione. Agiscono anche i carabinieri di Modena. Villirillo, Battaglia e la Tattini si incontrano a Modena. Villirillo si accorge di essere pedinato dai carabinieri di Modena. Contatta subito Salerno Antonio Pietro e gli chiede informazioni della targa del veicolo che lo stava pedinando. Salta l’appuntamento. Villirillo contatta Gualtieri dicendogli che è saltato tutto. Nei giorni successivi, sempre tramite la Tattini, si fissa per il 16 giugno un incontro presso Il ristorante Antichi Sapori. Questo incontro viene comunicato a Gualtieri da Villirillo. Per problematiche ulteriori scheda questo appuntamento salta. Villirillo manifesta la volontà di voler fare rientro a Cutro e contatta Gualtieri per dirgli che se l’affare fosse andato in porto doveva occuparsene lui. Gualtieri afferma di essere disponibile “me la spiccio io, stai tranquillo”. L’incontro viene spostato il 19 giugno, sempre a Reggio Emilia. La mattina, la Tattini non riesce a contattare la controparte dell’affare. La Tattini contatta un altro personaggio, per far capire che Villirillo era presente, dice: “volevo dire che ho la foto del cartone con la merce. Visto che so chi ho di fronte, ho Vincenzo Iaquinta qui”. Il giorno successivo c’è un'altra conversazione tra la Tattini e il soggetto della controparte e gli dice “e ti volevo dire che ieri sono andato al spagnole, c’era lo scatolone”. La sera del 19 giugno, conclusosi l’incontro negativamente, Villirillo e Gualtieri si sentono e vogliono incontrarsi a casa di Gualtieri. La tarda serata c’è una conversazione tra la Tattini e il marito. Parla di personaggi importanti con cui portare avanti affari “di tipo normale” e fa riferimento al fatto di aver incontrato il calciatore Vincenzo Iaquinta. Il marito è particolarmente eccitato da questo fatto. La Tattini racconta come è andata la giornata e parla anche di Giuseppe Iaquinta. La Tattini fa delle considerazioni anche in relazione al fatto che il calciatore Iaquinta abbia partecipato, il giorno precedente, al matrimonio di un altro calciatore, Bonucci Leonardo.

Comprendiamo che il cartone che cita la Tattini contenga soldi, proprio perché lo dice lei. L’esistenza di questo denaro, la comprendiamo circa un anno dopo. Lo capiamo in fase di intercettazione ambientale nell’auto della Tattini che, conversando con il marito, riferisce che il denaro era stato messo a disposizione da Iaquinta Giuseppe.

Il 20 giugno 2011 conversazione intercettata tra la Tattini e Paolini. Di rilievo sono le frasi di Paolini “eravamo da Iaquinta ieri insieme”. Dunque anche Paolini era presente il giorno prima, all’incontro. Il 2 febbraio 2015, durante la perquisizione, rinveniamo nello studio di Giuseppe Iaquinta, due fogli scritti in inglese e uno in italiao, relativi a una operazione di cambio euro dollaro. Non vi sono citazioni particolari, ma dietro i fogli c’era annotata una email che fa riferimento a Giulio Alberico. L’analisi delle conversazioni intercettate tra Giuseppe Iaquinta e Alberico Giulio hanno evidenziato la volontà di finalizzare operazioni finanziarie. Tralasciando l’affare Blindo, cito una intercettazione tra Alberico e Iaquinta del 2012. Importante perché Iaquinta dice che ha necessità di fissare un incontro: “è una vicenda importante vengono da giù due persone. C’è un avvocato e un commercialista. E’ una cosa importantissima, no importante ”.

Viene letta in aula una conversazione tra Gualtieri e Iaquinta in cui viene nuovamente fatto il nome di “giovanotto”, secondo gli investigatori riferibile a Nicolino Grande Aracri.

Gualtieri contatta Rizzo e Aiello Salvatore per informarli della volontà di creare una cooperativa, in questa conversazione Gualtieri dice “loro stanno prendendo gli appalti e noi a morire di fame”. Gualtieri informa di questa situazione anche Pasquale Brescia e spiega la sua intenzione di voler effettuare una riunione con vari soggetti che operano nell’edilizia di Reggio Emilia, per creare una cooperativa e prendere “gli appalti la sotto”, parla di 150 milioni di euro di affari. Fotovoltaici, pale eoliche, fabbriche da costruire.

Gualtieri contatta Villirillo Romolo. Gualtieri dice “siccome ci siamo trovati là per fare una cooperativa, fare lavori grossi, senza che li prendono le ditte di fuori”. Facendo riferimento ad un incontro a cui partecipano alcuni imputati.

Intercettata conversazione il 6 luglio 2011 tra Aiello Salvatore e Gualtieri. Aiello riferisce che il comportamento dei presenti alla cena del giorno precedente era stato tiepido, con poco coinvolgimento. L’11 luglio 2011 intercettata Conversazione Tra Gualtieri e Villirillo. Primo step in cui Gualtieri cerca di scavalcare Villirillo nei rapporti con il boss Nicolino Grande Aracri. Il 19 luglio contatta Rondinelli Girolamo, nipote di Nicolino Grande Aracri, chiedendogli il numero di Abramo Giovanni, genero di Nicolino Grande Aracri. Gualtieri definisce Villirillo “l’ultima pugnetta del mondo”. Gualtieri va a Cutro nel mese di agosto 2011. Matrimonio della figlia di Nicolino Grande Aracri è una circostanza importante. Gualtieri svolge la funzione di autista per il boss. Paolini, che non è presente al matrimonio, continua a telefonare gli altri per parlare con Nicolino Grande Aracri e complimentarsi.

​NDR: Girolamo Rondinelli è uno dei cinque rinviati a giudizio per minacce di stampo mafioso nei confronti di Catia Silva all'epoca dei fatti  consigliera comunale di Brescello, Catia Silva. Un particolare: Girolamo Rondinelli ebbe delle agevolazioni per la ristrutturazione di un tetto, subito dopo le votazioni a Brescello nel 2014. Girolamo Rondinelli è stato condannato in primo grado il 29 marzo 2017 insieme ad Alfonso Diletto, Salvatore Grande Aracri, Carmine Rondinelli e Frijo Salvatore.

mar Cotza

Abramo Giovanni, genero di Nicolino Grande Aracri, ad oggi è detenuto in quanto condannato per l'omicidio di Antonio Dragone, avvenuto a Cutro nel 2004 a colpi di kalashnikov. Dragone venne definito in una intercettazione "il vecchio capo".

Matrimonio figlia di Nicolino Grande Aracri. Paolini chiama molte persone. Chiama Brescia Pasquale che però si trova a un altro matrimonio. Chiama Blasco Gaetano, che è ancora in chiesa, Che dice che Gualtieri era in abito bianco e con la sua Maserati. Chiama l’ispettore Strada che gli riferisce di aver filmato tutti gli invitati al matrimonio. Lo dice in senso ironico. Chiama Brescia Pasquale che dice di essere a conoscenza di questi possibili filmati perché ha incontrato l’ispettore Strada a Cutro. Chiama Iaquinta Giuseppe, precedentemente definito da Strada e Paolini, "il padrino". Chiama Blasco Gaetano dicendo che vuole parlare con Nicolino Grande Aracri, Blasco gli dice di chiamare Iaquinta. Chiama Iaquinta Giuseppe che dice che ci sono più di mille persone. Chiama Blasco Gaetano per sapere se ci sono persone importanti. Chiama Gualtieri Antonio ma ha il telefono spento. Chiama Sarcone Nicolino che gli riferisce della presenza di poliziotti e carabinieri che fanno servizi di osservazione. Chiama Sarcone Nicolino chiedendogli di parlare con Nicolino Grande Aracri. Richiesta non esaudita perché Sarcone dice che il boss è andato via "perché ha l'orario". Il boss era in sorveglianza speciale. Chiama l'ispettore Strada e decidono di fare uno scherzo a Iaquinta dicendo che ci sarebbero state notizie della presenza del papà di un calciatore al matrimonio della figlia di un boss. Chiama Blasco Gaetano e fanno commenti su Gualtieri che è sempre con Grande Aracri. Dice Blasco "gli ha tenuto la coda tutto il giorno". Chiama Iaquinta Giuseppe parlando della notizia della sua presenza al matrimonio sui giornali. Alle 22. 48 Paolini parla con Domenico Grande Aracri, fratello del boss, riuscendo a parlare con Nicolino Grande Aracri. "Intanto vi dico come state. Auguroni per tutta quanta la famiglia. Ma mi avete riconosciuto compare mio? Comunque presto ci vediamo compà, senza problemi. Mi fa piacere avervi sentito, ci vediamo presto". Gualtieri, vestito di bianco, viene definito durante le intercettazioni, "Giorgio Armani".

Tornando a casa, si intercetta la conversazione in auto tra Gualtieri e Nicolino Grande Aracri. Gualtieri si fa avanti, dopo l’arresto di Villirillo Romolo e dice al boss: “voi vi dovete cercare di questa gente, vicino alla luce. Poi sotto sotto naturalmente fate quello che sapete fare. Noi però siamo lo specchio, la luce delle vostre entrate. Ci dovete considerare”.

Riprende l'udienza.

Materiale sequestrato dopo la perquisizione nei confronti di Gualtieri Antonio. Viene mostrata in aula la foto di Gualtieri vestito di bianco, durante il matrimonio della figlia di Nicolino Grande Aracri.

Viene mostrata in aula un’altra foto del matrimonio della figlia di Nicolino Grande Aracri. Una foto che ritrae, insieme, Nicolino Grande Aracri, Antonio Gualtieri, e Francesco Aracri.

Altra foto del 4 agosto 2011 con Gualtieri Antonio e Battaglia Pasquale. Altre immagini che ritraggono il giorno di ferragosto, Cappa salvatore, Villirillo Romolo e Gualtieri Antonio. Pranzo 20 agosto 2011 presso la casa di Iaquinta Giuseppe. Foto con Gualtieri, Paolini e un altro uomo non identificato.

Altra foto sempre a casa di Iaquinta Giuseppe: si vedono Paolini Alfonso, Iaquinta Giuseppe e Vincenzo, Mauro Francesco, Mauro Giuseppe, Nicolino Grande Aracri, Gualtieri Antonio, Abramo Giovanni, Iaquinta Luigi. Tutti seduti attorno ad un tavolo.

Altre foto: Grande Aracri Nicolino e Gualtieri Antonio intenti a cucinare gamberoni. Grande Aracri Nicolino mentre prepara il pesce. Nicolino Grande Aracri e Gualtieri Antonio dopo pranzo, seduti sul divano.

Elementi emersi nel periodo estivo 2011. Gualtieri torna a Reggio Emilia e ha fatto un salto di qualità. Va a cercare il consenso di Grande Aracri Nicolino e si lancia alla ricerca di affari che saranno illeciti. In contatto con Tattini Roberta. Per quanto riguarda il recupero crediti posso dire che vi è un recupero crediti effettuato nei confronti di persone da estorcere. Ma anche nei confronti di personaggi, seppur esterni al sodalizio, che possono garantire a Gualtieri un vantaggio economico. Come Nicolis Moreno, con il quale Gualtieri stringe un rapporto di collaborazione. Nicolis, nell’ambito d’indagine, è un personaggio interessante. Perché nel dicembre 2012 va a Cutro per concludere un affare inerente al trasporto e produzione del ferro. Gualtieri porta al cospetto di Grande Aracri lo stesso Nicolis per discutere delle pale eoliche.

Recupero crediti. Nicolis Moreno chiede a Gualtieri di interessarsi del recupero crediti nei confronti di Bonavolta Rodolfo e Zivian Matteo. Intercettazione Gualtieri e Tattini. Gualtieri “Io, che cazzo, mi devo guardare i cazzi miei. E io non prendo nemmeno un cazzo perché mi ha fatto dei favori con il ferro questo qua”.

Intercettazioni in cui si percepisce l’atteggiamento di Gualtieri, con la volontà di sostituirsi alle istituzioni, senza alcuna legalità.

“E poi dicono che noi non serviamo. Serviamo a persone a cui facciamo cortesie. Noi facciamo mangiare a 'sti merda di avvocati che camminano in giacca e cravatta”.

Gualtieri non riesce a filtrare il gruppo emiliano. Rimane una figura più autonoma e cerca il consenso di Lamanna Francesco.

Estorsioni a causa del recupero crediti. Dinamica per cui un soggetto si insedia in un società senza alcun diritto. Con promesse che non vengono portate a termine. Gualtieri, attraverso Tattini, conosce Maffioletti Fabrizio, titolare della Metalma spa, in forte crisi. C’è una riunione e acquisiamo i contenuti tramite le intercettazioni delle conversazioni tra la Tattini e il marito che parlano di questo incontro. Dice che Gualtieri l’ha messa in una posizione di privilegio, ha detto “sappiamo che Roberta è comunque protetta”. Si parla anche dell’atteggiamento di Gualtieri, che fa capire agli altri che se l’affare non fosse andato avanti loro sostanzialmente sapevano dove abitavano e prima di iniziare l’incontro Gualtieri ha chiesto che tutti i partecipanti spegnessero il telefono. Proposta di inserire la Metalma nei progetti di fotovoltaico a Cutro. Sebbene Maffioletti non possa commerciare nel fotovoltaico, lo stesso si sta movimentando. La Metalma si occupa infatti della lavorazione dei metalli. C’è una seconda riunione, con una richiesta da parte di Gualtieri sulla situazione finanziaria. Successivamente Maffioletti fa sapere a Gualtieri che gli farà avere i preventivi. La Tattini e Gualtieri vanno a Bergamo a visitare la società Metalma.

Il Maresciallo Cotza ricostruisce la vicenda del recupero crediti che vede come protagonisti MAFFIOLETTI Fabrizio della METALMA SRL e Gualtieri Antonio.

Trascrizione a cura di: S.D. - Impaginazione e correzione a cura di S.N.

RS 15 giugno 2016

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