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AEmilia

udienza nr. 63

rito ordinario - primo grado

martedì 14 febbraio 2017

TRASCRIZIONE DELL'UDIENZA

​controesame del maggiore Leuzzi comandante della Compagnia dei Carabinieri di Fiorenzuola D'Arda

Nella mattinata Salvatore Salerno, a seguire il collaboratore di giustizia Salvatore Cortese.

Reggio-online - 9 febbraio 2017 - Salvatore Salerno scoppia in lacrime in aula

Paolo Bonacini - 10 febbraio 2017 - L’UNIVERSO PARALLELO DI ANGELO SALVATORE CORTESE

Ore 16.15 in aula

E' in corso IL CONTROESAME DEL MAGGIORE LEUZZI  - comandante della Compagnia dei Carabinieri di Fiorenzuola D'Arda

da parte dell'AVVOCATO CARLO TAORMINA difensore di IAQUINTA GIUSEPPE e IAQUINTA VINCENZO

Magg. LEUZZI: Le intercettazioni erano state valutate e taluni elementi non erano stati valorizzati. Nell’attività di riascolto ho valorizzato questi elementi. Per esempio la telefonata che viene fatta da Muto Antonio a Pagliani Giuseppe per sollecitare un nuovo incontro dopo la cena degli Antichi Sapori, non era stata valorizzata, quando era una ulteriore da parte della consorteria per reincontrare Pagliani, maggio 2012. Tutta l’attività di richiesta del procacciamento di firme per le elezioni comunali di Campegine non era stata valorizzata, mentre era un elemento importante perché fu Pagliani in quel  momento a chiedere un favore alla consorteria calabrese, per chiedere le firme per raggiungere il quorum per raggiungere per presentare la lista che fu poi effettivamente presentata.

Ogni risultanza intercettiva si approfondisce, sicuramente sarà stata approfondita.

AVV: alla data in cui prende in mano la situazione, lei agli atti di cui disponeva aveva tratto la presenza di attività di indagine collegate a questi dati che sono diventati centrali nell’inchiesta nelle riunioni del marzo 2012?

Magg. LEUZZI: Ho avuto modo di visionare tutti gli elementi. Si era già evidenziata l’importanza perché c’erano i rapporti fra la consorteria e un politico che rappresentava la minoranza in consiglio comunale a Reggio Emilia ed era vice coordinatore provinciale del PDL

 

AVV: quali erano le attività investigative al momento che ha preso in mano le carte?

Magg. LEUZZI: Sono state fatte attività di riscontro a quelle che erano le telefonate, accertamenti anagrafici in comune, tutta una serie di accertamenti, erano di poco successivi all’esito delle intercettazioni.

AVV: lei sa qualcosa degli accertamenti svolti in funzione preventiva da parte della prefettura di Reggio Emilia sulle misure interdittive?

Magg. LEUZZI: L’incontro fra la prefettura e gli organi della DDA, un’attività di tipo informativo fatta dal comando provinciale di Reggio Emilia a favore della prefettura

 

AVV: più di questo non sa? Quali sono state le attività svolte all’aprile del 2012, dopo il 21 marzo, in funzione preventiva?

Magg. LEUZZI: Ho parlato nei termini in cui ho esposto nella scorsa udienza, quelli delle risultanze intercettive perché si venne a conoscenza di questi provvedimenti successivamente, ho evidenziato le evidenze intercettive. Quello che hanno fatto gli altri reparti non lo so.

AVV: sul fulcro delle riunioni sa se siano state approfondite da altre autorità di polizia in funzione preventiva?

Magg. LEUZZI: So che un esito di un servizio di osservazione e pedinamento fu trasmesso al Comando dei Carabinieri di Reggio Emilia che lo trasmise al prefetto che lo utilizzò per emettere una interdittiva alla detenzione di armi e munizioni.

AVV: sulla base della riunione del 21 marzo?

Magg. LEUZZI:

AVV: è stata determinante?

Magg. LEUZZI: L’ho letto nel provvedimento di diniego alla detenzione di armi e munizioni.

 

AVV: di questa parte (su Reggio Emilia) non è in grado di riferire?

Magg. LEUZZI: Sull’attività amministrativa no. Ho provveduto ad esaminarlo come altri elementi. Mi sono occupato di attività giudiziaria. E’ stato importante per la consorteria e la presenza del soggetto politico.

 

AVV: ha parlato delle cose che erano accadute prima del 2 marzo 2012 epoca in cui si fece quell’incontro con Sarcone se non vado errato a cui parteciparono alcune persone e che è il prologo al 21 di marzo. Qual’era la situazione per quelle che sono state le risultanze emerse dalle intercettazioni o altre indagini, rispetto al problema associativo? Rapporti, contatti, situazioni di carattere economico attenzionate?

Magg. LEUZZI: C’erano continui contatti fra i maggiori esponenti della consorteria. Frequenti. I contatti erano fa Sarcone, Paolini, Diletto Alfonso, Iaquinta, questi i soggetti che si sentivano prevalentemente

AVV: il significato da prevenzione criminale o repressione criminale tratto da questi contatti al momento del 2 marzo e se vuole continuare anche al 21 quali sono gli elementi specifici che risultavano fonti della possibilità di presentare quei contatti come consorteria?

Magg. LEUZZI: I contatti che c’erano e che sono sfociati nell’incontro del 2 e del 21 erano contatti finalizzati a una “controffensiva mediatica/istituzionale” a quella che in quel momento era l’attenzione che i media e la prefettura avevano nei confronti della situazione che in quel momento si stava verificando a Reggio Emilia. Si iniziava a percepire la presenza della criminalità organizzata. I servizi televisivi che andavano in onda. L’ho dimostrato facendo vedere i contatti successivi ad ogni servizio che venivano fatti vedere in TV a Telereggio. Il soggetto interessato, Diletto Alfonso che si sentiva danneggiato, subito c’erano i contatti fra i vari soggetti che commentavano questo servizio che lo avevano percepito come un danno nei loro confronti che ci faceva capire che si sentivano una cosa sola.

AVV: questo succede in tutte le comunità, quali sono i dati di fatto criminosi utili a poter configurare l’esistenza di una consorteria criminale al 2 marzo

Magg. LEUZZI: Quello che penso io…

AVV: è bellissimo ma non mi interessa

Magg. LEUZZI: Comportamenti criminali non ce ne sono

AVV: basta così

Ma ciò non implica…

AVV: basta così

Mi faccia finire!

AVV: non la faccio finire…

CARUSO: lo faccia finire

Magg. LEUZZI: A differenza di quello che avvenne in Calabria dove c’è il controllo del territorio della consorteria che ha un territorio definito e controlla quasi in maniera criminale questo non avviene in Emilia perché qui ha come finalità quella di gestire le attività economiche, non si materializza come attività di controllo del territorio in senso stretto, anche se in quel periodo storico c’erano stati degli incendi, danneggiamenti, c’erano stati.

AVV: non ho parlato di controllo del territorio, lo ha introdotto lei

Magg. LEUZZI: In quel periodo e in precedenza c’erano stati degli atti incendiari. Tanti.

AVV: questo è un dato, dal punto di vista del movimento terra, appalti riciclaggio… c’erano evidenze, indizi al 2 marzo del 2012?

Magg. LEUZZI: Da quello che ricordo c’è una intercettazione dove Sarcone mi sembra che parli con Paolini dove commentano per esempio che  Iaquinta Giuseppe era stato danneggiato per l’interdittiva perché aveva perso un appalto da milioni di euro. Ricordo questo particolare, nel senso che sono stati mostrati successivamente quelli che  erano anche con dei sequestri patrimoniali gli affari illeciti

AVV: le chiedo la cortesia di recuperare l’intercettazione fra Paolini e Sarcone del 28 febbraio 2012

LEUZZI legge in aula:
PAOLINI: «…e me ne sono dimenticato... ho parlato anche con il compare Totò... eravamo in macchina... ora lo chiamo... gli dico se facciamo verso le dieci... dieci e mezza... o nel primo pomeriggio...».
SARCONE: «…eh... e quando ci vediamo... che un appuntamento glielo diamo a queste persone... a chi vuole parlare...».
PAOLINI: «…per il momento dobbiamo andare noi... poi facciamo una sera... e organizziamo con gli altri... e ci parli tu, Gianluigi... Peppe... compare Totò... io... andiamo noi no?...».
SARCONE: «…si ma due o tre gli facevo sentire l'opinione...»
e PAOLINI in chiusura: «…e chiama tu che non c'è problema.. chiama tu a chi vuoi... chiama tu... che io adesso lo chiamo e vediamo che orario mi da... va bene?...

AVV: chi è quel Peppe

Magg. LEUZZI: E’ Iaquinta Giuseppe, si capisce dalle successive telefoniche e poi al primo incontro Giuseppe non parteciperà perché impegnato, ma viene invitato

AVV: premesso che l’alias di Giuseppe Iaquinat è Pino e non Peppe in base a quale elementi lo individua?

Magg. LEUZZI: Dalle successive, da questa unite alle successive.

Molte volte dicono, siamo noi i più “stretti” e sono sempre quelli i nomi.

 

AVV: non deve darmi la sua interpretazione

PM Mescolini: gliel'ha chiesto lei la sua interpretazione non se ne dolga se poi gliele da...

CARUSO: faccia parlare il teste

 

Magg. LEUZZI: Da una lettura coordinata di tutte le intercettazioni da chi ha partecipato da chi è stato invitato e non, ho desunto che Peppe fosse Iaquinta Giuseppe

AVV: quindi dobbiamo andare avanti.... tiri fuori le altre intercettazioni!

 

Il 1.3.2012, avuta conferma dell’appuntamento fissato per il giorno successivo, PAOLINI effettua una serie di telefonate finalizzate a comunicare il luogo e l’orario dell’incontro con il politico ad altri soggetti a lui vicini, quindi contatta SARCONE quale chiede di avvisare Pasquale (BRESCIA Pasquale, identificato perché presente alla conversazione tra PAOLINI e SARCONE). Poi contatta IAQUINTA Giuseppe al quale fornisce le coordinate dell’appuntamento; IAQUINTA riferisce però di essere impegnato e PAOLINI in chiusura afferma: «…e organizzati dai... siamo sei... sette persone...». Infine PAOLINI contatta BRESCIA Pasquale chiedendo se ha avvisato «…Rocco…Roccuzzo nostro…» (che verrà poi identificato nel consigliere GUALTIERI Rocco ). Pasquale chiede poi al PAOLINI chi ha invitato e questi risponde: «…e niente siamo quelli... che poi tra noi ci vediamo...». Di fatto, sia IAQUINTA Giuseppe che GUALTIERI Rocco non parteciperanno a questo primo incontro perché impegnati. Dell’assenza di IAQUINTA si lamenta direttamente SARCONE Nicolino, secondo il quale , vista l’importanza della questione, si sarebbe potuto liberare. La presenza di MUTO Antonio viene dimostrata dalla conversazione nr. 11797 del 2.03.2012 (RIT 1781/11) in cui MUTO comunica a PAOLINI che giungerà al summit con un po’ di ritardo.

AVV: l’interlocutore chi era?

Magg. LEUZZI: Era Sarcone che chiamava Paolini.

AVV: Il riferimento a Peppe chi ce l’ha? Sarebbe bello avere l’intercettazione integrale

Magg. LEUZZI: Vedo se ce l’ho….

Abbiamo una integrale, telefonata del 1 marzo 2012 alle 17.48, Paolini Alfonso parla con Iaquinta Giuseppe. Parla dell’appuntamento di Pagliani all’ufficio di Nicola alle 11/12. Iaquinta afferma di non farcela. Paolini gli dice “lo sai già” e Iaquinta che gli dice che si deve organizzare.

AVV: l’identificazione di Peppe con Giuseppe Iaquinta, questo contenuto è quello che è

Magg. LEUZZI: La telefonata è molto esplicita. Dal complesso delle risultanze intercettive da chi ha presenziato posso arrivare a capire che si tratta di Giuseppe Iaquinta.

AVV: nel corso dell’esame all’inizio non aveva identificato Peppe con Giuseppe ma poi ha detto può darsi che sia Giuseppe Iaquinta, ora dice che si è avvalso delle telefonate successive. Lei sa come si chiama il fratello di Sarcone Gianluigi, uno dei fratelli?

Magg. LEUZZI: Sarcone Grande Giuseppe, detto Peppe ‘u frate. Se non si dice Peppe ‘u frate non è lui. Quando si parla del fratello di Sarcone dicono “Peppe ‘u frate”.

AVV: ci sarà una intercettazione dove viene chiamato solo Peppe?

Magg. LEUZZI: Io le posso far vedere le intercettazioni dove viene chiamato Peppe ‘u frate

AVV: il punto di imprecisazione è che se c‘è un alias per quanto riguarda Giuseppe Iaquinta è Pino e non Peppe, ha indicato l’altra telefonata per esteso prendiamo atto della cosa il resto lo valuteremo.

 

AVV: Dal 21 marzo arriveranno tante iniziative fra le quali le misure di prevenzione. Le chiedo, visto che si discute di quante persone parteciparono alla riunione degli Antichi Sapori, le risulta che sia stato fatto un appostamento per capire quante persone entravano?

Magg. LEUZZI: Mi risulta che ci sia fatto un servizio di OCP. Ne ha già riferito il luogotenente Calì. Le intercettazioni sono talmente dettagliate…

AVV: delle intercettazioni ambientali?

Magg. LEUZZI: Non ve ne erano

AVV: può indicare una telefonata nella quale Giuseppe Iaquinta risulta chiamante nei confronti di qualcuno che chiama come appartenente alla consorteria?

Magg. LEUZZI: Dovrei verificarlo così su due piedi non ricordo, sono talmente tante

AVV: non ce le ha schematizzate?

Magg. LEUZZI: E’ un lavoro che non posso fare adesso

AVV: vengo alle telefonata del 21/22 marzo fra Pagliani e una certa Sonia, possiamo rintracciarla?

 

PM Mescolini: presidente mi opporrei come modalità perché è già stata sentita, e poi può fare direttamente la domanda

AVV: c’è un testo abbastanza particolare, le ricordo la parte al racconto che fa Pagliani alla Sonia dove dice delle notizie strabilianti o importanti che aveva appreso intorno ai rapporti della criminalità o delle persone appartenenti alla consorteria rispetto alle cooperative, questa intersezione è stata oggetto di indagine fra cooperative e imprese cutresi?

Magg. LEUZZI: Dalla telefonata sono le accuse, si dice le coop hanno fatto… ora la leggo:

PAGLIANI Giuseppe: "e mi hanno raccontato le testimonianze pazzesche.. pazzesche su tangenti che le cooperative si facevano dare da loro per raccogliere dei lavori.. guarda che la cooperativa grossa è una mafia schifosa, con roba da processo, veramente una roba schifosa.. ho saputo più cose stasera che in 10 anni di racconti sull'edilizia reggiana! perchè questi sono la memoria dell'edilizia degli ultimi 30 anni eh!"

Nella scorsa udienza dissi che Pagliani che aveva preso queste notizie prese in quella cena non aveva MAI fatto denunce dei fatti appresi. Non ci risultano azioni illecite delle cooperative nei confronti dei calabresi.

AVV: ho commesso un errore di interpretazione, pensavo l’inverso, che le imprese cutresi avrebbero esercitato azioni forti nei confronti delle cooperative invece Pagliani dice il contrario. Sono state fatte indagini? E’ un punto importante

Magg. LEUZZI: Non sono stati trovati riscontri a questo tipi di dichiarazioni ne tanto meno Pagliani ha denunciato queste attività che avrebbe appreso.

AVV: non dobbiamo aspettare la denuncia di Pagliani, tocca agli investigatori verificare se si tratta di cose reali, le risulta che ci siano stati controlli?

Magg. LEUZZI: Non mi risulta. Questa telefonate sarebbe potuta andare ad avvalorare precedenti denunce ma non ce ne sono state.

 

CONTROESAME DELL'AVVOCATO VEZZADINI IN DIFESA DI SARCONE GIANLUIGI

AVV: quand’è la prima volta che Pagliani viene contattato, quando trovate il riscontro telefonico?

Magg. LEUZZI: I primi contatti emergono a seguito del primo servizio di Telereggio 22 febbraio 2012

AVV: quando viene contattato Pagliani chi fra le persone interessate a questo contatto era interdetto?

Magg. LEUZZI: Sarcone Gianluigi indirettamente aveva subito una interdittive per la ditta Sarcia srl, nel 2011 se non erro.

AVV: a parte Gianluigi Sarcone quando venne contattato Pagliani c’erano già state interdittive a persone interessate a questo procedimento?

Magg. LEUZZI: I Vertinelli, la famiglia Todaro e altre interdittive…. 22 interdittive e numerose interdittive atipiche.

AVV: i Todaro erano interessati a un contatto con Pagliani?

Magg. LEUZZI: No

AVV: sa se Pagliani e Sarcone Nicolino si conoscevano alla data del 22 febbraio 2012?

Magg. LEUZZI: Non lo so

AVV: ha riscontrato delle comunicazioni?

Magg. LEUZZI: Ho rielencato nella scorsa deposizione l’evolversi dei fatti, dalla nostra attività investigativa non c’erano stati contatti diretti fra Sarcone e Pagliani, sempre intermediati da Paolini e successivamente da Muto Antonio, nella quasi totalità che venivano tenuti da Paolini dietro o a fianco ci fosse Sarcone Nicolino, lo capiamo dal sottofondo, dai dialoghi di sottofondo

Queste interdittive sono quelle che ricordo, furono elencate in modo più puntuale da qualcun altro.

Loro agivano tutti insieme perché si sentivano colpiti tutti, e non solo il soggetto di cui si parlava materialmente nel servizio. Può essere avvenuto anche nel discorso delle interdittive

 

AVV: chi prende l’iniziativa di andare da Pagliani?

Magg. LEUZZI: Io ho letto come nasce il contatto, da quello che posso capire dalle risultanze c’è una pregressa conoscenza fra Paolini e Pagliani altrimenti non può avere il numero di Pagliani, non le so dire che tipo. Pagliani dice “i miei amici sono Alfonso..." e poi fa altri due nomi…” quindi c’era una pregressa conoscenza, suppongo nell’ambito dell’attività di promozione politica. Altri miei colleghi hanno rinvenuto una serie di fotografie che ritraggono esponenti del centro destra fotografati con alcuni appartenenti alla consorteria di cui parlerà in maniera più approfondita qualche mio collega.

 

AVV: nel primo contatto fra Paolini e Pagliani, Paolini anticipa quale sarebbe stata la durata dell’incontro?

Magg. LEUZZI: Parlano di prendere un caffè insieme

AVV: di dieci minuti

Magg. LEUZZI: «…no prendiamo un caffè intanto per discutere un attimino dieci minuti non è che ehhh... puoi venire anche qua a Reggio insomma... ma per discutere dieci minuti... e poi organizziamo. Questo incontro di dieci minuti non ci fu mai.

AVV: da cosa si capisce che era prodomico rispetto all’organizzazione della cena?

Magg. LEUZZI: Ci troviamo fra di noi e poi organizziamo la serata. Prima si vedono fra di loro, quelli più intimi, infatti il 2 marzo sarà un incontro segreto, Paolini dice è meglio che Pagliani non lo vedano qui, nell’ufficio di Sarcone.

AVV: nel corso della conversazione si capisce cosa volevano esporgli?

Magg. LEUZZI: Si capisce sì, gli dicono che:

“poi organizziamo una serata... ehh questi qua è gente che vogliono... io gliel'ho detto... volevano prendere a uno... volevano fare una lista... io gli dico: -una lista?... no che cazzo fate?... lasciamo perdere qua!…non fate un cacchio perché -...ma questo è gente che conta... e vuole.... sostenuta insomma... vuole uno che gli dia una dritta -facciamo così... facciamo così... e facciamo così - …perchè i giornali non possono sempre attaccare... cose che non esistono…

In quel periodo vi era una attenzione dei media rispetto alle interdittive. Abbiamo visto la reazione di quella che io chiamo la consorteria.

 

AVV: lei in riferimento a quella conversazione che prima è stata ripercorsa dal prof. Taormina fra Alfonso Paolini e Sarcone. C’è Paolini che fa riferimento a un incontro da fare con poche persone?

Magg. LEUZZI: In un primo momento dove dovevano vedersi le persone come si definiscono “i soliti” e successivamente un incontro non segreto come il primo, ma ad invito, alla presenza sempre di Pagliani.

SARCONE: «…eh... e quando ci vediamo... che un appuntamento glielo diamo a queste persone... a chi vuole parlare...».
PAOLINI: «…per il momento dobbiamo andare noi... poi facciamo una sera... e organizziamo con gli altri... e ci parli tu, Gianluigi... Peppe... compare Totò... io... andiamo noi no?...».
SARCONE: «…si ma due o tre gli facevo sentire l'opinione...»

Si riferisce al primo incontro. Dove troviamo Gianluigi Sarcone, Peppe, che secondo la mia interpretazione si tratta di Giuseppe Iaquinta, poi l’avvocato Taormina ha un’altra opinione, e Totò che è Muto Antonio.

 

AVV: lei nella sua relazione finale a un certo punto dice che il vero interesse di Sarcone Nicolino è quello di avere una rappresentanza degli interessi mafiosi nell’ambienta istituzionale. Era questa la causa, l’interesse di Sarcone e se sì da che cosa si capisce?

Magg. LEUZZI: Paolini dice “i voti ti porteranno in cielo” c’è un accordo che prevede un supporto alle elezioni amministrative in cambio di una rappresentanza degli interessi della consorteria nell’ambito istituzionale nel quale operava Pagliani, ovvero consigliere di minoranza nel comune di Reggio Emilia e la vicepresidenza del PDL provinciale. Una tutela degli interessi della consorteria, economici, imprenditoriali, erano tutti titolari di società e in quel momento erano stati danneggiati dall’offensiva mediatica istituzionale con nomi e cognomi non parlando di cutresi in generale. Si facevano nomi e cognomi. Far valere gli interessi di questi soggetti che si sentivano attaccati dai media, dalla prefettura per trovare un referente politico che portasse avanti i loro interessi. Volevano un referente politico. Da quello che si stava verificando in quel periodo storico.

A un certo punto Paolini dice con una frase colorita “è tutta colpa di quella…” in riferimento al prefetto De Miro.

 

AVV: Rocco Gualtieri (consigliere del PDL) era stato invitato all’incontro?

Magg. LEUZZI: Viene invitato al secondo incontro, alla cena del 21

 

AVV: lei sa se era in previsione la presenza di Gualtieri Rocco alla riunione del 2 marzo? Mi riferisco a Paolini che dice “hanno avvisato Roccuzzo nostro” poi identificato in Gualtieri Rocco

Magg. LEUZZI: E’ stato invitato al pre-cena sì.

AVV: alla lettura di questo passaggio secondo il quale anche Gualtieri Rocco è stato invitato al 2 marzo avevate tratto delle considerazioni su Rocco Gualtieri?

Magg. LEUZZI: Era in quel periodo consigliere di minoranza al comune di Reggio Emilia dello stesso schieramento di Pagliani e di origine cutrese, un altro possibile gancio. Viene invitato per incentivare Pagliani. “non verrà alla cena ma comunque ha parlato con Giuseppe dicendogli di venire”. E’ un gancio per Pagliani per farlo partecipare.

AVV: avevate sottolineato una certa vicinanza di Rocco Gualtieri, una contiguità con il sodalizio?

Magg. LEUZZI: No, viene individuato come politico, e viene invitata anche Arcuri Caterina, consigliere di circoscrizione dello stesso schieramento. Individuati come politici cutresi che potevano dare una mano.

 

AVV: questo riferimento di Paolini su Rocco ne indica la vicinanza con il sodalizio, alla luce di questo passaggio (le chiedo se le cose stanno così), quali sono state le ragioni di natura investigativa per cui avete deciso di non trasmettere notizie di reato nei confronti di Rocco Gualtieri?

Magg. LEUZZI: Non spetta a noi... noi trasmettiamo e evidenze intericettive al PM e il PM valuta se procedere o meno. Gualtieri è stato escurso come persona informata sui fatti ha dato la sua versione e il PM ha ritenuto di non procedere nei suoi confronti. Abbiamo evidenziato il dato e riferito all’autorità giudiziaria. Neanche nei confronti di Arcuri Caterina ci hanno riferito. Le successive intercettazioni ci hanno fatto capire che non vi erano reati evidenti. La contiguità non significa essere associato.

Non conosco le SIT che ha dato al PM o alla polizia giudiziaria.

 

AVV: sulla base delle intercettazioni riesce a dirmi quando Pagliani entra nello show room di Sarcone, chi trova?

Magg. LEUZZI: A differenza della cena del 21 non glielo so dire. Lo possiamo ipotizzare. Parlano in dialetto e poi in italiano. Se delle persone parlano in dialetto (che si sentono in sottofondo) percepisce che non ci siano soggetti che non parlano in dialetto, comunque non possiamo affermarlo con sicurezza.

AVV: Sarcone Gianluigi c’era quando arrivò Pagliani?

Magg. LEUZZI: Dovrei rivedere le intercettazioni

AVV: semmai se lo appunta e un’altra volta me lo dice. La conversazione dove Paolini parla con Pagliani... ha fatto riferimento poi a una conversazione dove Nicolino chiama il fratello Gianluigi e si parla… si capisce che Gianluigi sta facendo un giro, dopo che il fratello Nicolino chiama Gianluigi, sa quando arriva Gianluigi?

Magg. LEUZZI: No, non lo so. Sarcone Gianluigi in quel momento storico non era sotto captazione. Quello che apprendiamo lo apprendiamo se lui chiamava personaggi intercettati.

AVV: ha fatto una analisi di questa pre-cena anche alla luce delle successive investigazioni, le ha rivalutate?

Magg. LEUZZI: No, la presenza di Salerno si rilevava già dalla telefonata di commento all’incontro. Se si riferisce a quello la presenza di Salerno era già nota.

AVV: la presenza di altre persone non intercettate?

Magg. LEUZZI: Mi sono sconosciute

AVV: ha riferito di una telefonata fra Paolini e Arcuri Caterina, le risulta che anche parlando con Arcuri, Paolini ribadisce il concetto della motivazione del vedersi era per questi attacchi mediatici?

Magg. LEUZZI: Non ne parlano apertamente, ma la Arcuri dice l’importante è che non è tipo associaizone AIER. L’AIER, Associazione Imprenditori Edili Reggiani, ma di reggiani non ce ne sono, aveva fra i suoi compiti quella di promuovere e tutelare gli interessi dei soggetti calabresi.

Il presidente Antonio Rizzo un imprenditori titolare della Rizzo Costruzioni srl che subirà un fallimento da 40 milioni di euro, il vicepresidente Gualtieri Antonio il promotore dell’associazione, e tra i consiglieri di amministrazione Brescia Pasquale e tra i partecipi c’era Floro Vito Servino. Il direttore che aveva la delega era Alessandro Palermo anche lui coinvolto in questo procedimento. Con sentenza e appello del PM.

AVV: l’AIER aveva cercato di sostenere gli imprenditori cutresi?

Magg. LEUZZI: Sì, io chiederei 5 minuti di pausa per poi parlarne.

Edilizia, è fallita un’altra azienda di Antonio Rizzo
REGGIO EMILIA. Prima il fallimento della Ifir Holding Srl nel 2011, rinomata immobiliare dei fratelli Antonio e Carlo Salvatore Rizzo. Ora, a distanza di cinque anni, spunta un altro fallimento...
(Gazzetta di Reggio - 10 maggio 2016)

Ore 18.11 - PAUSA -

Magg. LEUZZI: Posso rispondere alla domanda che mi aveva fatto prima. Quando arriva Gianluigi Sarcone: non lo possiamo dire perché non era sotto intercettazione ne tanto meno entra in contatto con soggetti sotto intercettazioni.

Stavamo parlando dell’AIER. Me ne sono occupato dopo aver sentito la telefonata citata dall’avvocato quando Paolini invita la Arcuri a partecipare alla cena e lei risponde dicendo: "non è che è tipo alla Aier perché io grazie a Dio…" facendo capire che non voleva partecipare a qualcosa che assomigliasse all’AIER. Di reggiano questa associazione non ha niente, sono tutti imprenditori di origine cutrese. I soci erano numerosi ma non sappiamo quantificarli con esattezza, non abbiamo l’elenco. E’ stata fatta la presentazione il 26 febbraio del 2010 presso l’hotel Astoria di Reggio Emilia. Abbiamo rinvenuto nel computer di Alessandro Palermo che l'associazione si chiamava AIER. Vi erano le foto e tutta una serie di comunicati stampa che lui redigeva e inviava. Curava gli interessi degli imprenditori edili cutresi perché nella presentazione troviamo anche una presentazione in power point dove il 26 febbraio si presentava gli scopi della associazione e fra gli scopi vi erano.
Leuzzi legge gli scopi elencati nella presentazione.

Riportiamo alcuni articoli riguardanti l'AIER:

Il battesimo dell'Aier la nuova associazione di imprese edili

Il panorama dell'associazionismo d'impresa da un paio di giorni si è arricchito di una nuova realtà. E' stata infatti costituita l'Aier (associazione delle imprese edili reggiane). Dopo le formalità, il battesimo ufficiale in un incontro pubblico che i promotori hanno avuto con un'affollata assemblea che ha riunito titolari d'azienda, liberi professionisti, operatori immobiliari.
(Gazzetta di Reggio - 28 febbraio 2010)

Ma gli edili cutresi non ci stanno

REGGIO.Le «mele marce non devono 'guastare" il lavoro onesto di imprenditori originari calabresi, ricordando che proprio queste imprese 'sane" hanno contribuito allo sviluppo del nostro territorio».

(Gazzetta di Reggio - 12 maggio 2010)

Uffici pronti a giorni

REGGIO.Gli uffici saranno operativi a partire dalla prossima settimana. La zona scelta per il «presidio» del tessuto economico locale è quella del Meridiana. L'Aier (associazione imprenditori edili reggiani, nata pochi mesi fa) si appresta a inaugurare la sede e a divulgare il numero degli iscritti (buona parte calabresi). A presiederla, Antonio Rizzo.

(Gazzetta di Reggio - 18 maggio 2010)

 

Allarme mafia, per gli edili c’è la banca dei poveri

Allo studio dell’Aier, l'associazione imprenditori edili reggiani, un’iniziativa contro l’usura dedicata ai piccoli imprenditori. Per evitare che la ’ndrangheta stritoli le imprese

(Gazzetta di Reggio - 18 maggio 2010)

Edili in crisi, sostegno allo studio

REGGIO.Una mozione a sostegno delle imprese artigiane edili è stato approvato a larga maggioranza dal Consiglio comunale.

(Gazzetta di Reggio - 16 giugno 2010)

«Case popolari? Vendiamo le nostre al Comune»
REGGIO.Gli imprenditori edili chiedono al Comune di costruire meno. E di utilizzare le abitazioni già edificate ma non ancora vendute per «rimpolpare» il numero degli alloggi popolari.

(Gazzetta di Reggio - 5 novembre 2010)

«Delrio, compra tu le case»

Gli edili: il nostro invenduto diventi alloggio popolare

(Gazzetta di Reggio - 5 novembre 2010)

 

E contro il Fisco arriva il sit-in

Picchetto davanti all'Agenzia delle entrate

(Gazzetta di Reggio - 5 novembre 2010)

«Vantaggiosa la proposta degli edili E sono alloggi già pronti»
«Concordo con la proposta fatta da Aier, che offre gli immobili dei propri associati, attualmente invenduti, al prezzo di costo quali alloggi pubblici invece di consumare altro terreno per costruirne di nuovi».

(Gazzetta di Reggio - 6 novembre 2010)

«E' improponibile che Delrio compri tutte le loro case»

Assessore Ugo Ferrari (nella foto con Graziano Delrio, ndr), cosa risponde a chi - l'Aier - chiede al Comune di comprare le case edificate ex novo ma rimaste invendute, e di utilizzarre quelle stesse case, costruite dai privati, come alloggio popolare?

(Gazzetta di Reggio - 6 novembre 2010)

L'INVITO

REGGIO.I costruttori chiedono al Comune di costruire meno. Perché «questo Psc prevede 12mila nuovi alloggi in 15 anni», dice Antonio Rizzo, presidente dell'Aier.

(Gazzetta di Reggio - 7 novembre 2010)

«I costruttori vendano ai privati e non a Delrio a prezzo di realizzo»

Si infiamma il dibattito dopo la proposta dell'Aier E Bedogni: tutti in difficoltà, soluzione concertata

(Gazzetta di Reggio - 7 novembre 2010)

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Si infiamma il dibattito dopo la proposta dell'Aier E Bedogni: tutti in difficoltà, soluzione concertata

(Gazzetta di Reggio - 7 novembre 2010)

Un imprenditore edile: «Mercato fermo da mesi»

Gli investitori non si fidano ad acquistare immobili e attendono tempi migliori

(Gazzetta di Reggio - 7 novembre 2010)

Sospeso il sit-in dell'Aier edili reggiani

L'Aier, associazione imprenditori edili reggiani, ha sospeso il sit-in previsto per lunedì 15 novembre davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate.

(Gazzetta di Reggio - 13 novembre 2010)

«Case, Parco Ottavi crea il precedente»

Pollice verso della Lega Nord reggiana alla proposta degli imprenditori edili dell'Aier, secondo cui il Comune potrebbe acquistare i loro alloggi invenduti in città.

(Gazzetta di Reggio - 10 novembre 2010)

«Pronti a fare i rogiti all'Agenzia delle entrate»

Magari in un primo momento hanno sperato in una mobilitazione più massiccia. Ma alla fine, quando si sono ritrovati soli, i costruttori edili che aderiscono all'Aier sono comunque riusciti ad ottenere un risultato.

(Gazzetta di Reggio - 16 novembre 2010)

Industriali, gli edili rispondono picche all'Aier

«Le case invendute al Comune? Ci pare un'operazione complicata, a rischio assistenzialismo»

Ai costruttori calabresi, gli edili di Confindustria rispondono picche. Al pari del Comune. Tanto da invitare l'Aier a valutare le stesse soluzioni giá ipotizzate dall'assessore all'Urbanistica Ugo Ferrari. Le case sono rimaste invendute? Non è il Comune che se le puó comprare.

(Gazzetta di Reggio - 16 novembre 2010)

Detto ciò il 18 novembre del 2010 gli assessori del comune di Reggio Emilia, all’urbanistica e all’economia ricevono i vertici dell’AIER.Si lancia la provocazione degli alloggi invenduti, vengono proposti al Comune per utilizzarli come alloggi popolari. Troviamo un comunicato stampa del 20 novembre 2010 l’AIER incontra il comune di Reggio. Poi vedremo che il progetto non andrà in porto perché di invenduto non c’era solo quello degli imprenditori cutresi, ma anche quelli delle coop e fu rigettata dall’allora sindaco perché non vi erano le risorse per acquistare gli immobili. Il comunicato cercava di dare lustro delle attività dell’AIER.

«Calabrese non significa 'ndrangheta»

Gli edili dell'Aier invitano la cittá a non fare di tutta l'erba un fascio

(Gazzetta di Reggio - 26 novembre 2010)

Quando la 'ndrangheta cercava di vendere case al sindaco Delrio

Mafie a Reggio Emilia, l'associazione degli imprenditori edili reggiani (Aier) è stata voluta e costituita dalla cosca: ecco quando, come e perché (Gazzetta di Reggio - 27 gennaio 2016)

Di questa associazione non ci sarà uno scioglimento vero e proprio ma non se ne parlerà più dopo i prossimi 5/6 mesi. L’Aier ha tentato di curare gli interessi degli imprenditori edili cutresi.

AIER: «Siamo favorevoli il mercato è bloccato»

Piace ad Aier, (l'associazione che raggruppa oltre 400 imprese edili), il bando regionale che mette a disposizione 30 milioni di euro per aumentare l'offerta di alloggi in affitto e piace ancora di più la proposta del Comune di Reggio che consente di arrivare all'acquisto di appartamenti invenduti. 

(Gazzetta di Reggio - 19 gennaio 2011)

I costruttori edili sfidano il Comune: «Il centro muore»

Una festa, una cena, una serata in compagnia al Sali&Tabacchi? Non solo. Di certo quello che è emerso dalla serata organizzata dall'Aier per parlare con i giovani del tema «centro storico», è stato anche un messaggio politico e un invito a muoversi che l'associazione dei costruttori edili ha inviato indirettamente al Comune. Per ora l'Aier non vuole essere un soggetto politico nuovo.  In futuro si vedrá, lascia intendere il direttore di Aier Alessandro Palermo che spiega come l'iniziativa nasca dal loro ruolo imprenditoriale «ma per il momento non c'è intenzione di far politica, poi si vedrá.

(Gazzetta di Reggio - 8 febbraio 2011)

Le mani sulla città: così la 'ndrangheta ha cementificato Reggio Emilia

Il boom edilizio durato due decenni, le imprese sane e quelle malavitose, il riciclaggio e l'esito finale: quasi 18 mila appartamenti sfitti. Storia di un disordine voluto

(Gazzetta di Reggio - 20 dicembre 2015)

CARUSO: sembra assurdo che una associazione del genere … c’è qualche cosa che dalle indagini si possa ipotizzare un reato…

Magg. LEUZZI: Ho trovato un legame che riguarda un'informazione pubblicitaria comparsa il 13 giugno del 2009 prima delle elezioni comunali di RE dove Rizzo Antonio che fonderà l’AIER, compra una pagina del Sole 24 ore dove sostanzialmente c’è una sua foto con Delrio e dove lui si rivolge sia al centro destra e al centrosinistra proponendo l’acquisto dell’invenduto. Tre giorni prima delle elezioni. Dopo fondata l’AIER c’è questa riproposizione dell’acquisizione. Questa coincidenza. L’Aier si costituisce, viene registrata, dopo il 1 marzo 2010 e vienecreata il 25 febbraio del 2010.

C’è questa coincidenza dove avviene la stessa proposta prima da Rizzo e poi dall’AIER.

 

Leuzzi legge la pubblicità.

 

Rizzo Antonio fallisce col fratello un anno dopo. Creano una holding, creano delle società su Bologna dalle quali cercono di distrarne alcuni immobili. C’è una procedura fallimentare in atto… non so…

La Arcuri "dice PINO chi?" Paolini risponde: "RUGGIERI”. Non sappiamo chi sia, non ha destato il nostro interesse. E’ emerso questo nome fra tanti altri nomi calabresi emersi.

Sono emersi nel PC di PALERMO dei comunicati stampa contro la persona di BINI firmati AIER perché secondo l’interpretazione dell’AIER andava ad incidere negativamente sulle imprese cutresi discriminandole. Bini giustamente diceva che lui faceva riferimento non a tutte le imprese calabresi bensì alle imprese calabresi che avevano subito interdittive o che avevano dimostrato di essere vicine ad ambienti ‘ndranghetiste.

Bini, nelle sue uscite pubbliche come presidente della camera di commercio, faceva nomi e cognomi di determinate imprese interdette per fatti oggettivi.

 

AVV: ne avremmo di cose da dire su Bini e anche documenti da produrre. Sa se Bini avesse delle società che erano in concorrenza con le aziende?

Magg. LEUZZI: Aveva aziende di autotrasporto

AVV: sa se era stato socio di Transcoop?

Magg. LEUZZI:

AVV: era stato responsabile della Transcoop quando c’erano stati i lavori dell’alta velocità?

Magg. LEUZZI: Non lo so

AVV: c’erano state iniziative in quegli anni, sulle testate, questa campagna antimafia?

Magg. LEUZZI: Nel suo ruolo di presidente della camera di commercio, qualora intervistato, diceva la sua opinione

AVV: quando aveva il ruolo di responsabile Transcoop durante i lavori dell’alta velocità, Bini andava sui giornali?

Magg. LEUZZI: Non lo so

AVV: conosce delle iniziative di Bini per contenere la concorrenza di imprese meridionali?

Magg. LEUZZI: Non ne sono al corrente

AVV: sa, sulla base di quegli articoli se c’erano iniziative mediatiche di Bini prima della crisi dell’edilizia?

Magg. LEUZZI: Non glielo so dire

Enrico Bini: “La mafia tentò di infiltrarsi nella Tav”

Il presidente della Camera di commercio lo ha rivelato ieri al convegno "Noicontrolemafie 2011"

(Reggioonline - 28 maggio 2011)

AVV: Torniamo alla vicenda di Telereggio e Franzini. Il 6 di marzo 2012. Ci furono contatti fra Alfonso Paolini e Nicolino Sarcone prima dell’incontro con Franzini?

Magg. LEUZZI: Ne ho già parlato, dovrei andare a parlare e rileggere. Ci furono dei contatti in merito a questa vicenda.

AVV: perché Sarcone Gianluigi si reca insieme a Diletto Alfonso a Telereggio?

Magg. LEUZZI: Ci deve andare Diletto da solo, ma a un certo punto decidono di andare insieme. Ricordo anche che gli fu detto di non rilevare la sua identità e ci sono le dichiarazioni che fa Franzini dicendo che ha percepito la presenza di Sarcone e quello che ha detto come una minaccia.

AVV: è Sarcone Nicolino a chiamare Diletto Alfonso?

Magg. LEUZZI: Sarcone chiama Diletto

AVV: quale valore da a questa telefonata?

CARUSO: non ci interessano queste cose. Il tempo sarà sempre più restrittivo, non ci interessano domande non rilevanti.

AVV: se è come dice lei che quella telefonata è prodomica per la cena, perché è Sarcone che chiama Diletto e non il contrario. Non ci sono altre chiamate?

Magg. LEUZZI: Le telefonate fra Sarcone e Diletto erano talmente frequenti che non escludiamo ci siano state delle altre.

AVV: a quell’appuntamento di mezzogiorno c’era presente anche Gianluigi Sarcone?

Magg. LEUZZI: Gianluigi non era sotto controllo, abbiamo una telefonata fra Sarcone Nicolino e Paolini dove Sarcone dice “pure Gianluigi è andato” e Paolini risponde di sì.

 

AVV: qual’era la ragione per cui Pagliani dovesse andare da Brescello da Diletto?

Magg. LEUZZI: Abbiamo la telefonata fra Paolini e Pagliani dove dicono che "a Brescello c’è bisogno di te". Ma lui non è andato.

CARUSO: qual è il motivo di sentire una cosa che non c’è!

Magg. LEUZZI: Paolini dice a Pagliani “ho un altro amico a Brescello che ha anche bisogno di muoversi la'’” e Pagliani dice “va bene entro fine settimana ci sentiamo” L’amico, che è Diletto, ha bisogno di muoversi in quel momento storico.

CARUSO: lo interpreteremo noi cosa significa!

Magg. LEUZZI (alzando le mani): Mi fermo qui!

 

AVV: ricorda alcune conversazioni di Paolini dove si parla di un tale Pantaleone Antonio?

Magg. LEUZZI: L’ho sentito ma non riesco a collocarlo

AVV: come capite che Diletto viene messo a conoscenza della cena?

Magg. LEUZZI: Ci sono le telefonate, le ho lette nella scorsa udienza

AVV: Sarcone Nicolino era a conoscenza della presenza di Diletto alla cena?

Magg. LEUZZI: Si incontrano alla cena, hanno parlato…

AVV: da quanto tempo lo sapeva?

CARUSO: si capisce dalle telefonate, il teste non sa nulla di più di quello che c’è nelle telefonate? Sa qualcosa di più?... No.

Magg. LEUZZI: Diletto rientranon si sa da dove perché era stato fuori, il 20 dice che parteciperà alla cena, l’ho già detto.

 

AVV: conosce rapporti fra Sarcone Nicolino e Gentile Domenico?

Magg. LEUZZI: No

 

AVV: all’incontro la sera prima della cena del 21 sa se era presente anche Gianluigi Sarcone?

Magg. LEUZZI: Ho ricostruito anche questo in maniera molto minuziosa, Paolini, Diletto, Sarcone Nicolino e Sarcone Gianluigi. L’ho già detto nella scorsa udienza. Sono sicuro.

 

AVVOCATO PANCARI IN DIFESA DI GIANLUIGI SARCONE

AVV: c’era anche il signor Todaro alla cena?

Magg. LEUZZI: Non le so rispondere

AVV: tale RIZZO ANTONIO sa se è stato investigato?

Magg. LEUZZI: E’ stato destinatario di perquisizione all’atto dell’esecuzione delle misure cautelari dell’indagine Aemilia. Ebbero esito negativo. Il fallimento era già intervenuto non si è capito dove il soggetto custodisse la documentazione contabile lui si trovava in Toscana a Forte dei Marmi, non fu rinvenuto materiale utile a differenza di quanto invece fu rinvenuto durante la perquisizione domiciliare di Palermo Alessandro.

CARUSO: senza contabilità …. com'è possibile?

Magg. LEUZZI: Al momento della perquisizione il Rizzo si trovava a Forte dei Marmi non fu rintracciato subito, dopo 10 ore, in quel momento l’obiettivo non era uno dei primari.

CARUSO: perché non è stato attivato il procedimento di bancarotta?

Magg. LEUZZI: Non lo so signor presidente, fra le tante emergenze investigative, fra Rizzo Antonio e Gualtieri per noi veniva prima Gualtieri Antonio, fra Rizzo Antonio e Palermo, era Palermo. Abbiamo eseguito 117 misure e Rizzo era solo destinatario di una perquisizione.

AVV: c’erano delle aziende dei Sarcone nell’AIER?

Magg. LEUZZI: Non c’erano perché in quel momento storico non avevano aziende spendibili perché già citate nelle interdittive, a differenza di quelle di Brescia che ne fa parte e anche quelle del Gualtieri. E’ stata costituita il 25 febbraio 2010, il 26 la prima assemblea, il 1 di marzo la registrazione presso l’agenzia delle entrate. Erano state nominate delle società nel corso della relazione del prefetto nel 2010.

AVV: Alfonso Paolini prima del 2012 aveva avuto un ruolo, un attivismo in seno alla politica reggiana?

Magg. LEUZZI: Di questo riferirà qualche mio collega, se non ricordo male abbiamo rinvenuto delle foto dove è stato ritratto unitamente a dei politici del centrodestra.

AVV: Paolini in una intercettazione dice a Pagliani che i voti lo porteranno in cielo. Ci fu un tentativo della cosca su Campegine. E’ a conoscenza del risultato di quelle votazioni?

Magg. LEUZZI: Ho già riferito su questo: è stato un dato rilevante dove Pagliani ha richiesto una cortesia ai cutresi che ha consentito di raggiungere il quorum per la presentazione della lista. A prescindere dal risultato delle elezioni. Pagliani ha un ritorno per aver presentato la lista che mai era successo.

AVV: lo sa che il risultato fu il 3%?

Magg. LEUZZI: Lo so benissimo, non era mai stata presentata una lista di centrodestra in quel Comune, solo con l’aiuto fornito da Paolini e da Diletto si raggiunse il quorum. Non è una deduzione ma un dato di fatto riscontrato telefonata per telefonata che non ho letto per intero. Andavano porta a porta a raccogliere firme. Anche Paolini. Le firme furono nell’ordine di un centinaio.

 

magg. LEUZZI: Pagliani disse: "Caro camerata Ivano complimenti sei il candidato sindaco!"

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 6 e 7 maggio 2012

AVVOCATO PISANELLO IN DIFESA DI BOLOGNINO SERGIO

L’avvocato PISANELLO in difesa di BOLOGNINO SERGIO fa una serie domande sul suo assistito ma il maggior Leuzzi non se ne è occupato.

AVV: io non posso fare il controesame!

CARUSO: Bolognino non è stato chiamato in causa nel corso dell’esame. Non fa parte di questi capi di imputazione Non è ammesso per legge.

AVV: molte persone hanno chiamato Sarcone Nicolino in occasione della sentenza di condanna, ha mai chiamato Bolognino Michele?

Magg. LEUZZI: Che ricordi io no, ma dovrei verificare

AVV: non ho altre domande.

 

AVVOCATO PER LA DIFESA DI MUTO ANTONIO cl. 55

AVV: A seguito del servizio di Telereggio del 21 febbraio 2012 ha riscontrato una qualche attività del Muto successiva?

Magg. LEUZZI: I commenti di Muto Antonio avvengono successivamente a seguito della cena, rispetto ai servizi, no.

AVV: a seguito del servizio c’è stato un avvicinamento a Pagliani. Rispetto all’incontro del 3 marzo 2012. Le chiedo se Muto Antonio ha partecipato alla organizzazione dell’incontro?

Magg. LEUZZI: E’ stato invitato e ha partecipato

AVV: è stato solo invitato?

Magg. LEUZZI: Non so se è intervenuto nell’attività preparatoria. E’ stato invitato alla ristretta cerchia.

AVV: che accertamenti avete svolto?

Magg. LEUZZI: Quello che emerge: è che lo chiamanoall’ufficio di Sarcone Nicolino, vicino all’Eurospin e alla BMW.

AVV: ha riscontrato la vicinanza dei locali?

Magg. LEUZZI: No

AVV: ha fatto riferimento fra Paolini Alfonso e Muto. Paolini “ma tu viene oggi?” che considerazione avete tratto?

Magg. LEUZZI: Paolini riteneva importante la presenza di Muto. Ma a differenza della cena non abbiamo telefonate che ci scandiscano i tempi dell’incontro.

AVV: sa che c’erano dei soggetti: Costantino, Brugnano, Francesco Sarcone…?

Magg. LEUZZI: Io ero a conoscenza solo della presenza di Salerno perché emergeva nei colloqui fra Muto e Paolini reputando il soggetto “zucca vuota”.

 

AVV: il periodo fra il 2 marzo e il 21: Antonio Muto cl 55 ha partecipato in qualche modo alla fase propedeutica?

Magg. LEUZZI: Me l’ha fatta prima questa domanda

AVV: no questa volta è riferita fra il 2 marzo e il 21 marzo, è molto importante per il mio assistito!

Magg. LEUZZI: Si sostituisce al terzo approccio a Pagliani...

L'avvocato interrompe il maggiore

AVV: no! ho fatto la domanda fra il 2 marzo e il 21!

Magg. LEUZZI: Lo sto verificando...

CARUSO: poi ci dice quello che stava dicendo!

 

Magg. LEUZZI: Muto Antonio chiama Paolini chiedendo ragguagli sulla cena. Muto è a conoscenza del fatto che deve andare alla cena.

AVV: quindi è la conferma che parteciperà alla cena una volta invitato?

Magg. LEUZZI: Oggettivamente è l’unico contatto ma se andiamo a leggere è qualcosa di già strutturale: Muto dice, portiamo qualcun altro?...

 

AVV: Sarcone diceva “i più puliti” quelli che potevano stendere una parola. Muto è stato invitato perché persona seria?

CARUSO: farà la sua ricostruzione al momento opportuno!

AVV: ha fatto riferimento alle firme del PDL a Campegine, può riferirmi un qualche intervento di Muto su questa vicenda?

Magg. LEUZZI: Non ricordo se è intervenuto, ma non vorrei sbagliare, vorrei analizzarlo. Sicuramente c’è stato nel terzo approccio a Pagliani nel maggio 2010

AVV: è la prossima domanda

Il maggiore verifica fra i suoi documenti

Magg. LEUZZI: Non c’è l’interessamento di Muto Antonio

 

AVV: in riferimento a questo terzo approccio, 9 maggio 2012, Muto cerca di rintracciare Pagliani. Il giorno dopo riesce a sentirlo e dice “ci vediamo la prossima settimana, se aspettiamo Alfonso va per le lunghe”. In merito a questo accordo fatto fra Muto e Pagliani. Si sono visti?

Magg. LEUZZI: Non abbiamo riscontro perché fu interrotta l’attività di intercettazione telefonica.

AVV: il 10 giugno 2012, un mese prima!

Magg. LEUZZI: Erano seguite fino al 10 giugno, degli appuntamenti fissati sono stati rimandati di due settimane, non abbiamo riscontro.

AVV: doveva avvenire una settimana dopo

Magg. LEUZZI: Lo stesso incontro è slittato di ulteriori settimane

 

AVV: al provvedimento di revoca del porto d’armi, ha fatto una forte rilevanza che a seguito dell’interdittiva ci siano stati una serie di contatti telefonici. Risulta un qualche contatto del Muto con altri presunti sodali?

Magg. LEUZZI: No, non risulta. ... La stanchezza inizia a farsi sentire... In questo periodo storico avevamo sotto controllo solo Sarcone Nicolino, non possiamo sapere se vi fossero state telefonate fra Muto e altri della consorteria. Posso risponderle che non ci sono state sul telefono intercettato fra Muto e Sarcone.

AVV: aspettiamo la sua testimonianza da mesi, abbiamo sentito Calì e Leo attendevamo lei. Quindi le risposte sono negative?

Magg. LEUZZI: Per quelle che sono le risultanze.

 

AVV: Muto Antonio si è rivolto a un professionista diverso che Sarzi Amadè?

Magg. LEUZZI: Sì è un dato di fatto

 

AVV: ha riferito di una sorta di fibrillazione fra i personaggi colpiti dalle interdittive. Ha riscontro delle reazioni di Muto?

Magg. LEUZZI: Le rispondo con la stessa risposta di prima.

AVV: parlo di articoli di giornale, se anche Muto…

Magg. LEUZZI: Da quello che ricordo io no… c’è una intervista dei Muto di Gualtieri che non c’entrano niente.

 

AVV: un episodio del 2012, lei dice nel momento in cui viene fatta l’inchiesta di Edilipiovra se ha riscontro di una qualche telefonata di Muto Antonio

mar. LEUZZI: No nessun contatto

 

Termina il controesame del maggiore Leuzzi

 

PM Mescolini: la scorsa volta in vista dell’audizione del prefetto De Miro abbiamo finito in fretta la testimonianza del maggiore Leuzzi. Io produrrei una memoria contenente i dati, i messaggi, dopo la requisitoria, dopo la sentenza, dopo l’articolo del 3 febbraio. Rispetto ai capitoli di prova mancano tre mesi rispetto al periodo che riteniamo rilevante. Riteniamo di poter… Giovedì ci sarà il maresciallo D’Agostino su Matacera e Costantino sul capo 87 e un ispettore di Genova.

CARUSO: riusciamo a farcelo stare dentro?

PM Mescolini: è impossibile…sono certo che non riusciremo a sentire Costantino… c’è una sentenza di patteggiamento …. D’Agostino deve parlare abbastanza e come controesame non c’è solo Matacera….Oggi doveva esserci D’Agostino e non è rientrato, giovedì doveva esserci solo Costantino…

ORE 20.05 TERMINA L’UDIENZA

a cura di: S.N.

RASSEGNA STAMPA

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RS 14 febbraio 17
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