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rito ordinario - primo grado

udienza nr. 106

AEmilia

giovedì 13 luglio 2017

Riporto la trascrizione presa in diretta e pubblicata su Facebook.

WORK IN PROGRESS: provvederò prima possibile a "sbobinare" la trascrizione dell'udienza.

All'interno dell'udienza:

ESAME DEL TESTE RIZZO ANTONIO A CURA DELL’AVVOCATO IN DIFESA DI BRESCIA PASQUALE

ESAME DEL TESTE RIZZO ANTONIO A CURA DEL PM MESCOLINI

ESAME DI SCARPINO SALVATORE A CURA DELL’AVVOCATO VEZZADINI IN DIFESA DI BRESCIA PASQUALE

ESAME DI SCARPINO SALVATORE A CURA DEL PM MESCOLINI

ESAME DI SCARPINO SALVATORE A CURA DEL PRESIDENTE CARUSO

ESAME DEL TESTE BRUGNANO GIUSEPPE A CURA DELL’AVVOCATO VEZZADINI IN DIFESA DI SARCONE GIANLUIGI

ESAME DEL TESTE BRUGNANO GIUSEPPE A CURA DELL’AVVOCATO BELLI IN DIFESA DI MUTO ANTONIO cl. 55

ESAME DI MASINI SONIA A CURA DELL’AVVOCATO VEZZADINI IN DIFESA DI SARCONE GIANLUIGI

 

Ore 16.15 in aula

Sta terminando la testimonianza del dottor De Iesu (dirigente della squadra mobile).

DE IESU: …. Quella famosa dell’inizio del 2012

PM: degli incendi partiti da Blasco Gaetano il suo ufficio se ne occupò mai?

DE IESU:Sì

AVV difesa:l’ispettore Strada lo conosce?

DE IESU: Non lo conosco, non l’ho mai sentito, l’unica volta che è stato evocato questo nome è stato dall’ispettore Caiazzo, ma non ricordo perché. Era uno dei suoi riferimenti giù…

 

Entra il teste RIZZO ANTONIO

NDR: Rizzo Antonio si ferma per stringere la mano a Brescia Pasquale

 

ESAME DEL TESTE RIZZO ANTONIO A CURA DELL’AVVOCATO IN DIFESA DI BRESCIA PASQUALE

AVV: conosce il signor Brescia Pasquale?

CARUSO: ce l’ha dimostrato!

RIZZO: Quando eravamo bambini, poi ci siamo persi e ci siamo ritrovati con l’associazione AIER, l’avevamo costruita con la crisi immobiliare

AVV: in che anno?

RIZZO:2010/2011

AVV: vi siete incontrati?

RIZZO:Sì ogni tanto, negli uffici di Via Pizzetti

AVV: che ruolo aveva

RIZZO:Ero il presidente

AVV: ha partecipato a tutta l’attività svolta da questa associazione

RIZZO:Quasi tutta

AVV: cosa facevate

RIZZO:Non vendendo più case, se ci troviamo tutti, facciamo un gruppo per trovare soluzioni, con le banche, con l’ufficio delle entrate che ci tartassava, istituti bancari, se potevamo ristrutturare i debiti delle varie società, al comune, ufficio urbanistico con l’assessore Carrai, facevamo proposte non è che… Anche in Comune, c’è l’invenduto, congelateci l’ICI, un’altra dovevamo fare delle case popolari, compratevi l’invenduto invece che costruire, poi non si è fatto niente, non so perché…. Non era facile.

AVV: trovavate riscontro rispetto alle vostre proposte

RIZZO:Gli piacevano ma non si mettevano in atto non ho mai capito perché

AVV: chi era il sindaco?

RIZZO:Delrio

AVV: ci ha parlato?

RIZZO:Sì anche con il sindaco

AVV: ricorda che atteggiamento ha avuto

RIZZO:Normale, portavamo le proposte, poi in politica… ti dicono sì… e poi il fare… non era facile

AVV: ricorda chi facesse parte dell’associazione?

RIZZO:Alcuni… Brescia,

 

NDR: L’avvocato suggerisce diversi nomi.

 

RIZZO:Pasquale, dott. Palermo, io, Frontera Salvatore, Salvatore Migale, Giuseppe Turrà…

AVV: un parente della moglie del sindaco attuale?

RIZZO:Sì

AVV: ha lavorato insieme a Brescia

RIZZO:No

AVV: non ho altre domande

 

ESAME DEL TESTE RIZZO ANTONIO A CURA DEL PM MESCOLINI

PM: al momento in cui è diventato presidente aveva una società edile?

RIZZO:La Rizzo spa, ne avevo più di una

PM: ha avuto problemi finanziari

RIZZO:Sono fallito, ne avevo 6/7… la IFIR, la Rizzo, …. C’era stata una fusione nella IFIR… la Euro, la Zeus, ha trascinato tutto

PM: questo progetto di vendita all’ente pubblico di immobili rimasti invenduti da parte di questi imprenditori dell’AIER comprendeva anche le cooperative

RIZZO:Tutto, si facevano dei bandi, con noi non c’erano, ma la proposta era in generale per tutti, chi aveva invenduto si dovevano fare alloggi popolari…

PM: non aveva alcun titolo per parlre per le cooperative

RIZZO:No no

PM: ricorda di aver acquistato uno spazio pubblicitario prima delle elezioni del 2009

RIZZO:Facevo pubblicità per delle casa in Toscana, Forte dei Marmi, il giornale mi aveva dato una pagina gratuita Il Sole 24 Ore, era un pacchetto, avevo speso poco, non ricordo bene, 5/6/7 mila euro non so quante uscite. Appoggiavo Graziano Delrio e ho messo quella foto quando sono stato a Cutro, l’ho incrociato a Cutro e quindi…alla festa del crocifisso

PM: non è che l’ho incrociato

RIZZO:Non è che ci siamo dati appuntamento, l’ho visto in piazza.

CARUSO: chi ha pagata questa pagina?

RIZZO:Mi era stata regalata a me su questa pagina

PM: non avanzò una proposta molto simile, si sentiva il sentore della crisi immobiliare.

 

PM: il Comune aveva in progetto di acquistare?

RIZZO:No, piaceva la proposta, ma non si è mai messa in atto

PM: portò indicazioni concrete?

RIZZO:No mai

PM:nel 2009 parlava a titolo personale

RIZZO:Sì, non per l’AIER che è nata dopo

PM: l’Aier fece sua questa idea

RIZZO:Si è riproposta questa cosa, il problema era di tutto

PM: quindi l’Aier fece come sua questa proposta

RIZZO:Sì, poi ero sempre io a parlare

PM: in questo caso a nome di qualcun altro… c’erano cooperative?

RIZZO:No, ma avevo avuto un incontro con Legacoop

 

RIZZO:Io sono fallito nel 2011/2012 non ricordo…

PM: l’Aier prende degli uffici in via Pizzetti, in che senso?

RIZZO:Per fare riunioni

PM: chi pagava?

RIZZO:Si faceva una colletta

PM: di chi era l’immobile

RIZZO:Immobiliare Braglia, aveva un locale libero

PM: non avevate bisogno di andare da un terzo

RIZZO:Facevamo appartamenti non uffici

PM: erano ampi?

RIZZO:Due stanze

PM: luogo di riunioni?

RIZZO:Saletta di attesa, non la usavamo neanche tanto

PM: qualcuno si occupava che stava fisso?

RIZZO:No, nessuno

 

PM: l’AIER è nata su iniziativa di chi?

RIZZO:Di nessuno, tutti non potevano vendere, ci si ritrova ogni tanto, facciamo la riunione

PM: chi eravate?

RIZZO:Sala piena, la partecipazione è stata enorme

PM: questa cosa delle autovonvocazioni funziona a RE, è girata la voce

RIZZO:Sì lunedì prossimo organizziamo questa serata all’Astoria

PM: chi organizza

RIZZO:Palermo, sicuro, Migale, Brescia, i nomi che ho fatto prima, ci si incontra…

 

PM: si occupa ancora di immobiliare?

RIZZO:No sono un po’ nell’immobiliare, poco

PM: poco quantitativamente o temporalmente

RIZZO:Si fa qualche restauro, qualche lavoretto

PM: gli altri imprenditori dell’AIER erano, avevano i suoi stessi problemi si occupavano del suo stesso settore eravate concorrenti

RIZZO:Eravamo concorrenti

 

PM: Sarcone Gianluigi

RIZZO:Secondo me non lo conoscevo… so chi è, sappiamo chi è, fra paesani ci conosciamo poi tutti, ma non faceva parte della nostra associazione

PM: glielo proposte

RIZZO:Io no

PM: era un’associazione con fini politici

RIZZO:No, assolutamente

PM: ha detto che appoggiava Delrio

RIZZO:No, non eravamo né di destra né di sinistra

PM: non ho altre domande

 

CARUSO: vorrei sapere chi erano tutti gli imprenditori interessati a questa politica che perseguiva l’associazione, altri soggetti implicati in questo processo

RIZZO:Ci trovavamo solo questi qua

CARUSO: ha detto la sala piena, non conosce tutti gli imprenditori edili operanti a RE

RIZZO:No, è impossibile, saranno 15mila

CARUSO: tutti muratori

RIZZO:Siamo tutti muratori

CARUSO: tutti artigiani in proprio?

RIZZO:Sì sì, due fratelli, tre fratelli, ma alla fine

CARUSO: con chi ha pensato questa strategia? Con 15mila imprenditori? Questa è una strategia di vendere le case di 15mila cutresi

RIZZO:Non tutti

CARUSO: solo quelli di chi? Quelli che hanno da vendere?

RIZZO:Si faranno dei bandi, noi la dicevamo semplicemente, ma ci vogliono caratteristiche per gli immobili, non c’è mai stato nessun impegno di nessuno

CARUSO: qualche altro nome, non ricorda nessuno? Conosce quattro imprenditori?

RIZZO:Non è che si facevano le riunioni con tutta la sala piena

CARUSO: chi era il comitato direttivo

RIZZO:Questi, Aiello…

CARUSO: dei problemi dei cutresi che devono vendere si è interessato, non solo ai problemi suoi e dei 4, qui c’è stato spiegato che tanti degli imputati dovevano vendere, chi altri si è rivolto a lei

No nessuno si è rivolto, eravamo sempre questi 6/7

CARUSO: lei continua a eludere! Ci sono tanti imprenditori cutresi, vorrei chi sono quelli che avevano casa da vendere in quel periodo

RIZZO:Tutti

CARUSO: mi dica chi, costituisce una associazione e non sa chi sono i cutresi?

RIZZO:Ce lo eravamo immaginati noi

CARUSO: quindi lei costituisce una immaginaria associazione che nella sua immaginaria è fatta da persone che devono vendere case, con quale concretezza pensava di far passare questa proposta?

RIZZO:La nostra associaizone… è nata così, non eravamo organizzati

CARUSO: una cosa così da ridere, vi trovavate per mangiare…

RIZZO:Ma …

CARUSO: non mi sa fare i nomi di persone?

RIZZO:Non li ho mai incontrati

CARUSO: le uniche persone che sa citare?

RIZZO:Io, Palermo, Brescia, Turrà, Migale, Aiello, Gualtieri Antonio

CARUSO: ah ecco

RIZZO:E un altro Gualtieri, un altro ancora che si chiamava Gualtieri

CARUSO: Muto Antonio

RIZZO:No no

CARUSO: Sarcone ha detto di no

RIZZO:No

CARUSO: altri?

RIZZO:No, eravamo questi qua…

CARUSO: Giglio Giuseppe

RIZZO:No

 

AVV: c’erano anche imprese non cutresi anche reggiane

RIZZO:Qualcuno, non ricordo il nome, c’era pure…

CARUSO: sarebbe meglio se ci dicesse il nome, noi sappiamo che l’edilizia era fatta da cutresi e da cooperative…

RIZZO:Qualche reggiano c’era

AVV: faceva riferimento a Salvatore Gualtieri?

RIZZO:Sì Salvatore

AVV: non ho altre domande

 

PM: il nome di Gualtieri Antonio non era emerso, è stata intercettata una telefonata  fra Gualtieri Antonio ed un terzo, Gualtieri lo conosce bene?

RIZZO:Sì sì, inizialmente no, poi nel periodo dell’associazione sì

PM: questo Gualtieri parlando in generale “l’ho detto a Rizzo, questi non vogliono pagare, perché fra di loro non vanno d’accordo” un colloquio suppostamente avuto con lei

RIZZO:Forse le quote per pagare l’ufficio a testa
PM: c’era una quota associativa?

RIZZO:No, non una quota fissa, 300/400 euro al mese

PM: l’Astoria chi ha pagato?

RIZZO:L’Astoria chi l’ha pagata… non ricordo se abbiamo pagato a testa

PM: avevate messo delle belle piante?

RIZZO:Nono

PM: sempre la telefonata “i 100mila euro già li ha incassati” Gualtieri riferendosi a lei, le contesta di essersi intascato 100mila euro

RIZZO:No impossibile

PM: Gualtieri dice “A RE devono capire che se si prendono un po’ di roba dalla Rizzo deve venire alla famiglia, chi entra in queste cordate deve capire che c’è la famiglia in mezzo”

RIZZO:Questo non lo so

PM: ha qualche rapporto con la sua società

RIZZO:Nessun rapporto

PM: giugno 2011 c’era un problema emerso nell’ambito delle sue società? Ha cercato di salvare qualche immobile

RIZZO:No no, è saltata in maggio ma non so se 2011 o 2012

PM: non ho altre domande

CARUSO: si accomodi

 

NDR: C’è rinuncia ad ascoltare Gualtieri Salvatore.

 

Entra Scarpino Salvatore, nato a Cutro

ESAME DI SCARPINO SALVATORE A CURA DELL’AVVOCATO VEZZADINI IN DIFESA DI BRESCIA PASQUALE

AVV:conosce Brescia Pasquale?

SCARPINO:Sì, da un po’ di anni, sono venuto a RE negli anni 85/86, forse già da prima, la famiglia la conosco quasi tutta, conosco il papà i fratelli, sì lo conosco

AVV: rapporto di parentela?

SCARPINO:Diretta no, indiretta…. La moglie di Brescia è cugina al convivente di mia figlia

AVV: non c’è nessun caso, Brescia sa di cosa si occupa?

SCARPINO:E’ un imprenditore edile

AVV: e lei?

SCARPINO:Sono ingegnere, dirigente della pubblica amministrazione

AVV: ha mai avuto rapporti di lavoro?

SCARPINO:No, mia moglie sì, perché è architetto, ha fatto qualche lavoro per …una impresa di Brescia.

Nel trasferimento da Cutro a RE è venuta prima mia moglie

AVV: ha parlato di Brescia, ha detto molto probabilmente lo conoscevo anche prima

SCARPINO:Non mi ricordo, a Cutro ci vedevamo

AVV: in tutto questo periodo ha avuto sentore, elementi per ritenere che Brescia appartenesse alla criminalità organizzata

SCARPINO:No

AVV: si è occupato anche di politica?

SCARPINO: Sono consigliere comunale a Reggio Emilia

AVV: da quanto?

SCARPINO:E’ la terza consiglia tura, ho iniziato nel 2004

AVV: ininterrottamente

SCARPINO:Sì

AVV: nelle fila del?

SCARPINO:Nei DS, poi nel PD adesso sono con il movimento democratico e progressista

AVV: nell’ambito di questo suo ruolo di consigliere, le è capitato di avere degli incontri con l’ex prefetto De Miro per quale ragioni, con chi?

SCARPINO:Sì col prefetto nel 2011 mi pare era gennaio, posso dire perché siamo andati? Avevo letto la relazione del procuratore generale dell’anno giudiziario e mi aveva preoccupato tanto perché i nomi dei cutresi è venuto fuori non più come singole famiglie, ma come “cutresi” in quella relazione. Non mi è mai piaciuto dire comunità di Cutro, credo tanto nell’integrazione, io li reputo cittadini reggiani di origine cutrese, era una preoccupaizone forte. Parlai con gli altri consiglieri, Antonio Olivo del PD, Rocco Gualtieri che era di Cutro di Forza Italia. Siamo andati dal sindaco per chiedere se poteva rivolgersi al prefetto, per rappresentare la nostra preoccupazione. Il sindaco era Delrio. Siamo andati insieme a Graziano Delrio, subito dopo credo, ci ha ricevuto il prefetto, abbiamo portato dei volumi sulla storia di Cutro e sulla comunità di Cutro a RE, e rappresentammo la preoccupazione al Prefetto per questa comunità, perché era venuto fuori che nella relazione il discorso non più come famiglie, ma come cutresi… il prefetto ci tranquillizzò, ci disse, ho saputo che è venuto qua, io sono Palermitana, quindi devo preoccuparmi pure io? Essere palermitana a RE è diverso da essere cutrese a RE, con la terza generazione siamo a più di 10mila persone, non è la stessa cosa, mi permisi di dire questa cosa. Fu un colloquio abbastanza… sereno come lo ha definito il Prefetto.

AVV: sa cosa è venuto a dire qui il prefetto?

SCARPINO:Sì

AVV: vorrei che lo dimenticasse

SCARPINO: L’ho letto sulla stampa

CARUSO: non ha letto il verbale

SCARPINO:Non so dove leggerlo, ho letto quello che ha riportato la stampa, un colloquio molto franco

AVV: il testimone che viene a testimoniare non dovrebbe sapere quello che hanno detto gli altri, vorrei che alle mie domande rispondesse con quello che accadde non con quello che ha letto. Quanto durò questo incontro

SCARPINO:Nel 2011 una mezzoretta, non ricordo esattamente, no un incontro lungo

AVV: chi eravate?

SCARPINO:Il sindaco e i tre consiglieri

AVV: nessun altro?

SCARPINO:Un segretario, una persona col prefetto non ricordo chi

AVV: chi iniziò a parlare… il Prefetto sapeva il motivo?

SCARPINO:Noi ne avevamo parlato col sindaco, non so se il sindaco… gli avrà detto che 3 consiglieri gradivano di venire a parlare, non so…

AVV: ricorda di aver colto la conoscenza del Prefetto circa l’oggetto dell’incontro

SCARPINO:Non ricordo, ci ha ricevuto…

AVV: ha fatto riferimento alla relazione del procuratore generale

SCARPINO:Al sindaco dissi proprio questo, al Prefetto l’ho ripetuto. Il Prefetto quella cosa sui palermitani lo disse sulla base di questa cosa che ho detto io

 

CARUSO: qual è la preoccupazione mi faccia capire?

SCARPINO:Che la parte sana dei cutresi venisse coinvolta

CARUSO: intanto abbiamo scoperto che c’è una parte sana e una non sana

 

SCARPINO:Quando uno legge una relazione di quel tipo, per me era una preoccupazione

AVV: vorrei capire perché?

SCARPINO:La generalizzazione su queste cose è molto facile…

AVV: quale poteva essere una conseguenza?

SCARPINO:Nella città viene fuori… è stato pubblicato… un altro cittadino che legge, tutti i cutresi sono malavitosi… non è…

PM: questo lo avrebbe detto il procuratore?

SCARPINO:No non ha detto questo

PM: cosa ha scritto?

SCARPINO:Era una mia sensazione

 

AVV: lei era arrivato nel 1985 a RE… lei in passato fino al 2011 questa preoccupaizone l’aveva avuta sì o no?

SCARPINO:Non possiamo negare, anche il comune aveva dato incarico allo studioso a Ciconte incarico di scrivere dei volumi nel 2008… è venuto in Commissione

CARUSO: sulla presenza di cosa?

SCARPINO:Della mafia a Reggio nel 2008, ne ha fatti due una della mafia straniera, una della mafia

PM: è tra le produzioni del mio ufficio e della parte civile del comune

SCARPINO:Sapevo cosa era successo, molti episodi li ho vissuti a Cutro, quando vivevo a Cutro ho assistito ad alcuni fenomeni, azioni criminali, non direttamente, sono arrivato sul posto quando era successo. L’attentato a Dragone, sentimmo i colpi e andammo sul posto, ed era già tutto successo, era un periodo difficile c’era una faida fra famiglie, noi la vivevamo abbastanza… Sapevo cosa era avvenuto a RE. Leggendo quell’analisi del 2008 c’è scritto che le istituzioni, i sindacati avevano resistito e quindi Ciconte dice che era un territorio nemico alla mafia, la mafia c’era, c’erano stati omicidi qui a RE… sapevo eccome

AVV: la mia domanda era diversa, ma l’ho fatta parlare perché mi interessa. Era qui dal 1985, nel 2011 sente la necessità di andare dal prefetto per il tramite del sindaco. Prima di quella data aveva avuto occasione di cogliere un atteggiamento discriminatorio che l’aveva potuta indorre a compiere una analoga azione?

SCARPINO:No mi preoccupai leggendo quella relazione… i fatti che erano avvenuti… non avevo mai letto, non so se ho partecipato direttamente all’anno giudiziario… io lavoro a Bologna. Quella volta la parola cutresi mi… anche perché sono fiero di essere cutrese… mi preoccupò tanto

AVV: perché, cosa poteva accadere? Quali conseguenze dall’aver sentito dire, o aver colto una eventuale generalizzazione dei cutresi

SCARPINO:Avevo letto per dirle tutto… il libro di Patacini, un sacerdote e forse portammo anche quel libro e nel libro proprio è questa la preoccupazione, lui parla molto bene della comunità cutrese e dice che nella stragrande maggioranza ha a cuore la famiglia e il lavoro ed erano i sentimenti che condivido tantissimo e ho sempre condiviso. Mi fece la dedica anche. Anche lui parla della generalizzazione della stampa che era stata ostica nei confronti dei cutresi.

AVV: a parte quello che c’è scritto nel libro, ha riscontrato che effettivamente accadeva?

SCARPINO:Sinceramente,episodi diretti non ne ho avuti, ma la sensazione che una parte della comunità, nella stragrande maggioranza sana, quella relazione lì… mi preoccupò

AVV: perché poteva avere conseguenze dal punto di vista delle attività economiche

SCARPINO:Anche, se uno deve andare a comprare una casa da un cutrese potrebbe avere, ci sono stati casi di questi, sei un cutrese non compro la casa da te

AVV: che casi ci sono stati?

SCARPINO:Mia figlia mi ha citato un caso simile, un amico doveva comprare la casa, non l’hanno comprata quando hanno saputo che erano cutresi, questo poteva succedere

AVV: anche negli articoli di stampa?

SCARPINO:Certo anche nei miei confronti, sono di origine cutrese e sono fiero, molte volte ho sentito questa ostilità nei miei confronti

AVV: ci faccia capire, visto che riguarda lei

SCARPINO:Ho avuto un rapporto non buono con la stampa, forse ho sbagliato io, sento ancora questo senso di… la mia origine a volte … certo dovremmo essere… a volte è stata pesante

AVV: ha fatto riferimento alla stampa, non si può fare riferimento a sensazioni, se ci può fare capire meglio

Per esempio durante l’ultima campagna elettorale 2014, ci furono dei brogli io non c’entro assolutamente nulla, il fatto, è venuto fuori in una sezione fu riportato il mio nome insieme al nome di un altro consigliere comunale, a mia insaputa, la giustizia penso abbia fatto il suo corso, credo nella giustizia, ho avuto un battibecco con dei parlamentari, dicono… se mettono in lista questi personaggi… prima di sapere chi è il colpevole c’era già la sentenza. Le ho citato un caso esemplare

AVV: non ho altre domande

 

ESAME DI SCARPINO SALVATORE A CURA DEL PM MESCOLINI

PM: poche domande, ha detto che ruolo svolge?

Dirigente dell’agenzia delle entrate, dirigo l’ufficio provinciale territorio di Bologna e ad interim…. (…)

Quando il procuratore ha citato non le famiglie mafiose cutresi presenti a Reggio, ha detto i cutresi presenti a Reggio, un articolo di un giornale locale, non so se era la sintesi o testuali parole. Riportato dalla stampa

PM: aveva già un brutto rapporto con la stampa?

SCARPINO:Sì penso di sì, dipende da me, non dalla stampa

PM: lei non ha cercato un rapporto, di chiedere conto al giornalista se avesse riferito bene le parole del procuratore, prima di fare un passo istituzionale di un certo peso, di riferire al sindaco per andarsene a dolore dal Prefetto. Un passo importante non sul sentito dire… ma da quello che sta dicendo

SCARPINO:Non penso che il giornale cita

PM: non c’era la smentita dice?

SCARPINO:La stampa l’ha riportato…

PM: ha acquisito la relazione?

SCARPINO:Ho cercato di trovarla, non l’ho trovata su internet

PM: ha chiesto al sindaco, al prefetto

SCARPINO:No

PM: gli altri due ?

SCARPINO:Gli ho fatto vedere l’articolo, ho l’articolo a casa.

PM: poteva portarlo

SCARPINO:Ve lo faccio avere

CARUSO: vedremo la relazione anche se credo di ricordarla? Probabilmente era il 2012 per l’anno 2011

SCARPINO:L’articolo mi pare sia del 2011

CARUSO: allora riferimento al 2010

SCARPINO:Inizio 2011

PM: il Prefetto aveva adottato provvedimenti di interdittiva

SCARPINO:Sì

PM: ne era a conoscenza

SCARPINO:Era uscito sulla stampa

PM: qualche generalizzazione

SCARPINO:No, citava le ditte

PM:il primo è stato il procuratore generale

SCARPINO:Non ho voluto dire questo, era una preoccupazione mia, non era del procuratore

PM: lei va dal sindaco e poi dal prefetto..

SCARPINO:Era una mia preoccupazione

PM: può parlare con il prete di cui sopra non con il prefetto, se va un passo formale come quello di andare in un gruppo bipartisan, andate dal sindaco che avrà avuto una percezione che non avevate le traveggole tanto da chiedere appuntamento al prefetto. Avrà trovato delle frasi…

SCARPINO:No

PM: in realtà non sa bene cosa ha detto il procuratore, sa quello che ha detto il giornale

SCARPINO:Non l’ho cercata più

PM: i provvedimenti del prefetto avevano destato qualche preoccupazione?

Nella comunità sentivo la preoccupazione, però da parte di chi poteva stare tranquillo non penso che ci fossero preoccupazioni, dal prefetto non abbiamo manifestato qusto, abbiamo manifestato l’esigenza che la comunità sana fosse salvaguardata

PM: c’erano stati arresti?

SCARPINO:In quel periodo non.. prima penso di sì, negli anni… il fatto del bar pendolino

PM: 1998, dovrebbe essere

SCARPINO:Non ricordo se c’erano stati degli arresti…

PM: ci può dare qualche altro elemento oltre quello che le disse sua figlia, di azioni che discriminavano i cutresi? Al di là che volgarità se ne dicono e se ne fanno, ma si capisce se sono dicerie o rischi reali. In base a quali elementi?

SCARPINO:Il discorso delle interdittive, che venivano fuori sulla stampa, non è tanto l’interdittiva, il problema della generalizzazione

PM: ha detto che non davano problemi le interdittive

SCARPINO:Era la preoccupazione della generalizzazione

PM: chi generalizza? La stampa?

SCARPINO:Sì, penso di sì, le stesse preoccupazioni, i racconti… non erano cose raccontate, non penso che mia figlia mi abbia raccontato delle falsità

PM: che gliel’ha raccontato un suo amico?

SCARPINO:Sì

PM: questo è un fatto forse successo, forse no, la generalizzazione vuol dire che si comincia a respirare un clima. Ha avuto percezioni diffuse? E’ andato dal prefetto per dire che il procuratore ha generalizzato… avete parlato delle interdittive

SCARPINO:Penso di no

PM: perché non avete chiesto di andare dal procuratore?

SCARPINO:Conosco le relazioni che esistono era il prefetto che poteva riferire al procuratore non un consigliere o un sindaco… il prefetto rappresenta lo Stato

PM: gli avete chiesto di farsi parte dirigente presso il procuratore?

SCARPINO:Non gli abbiamo questo, era una preoccupazione da riportare, ma non tanto da dire al procuratore di generalizzare, l’avrei rappresentata anche io se avessi avuto il modo di parlare con il procuratore

 

PM: ma fra la preoccupazione che può venire tutto giù fra un attimo… uno direbbe perché? Lei ci sta dicendo di una frase di sua figlia…

AVV: l’ingegnere Scarpino è anche mio teste, mi devo opporre a questo tipo di domanda, sta mettendo insieme una serie di concetti che poco hanno a che vedere con quello che ha detto il teste. Ha parlato della diffusione mediatica di questo tema, non di quello che ha detto il procuratore. E’ stato chiarissimo

 

PM: ci vuole dire qualche argomento ragionevole di preoccupazione

SCARPINO:Un episodio?

PM: argomenti ragionevoli

SCARPINO:Sono un uomo pubblico, sono di origine cutrese, sono fiero di essere cutrese, mi preoccupo per la comunità cutrese e le generalizzazioni mi preoccupavano

CARUSO: è questa la risposta è inutile che insista

 

PM: ha avuto risultati elettorali importanti?

SCARPINO:La prima volta nel 2004 un successo notevole, il secondo eletto dei DS, dopo il vicesindaco Ferretti, anche Olivo ha fatto una bella affermazione.

PM: Olivo le ha mai parlato di incendi che ha subito?

SCARPINO:Assolutamente no

PM: la preoccupazione rispetto agli ‘ndranghetisti che operano a RE?

SCARPINO:E’ chiaro che non si può negare, non siamo andati dal prefetto a dire che non esiste. Dell’esistenza della… ci sono i fatti … non solo quelli del 98, anche prima ho assistito a dei fatti

PM: a Cutro

SCARPINO:Qui no, ho saputo dalla stampa soprattutto

PM: oltre al resoconto dell’anno giudiziario ha letto dell’esistenza di processi che si celebravano dove c’erano imputazioni di una associazione di stampo ‘ndranghetistico, l’ha mai preoccupata

SCARPINO:Non so se c’erano processi a RE, non ricordo

PM: si ricorda chi era il procuratore?

CARUSO: un calabrese

 

PM: perché non ha riportato sulla stampa l’incontro con il prefetto

SCARPINO:Non ho mai fatto operazioni di questo tipo, non mi sono mai alzato per andare alla stampa, ho un rapporto forse difficile, forse ho sbagliato io, non ci abbiamo pensato, ma non per retro pensiero o altre cose

PM: non ho altre domande

 

SCARPINO:ha parlato di quello che ha percepito e di come si è mosso, ha sentito nella comunità cutrese questa preoccupazione rispetto alla generalizzazione?

CARUSO: le chiedo di non insistere su questo tema della comunità, cosa intende per comunità?

AVV: mi pare che la stampa… facciamo anche dei processi in base a quello che la stampa ha scritto…

PM: possiamo prendere la relazione che era stata preannunciata, la ricerca sulla stampa…

AVV: sto facendo una domanda precisa, lasciamo stare la comunità, oltre alle persone con cui ha parlato lei questa preoccupazione l’ha sentita parlando anche con altre persone specifiche dei cutresi specifici che lavoravano nel mondo dell’edilizia?

SCARPINO:Anche con i consiglieri comunali stessi, mi raccontavano di altri episodi di aver percepito questa preoccupazione

AVV: quali sono i consiglieri con cui ha parlato?

SCARPINO:Gualtieri e Olivo

 

ESAME DI SCARPINO SALVATORE A CURA DEL PRESIDENTE CARUSO

CARUSO: ha parlato di sana, parte sana implica una parte non sana, siamo d’accordo?

SCARPINO:Certo, siamo qui

CARUSO: la parte insana, ci sa dire da cosa è costituita nell’arco del tempo?

SCARPINO:So, perché ho vissuto a Cutro, so le faide

CARUSO: le faide di Cutro che collegamento hanno a RE?

SCARPINO:Cito Dragone mandato a Quattro Castella … a Cutro c’erano state altre faide fra famiglie, le lotte tra Dragone e altre famiglie

CARUSO: quali?

SCARPINO:Grande Aracri, da quello che ho letto

CARUSO: una faida fra chi?

SCARPINO:Fra i Dagone e gli Oliverio e quell’episodio la’

CARUSO: quale episodio?

SCARPINO:Furono uccisi un maresciallo dei CC e un nipote di Dragone, faide che conoscevo, vivevo a Cutro sapevo che esistessero

CARUSO: si trasferisce nel 1985, quella faida che conosceva l’ha ritrovata qui?

SCARPINO:No niente

CARUSO: tutto pacifico

SCARPINO:Non ho avuto… sicuramente….

CARUSO: a me interessa capire se come esponente della parte sana ha mai ritenuto di verificare se ci fosse una parte non sana che potesse … l’onorabilità della comunità cutrese la viola il procuratore o la parte non sana

SCARPINO:La parte non sana

CARUSO: in cosa consiste visto che c’è?

AVV: mi oppongo… non ha mai parlato di generalizzazione del procuratore…

CARUSO: si sarà espresso forse male, ma quella sintesi si regola , conseguenze di fatti criminali o di indagini fatte

AVV: il teste ha parlato di quello che veniva fuori sul giornale, lo sta vedendo per quello che succede in questo processo i giornalisti riportano cose non corretto

PM: quali sarebbero queste informazioni non corrette?

 

NDR: si sente un gran vociare

 

CARUSO: cerchiamo di essere oggettivi, c’erano riferimenti a fatti specifici?

SCARPINO:No… nel 2008 nella relazione di Ciconte sono citati tutti i fatti, se è agli atti

CARUSO: è agli atti, quindi ne era consapevole.

SCARPINO:Sì

CARUSO: allora come esponente della parte per definizione sana dei cutresi ha preso iniziative per sollecitare le autorità a difesa del buon nome dei cutresi per intervenire…

SCARPINO:In tutte le sedi istituzionali quando c’era da sostenere l’ho sempre fatto

CARUSO: cosa ha difeso?

SCARPINO:Il discorso della parte dedita al lavoro, alla famiglia

CARUSO: viene eletto dai cutresi

SCARPINO:La maggior parte

PM: come fa a sapere

CARUSO: penso che un politico lo sa

PM: di quello che un tempo erano i suoi amici…

CARUSO: lei è eletto dai cutresi dalla parte buona per definizione, perché immagino che non vorrebbe voti dei malavitosi

SCARPINO:No

CARUSO: ha preso iniziative politiche, visto che sa la storia, da Cutro, sa che si è trasferita in parte a RE

SCARPINO:Molte riunioni a cui partecipavo.. i temi, l’integrazione, nel tessuto reggiano, il discorso… comunità … essere isolato, dovevamo allargare e sentirci più integrati, abbiamo fatto molte iniziative su qusto

CARUSO: se dopo Ciconte 2008 e dopo immagino ce ne sono stati altri, ha approfondito come politico, li ha analizzati, denunciati

SCARPINO:No denunciati no perché non ero a conoscenza, ho letto quella di Ciconte

CARUSO: l’ha giudicata attendibile?

SCARPINO:Mi ha tranquillizzato perché era scritto che era stata eretta una corazza da parte delle istituzioni, dei sindacati, delle forze sociali e questo mi tranquillizzava abbastanza

CARUSO: corazza intorno a cosa?

SCARPINO:Alla penetrazione, Ciconte cita tutti i fatti, nomi e cognomi, cita degli atti giudiziari in base a dei processi, fa una analisi di questo tipo

CARUSO: di fenomeni criminali negli anni successivi alla relazione ha avuto sentore

SCARPINO:No

CARUSO: nessun atto, neanche quelli che avvenivano sui giornali, li ha attribuiti ad ignoti, come se li è spiegati, c’era un clima di allarme nell’ambiente politico

SCARPINO:Non lo avvertivo, no

 

AVV: qualcuno di queste persone, sindaco, consiglieri, prefetto le ha detto che il PG non avesse detto quello che aveva capito? Dopo aver letto ‘sto giornale, ha parlato col sindaco con i consiglieri e col prefetto, qualcuno di queste persone le ha detto guarda che quello che ha capito il PG non l’ha detto

SCARPINO:Il prefetto non è che ha detto non l’ha detto, mi ha detto di Palermo…

AVV: quindi no

SCARPINO:No

 

AVV: giusto la settimana scorsa c’è stato un articolo di parole che non corrispondono a realtà di lei presidente?

CARUSO: ma siamo d’accordo che a volte gli articoli giornalisti a volte sono enfatizzati, imprecisi, ho visto l’articolo molto impreciso sulle mie parole, anche in un altro contesto, lo diamo, la stampa è questa

PM: non è persecuzione, non è sintomo di persecuzione, è un errore

AVV: un errore una volta, una seconda una terza

CARUSO: non possiamo fare il processo ai giornali

AVV: vada a leggere quello che le hanno messo in bocca sul questore Gallo

CARUSO: ho visto un titolo che era del tutto sbagliato, quello non l’ho letto, la stampa è questo, sono liberi anche loro, non possiamo parlare della stampa, hanno dei limiti anche loro, chi deve fare rettifiche

PM:adesso viene fuori che la ‘ndrangheta l’hanno inventata i giornalisti, saranno queste le conclusioni della difesa…

 

PM: mi oppongo che escano dalle gabbie, se c’è una norma…. Non capisco perché ci sono le gabbie

CARUSO: durante l’esame… certamente come tutte le norme, prendiamo nota della sua opposizione le daremo risposta

 

Entra il teste Brugnano Giuseppe nato a Cutro

 

ESAME DEL TESTE BRUGNANO GIUSEPPE A CURA DELL’AVVOCATO VEZZADINI IN DIFESA DI SARCONE GIANLUIGI

CARUSO: Abbiamo Brugnano Giuseppe e Luigi entrambi nati a Crotone, ha qualche rapporto di parentela?

BRUGNANO: no

AVV: di cosa si occupa?

BRUGNANO:Imprenditore edile. Conosco Gianluigi Sarcone da un po’ di anni, qualche 6 anni 7 anni.

AVV: quali sono le ragioni della sua conoscenza

BRUGNANO:Ci conosciamo perché ho avuto dei rapporti di lavoro, facendo delle costruzioni, e come rivenditore di infissi mi ha fatto una fornitura

AVV: lei ricorda un incontro che avvenne nel marzo 2012 con Gianluigi e altre persone anche un politico…

CARUSO: se dice un incontro avvenuto con Gianluigi da per scontato che ci sia stato, ci si può arrivare attraverso progressivi avvicinamenti

AVV: ricorda un incontro del 2 di marzo del 2012?

BRUGNANO:Sono andato allo show room e quando sono entrato ho visto della gente

AVV: lo show room di quale società

BRUGNANO:La World house

 

AVV: arriva nello show room chi c’era?

BRUGNANO:Quando sono arrivato, arrivo la’, c’era della gente e gli chiedo a Gianluigi se era il caso che ripassassi più tardi lui mi disse di rimanere: c’era Antonio Muto, ingegnere Salerno, Costantino, Pagliani, Pasquale Brescia, Alfonso Paolini.. e mi sembra nessuno

AVV: c’era anche qualcuno?

BRUGNANO:Francesco Sarcone che era con me, era un artigiano che lavorava n el mio cantiere che era con me quel giorno in macchina, siamo passati per vedere se era pronta la consegna, siamo entrati e… basta

AVV: si ricorda di che cosa stavano parlando queste persone?

BRUGNANO:Francamente quando sono entrato ho visto persone che conoscevo e si è parlato del più e del meno, del lavoro come va, delle vendite, generico

AVV: ricorda qualche altro tema specifico, qualcuno che si lamentava di qualcosa?

BRUGNANO:Sì si parlava sempre un po’, si era sparsi così, di qua di la, del sistema lavorativo, delle cooperative che erano privilegiate queste cose qua

AVV: queste persone erano in piedi?

BRUGNANO:In piedi

AVV: stavano bevendo qualcosa?

BRUGNANO:No

AVV: ricorda più o meno a che ora arrivò alla sede dello show room?

BRUGNANO:Era mattina 10/10.30

AVV: sa se quell’incontro era stato organizzato e se si da chi?

BRUGNANO:Vedendolo così non mi sembrava, sono entrato, la porta era aperta, non so

AVV: ci può descrivere un attimo la sede e l’entrata di questo show room

BRUGNANO:E’ dietro via Plauto con esposizione abbastanza grande come entrata ingresso della porta, l’ingresso di una attività commerciale

AVV: c’erano vetrate?

BRUGNANO:Sì

AVV: da fuori si vedeva dentro, quste persone potevano essere viste?

BRUGNANO:Sì, la porta era aperta, secondo me si

AVV: c’era un fattorino, qualcuno

BRUGNANO:Un’impiegata, mi pare

AVV: prese parola?

BRUGNANO:Con i vari conoscenti, si parlava del più e del meno del lavoro

AVV: parlò anche lei della crisi

BRUGNANO:Sì, ci siamo di mezzo anche noi

AVV: quanto durò la sua presenza?

BRUGNANO:10 minuti circa

AVV: poi andò via, quando anche le altre persone avevano cominciato ad andare via o prima?

BRUGNANO:Ho iniziato ad andare via, ma secondo me anche le altre persone hanno iniziato ad andare via

AVV: ha parlato di 10 minuti, può essere che sia durato un po’ di più?

BRUGNANO:10 minuti, un quarto d’ora non ero con il cronometro sincronizzato

AVV: prima non sapeva della presenza, nessuno le aveva riferito della presenza di queste persone

BRUGNANO:No

AVV: non ho altre domande

 

ESAME DEL TESTE BRUGNANO GIUSEPPE A CURA DELL’AVVOCATO BELLI IN DIFESA DI MUTO ANTONIO cl. 55

AVV: il riferimento a Muto Antonio può essere più preciso?

BRUGNANO:E’ un costruttore lo conosco,

AVV: una sessantina di anni

BRUGNANO:Sì, dai

AVV: disse qualcosa?

BRUGNANO:Sinceramente no, scambiò due parole con me a livello lavorativo

AVV: va bene nessun’altra domanda grazie

CARUSO: si può accomodare

 

Entra la teste Masini Sonia

 

ESAME DI MASINI SONIA A CURA DELL’AVVOCATO VEZZADINI IN DIFESA DI SARCONE GIANLUIGI

AVV:non ho tante domande…. Una richiesta preliminare, ci può spiegare quello che è stato il suo percorso professionale, politico nel corso degli anni?

MASINI: sono diplomata alle scuole magistrali ho seguito i corsi universitari pedagogia lettere e filosofia a Parma, sono entrata al lavoro molto giovane, ho studiato e lavorato. A 19 anni ero dipendente della provincia come educatrice della infanzia disabile. Per 6 anni, poi presso una associazione di difesa delle donne, poi presso un ente locale, operatore culturale per diversi anni, poi ho preso l’aspettativa e sono stata eletto sindaco nel comune di Ramiseto e 10 anni di mandato, poi sono venuta a RE dove ero già consigliere nella provincia dagli anni 90, e feci attività politica e mi occupai della pubblica amministrazione, della provincia dal 95 al 2000, vice presidente della provincia, servizi sociali, sanità, welfare, fui eletta presidente nel 2004 fino al 2014, ho terminato la mia attività professionale e ora mi occupo di sostegno alle imprese, ho una piccola pensione, ma non è un reddito sufficiente e quindi integro e faccio altre cose.

AVV: lei ha mai lavorato in una cooperativa?

MASINI:No, mai avuto a che fare e non ho sempre avuto dei rapporti facili

AVV: la sua appartenenza

MASINI:Alla federazione comunista fin da ragazzina, sono stata nel PC e in tutte le evoluzioni di quel partito fino al PD per la verità quest’anno non mi sono ancora iscritto

AVV: quindi sempre con la sinistra

MASINI:Certo

AVV: parliamo degli anni 2011/2012 ricorda di avere fatto una pubblica affermazione che alla quale seguirono importanti e diffuse prese di posizione

MASINI:Ne feci tante, una operazione antidroga in cui vennero incriminati alcuni cutresi, ero appena stata eletta presidente, feci un appello ai calabresi affinchè parlassero. Fui raggiunta da una telefonata e fui abbastanza aggredita verbalmente da … di sicuro Scarpino, Olivo, Girolamo Aiello… un verbale

AVV: parla del 2004?

MASINI:Parlo del 2004, il tratto fu una caratteristica del mio mandato. Mi si imputò “tu accusi i calabresi di disonestà e quindi ricordati che “… un signor Martino, Chiellino (un ex sindaco di Cutro), Olivo, Oliverio, Corradini… mi fecero questa telefonata ed ebbi questo incontro… Avevo il segretario regionale. Lo chiamai per capire le dinamiche di questi che erano stati eletti e comunque erano rappresentanti di quelli che noi ritenevamo essere la comunità cutresi, mi instaurava un dialogo con loro, capire e spiegare le mie ragioni. Facemmo una riunione, ci fu un dibattito. Alla presenza del segretario generale, provenendo dalla Calabria mi interessava proseguire. Far si che tutti i calabresi si ribellassero. Mi ricordo che ci fu un dibattito fra di loro, una discussione fra Scarpino e Girolamo che diceva non esiste una comunità cutrese, siamo in tanti, abbiamo percorsi differenti. Mentre Scarpino sosteneva che vi fosse, esiste si la comunità, il partito ha sottovalutato, si nega il concetto di comunità. Negare la comunità significa negare i problemi, la comunità sana deve reagire non c’è vera integrazione con i reggiani. Mi ponevo il tema della integrazione e del contrasto alla criminalità. Presi questo impegno per rifare questi incontri e di far entrare anche dei giovani. Ma la cosa non ebbe seguito e non riuscii più a parlare con queste persone. Ritenni che le cose potessero andare avanti a livello politico. Nessuno mi venne più a cercare, io ero presa da mille cose. In verità devo dire che non ho memoria di riunioni di partito su tema di questo genere. Si parlava di comunità calabrese che non poteva rappresentare il 100% dei cutresi, ma un buon numero

CARUSO: più volte ha detto “calabresi parlate”, vuole riferire?

MASINI:Non ricordo se ebbi altre occasioni, certamente feci appelli in altre due occasioni, credo siano uscite sulla stampa, mi sembra…. Quando venne condannato Nicolino Sarcone, con Edilpiovra feci una dichiarazione. 28/3/2012 Resto del Carlino dove dico Cutresi rompete il clima di omertà, una conferenza stampa, vedo che c’è anche il sindaco Delrio e altri sindaci… stavamo presentando i corsi antimafia per i dipendenti pubblici, avevo costituito un coordinamento dei sindaci, nell’occasione della presentazione di una iniziativa a favore dei tecnici, feci questo appello, ricordarle tutte… nelle occasioni in cui si manifestava con evidenza una presenza della comunità cutrese legate alla malavita organizzata, usura, incendi, la bomba, io certamente esternai in questo modo, io sono ancora convinta di questo appello e mi è costato molto, mi dissero che generalizzavo e che volevo colpire una comunità che è in prevalenza onesta.

Quello che voglio dire è che io mi ero fatta l’opinione seguendo per quel poco che potei seguire le sentenze della magistratura, le indagini di cui avevamo evidenza, le analisi che una serie di ricercatori producevano, mi ero fatta l’idea che la comunità cutrese, che comunità è, certamente alla luce di quel poco di bagaglio culturale che avevo potuto conoscere avevo avuto la convinzione che si dovesse lavorare dall’interno per rompere quel muro di omertà, non significa affatto ritenere i cutresi delinquenti, anzi al contrario, se ci si da forza reciproca, se si comprende che va rotta quella catena che da decenni, che da secoli, tiene le persone sottomesse, una comunità può anche rigenerarsi, invece trovo che vi siano comportamenti omertosi. Quando fui interrogata dalla DDA mi chiesero se esisteva omertà a RE dissi di no.

Dopo il 2010, dopo la bomba, lì ero in prima linea, quando ci dissero che ci poteva scappare il morto…. Io veramente rimasi molto molto colpita. E poi non solo quello, la cena, tutte le cose che ci sono state, ce n’è tanto da dire. Quello che voglio dire è che so che questo mio appello può essere frainteso, penso che debba essere compreso nei termini giusti. Penso ai giovani di terza e quarta generazione di origine calabrese che non hanno colpe e che hanno bisogno di liberarsi. Riscontro dei comportamenti omertosi anche se avevo detto. Oggi con maggiore cognizione ritengo che vi siano comportamenti sfuggenti che hanno delle ombre che tendono a ripetere le stesse frasi, le stesse cose, “ma io non conosco, io faccio le mie cose” questo mi sono sentita ripetere. Penso che una come me non possa affrontare reticenze. Per questo ho fatto tutti quegli appelli. Oggi direi anche Reggiani parliamo!

AVV: giusto per comprendere, quando fu sentita dalla DDA, quando viene sentita sul punto, lei parla della emigrazione degli anni 80 di alcuni primi calabresi e di una presa di posizione degli anni che ci riguardano. MASINI:Non ho letto da nessuna parte di queste sue prese di posizione

Non sono riuscita a trovare la rassegna stampa del 2004 insieme la cerchiamo, sicuramente si trova, uscì sul giornale

AVV: se lo avessi letto…

MASINI:E’ abbastanza lontano, non sono riuscita a trovare, ma posso farlo, ci sono biblioteche ben fornite, sto cercando.

AVV: in riferimento alle sue affermazioni pubbliche sempre in riferimento ai cutresi ribellatevi, anni 2011/2012, ci fu una reazione di indignazione generalizzata da parte della comunità cutrese, visto che ha detto che c’è?

PM: dipende chi la rappresenta

CARUSO: lasci fare l’esame

MASINI:Non ebbi ritorni dalla comunità calabrese, se non qualche volta per strada, ma non una reazione massiccia, ebbi una reazione molto dura da parte dei fratelli Sarcone, prima Gianluigi e poi Nicolino. E questo fu un motivo da parte mia di preoccupazione e di indignazione

AVV: a parte Sarcone non si ricorda nessun soggetto in particolare che prese una posizione pubblica?

MASINI:L’ultima intervista quella di Salvatore Salerno..

AVV: dobbiamo andare per ordine, parlo degli anni 2011/2012 che mi interessano particolarmente per la difesa del mio assistito. Si ricorda tal Migale?

MASINI:Assolutamente, anzi ho tutti i documenti. Migale che era il fratello dell’allora sindaco di Cutro a un certo punto pensai che ce l’avesse con me, lo trovai a diverse iniziative a sgridarmi, non solo a sgridarmi. Quando ho parlato di una pressione, qualcosa di più di un dibattito, di una legittima conflittualità politica, sentivo una pressione, alcuni che ogni volta in cui mi muovevo erano lì ad attaccarmi, il signor Migale lo ricordo in due o tre occaiosni, fu molto aggressivo, una volta andai a Sesso dell’Anpi nel 2012, dicembre, c’era quasi nessuno, c’era questo signore con 4/5 persone e tutta la sera mi fecero un assalto incredibile dicendo che rovinavo i cutresi, era il periodo delle interdittive, avevano fatto una manifestaizone nella piazza del municipio, dicevano che io con queste prese di posizione causavo molti disagi. Non ho mai ricevuto minacce esplicite, ma intimidatorie anche quando si crea un clima intorno. Quando tutti quelli che hai di fronte cercano di importi e non di discutere… una volta c’era il procuratore Alfonso, con CortoCircuito ed altri e mi arrivò addosso questo Migale, molto aggressivo. Le interviste dei Sarcone, inquietanti… si chiedono perché io debba fare quegli appelli, di cosa mi impiccio, era mio dovere, soprattutto per la tipologia delle persone che avevano avuto precedenti penali, mi riferisco a Nicolino Sarcone e Gianluigi, e oltre a questo ho avuto anche un’altra situazione in cui mi sono trovata a disagio, dopo aver cessato il mio mandato, gennaio 2015 a un incontro del PD in via Martiri della Bettola a RE, quarta circoscrizione dalla signora Laura Caputo. C’era stata l’operazione Aemilia, c’era un certo fermento. Fu fatto questo incontro. Iscritta al PD. Andai pensando… c’era il segretario della unione, segretario provinciale. Pensavo che ci fossero tanti iscritti, persone di varie origini. Andai e trovai la sala all’80% con persone originarie di Cutro. Dissi che bisognava ribellarsi, collaborare. Notai un certo silenzio. Intervenne Salvatore Scarpino, in modo veramente aggressivo riconosciuto anche dalla Caputo che non pensava che sarebbe finita in questo modo. Fu aggressivo perché aveva questo contorno, mi sentii abbastanza sola. Nessuno mi difese, come mi è già successo. Si alzò in piedi e mi disse tu la devi smettere di dire che il Cristo di Cutro non è una cosa per bene, perché tu devi venire a Cutro, sto preparando quella del 2016 devi venire. Sentii che di comunanza non ce n’era più. Sentii il linguaggio di chi accetta determinate situazioni, di chi nega e dice ma noi siamo onesti. Mi sono sempre sentita dire. Io penso che tanti siano onesti ma se la ‘ndrangheta per così tanto tempo ha potuto opprimere Cutro ci sarà un motivo, se si è trasferita nel nord ci sarà un motivo. Questo mio comportamento ha dato luogo a tanti fraintendimenti. Potrei dirle di una storia, si tende a dire di me che sono contro i calabresi e i cutresi, non è vero è un’altra storia.

Anziché discutere con me mi aggrediscono e cercano di isolarmi, Salvatore Scarpino, Salerno, Olivo, persone che abbiamo individuato come rappresentanti di altre persone per bene, allora mi chiedo chi abbiamo individuato, perché non si è fatto un chiarimento fino in fondo. Io dissi che non potevo stare con una persona così nel partito. Con chi abbiamo avuto a che fare anche in parte in buona fede. Dico che il loro comportamento, le cose che hanno detto, le interviste che rilasciano sono messaggi negativi per gli imprenditori taglieggiati per chi si vuole ribellare.

AVV: immagino che faccia riferimento a una aggressione verbale

MASINI:A certo! Le aggressioni verbali a volte fanno peggio di quelle fisiche e anche l’isolamento.

AVV: queste persone mi rappresentavano dei disagi, non ha specificato quali disagi

MASINI:I disagi erano coincidenti alle interdittive e alla crisi economica, in quel periodo che andò dal 2010 al 2012, noi fummo “tartassati” non con pressioni negative ma con richieste che potevano avere un fondamento per il fatto che si riteneva che l’imprenditoria cutrese sarebbe stata messa in ginocchio e non si sarebbe ripresa mai più

CARUSO: chi?

MASINI:Sempre le persone che ho nominato, ma non solo, posso riferire ancora… i Sarcone usano questo argomento, dicendo prima ci usavano ora non ci fanno più lavorare, Scarpino e così via ci chiedevano di intervenire, Migale, le persone che ho nominato. Era una opinione maggiormente diffusa. C’era un dato vero di preoccupazione. Ci chiedevano o di intervenire sul prefetto per limitare le interdittive, non posso riferire un fatto preciso, dalle argomentazioni che venivano portate sentivamo che c’era… gli imprenditori che vanno a manifestare chiedono che ci sia maggiore attenzione.

Quando posso essere precisa lo faccio, altrimenti riferisco di un clima che c’era. C’era continuamente questo ritornello che l’economia che faceva riferimento a persone provenienti da Cutro e c’era questo disagio e che io peggioravo questa condizione dicendo ai cutresi di rompere il silenzio.

Il 3 febbraio 2013 intervista a Nicolino Sarcone RDC.

Si formò l’associazione AIER con Rizzo, Gualtieri, Palermo. Quella associazione si costituì per cercare di creare le condizioni affinchè in un qualche ente pubblico potesse acquistare a prezzi ribassati un patriminio che era soprattutto in capo agli imprenditori cutresi. L’operazione non andò in porto. Si cercò di coinvolgerci. Rizzo mi chiese un appuntamento e io non glielo diedi mai, non mi piaceva l’operazione e il contesto di questo invenduto che facesse riferimento solo ad alcune persone, l’imprenditoria di una certa provenienza geografica. Anche altri avevano l’invenduto. Io non condividevo questa impostazione, non sono per la rappresentanza geografica o etnica. Si disse che l’AIER rappresentava gli imprenditori cutresi e io ero contraria. Si tentò anche sulla provincia. Noi non solo non aderimmo e cercammo di sabotarla detto chiaramente, quando l’assessore Ferrari chiamò io gli dissi di liberarsi di quella cosa perché non ne volevamo sapere. Rizzo disse abbiamo difficoltà le banche non ci fanno credito, anche dopo le interdittive, e disse e quindi faremo anche una banca, mi sembrò una esagerazione. Mi sembrava che si andasse a creare un enclave che anziché affrontare insieme agli altri, tendeva sempre a separare i cutresi dagli altri. Io non potevo accettarlo.

AVV: tra quelle persone che l’avevano aggredita, qualcuno le aveva detto che le sue esternazioni andavano a impoverire le aziende di Cutro?

MASINI:Le frasi precise… si diceva che le criminalizzavo…

AVV: ricorda una manifestazione pubblica nella primavera del 2012?

MASINI:La proposi io in occasione dell’autobomba, rimasi così sconvolta, dissi che almeno dovevamo fare un presidio. A questa manifestazione dove ero molto tesa, non potevo accettare…. La ricerca di Ciconte del 2008 si apre e si chiude dicendo che RE è un tesso che sa reagire dove le cose grosse non sono successe, e questo viene detto anche in alcune relazioni, quindi dopo la vicenda pendolino eravamo convinto che non ci sarebbero più stati fatti di sangue. Allora promuovemmo questa cosa. Non sapevo cosa sarebbe potuto succedere… a fine manifestazioni mi viene fatto rilevare che c’è un gruppetto con un cartello contro di me che dice, la mafia non esiste a RE, vero Sonia? Io ho perso le staffe, non avrei dovuto farlo, poco signorilmente… nel giornale online di Fangareggi ci sono tutta una serie di commenti che dicono che quel cartello affermava che la mafia c’era e che io negavo avendo strappato il cartello. Strappai il cartello, forse feci male… C’è il video su youtube nel 2010.

CARUSO:  di questo episodio dell’autobomba l’accusa ne ha parlato?

PM: sì anche il prefetto, fu un fatto accaduto in stretta connessione…

CARUSO: nella ricostruzione del contesto ha dato evidenza di questa cosa, non ricordo?

PM: sono abbastanza sicuro di sì, il prefetto lo citò come elemento di preoccupazione

MASINI:di fronte a un signore che affermò che a RE si facevano delibere per favorire la mafia, mi inalberai, fateci sapere… fu una fake news che pesa sulla mia immagine, ma non mi interessa più di tanto. Il seguito fu dopo questo episodio dai cinque stelle di allora.

Quella manifestazione e la bomba per RE sono state un discrimine un evento importante, un nuovo percorso di consapevolezza. Finché tutto tace e c’è un incendio ogni tanto si può ritenere che tutto sia circoscritto, ma se ci sono i morti ammazzati la gente qui si ribella, la gente capisce, penso ci sia stato un percorso di presa di consapevolezza.

AVV: a proposito dell’autobomba si ricorda chi fu coinvolto?

MASINI:Mi chiede troppo

 

Ore 19.40 mi scuso con chi ci legge, ma sono costretta a fermarmi a causa di un evento a cui devo partecipare come relatrice.
Sabrina Natali - coordinatrice movimento Agende Rosse - gruppo Mauro Rostagno - Modena & Brescello

a cura di: S.N.

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