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INIZIO

AEmilia

udienza nr. 34

rito ordinario - primo grado

mercoledì 12 ottobre 2016

TRASCRIZIONE DELL'UDIENZA

​​Ore 9.20 in aula.

FARAGO' VITO (c.i. 14 - Blasco Gaetano)

FERRARI ROBERTO (c.i. 29 - usura ai danni di Ferrari Roberto)

C.M. (c.i. 52 - estorsione ai danni di Rizzo Pasquale e Rotondo Salvatore)

FERRERO GIUSEPPE (c.i. 51 - usura ed estorsione ai danni di Ferrero Giuseppe)

maresciallo LUFRANO PASQUALINO (c.i. 50 - plurime estorsioni ai danni di Caccia Luigi)

CACCIA LUIGI (c.i. 50 - plurime estorsioni ai danni di Caccia Luigi)

RIZZO PASQUALE (c.i. 52 - estorsione ai danni di Rizzo Pasquale e Rotondo Salvatore)

CERRI BRENNO (c.i. 54 - usura ed estorsione ai danni di Cerri Brenno)

STETSIV PAOLO (c.i. 22 - usura ai danni di Stetsiv Paolo)

Qualche scontro verbale in aula. Il presidente Caruso rimette ordine. Si comincia.

 

Numerosi avvocati di fiducia per le difese risultano presenti.

 

Avvocato Petito in difesa di Blasco Gaetano

27.1.2012 annotazione della polizia giudiziaria – trascrizione di Blasco –

In reazione all’allegato la difesa chieda che non venga ammesso.

Più avanti si parla degli interventi dei vigili del fuoco. I rapporti di intervento. Su questo non c’è opposizione.

Vi è opposizione al documento successivo nr. 2, una annotazione dei carabinieri ha all’interno elementi di natura valutativa e informativa. Possiamo sentire direttamente gli ufficiali che riferiranno.

Vi è opposizone per il nr. 4 una relazione di servizio dei carabinieri. Anche per questo valgono le considerazioni del nr. 2. Contiene dati valutativi e informativi. Si potranno servire i diretti interessati.

Vi è una relazione di servizio al nr. 6 anche su questo opposizione.

Nr7 e nr 8, sopralluoghi compilati a mano. Opposizione anche su questi. La nr. 8 contiene foto che sono state oggetto di confronto alla scorsa udienza con il teste Baraku.

Da che cosa potrebbe scaturire l’irripetibilità di questi atti? E’ una condizione percepibile e non contestabile secondo la quale vi sia l’impossibilità di riproporre la situazione percepita e rappresentata quindi un contesto non più rinnovabile.

Lo stesso teste (Baraku) ha detto: se volete vi ci porto. E’ quindi evidente che si potrà ritornare sugli stessi posti per vedere i fabbricati. Baraku e gli ufficiali interessati potranno portarci sul luogo per riproporre gli eventi contestatti. Quindi in relazione al nr. 7 e 8 si richiede fermamente che non vengano ammessi.

Infine vi è una relazione dei CC del 15.3.2011 a firma di Celentano e Pilolla (uff giudiziari). Anche su questo ci opponiamo.

Anche in questo caso potranno essere sentiti Celentano e Pilolla.

Vale per tutte le relazioni di servizio.

 

PM Mescolini: Questi testi non sono in lista, altrimenti la lista si allungava molto. Se il tribunale ritiene che sia importante che i testi vengano a riferire quanto citato nelle trascrizioni, non ho opposizioni. E’ stato un criterio per non allungare troppo la lista. Quelli citati perché avendo fatto un appostamento, avendo ascoltato in prima persona ritenevo importante l’audizione. Non sempre sarà possibile ritornare tutte le volte nei luoghi citati. Le citazioni erano importanti solo perché citavano l’importanza di andare in quel posto.

 

Il tribunale si ritira per deliberare.

 

Pausa di 20 minuti circa.

 

Presidente CARUSO

Il tribunale ritiene ammissibili i dati citati nella scorsa udienza dal teste Baraku.

Per quanto riguarda le annotazione di servizi degli incendi vengono ammessi.

Lo stesso dicasi per il verbale contestato dall’avvocato Miraglia.

Le annotazioni che trattano delle annotazione della polizia giudiziaria non saranno ammessi: andranno sentiti i marescialli Celentano o Pilolla. Su questo concordo con la difesa.

Lo stesso per quanto riguarda la relazione del servizio del 26.1.2012. Si tratta di riproduzioni di intercettazioni telefoniche. Qui le trascrizioni non sono utilizzabili come tali. Non ricordo se il maresciallo Veroni ne ha parlato. Nel dubbio lo richiameremo.

 

Viene ora audito il perito Gamberini per la perizia medica di Valerio Antonio.
Il sig si trova in buona condizione di salute. Sindrome vertiginosa da accertamenti negativi. Tali patologie sono conciliabili con la detenzione in carcere. Sarà sufficiente una palestra anche se non ben attrezzata.

Basterà un elettrostimolatore e un tapis roulant.

 

Viene ora audito il teste FARAGO' VITO accompagnato coattivamente.

Capo d’imputazione 14 - Attività intimidatorie riferibili a BLASCO Gaetano.

 

Caruso Perché non è venuto la volta scorsa

Faragò: Avevo problemi di denti

Caruso Ha timore nel deporre?

 

Faragò: Avevo una società con i miei fratelli.

PM Tenga conto che noi non sappiamo niente, deve spiegare tutto. A chi si era rivolto per fare i lavori

Faragò: mi ero rivolto ad alcune ditte. Avevo fatto due/tre preventivi.

Ho accettato il preventivo della Edil System di Correggio. Il titolare credo si chiami Luciano.

 

PM: Lei conosce Blasco Gaetano

Faragò:

PM: Che tipo di rapporti

Faragò: Mi ha fatto un lavoro a Bibbiano sempre una copertura in tetto

PM: Quanto tempo prima

Faragò: Non ricordo bene la data

PM: Un anno, due anni?

Faragò: Un paio di anni prima.

PM: Si è poi rivolto ad altri e non a Blasco?

Faragò: Sono rimasto scontento dei lavori che mi aveva fatto.

PM non ho altre domande

 

Avvocato difensore: Il tetto era stato completato quando è bruciato?

Faragò:

Avv: Ha dovuto rifarlo?

Faragò:

Avv: Era assicurato?

Faragò: Sì, ma è stta l’assicurazione del mutuo a pagare i danni

Caruso: Era assicurato contro gli atti dolosi

Faragò: Sì ero assicurato anche per gli atti dolosi

Caruso Blasco si era fatto vivo?

Faragò: No

Avv: Può andare grazie.

 

Gentile Sandra non è presente in aula. E’ presente il fratello.

Caruso: se lei è in grado di chiamare sua sorella.

I carabinieri possono chiamare la signora che possa lasciare il lavoro perché ha delle priorità qui in tribunale. Se no alla prossima volta verrà chiamata coattivamente.

LA TESTIMONIANZA DI FERRARI ROBERTO

Viene ora audito il teste FERRARI ROBERTO - Capi 29)- 30) Usura ed estorsione in danno di FERRARI Roberto-NIEZGODA Beata

PM le chiederei di spiegare le vicende relative alla società Naturalmente srl.

 

Ferrari: E’ nata per costituire una location per i matrimoni. Eravamo soci io e il signor D’Albero Aniello. Lui aveva il 45 per cento di tutto. Poi quando ha deciso di trasferire le sue quote abbiamo intestato tutto a una fiduciaria. Il commercialista ci aveva detto di fare così. La fiduciaria quale si faceva carico, diventava contitolare, ma alla fine ero io il titolare reale.

L’affitto di tutta la terra e la casa era intestataria la signora Niezgoda Beata titolare della Euroservice Green. Aveva un rapporto di sub-affitto.

Poi ha preso la crisi è cominciato a calare il lavoro.

Racconto la vicenda di questa società dal 2009 al 2012 più o meno, non ricordo bene.

 

PM: quello che lei disse ai CC nel maggio 2010: tale nuova società è stata costituita nel giugno 2007

Ferrari: Aniello aveva messo dei soldi per costituire questa location. Quando si è ritirato il signore non era stato pagato per la liquidazione

PM: Quanto doveva pagare?

Ferrari: Più o meno siamo in ragione di 40.000 euro. C’era un accordo verbale.

Caruso: lei non poteva intestarsi le quote anche per questo motivo.

Ferrari: Ho avuto dei problemi a livello finanziario. Aniello mi presentò questo signore Valerio Antonio che voleva acquistare la Naturalmente.

 

Ferrari: oh ben venga! visto che ho tante spese. Però comprare la Naturalmente non significa comprare qualcosa di concreto, ma aria fritta. La società è costituita ma la location che interessava a Valerio era una cosa un po’ abusiva. Glielo dico sinceramente. La vera affittaria era la signora Beata, la Naturalmente era nata per gestire questo. Tutti sapevano ma nessuno sapeva.

Ferrari: La rendita era 20.000 all’anno. Si dava in affitto la location per le feste, i matrimoni.

PM: A chi pagavano?

Ferrari: A noi. Anche alla Beata. Gli ultimi due anni si riusciva a saltarci fuori. Con l’avvento di questa persona non c’è stata più possibilità di lavorare tranquillamente.

 

PM: Quello che ci sta dicendo è in contrasto con la sua denuncia. Di chi era la proprietà dei beni che furono destinati ad accogliere i ricevimenti. La Naturalmente ebbe dei guadagni che furono reimpiegati per costituire la location.

Ferrari: Noi ci appoggiavamo ad artigiani esterni per l’edilizia, l’idraulica. Ci avevano dato un buon lavoro l’Unieco per i laghetti. Dovevamo abbattare gli alberi e creare l’ambientazione.

PM Quello che le chiedo da dove sono stati presi i soldi?

Ferrari: Per i lavori che facevamo fuori. Non bastando i soldi era intervenuto il signor Aniello per aiutare.

PM: Aniello porta Valerio Antonio che ha intenzione di rilevare.

Ferrari: Valerio Antonio voleva rilevare tutto. Non si è parlato di soldi. Sembrava anche gentile. A un certo punto gli ho detto che bisogna parlare con Aniello e Beata. Per quello che riguarda me posso anche cedere le quote. Stabiliamo una cifra.

PM: lei spiegò subito questo assetto?

Ferrari: sì. Gli dissi anche che poi avendo fatto questo primo passo con la signora Beata dovevano andare dal signor Pignanoli che era il titolare dello stabile e della terra. Beata era contraria al 100 per cento. Però gli dissi, sei l’unica soluzione per saltarci fuori. Valerio aveva detto che avrebbe fatto questo passo purchè noi rimanemmo dentro come gestori.

PM; Lui cosa voleva fare?

Ferrari: Sinceramente non lo so, si parlava solo che voleva rilevare la società e che ci avrebbe fatto lavorare. Aniello era molto preso per farmi fare questo passo. Io ero d’accordo ma non possiamo fare niente se non è d’accordo la signora Beata e il padrone del podere.

PM La Naturalmente aveva dei debiti

Ferrari:

PM Valerio era disposto ad accollarsi anche gli eventuali debiti?

Ferrari:

PM come si arriva al momento in cui cede le quote

Ferrari: dal momento che avevamo parlato con Valerio, avevamo ancora 4 matrimoni da fare quell’anno. A un certo momento il sig Valerio dopo 5/6 volte che venne lì, noi cercavamo di mediare la situazione. Venne un giorno con Aniello adesso l’accordo deve finire. Voleva accelerare l’acquisizione delle quote. Ci pensiamo noi a tutto, anche alle costruzioni abusive presenti.

Feci il giardino a casa sua, a Valerio, e non ho preso un soldo. Ho lavorato una settimana con un operaio. Non ho visto un soldo, e va bene. Circa 2.500 euro. Abbiamo messo materiale e piante, senza considerare il guadagno della manodopera. Potevamo arrivare a più di 3000 euro. Essendo tutto in ballo non chiesi un anticipo.

Poi ha iniziato ad arrivare quando c’erano i matrimoni, si intrufolava dentro per venire a riscuotere perché secondo lui il posto era suo, perché aveva pagato Aniello. Io non sapevo niente di questo.

Lui è poi venuto con Turrà Roberto una sera. Quella sera feci venire giù la signora Beata per parlare con loro per accelerare la situazione. La signora Beata disse che non le interessava li trattò anche abbastanza male.

Passarono 2/3 giorni ci sentivamo ogni 10 minuti praticamente. Mi chiamava Valerio. Poi disse, bè ora mandiamo avanti le cose con un altro sistema. Mi cedi le quote poi ci penso io con il padrone di casa. Parliamo di soldi? Gli dissi. Alla fiduciaria gli cedetti tutto. Io avevo mantenuto la mia parola. Ma non ho visto un soldo. Loro si sono sentiti padroni e da lì con me e la signora Beata hanno fatto minacce. Loro entravano dentro e noi dovevamo andarcene. Minacce esplicite. Nella denuncia che ho fatto ho scritto tutto. Le famosi frase che si dicono.

PM E’ importante che lei le ricordi. Soprattutto dal passaggio che lei dice “non è che mi ha accarezzato”.

Ferrari: Venivano a casa mia con Turrà Roberto. Io non ci sono abituato a queste cose. Le pressioni che facevano non erano tanto bonarie come avevo conosciuto Valerio in un primo tempo. A parte una qualche frase che mi ha detto non mi ha minacciato più direttamente. Era più pesante Turrà Roberto. Le minacce erano del 90 per cento da Turrà, il 10 per cento da Valerio.

PM perché lei cede le quote?

Ferrari: le ho dovuto cedere, venivano tutti i giorni

 

PM: Valerio precisò che se l’azienda non fosse stata di lui non sarebbe stata di nessun altro. Ci sarebbero state delle gravi conseguenze.

 

Ferrari: disse per esempio “è molto difficile andare a zappare un giardino senza una mano”. Valerio non era più gentile. Diceva sempre “devi devi devi”.

PM c’è qualche altro motivo per cui lei cede le quote?

Ferrari: non si poteva più lavorare in quelle condizioni. Si intrufolavano durante i matrimoni e davano fastidio. Visto anche le minacce ho pensato di cedere la quota. Le cose si erano deteriorate da due anni anche con la Beata. Avevo portato avanti il discorso fino al 2009. Durante quest’anno le cose si erano ancor più deteriorate. Chiamavamo i CC due volte al mese. Il maresciallo Campagnoli è intervenuto 3/4 volte. Valerio disse: tu qui non conti più niente. Nell’ultimo matrimonio volevano prendere i soldi loro.

 

PM le pressioni verso chi, visto che lei aveva ceduto?

Ferrari: Nei confronti della signora Beata e anche nei miei confronti perché forse pensavano fossi d’accordo con la signora.

PM la signora fu più resistente

Ferrari: Sì lei non voleva cedere.  Anche il proprietario non voleva parlare con queste persone. Dissi con loro che quella era zona agricola non si poteva costruire nulla. Loro mi dissero che di questo si sarebbero preoccupati loro.

 

PM ha mai assistito a minacce fatte alla signora Beata

Ferrari: No, lei mi disse che prendeva la cosa in mano lei. Che avrebbe chiamato i carabinieri ogni volta che si sarebbero presentati.

PM la minaccia che non si lavora senza mani?

Ferrari: parlando con la signora, c’era Turrà che parlava in questi termini

PM: ai CC disse sia Turrà che Valerio (10.6.2010) mi dissero che il terreno lo avrebbero concimato non con il sangue di bue, ma con altro sangue

CARUSO Perché la prima volta non parlò di minacce ma solo la seconda volta. Ci sono state altre minacce?

Ferrari: no è che ogni volta che uscivo dal cancello mi guardavo sempre dietro e questa è già una minaccia

PM: Fa una denuncia contro Valerio "io ho ceduto la mia quota e questo vuole tutto". Il 10 giugno lo denuncia perché la cessione che ha fatto l’ha fatta perché minacciato, non volontariamente.

Ferrari: Dopo 3 mesi che ho conosciuto Valerio le minacce erano già cominciate. Se la prima volta che ho fatto la cessione delle quote non ho specificato delle minacce. La seconda volta…

Caruso: Lei ricorda che ci è andato due volte?

Ferrari Non alla stessa caserma mi aveva accompagnato il maresciallo Campagnoli. Il discorso della cessione delle quote è stata una liberazione per me. Io posso dire che tutto quello che ho detto è corretto.

PM lei aveva dei debiti grossi con qualcuno?

Ferrari No

PM lei Raulli Tiziano lo conosce?

Ferrari Sì ma è un’altra vicenda. Sono due cose separate.

PM Nella denuncia parlò anche di quello

Ferrari Non sono due storie legate

PM Lei riconoscerebbe Valerio e Turrà nelle foto? I CC hanno identificato Valerio e Turrà

Ferrari Sì erano presenti, li hanno anche portati in caserma

 

Controesame dell’avvocato Miraglia difensore di Valerio Antonio

Avv Lei ha ceduto aria fritta a Valerio?

Ferrari: Lo avevo avvisato di questo. Loro sapevano come aggiustare la situazione

Avv: Riguardo ai debiti della Naturalmente sappiano di quanti debiti parliamo

Ferrari: Per sapere la situazione dovevano rivolgersi al commercialista. Io le banche le gestivo a livello di portare gli assegni. L’ammontare del debito per i fornitori non ero sicuro della cifra. Per questo ho indirizzato il signor Valerio al commercialista.

Avv: al momento della gestione la Naturalmente aveva solo dei debiti?

Ferrari:

Avv. La cessione è avvenuta nel luglio del 2009, io vorrei capire nella integrazione di querela che lei fa parla di visite di tali soggetti da aprile 2010 sino a circa due settimane fa (giugno 2010). Dal 29 luglio 2009 sino a quando lei ha ceduto le quote fino all’aprile 2010 quali erano le rivendicazioni di Valerio?

Ferrari: Voleva fondamentalmente entrare in casa come padrone della Naturalmente. Veniva 2/3 volte anche nella stessa giornata. In realtà non aveva nessun diritto di venire lì.

Avv: la sede era presso lo stesso immobile dov’era la Euroservice. Prima, dopo 3 mesi che si era conosciuto Valerio, la sede era stata spostata. Ma io avevo già ceduto le quote. Cosa fosse successo, erano intervenuti i CC un paio di volte per queste provocazioni. La Naturalmente si era trasferita in un altro posto. Quando Valerio venne l’ultima volta per entrare dentro la ditta i CC di Campagnola vennero chiamati. Gli venne detto che lui aveva diritto di entrare nell’azienda solo come amministratore.

 

Caruso: la sede della società è stata trasferita prima della cessione delle quote?

Ferrari: no dopo.

Caruso: Fu Valerio a trasferire la sede?

Ferrari: No c’era un amministratore, questo ragazzo egiziano, lui era l’amministratore della sede prima di Valerio. Quando Valerio venne per entrare dentro l’azienda, la sede era stata trasferita da un mese da questo ragazzo qui.

Caruso: Dove fu spostata la sede?

Ferrari: Non lo so.

 

Avv: quando Valerio si presentava le ha mai detto "perché voglio i miei beni che ho acquistato"?

Ferrari: Guardi le cose che diceva le ultime volte era che lui voleva costruire, ma io gli avevo spiegato che non si poteva. Valerio Antonio non si è mai dimostrato… prima veniva per guardare per vedere. Quando ha iniziato a parlare con Beata e con i CC…. Io non posso dire quello che lui diceva alla signora.

Avv: le risulta che qualche volta fu il signor Valerio a chiamare i CC perché non riusciva ad entrare

Ferrari: non credo proprio, che io abbia sentito no

Avv: veniamo alle minacce, furono proferite da Turrà o anche da Valerio

Caruso: ha già risposto al PM. Non dico che non possa approfondire…

Avv: Turrà le disse, “guardi che io non sono Valerio”

Caruso: ha già detto che il 90 per cento venivano da Turrà e il 10 per cento da Valerio

Ferrari: non c’era nessun accordo,  mi disse che lui mi avrebbe tenuto dentro a lavorare mi disse “tu diventerai patrimonio dell’Unesco qui non ti toccherà nessuno”

 

Avv: lei fa una prima denuncia il 18 maggio 2010 dove parla di metodi ordinari, dopo ne fa un'altra il 10 giugno 2010. Il primo giugno viene sentita la signora Beata. Lei non si è messo d’accordo con la signora per raccontare qualcosa ai CC.

Ferrari: Io l’ho rivista venerdì scorso qua davanti al tribunale. Me ne sono andato appena prima che Valerio venisse con l’amministratore.

PM: Prima del primo giugno 2010

Ferrari:

Avv: se il 29 maggio 2010 è ha conoscenza che intervennero i CC…

Ferrari: noi abitavamo nella stessa casa, fino alla fine del 2010

Caruso: quando i rapporti si sono interrotti?

Ferrari: verso aprile del 2010

Avv: alla scorsa udienza è stata udita la signora Beata che ha riferito che quello che ha denunciato ai CC l’ha denunciato a circostanze che le ha detto lei di riferire

Caruso: facciamo la domanda diretta: è lei che ha istigato la signora a fare la denuncia?

Ferrari: lo nego assolutamente

Viene mostrato un documento al signor Ferrari

 

PM Conosce Caccia Luigi?

Ferrari: Lo conoscevo come nome non l’ho mai visto. Mi disse che Valerio era stato nominato come amministratore.

TESTIMONIANZA DI C. M.

Viene ora chiamato il teste C. M. per il Capo 52) Estorsione in danno di RIZZO Pasquale e ROTONDO Salvatore

PM Lei conosce Blasco Gaetano?

C.M.: Sì, più o meno quattro anni fa me l’ha presentato un mio conoscente per vedere un paio di case. Noi lavoriamo anche negli immobili. Abbiamo una impresa immobiliare e una azienda di prodotti chimici. Io e mio padre. Ecomax e Immobiliare.

PM: da chi le è stato presentato Blasco?

C.M.: Da un mio amico in una serata di compleanno. Il mio amico il signor Dodi.

PM: E’ un soprannome?

C.M.: Il nome completo non lo ricordo.

PM: Quindi le era stato presentato questo Baachaoui per?

C.M.: Per vedere una casa di fronte all’ospedale maggiore di Parma. Vedere per acquistarla.

PM: Blasco tramite BAACHAOUI MONCEF Le proponeva l’acquisto di una casa?

PM: è successo qualcosa

C.M.:Non abbiamo comprato perché non ci è piaciuto.

PM:Le è stato proposto qualcos’altro?

C.M.: Un terreno ma non ci interessava né come prezzo né come location

PM:Lei disse dopo aver fatto accurate verifiche avevo ritenuto evitare trattative.

C.M.: Incaricai il mio notaio e non ci risultò interessante il terreno. Non capivamo chi fosse la società che vendeva.

PM: Non era Blasco?

C.M.: No era solo un intermediario

 

PM: Il signor Rizzo Pasquale lo conosce?

C.M.: No

PM: Lei conosce Brescia Pasquale?

C.M.: No

PM: Conosce il ristorante Antichi Sapori

C.M.: Di nome sì

PM: Ai CC disse oltre a Blasco conosco Brescia Pasquale che mi fu presentato da Dodi e che si mostrò interessato all’acquisto di detergenti per gli Antichi Sapori

C.M.: Ebbi contatto con la moglie di Brescia Pasquale, ma non mi comprarono nulla.

PM: E’ vero che furono sempre Blasco e Dodi a portarla da Brescia?

C.M.:

PM: Ai CC mi disse che fecero un ordine per 1.500 euro ma la Banca mi sconsiglio di andare avanti

C.M.:

PM: E’ già due volte che lei mi dice una cosa e poi un’altra

PM: Le fu detto perché dalla banca?

C.M.: No

PM: Quando?

C.M.: 2/3 anni fa

PM: Ai CC disse la banca mi consigliò di lasciar perdere

C.M.: Certo il cliente non è solvente e quindi non consigliato

 

PM: Bolognino: ne conosce qualcuno?

C.M.: Sì mi pare si chiami Domenico, il figlio. Erano due fratelli, Domenico e una sorella che non so il nome. Avevano un bar. Noi lo abbiamo fornito due/tre volte.

PM: Di cosa?

C.M.: Del figlio Domenico, di detergenti

PM: E la banca cosa le disse?

C.M.: Mi diede l’OK e io ho fatto tutto.

PM: ha avuto rapporti con il padre

C.M.: No assolutamente non so neanche chi sia

C.M.: Domenico mi suggerì un ristorante a Montecchio Emilia. C’erano i camerieri, io cercavo il titolare ma non c’era…

PM: Lei non l’ha mai visto Bolognino?

CC.M.: No il papà no

PM: Lei conosce Valerio Antonio?

C.M.: No, so come è fatto perché era sempre in compagnia del Blasco ma non ho mai avuto rapporti con lui

Caruso: Sul ristorante Antichi Sapori la Banca le disse qualcosa?

C.M.: assolutamente non mi venne detto nulla

TESTIMONIANZA DI FERRERO GIUSEPPE

Viene ora audito il teste Ferrero Giuseppe – Capo 51) Usura ed estorsioni in danno di FERRERO Giuseppe

 

PM: Lei conosce Blasco Gaetano

Ferrero: Sì faccio l’imprenditore Edile, ho avuto rapporti di lavoro

PM: ce li può dire

Ferrero: Ho fatto dei lavori fornitura di tetti in legno

PM: Può riferire del tetto a Codemondo

Ferrero: Ho fatto un tetto. Stavo isolando due villettine.

PM: ci furono dei problemi

Ferrero: tutto a posto. È stato sempre, con me, sui lavori che ha fatto e con i pagamenti, sempre, se devo dire la verità sia sui pagamenti, sui lavori, sui prezzi, per me non ho mai avuto dei problemi

PM: in particolare ricorda quanto avevate pattuito, 18.000 euro?

Ferrero:

PM: Riuscì a pagare tutto?

Ferrero: Sì piano piano mi sono messo a posto

PM: Piano piano che vuol dire in che tempo?

Ferrero: Non mi ricordo i mesi

 

Ferrero: E’ un controsenso con la crisi che c’è. Se voglio vendere, come l’ho detto a Blasco che la casa costava 270.000 l’ho detto all’agenzia immobiliare, l’ho detto tutto

Caruso: Non è questo il posto per fare pubblicità

 

Caruso: lei doveva dargli 8000 euro e gli ha proposto l’acquisto della villetta

Ferrero: con il mutuo della banca di 220 e in più c’erano dei soldi per finirla

Caruso: in che modo l’acquisto che ha proposto a Blasco c’entra con il suo debito?

Ferrero: è una cosa normalissima

Caruso: non le ho detto che non è normale

 

PM in questa vendita della villetta era compresa che se lui la comprava lui non doveva più dargli gli 8.000?

Ferrero: se io ho un debito cerco di tirarlo via

PM Un suo creditore non paga il suo debito

Caruso: va bè è abbastanza

PM la cosa però non è andata così

Ferrero: Non ha comprato niente, magari l’avesse comprata

 

PM: Lei Brugnano lo conosce anche con loro avete lavorate?

Ferrero: Ho partecipato a una costruzione di 5 appartamenti, non sono stati venduti

Caruso: In questa fase è intervenuto Blasco?

Ferrero: No

PM: Le ricordo che lei ha detto che la banca ha messo all’asta gli appartamenti. Blasco si e intromesso nella questione con Brugnano.

PM: In che situazione è la sua ditta?

Ferrero: Situazione….

PM: Ha mai proposto di cedere a Blasco locali della sua ditta

Ferrero: Sì ma c’era una ipoteca

PM: Questa proposta aveva a che fare con il debito o a prescindere?

Ferrero: Io con Blasco ho avuto rapporti a livello lavorativo, non ho avuto altro, solo rapporti lavorativi

PM: lei disse, Blasco aveva necessità di reperire un locale per magazzino. Gli ho proposto la vendita dei locali per gli 8000 euro di debiti. E’ vero?

Ferrero:Sì, ma c’era una ipoteca e non è andata in porto

PM: Quanto valeva il locale?

Ferrero:45.000

 

PM: ha conosciuto chi faceva da segretaria a Blasco

Ferrero: Certo ho avuto a che fare con le fatture

TESTIMONIANZA DEL MARESCIALLO LUFRANO PASQUALINO

Viene ora audito il maresciallo Lufrano Pasqualino, di Campagnola Emilia

 

PM vorrei sapere degli interventi da voi effettuati presso la sede Euroservice e Naturalmente Srl. Può evitare di parlare dell’aprile 2010 perché è già stata acquisita l’annotazione.

 

Mar. Lufrano: abbiamo fatto più interventi perché la signora Beata segnalava la presenza dei calabresi in particolare al compagno di lei a Ferrari Roberto. Abbiamo fatto numerosi interventi. Vennero identificati Caccia Luigi, Roberto Turrà e Valerio Antonio.

 

PM chiedo l’acquisizione delle annotazione degli interventi.

TESTIMONIANZA DI CACCIA LUIGI

Viene ora audito Caccia Luigi.

Viene sentito un non ben identificato “UH!” nell’aula.

Capo 50) plurime estorsioni in danno di Caccia Luigi

 

PM: Lei che lavora fa

Caccia: Facevo. Movimentazione terra

PM: Conosce Blasco Gaetano

Caccia:

PM: Può riferire per quale motivo

Caccia:Ho fatto un preventivo per un tetto e basta tutto lì. Ho pagato

PM: Non ci sono pendenze

Caccia: No

PM: Non ha avuto problemi

Caccia: No

PM: Conosce Valerio Antonio?

Caccia: Ho lavorato per lui. Mi ha pagato.

PM: Conosce la Naturalmente srl

Caccia: Sì. Niente… C’era questa ditta già costituita, siamo andati più di una volta per entrare dentro l’impresa ma non ci è mai stato consentito e non ne ho saputo niente.

PM Lei ha assunto ruoli?

Caccia: Dovevo assumere ruolo di legale rappresentante

PM: C’è una lettera che porta la sua firma. E’ mai stato rappresentante.

Caccia: No

PM Questa firma è sua la riconosce?

Caccia: Sì è la mia firma

Caruso: Guardi la lettera se se la ricorda

Caccia: E’ stata fatta nell’ufficio dell’avvocato

PM Lei è diventato amministratore

Caccia: Sì. Ma poi non ho saputo niente.

PM Lei nel momento in cui doveva diventare amministratore aveva rapporti di debito o credito

Caccia: No assolutamente

PM lei non ha mai ricevuto minacce telefoniche

Caccia: No assolutamente

 

PM: Lei conosce Francesco Amato?

Caccia: Ho conosciuto questo signore mentre prendevo un caffè, gli ho detto che mi serviva un acconto di 1000 euro per iniziare i lavori per lui. Dopo per problemi di lavoro non sono riuscito a fare il lavoro e dunque avevo incassato 1000 euro. Dopo un lungo periodo lui giustamente si era scocciato se non vuoi fare il lavoro mi restituisci i soldi e siamo a posto così

PM: Dopo quanto tempo li ha richiesti?

Caccia: Quasi tutti i giorni giustamente

PM: Alla fine li ha dati?

Caccia:

PM: Mille?

Caccia: Sì mille, se sono mille ho ridato mille

 

PM: Turrà lo conosce?

Caccia: Sì. Ho fatto un cantiere a Quattro Castella insieme dove abbiamo lavorato. Nel cantiere abbiamo finito il lavoro. Ci siamo pagati anche lì. C’è stata la bevuta del caffè.

PM: E’ mai stato minacciato?

Caccia: No assolutamente. Ho prestato 100 euro a Turrà, ma amichevolmente.

 

PM Ha conosciuto Formentini Francesco?

Caccia: Sì ho fatto un lavoro a casa sua. Un trattamento per una siepe. Ho finito di fare i miei lavori e lui mi ha pagato il disturbo.

PM Disturbo?

Caccia: Il mio lavoro.

 

PM Lei conosce la ditta Russelli conosce Aniello c’è stata una vicenda di un rullo?

Caccia: Sì un rullo. Gli ho nolleggiato il mio rullo dove andiamo a compensare un debito fra virgolette che avevo nei suoi confronti. Un giorno ero andato dai CC perché avevo bisogno del rullo e lui non me lo voleva dare perché diceva che c’erano conti in sospeso. Era vero ma il rullo era mio. Alla quarta volta che non me lo ridava ho fatto di testa mia, mi aveva chiamato Aniello e ho nolleggiato il mio rullo, e io invece di riportarlo l’ho tenuto io. Ho chiamato per avvisare “il rullo lo tengo io è intestato a me”.

 

PM La ditta Vertinelli Palmo cosa c’entra?

Caccia: Anche qui ho usato il mio rullo

 

Caruso: Lei ha pagato i suoi debiti dando questo rullo

Caccia: Dove potevo farlo sì

 

PM Brugnano Salvatore lo conosce?

Caccia: Lo conosco

PM Lei disse “andavamo a scuola insieme”

PM Ha avuto rapporti

Caccia: No

 

PM Brugnano Luigi?

Caccia:

PM Ha avuto rapporti di lavoro

Caccia: Di debito, dove abbiamo tramutato, quando abbiamo fatto il cantiere, io avevo questo debito dove io non potendo pagare, automaticamente ho tramutato un escavatore, un muletto e gli ho dato in permuta ai soldi che dovevo. Un escavatore e un muletto

PM Il debito quant’era

Caccia: Superiore a 10.000 euro

PM Quanto valevano

Caccia: Eravamo lì. Li ho dati al signor Brugnano.

 

PM Conosce Silipo Antonio?

Caccia: Sì, abbiamo lavorato insieme, gli ho fatto della fornitura di materiale, macinato, sabbia, miscela. L’ultima fattura ho avuto dei problemi e automaticamente devo dargli 1.200 euro.

PM Ha mai ricevuto minacce?

Caccia: No assolutamente.

PM Ha mai chiesto che assumesse persone a lui vicino?

Caccia: no

 

PM: Lei conosce Sarcone Nicolino?

Caccia: Sì di vista, ma non ho mai avuto nessun rapporto di lavoro. Solo un momento, gli avevo prestato una taglia asfalto per una giornata e non mi è stata restituita, tutto lì.

 

PM: Conosce qualche fratello?

Caccia: No no ne conosco

PM: Sarcone le ha mai avanzato richieste perché pagasse debiti nei confronti di Silipo?

Caccia: Ci siamo trovati in un bar a prendere il caffè e siamo usciti a parlare, si sapeva che devo dargli i soldi. Mi disse che anche lui è in difficoltà. E’ stata una cosa casuale, fra amici.

 

PM: Brugnano l’ha mai minacciata?

Caccia: No anche perché ci troviamo tutti i giorni a scuola da mio figlio, prendiamo un caffè….

 

Sospendiamo fino alle 14.45.

Verranno audite le intercettazioni delle telefonate fra Caccia e alcune persone ora nominate.

 

Riprende l'udienza

Avvocato Tria: Caccia avrebbe reso delle dichiarazioni al PM il 17.11.2012 che sono dichiarazioni conformi a quelle odierne. Quindi il PM avrebbe dovuto allora scrivere nel registro delle notizie del reato “falsa informazione al PM”. Il problema è simile alla testimonianza di Baraku Valbon. Quindi questa persona (Caccia) il tribunale deve valutare se sia indagabile ora. Se necessita di quelle garanzie che sono a sua tutela.

 

PM Mescolini: il problema che pone è molto semplice. Se si ritiene che ci sia stata omertà e ovvio che questa necessiti di prova. Dando quindi la possibilità alle persone offese. Dando più di una opportunità. L’intervento delle difesa è sicuramente dovuto al non far ascoltare le telefonate. Il fatto che sia stato citato come teste in quanto persona offesa è a sua garanzia.

 

CARUSO non possiamo prendere posizioni sulla falsità o sulla veridicità della deposizione del Caccia. Quindi insistiamo nell’assumere la testimonianza. Facciamo entrare il teste Luigi Caccia.

PM: lei parla dialetto calabrese

Caccia:

PM: Lei la vicenda del rullo ha visto come protagonisti anche Formentini Francesco

Caccia: No

PM: prima di essere chiamato in procura era stato chiamato anche dai CC

Caccia: No ero andato io dai CC per riprendermi il rullo.

PM: era stato chiamato a presentarsi dai CC per rendere testimonianza come testimone

Caccia: No

 

Discussione fra PM e avvocati della difesa.

 

Il teste ha terminato.

 

TESTIMONIANZA DI RIZZO PASQUALE

Viene ora audito il teste Rizzo Pasquale – Capo 52) Estorsione in danno di RIZZO Pasquale e ROTONDO Salvatore

 

Rizzo: Io conosco Rotondo, Gaetano per questioni di lavoro e Silipo per amicizia

PM: Lei aveva un’impresa edile

Rizzo: Edil Res costruzioni, è fallita, sono disoccupato.

Ho dato dei lavori all’impresa a Rotondo. Lui si avvaleva dei suoi prestatori d’opera. Erano la Edil Gres la Immobiliare. Lui aveva dei problemi a pagare i suoi fornitori.

PM: Lei era proprietario del terreno

Rizzo: Quindi commissione il lavoro alla Edil Res e la Immobiliare.

Caruso: Quindi lei è titolare del terreno, fa un mutuo, e appalta i lavori a Rotondo.

Rizzo: Lui ha incaricato Gaetano Blasco per il tetto. E non era stato pagato. Ci siamo incontrati per trovare una soluzione.

PM: questo incontro dove avvenne e chi partecipò.

Rizzo: io ebbi la prima lamentela da Gaetano, aveva un credito intorno agli 80.000 euro e poi altri fornitori il fabbro, quello degli intonaci, nel frattempo c’erano stati due sequestri cautelativi. Nei conteggi che facemmo con Rotondo dicemmo: ti fermi qua, io faccio fronte di sistemare tutto e libero il cantiere. Facemmo la somma e gli dissimo questa è la somma, da adesso in poi dimmi tu a chi dobbiamo dare quanto dobbiamo dare.

PM: La mia domanda era chi c’era

Rizzo: Al primo incontro Gaetano Blasco e Karima, E riscontro una anomalia. Al secondo incontro in un capannone di Gaetano dove c’erano tutti gli altri artigiani.

 

Caruso: Quindi lei aveva pagato tutto mentre Rotondo non aveva pagato i fornitori.

Rizzo: Dopo sono venuto a conoscenza della cosa. Rotondo ammetteva che aveva avuto dei problemi.

 

Rizzo: Il secondo incontro fu in ufficio da me. C’erano Frontera Alfonso, Bonaccio Francesco…

PM Silipo c’era?

Rizzo: No io non ho avuto mai nessun tipo di rapporto.

PM: La conclusione fu?

Rizzo: Rotondo aveva degli arretrati anche per altri lavori che non mi riguardavano. Rotondo rinunciava alla parte e liberava il cantiere dal contratto. Si fece un elenco dove lui scrisse a questo gli devo tot a questo gli devo tot. E io ho pagato tutto ai fornitori. Con i soldi che dovevo a Rotondo, su sua autorizzazione, ho pagato i fornitori di quel cantiere. La somma era pari a circa 200.000 euro.

PM: La somma delle pretese di quanto era?

Rizzo: Erano... ora non ricordo i conteggi giusti….

Avv: mi oppongo alla domanda del PM

PM: il concetto è comprendere la coerenza di quello che ha dichiarato ai carabinieri e di quello che sta dicendo oggi. Qual’era il credito vantato dai fornitori a Rotondo?

Rizzo: Alla fine ci siamo accordati per dare circa 200/250

PM: ai CC disse "212, con questi si doveva tacitare qui".

Rizzo: quando ho combinato le somme con Rotondo non sono entrato in merito. Tu mi devi dire quanti di questi soldi devi dare a uno e all’altro.

PM: Questo incontro di cui lei riferisce non è con Rotondo, ma con i fornitori.

Avv: Aveva detto che c’era anche Rotondo

Caruso: non interrompiamo a metà il teste

Rizzo: l’incontro che ho fatto io con Blasco l’ho fatto anche con Rotondo e i fornitori. Quando abbiamo concordato la somma, non entro in merito. Tu dimmi, mettiti d’accordo e mi dici cosa devo fare. Tieni presente che ci sono questi due sequestri cautelativi da parte del tribunale di Parma. Mi fece la lista. I primi soldi li mandai a Rotondo, mandai i primi 53.000 euro a Rotondo, ma lui non li distribuì. Ci fu un altro incontro, tutti insieme decisero, trovate qualcuno fra di voi e facciamo il passaggio tramite questa terza persona. Rotondo allora disse ok facciamolo. Tutti insieme trovarono l’accordo, facciamo la cessione di credito e fu ceduta a Gaetano. Perché ci fidiamo più di te, perché Rotondo non voleva che li gestissi io. “Pasquale” mi disse “io non ho tempo, appena puoi fallo tu.” E così feci e pagai tutti.

PM: l’esito della prima riunione fu quella che Rotondo accettò di fare un passo indietro

Rizzo: No la terza. La prima e la seconda con Gaetano.

PM: intendevo la prima con tutti. Lei quando da il primo versamento come distanza dalla riunione.

Rizzo: Il primo pagamento in aprile, la riunione avvenne in febbraio. Lui si prese l’impegno di distribuirli a tutti quanti.

PM: lei in quanto tempo doveva dare a Rotondo?

Rizzo: ogni due tre mesi, comunque c’è una scaletta firmata dovreste averli in possesso.

PM: perché fu avvertita da Blasco come una violazione di patti

Avv: opposizione! chiediamo un parere al teste

PM: la domanda era perché Blasco fece delle dimostranze? Chi fece delle dimostranze per non aver ricevuto denaro in relazione ai quei 50.000?

Rizzo: Quando feci il bonifico tutti sapevano le scadenze. Mi chiamarono tutti, Frontera, quello degli intonaci, tutti. Hai fatto il pagamento. Certo. Il pagamento è arrivato ma non so la gestione.

PM: non c’era un accordo su chi dovesse essere pagato

Rizzo: all’inizio non c’era.

 

PM: in quella occasione emerge che i 50.000 non erano andati a nessuno.

Rizzo:

PM: C’erano tutti quelli del cantiere?

PM: Lei prima ha parlato di qualcuno che aveva fatto un’azione legale

Rizzo: Erano quelli di Parma

PM: Questi c’erano?

Rizzo: No. Loro avevano fatto un’azione nei confronti della mia società. Hanno bloccato il credito.

 

PM: Lei non chiede conto alla riunione a Rotondo dove aveva messo i 50.000?

Rizzo: Lui doveva lasciare il cantiere, la gestione del denaro era sua.

 

Contestazioni in aula.

Caruso: facciamo dire al testimone quello che vuole dire. Una volta fatta questa analisi, stabilito che Rotondo non aveva pagato quello che era stato da lei dato. Questa riunione si fa senza prendere in considerazione il fatto che i soldi erano spariti. Si disse questa cosa?

Rizzo: A me non compete

Caruso: Ma lasci perdere se compete a lei! Lei ha pagato, c’è anche Rotondo. Nessuno voleva i soldi da Rotondo?

Rizzo: Hanno fatto una lista.

Caruso: Ma quelli che erano stati dati a Rotondo?

Rizzo: Davanti a me non è stato detto niente!

Caruso: in questa riunione conclusiva non si è posto il problema di chi dovesse pagare i soldi che Rotondo si era tenuti?

Rizzo: il problema non me lo sono posto.

PM per la precisione Rotondo a 50.000, 40.000 a Blasco.

 

PM: lei disse: ”I toni erano molto accesi. Arrivammo alla decisione che avrei dato 40.000 a Blasco che avrebbe distribuito ai fornitori. Rotondo accettò la risposta perché aveva molto paura dei creditori. I creditori volevano picchiare Rotondo, ma Blasco intervenne perché disse che l’importante era recuperare i soldi.”

Rizzo: Blasco si comportò molto bene in quel frangente perché l’importante era recuperare i soldi.

PM: lei disse ai CC che Blasco preparò la lista

Rizzo: La lista fu preparata da Rotondo insieme a loro. Gaetano mi disse io non ho tempo di seguirlo, la prendi tu in gestione?

PM dopodiché la vicenda del cantiere si chiude.

Rizzo: sì ho finito, ho venduto ho fatto tutto.

PM: Blasco quando è stato pagato?

Rizzo: Blasco ci gestimmo noi,

PM: Noi chi?

Rizzo: La mia società, lo pagammo direttamente noi

Caruso: Non riesce a dare una risposta precisa a una domanda precisa? Lei ci gira troppo attorno!

 

​Rizzo: Io ho pagato tutto. Se poi Rotondo ha avuto dei benefit perché non ha pagato qualcuno lo sa lui.

PM: Dopo i 50.000 a Rotondo non ha dato più nulla?

Rizzo: No

Caruso: gli imputati devono stare zitti! E’ un momento delicato, siamo stanchi, dobbiamo capire. Stia zitto Blasco, dobbiamo lavorare.

 

Rizzo: Io con Silipo in merito a questa vicenda, non ho avuto niente a che fare.

PM: Lei ha detto che non c’erano quelli di Parma, solo gli altri compreso Silipo. Così disse ai CC. E l’ha firmato

Rizzo: Silipo non c’era.

Caruso: Ma allora perché ha detto ‘sta fesseria?

 

PM: lei ha mai, al di là dei toni accesi che si possono capire, ha mai ascoltato minacce avanzate nei confronti di Rotondo?

Rizzo: No

PM: inizialmente il sig Rotondo disse con tono minaccioso che voleva soldi che non gli spettavano. Mi disse ti uccido! Si presentò a casa mia.

Rizzo: sì è vero.

PM lei ha sporto denuncia?

Rizzo: No

PM: Perché?

Rizzo: Perché quando fummo chiamati in questura a Parma io pensai che fosse una persona disperata, non una persona che voleva farmi del male.

PM non ho altre domande, la ringrazio molto per la pazienza.

 

Inizia il controesame da parte della difesa di Blasco Gaetano.

L’avvocato chiede che vengano acquisite le mail del Rizzo inerenti allo scambio tenuto in merito al capo 52.

L’avvocato chiede inoltre di consentire al teste di recuperare il materiale in auto.

Presidente Caruso: Lo consideriamo marginale.

 

Avvocato: Quant’era il credito avanzato da queste due società di Parma, se lo ricorda?

Rizzo: Uno di 38 e uno di 20 e qualcosa, superavano i 60.000 euro.

Avvocato: Lei ha detto a Rotondo che avrebbe dovuto versare questi soldi per togliere il sequestro?

Rizzo:

Avvocato: Quando lei versò ai due creditori precedenti, aveva già dato dei soldi a Edil Res e alla RPF?

Rizzo: Certo.

 

Rizzo: Il sequestro avviene dopo il terzo pagamento.

 

Avvocato: il secondo pagamento?

Rizzo: 100.000 euro

Avvocato: Il terzo pagamento?

Rizzo: Sempre 100.000 euro

 

Caruso: dobbiamo insistere con questi dettagli?

 

Avvocato: al terzo step c’è questa procedura di Scaramuzzi e Gamma?

Rizzo: No io non pagai nulla all’inizio

Avvocato: A un certo punto concordò con Rotondo e Scalera di pagare per il sequestro.

Caruso: Bene adesso la domanda

Avvocato: Questi soldi furono scalati dalla ulteriore somma che lei doveva a Rotondo e Scalera?

Rizzo: No furono tolti dall’accordo globale.

 

Caruso: Siamo al limite perché stiamo uscendo dal capo d’imputazione.

 

Controesame dell’avvocato Tria.

​Avv: tre cose per stare all’invito del presidente per stare al capo d’imputazione. L’accordo per la cessione del credito fu fatta nella seconda riunione, quella all’esito della mancata distribuzione di Rotondo. Fu un accordo. Rotondo e i fornitori convennero?

Rizzo: Sì nessuna contestazione

Avv: siccome uno dei capi di imputazione fu che Rotondo fu costretto, ritengo sia importante capire. Non ci fu alcuna costrizione, fu un concordato?

Rizzo:

Avv: si dice che nessuno le fece comprendere che ci fosse la possibilità che ci fossero delle ritorsioni a suo carico

Rizzo: assolutamente no

 

Rizzo: Parma rispetto a Modena e Reggio Emilia mantiene il mercato. Gaetano mi chiese se c’era qualche iniziativa su Parma. Guarda, gli dissi, c’è un immobile che è in vendita vicino all’ospedale. Secondo me potrebbe essere interessante.

Avv: questa vicenda di questa palazzina ha qualcosa a che fare con questo cantiere?

Rizzo: no assolutamente. Solo un passaggio di informazione.

Avvocato: Lei ha detto che al primo incontro attraverso il contatto con Spagnolo, Gaetano e Blasco, era presente anche la sua segretaria. La sua segretaria ebbe qualche ruolo in questa vicenda?

Avvocato: nessun ruolo.

 

Una domanda da parte dell’avvocato Migale in difesa di Frontera Alfonso.

avv: Lei ha citato Frontera Alfonso fra i fornitori di Rotondo, lo conosce?

Rizzo: Non lo conoscevo, sapevo che c’era questo fabbro, ma non lo conoscevo

Avv: in quel periodo prima dei pagamenti aveva avuto richieste da parte di Frontera Alfonso

Rizzo: Sì lui mi disse guarda io sto lavorando per rotondo ma lui non mi sta pagando, ma lui lo stai pagando?

Avv: Ha mai avuto minacce da parte di Frontera

Rizzo: Mai! lo potrei urlarlo anche adesso.

 

La difesa di Blasco Gaetano insiste nell’acquisire la documentazione.

Caruso: la vada a prendere in macchina e la faccia acquisire.

 

Rientra la corte.

Rizzo Pasquale consegna i documenti che aveva in auto.

 

Caruso: Interrompiamo l’esame di Rizzo e rimandiamo quello di Rotondo.

Avvocato della difesa: La richiesta della difesa sarebbe quella di far ritornare Rizzo e Rotondo.

 

dalla custodia cautelare si evince che:

Secondo la tesi accusatoria, il collaboratore di giustizia CORTESE chiarì, in buona sostanza, che il denaro richiesto in diverse occasioni ai suddetti imprenditori - condotta comprovata, in sé, dagli esiti dell’attività intercettiva - era da ricondursi ad una vera e propria attività estorsiva subìta dagli stessi.

Faragò
Ferrari Roberto
Caselli Massimo
Ferrero Giuseppe
Lufrano
Caccia
Rizzo Pasquale

TESTIMONIANZA DI CERRI BRENNO

Viene ora audito il teste Cerri Brenno

Capi 54) Estorsione in danno di CERRI Brenno

PM: lei conosce Valerio Antonio?

Cerri:

PM Che lavoro fa?

Cerri: Seguo delle aziende nel settore edile, sono amministratore di varie aziende: Alfabeta Srl e Omnia.

PM: Lei ha avuto rapporti di lavoro con Valerio Antono o con società a lui ricollegabili?

Cerri: Premetto che nel 2011 la società era dell’ingegner Ianella. Mi disse se potevo dargli una mano. "Ho un cantiere aperto e avrei bisogno di trovare una squadra" mi disse.

In quel periodo non avendo avuto tempo, avevo contattato varie aziende. In un bar a Reggio per combinazione vedo Valerio Antonio, diciamo che lo conoscevo ma l’ho visto poche volte e non c’ho mai lavorato. Gli dissi c’ho un cantiere, dobbiamo fare un tetto. Lui disse che andava bene e mi fece conoscere Blasco Gaetano che era quello che faceva i tetti. Era il 2011. L’ingegnere ha fatto il contratto ma il problema è nato perché non venivano a lavorare. Mandavano dei parenti a dire che non c’erano. Un tira e molla che diventava insostenibile. Perché i pagamenti erano legati all’avanzamento dei lavori. Di conseguenza i rapporti erano diventati tirati.

Caruso: sia chiaro, loro avevano questo appalto e non andavano avanti con i lavori ma chiedevano lo stesso di essere pagati.

Cerri: sì. C’era stato un acconto iniziale. Siamo andati avanti, ma nel febbraio del 2012 ci sono state varie riunioni di cui uno è nella denuncia in cui erano presenti io, Ianella, la proprietà e in quell’occasione io confermavo certe cose. "Voi fate il lavoro e venite pagati." Nella concitazione ci davamo l’uno contro l’altro. Noi dicevamo: "quel lavoro lì non l’hai fatto. Finiscimi il lavoro che ti pago."

Loro non erano di questo avviso. A un certo momento ho detto una frase a Blasco, gli ho detto non fare il calabrese, fai l’emiliano, siamo persone serie. Blasco ha alzato un pezzo di legno e ha cercato di darmelo in testa.

Il proprietario ha alzato una mano per fermarlo, ma Blasco si sarebbe fermato comunque. Era solo un gesto.

Poi fuori ci siamo fermati e Valerio mi ha spinto giù dalle scale.

Perché l’hai fatto? Gli ho chiesto. “Perché non ci segui, perché non hai capito che tu devi venire dalla nostra parte, che non dovevo dar loro addosso.” Dopodichè non ho detto nulla. Gli occhiali erano rotti. Ho preso la mia auto e sono andato a fare la denuncia. Ho fatto 6/7 gradini.

PM La denuncia l’ha fatta il 29 febbraio.

 

PM Si ricorda la società di Gaetano Blasco?

Cerri: La B&V di Blasco Gaetano, Blasco, quello che voleva darmi il legno in testa, una mossa dimostrativa.

PM I lavori qunando dovevano avere termine?

Cerri: 3 mesi circa. Era un piccolo piano e il tetto.

 

Cerri: Ianella voleva interrompere il contratto perché i lavori non andavano avanti.

PM C’erano delle penali.

Cerri: Mi sembra di no

PM: Alla denuncia disse: Nonostante questo pagamento la B&V non proseguiva i lavori. A questo punto per evitare ulteriori danni derivanti dalla penale...

Cerri: il discorso della penale l’ho detto, ora non ricordo. Se l’ho detto allora sì.

 

PM La prima volta che lo disse lo fece presente, ricevette delle minacce?

Cerri: sì, più che altro sotto forma di telefono, litigavamo per telefono, un pomeriggio mi ha telefonato e mi ha detto guarda che io e te dobbiamo vederci…. Va bene vengo, io sono andato e non c’era. Dove sei? Non preoccuparti che avremo modo di vederci. Si arrivava a una tensione tale. Minacce esagerate no, se non quando mi ha spinto giù dalle scale.

PM: quando disse loro che per evitare danni ulteriori derivanti dalla penale, lei voleva recidere il contratto “Blasco e Valerio mi dissero che se non avessi dato loro una mano me l’avrebbero fatta pagare cara”

Cerri:

 

PM nella denuncia disse "un’ascia da cantiere"

CARUSO: va bene studieremo cos’è un’ascia da cantiere, comunque non c’era la lama.

Cerri: era un pezzo di legno

 

PM: Cosa c’era fra virgolette di mafioso in questo? Lei ha detto "Valerio smetti di fare il mafioso"? Perché?

Cerri: Non so cosa vuol dire mafioso, ma penso qualcuno che ti incute paura. E lui mi incuteva paura.

 

Cerri: Guarda che se non paghi, succede questo e questo. Le chiavi del cantiere le avevano loro. Andavano di sera facevano presto a fare dei danni notevoli.

 

PM Quindi in quella riunione le venne rimproverato che lei non sosteneva la loro versione. Volevano che lei dicesse che certi lavori erano stati fatti anche se non erano stati fatti.

Cerri:

CONTROESAME del teste Cerri Brenno

​Avv: Lei che rapporti aveva con Alfabeta all’epoca dei fatti nel 2011

Cerri: li ho conosciuti tramite l’ingegner Ianella.

Avv: Lei che ruolo aveva rispetto all’Alfabeta?

Cerri: Al momento nessuno, davo consulenza all’ingegner Ianella. Lui era amministratore di Alfabeta e poi aveva preso un’altra ditta. E’ andato a gestire questa ditta e mi ha chiesto se potevo seguirlo nel cantiere che lui seguiva e che non riusciva perché aveva quest’altro impegno.

Avv: il valore di questi lavori?

Cerri: Circa 30.000/35.000 euro

Avv: l’anticipo era di 11.000 euro a Blasco e Valerio?

Cerri: giusto

Avv: quando fu dato questo acconto?

Cerri: non so io ero nei cantieri i soldi erano gestiti dalla proprietà con un un bonifico o un assegno.

Avv: nella sua querela ha parlato di settembre 2011 da parte della società Alfabeta un anticipo di 11.000.

Cerri: sì così

Avv: veniamo alla discussione degenerata nella lite. Per ascia possiamo intendere un asse di legno?

Cerri: Asse di legno

Avv: lei dice che Blasco.. mi racconti

Cerri mima il gesto di Blasco.

Avv: quindi stava per vibrare il colpo o ha solo sollevato?

Cerri: no era arrivato vicino alla testa

Avv: lei quanto era distante?

 

Caruso: lo scopo di questo? Perché io devo descrivere a verbale, siccome il gesto non viene trascritto io devo descrivere quanto da lei rappresentato. Diamo atto che il teste compie il gesto di impugnare un oggetto contundente che viene sollevato e abbassato come se si volesse colpire altro soggetto. Il teste descrive il gesto di altro soggetto che blocca il braccio e impedisce che il braccio arrivi.

Cerri: Se si abbassava non mi colpiva: avrebbe dovuto fare un passo avanti.

 

Avv: poi lei ha detto che ha preso la via delle scale. E in conseguenza della spinta è ruzzolato per la rampa delle scale. Lei è andato in ospedale?

Cerri: no

Avv: le chiedo di ricordare quando accadde questo episodio, la data del fatto

Cerri: nel febbraio 2012

Avv: nella querela del 29 febbraio 2012, disse nei primi giorni del mese di febbraio. Dopo questa riunione con questa vicenda così come ce l’ha rappresentata, ha chiuso i rapporti con Blasco?

PM ha già detto prima che ha fatto un’altra riunione

Avv: ha chiuso i rapporti con Blasco?

Cerri: dopo la denuncia?

Avv: dopo l’atto? ... Se lei non ascolta...!

Caruso: un attimo, lei deve precisare

Avv: dopo l’episodio dell’asse di legno e della caduta dalle scale. Ha più avuto rapporti con Blasco?

Cerri: sicuramente l’ho visto negli uffici dell’Alfabeta in occasione del pagamento dell’ultima tranche.

Avv: al di la’ di questi?

Cerri: no

Avv: le chiedo questo perché risulta una telefonata del 13 febbraio 2012: Brenno chiama Blasco e gli chiede di ricordarsi di lui qualora avesse avuto lavori da una grossa ditta. Lei lo ricorda?

Cerri: no

Avv: lei fu cacciato dal cantiere?

Cerri: quando?

Avv: lei non deve fare le domande!

Cerri: no, assolutamente, oggi sono amministratore dell’Alfabeta

Avv: in data 30.12.2011: “… Gaetano... tu sei una brava persona... a quel che dicono... quindi cerca... cerca di rimanere... quindi cerca di rimanere quello che sei... perchè... porca puttana!... te non mi conosci... ok?... no!... te non mi conosci... fatti dire da Antonio... che cazzo ho fatto io... per favore!... eh... siamo al telefono... e siamo tutti sotto controllo... e io sono sotto controllo... e so che... lo sei anche tu...quindi... per favore... stiamo bene attenti...”.

 

Si sentono delle risate in aula.

 

Caruso: Blasco la diffido formalmente! Io l’ho sentita ridere. Stia attento che la tengo sotto osservazione.

 

Avv: io ho concluso il controesame

 

Cerri: volevo dire che era solo una questione di farmi un attimino.... di non essere l’ultimo arrivato.

Caruso: della serie anche le formiche anche nel loro piccolo si incazzano.

 

Cerri: facevano delle sovramisurazioni per giustificare i pagamenti a loro dovuti.

 

CONTROESAME di un avvocato della difesa:

​avv: Quando Valerio l’ha spinta dalle scale era presente qualcun altro?

Cerri: no eravamo io e lui.

Avv: dopo la spinta cosa ha fatto?

Cerri: mi sono alzato, ho preso gli occhiali e l’ho guardato. Poi siamo andati fuori ci siamo salutati e ho preso la macchina.

Avv: nel capo di imputazione si dice “Minacce consistite nell’aver più volte BLASCO Gaetano e VALERIO Antonio proferito all’indirizzo di IANNELLA Venturino, ASTI Francesco e CERRI Brenno offese ed intimidazioni, che riuscivano a creare nelle persone offese un evidente stato di timore, tanto che CERRI Brenno, più abituato a dinamiche criminali, non esitava a definirli comportamenti mafiosi.”

Avv: lei ha subito dei procedimenti penali è mai stato condannato?

Cerri: no

Avv: procedimenti penali?

Cerri:

Caruso: Per che cosa?

Cerri: aspetti… per dei titoli di Stato, non lo so, mi avevano detto che ero coinvolto per dei titoli esteri una roba assurda, ma fui assolto perché il fatto non sussiste.

Avv: non ho nessun’altra domanda

 

Cerri: posso fare una domanda? chi ha scritto quella frase lì, chi l’ha scritta?

Caruso: Lei non può fare domande

 

TESTIMONIANZA DI IANNELLA VENTURINO

Viene ora audito il teste Iannella Venturino

 

Iannella: L’episodio di cui stiamo parlando era nel febbraio del 2012. La storia dal mio punto di vista: i rapporti con gli imputati sono iniziati nel luglio 2011. In quella veste, come amministratore unico della società Alfabeta, seguivo un cantiere a Parma e parallelamente ne seguivo un altro. Mi diedero l’appalto e mi ritrovai pieno di impegni. Per cui Cerri Brenno mi disse che aveva bisogno di lavorare, ci conoscevamo da tempo, e io gli diedi questo incarico. "Hai una ditta snella che possa darci una mano?" E quindi prese come sub-appaltatori questa azienda. Era novembre 2011. Ma da subito vedemmo che sul cantiere non erano presenti. Soprattutto la sicurezza del cantiere non era assolta. Il cantiere era pericoloso. Verso la fine del 2011 io con una lettera come Amministratore diedi un recesso all’incarico. Scadenza primo gennaio 2012. Alla ditta B&V Costruzioni di Blasco e Valerio. Per almeno 4/5 motivi gravi soprattutto perché i lavori non andavano avanti. Iniziarono così i litigi verbali, abbastanza normali nella mia professione cantieristica. Liquidammo con saldi di 11.000 e poi di 6.000, quindi coprimmo completamente le spese della parte grezza della copertura in legno.

 

PM Perché?

Iannella: Perché il cantiere non era sicuro, i parapetti, se succedeva qualcosa... E poi i lavori non andavano avanti.

 

Iannella: io non sapevo dei retroscena della loro azienda, non ho mai ricevuto minacce, solamente dei battibecchi che ho ritrovato in quasi tutti i cantieri.

PM: ingegnere lei mi parla di un lavoro non finito che paga per finito

Iannella: i rapporti diventano tesi ma senza minacce. Loro mi presentavano un saldo di 18.000 euro, ma più di 6.000 non li valevano.

L’ultimo incontro c’era Blasco, Valerio e i due soci proprietari. Eravamo tutti del mestiere ed effettivamente la fattura finale che presentavano per finire i rapporti era quasi tre volte rispetto al valore effettivo. Siamo andati tutti insieme per vedere. Blasco cominciò a parole più pesanti. Si sono scaldati gli animi e poi c’è stato l’episodio di Blasco con l’asse e uno dei due proprietari lo ha trattenuto. L’episodio è finito lì.

PM non ha descritto l’episodio.

Iannella: eravamo in un locale del cantiere e gli stavo dicendo che i 18.000 euro che ci chiedete sono tre volte il saldo. Noi gli avevamo già dato 17.000 e loro ne chiedevano 18. Su quella materia c’era la discussione. E tra Cerri e Blasco è nato il diverbio. Sulla quantificazione dei lavori fatti.

PM Cerri era l’interlocutore di Blasco?

Iannella: era l’intermediatore, era il responsabile di questa gente che non stava lavorando. E’ lì che è nato fra il mediatore e Blasco. Cerri dissde: "io ti ho fatto avere l’appalto e tu mi stai chiedendo altri soldi come già hai fatto". E il proprietario ha trattenuto Blasco. Blasco voleva più o meno colpirlo. Non so se il proprietario non fosse intervenuto Blasco avesse perseguito il gesto.

PM: L’asse l’ha presa o c’era il gesto?

Iannella: C’era il gesto. E’ arrivato per prenderla e il proprietario l’ha fermato. Secondo me non l’ha toccata l’asse.

 

Iannella: ripeto non ho ricevuto minacce e l’asse non l’ha toccata ed è stato fermato.

PM: vado in aiuto all’ingegnere. Chiedo se Asti Francesco ci fosse

Iannella: no non c’era

PM se Asti avesse una versione diversa?

Iannella: io ricordo perfettamente che non c’era

Caruso: sentiremo Asti.

PM: dopo la fase di questo battibecco lei ha notato se Cerri è rimasto alla riunione o se si è assentato con qualcun altro?

Iannella: Cerri è rimasto sulla scena fino a che si sono calmati gli animi. Fino a che li abbiamo convocati.

PM Questo lo posso contestare perché Cerri ha detto il contrario. Il signor Cerri riferisce che dopo questa aggressione se ne è andato dalla stanza.

Iannella: Immediatamente dopo no, perché ci siamo calmati. Dopo ognuno si è mosso per i fatti propri. Io sono rimasto a parlare con uno dei due proprietari. Qualcuno se ne è andato giù per le scale.

PM Cerri afferma che è stato spinto giù dalle scale

Iannella: io non ho visto nessuno.

PM: però lo sapeva

Iannella: l’ho letto leggendo gli atti.

 

PM: quindi in questo momento voi pagate tutto quanto avete dato alla B&V..

Iannella: 29.000 euro

PM: secondo lei non dovuti?

Iannella: 6.000 abbastanza regalati. Abbiamo pagato il tetto non finito.

PM: sul tetto quanto avete dato?

Iannella: I 6.000 di troppo se li vogliamo quantificare erano sul tetto.

PM: l’ultimo pagamento

Iannella: con un assegno di 12.000 euro.

 

CONTROESAME del teste Iannella Venturino

​Avv: Vi era un contratto scritto?

Iannella: C’era un contratto tra Alfabeta Immobiliare e la Costruzioni Interne srl

Avv: di che tipo di cantiere si trattava?

Iannella: 3 piani più il mansardato e un interrato.

Avv: il valore di questa commissione quant’era?

Iannella: erano circa 300.000/275.000, sotto i 300.000

Avv: Costruzioni Interne subappalta a B&V, cosa?

Iannella: il completamento del cantiere, gli ho girato pari pari l’appalto

Avv: quindi era girato per la stessa somma.

Iannella: stessa somma stesso capitolato

Avv: siccome lei è un tecnico oltre al tetto di cui abbiamo parlato B&V o chi per loro aveva fatto altri lavori su questa palazzina?

Iannella: no

Avv: B&V cosa ha fatto?

Iannella: un po’ di pareti divisorie e una parte limitata di impiantistica

Avv: oltre al tetto?

Iannella: esatto

Avv: lei ha rappresentato in maniera molto plastica i rapporti che possono sussistere tra committenze e realizzatori dell’opera. La discrasia che si è creata era una questione di prezzi?

Iannella: perché non c’erano mai

Avv: erano poco diligenti

Iannella: esatto

Avv: è un problema di denari, di prezzi, di cose applicate al cantiere?

Iannella: alla fine sì, la loro non presenza, dopo ho detto "vi caccio" e poi si sono creati i problemi di prezzo

Avv: queste differenze interpretative accadono spesso nei cantieri? Fa parte della dialettica?

Iannella: assolutamente sì, soprattutto se triplicano il valore, sempre sempre. Ci si prova sempre.

Avv: la ringrazio.

 

Avv: Da quanto tempo conosce Cerri?

Iannella: Da una ventina di anni

Avv: C’è un rapporto di amicizia?

Iannella: C’era un rapporto di amicizia

Avv: E Cerri non le ha mai detto di essere stato spinto dalle scale?

Iannella: No

Avv: Non ho altre domande

 

Iannella: se volete c’era un po’ più di sanguignità da parte di Blasco. Per telefono più che visivamente. "Dai ci state provando." E lui "tu non hai idea di quali sono i costi". E basta con un tono concitato per cercare di attirare, di avere ragione, di prevaricarmi per avere ragioni su questioni di costi.

Caruso: il modo che lei sta descrivendo.. ha avuto un contributo nell’accordare?

Iannella: questo sì, perché stare sempre a litigare...

Caruso: quell’altro fattore ha avuto un contributo?

Iannella:

Caruso: ha avuto un contributo anche l’ultimo episodio?

Iannella: sì, togliamocelo di torno: se per una cosa così c’è uno scatto d’ira...

Caruso: ha influenzato anche il fatto che loro avessero la disponibilità del cantiere, il rischio che potesse succedere qualcosa a livello di danni?

Iannella: non ho mai avuto la sensazione che potessero accadere dei guai. Solo sulla sicurezza dei cantieri: non c’erano i parapetti, non c’erano…. Dicevano che lo avrebbero fatto ma non lo facevano mai

 

Avv: solo una domanda: se questi soggetti fossero stati diligenti li avrebbe fatti completare?

Iannella:

TESTIMONIANZA DI STETSIV PAOLO

Viene ora audito il teste STETSIV PAOLO - capo 22 (usura in danno di STETSIV PAOLO)

 

PM: Le devo chiedere i fatti successi parecchio tempo fa su cui è già stato interrogato dai CC nel 2010. Lei ha mai ricevuto dei prestiti?

Stetsiv

PM: In quale circostanza?

Stetsiv Da un certo Franco

PM: Come l’ha conosciuto?

Stetsiv L’ho conosciuto 11 anni fa, non ricordo di preciso, in una compagnia può darsi. Avevo bisogno e lui mi ha prestato.

PM: C’erano accordi sulla restituzione?

Stetsiv No. Li restituivo quando potevo. Addirittura dopo tanto tempo. Mi avete già chiesto questa cosa

PM: Intende i carabinieri

Stetsiv Oggi non sapevo perché mi chiamano!

PM: C’erano gli interessi?

Stetsiv No

PM: Le dico cosa disse nel 2010: aveva contattato il suo amico FRANCO, di origini calabresi, ma residente a Reggio Emilia, al quale aveva chiesto un prestito di 5.000 euro; dopo circa una settimana FRANCO gli aveva consegnato 4.200 euro in contanti

Stetsiv non ricordo di preciso, non ricordo come li ho chiesti, li ho ricevuti e li ho ridati piano piano, mi vergognavo a chiamare perché passati un anno due anni. Quando ci siamo sentiti…

PM: Quando vi siete sentiti cosa le disse Franco?

Stetsiv Mi ha chiesto come stai? tutto bene? Guarda ti devo dare questi soldi.

PM Le disse che se non trovasse lui li desse a qualcun altro i soldi? Franco le disse se poteva restituire i soldi che doveva lui anche a qualcun altro?

Stetsiv No assolutamente no, non era un discorso del genere, mi ha detto non ti preoccupare

PM dove viveva allora

Stetsiv A Brescello

PM: lei disse: FRANCO gli aveva detto che se non si fossero potuti incontrare, avrebbe potuto consegnare il resto dei soldi ad Alfonso, che aveva conosciuto perché gli aveva venduto l’appartamento di Brescello dove abitava

Stetsiv potrebbe essere non ricordo di preciso, è passato parecchio tempo, magari... abito lontano

PM: Alfonso come, come si chiamava?

Stetsiv Non ricordo. Quando ho fatto il rogito c’era un’altra persona

Caruso Lei è cittadino italiano?

Stetsiv No

Caruso: La devo avvisare che deve dire la verità altrimenti lei andrà sotto processo per falsa testimonianza.

Stetsiv Io non sapevo perché mi avete chiamato.

PM c’è un verbale dove lei dice delle cose, le cose che ha detto allora erano vere o false? O ha detto il falso allora o lo dice adesso.

Stetsiv Io dissi che nei miei confronti Franco era una bravissima persona

Caruso: lasci perdere queste chiacchiere!

Caruso: Se dalle intercettazioni dovesse risultare una realtà diversa lei sarà passibile. Sta di fatto che le è stata fatta una contestazione.

Stetsiv: Mi hanno chiamato i carabinieri facendomi la stessa domanda venti volte. Perché ti hanno prestato questi soldi? Io non ho pagato neanche un centesimo di più

Caruso: ne prendiamo atto e siamo del tutto consapevoli che questa à la sua verità

PM che non avesse pagato interessi lo disse anche allora. Quando lei fu sentito il fatto era risalente a due anni prima. La concessione risale al 2008. E che sino ad allora ho restituito solo 1.000 quindi sono in debito di 3.200. Riesce a ricordare quando ha pagato?

Stetsiv: Degli anni addirittura

PM Quando ha finito di pagare?

Stetsiv: Non ricordo, non sapevo che mi avreste chiamato questa sera qua a parlare…

Caruso: le rinnovo l’ammonimento.

PM vorrei mostrare un fotografico per capire se riconosce Franco, nellle persone che sono nella fotografia.

Il teste visiona le foto.

Stetsiv: Conosco la foto nr 5, Alfonso, e nr. 9 che mi ha prestato i soldi. Gli altri non li conosco.

PM: Nr. 5 Diletto Alfonso e nr. 9 Lomonaco Francesco.

 

Avvocato in difesa di Lomonaco

AVV: Le chiedo una precisazione. Dice di averla restituita senza interessi, restituendola nell’arco di qualche anno. In questo arco di tempo ha mai ricevuto pressioni?

Stetsiv: Anche quando mi chiamavano, mai ricevuto pressioni.

 

Stetsiv: mi chiamava dopo qualche mese, non mi chiedeva di darglieli, mi diceva quando riesci a darmeli me li ridai.

Avv: non si è mai sentito intimidito?

Stetsiv: no

Avv: non ho altre domande

 

Caruso: lei capisce che non è credibile che non ricorda quando ha pagato l’unico debito nella sua vita? Con quale cadenza ha pagato? Tre anni dopo?

Stetsiv: perché dovrei nascondere?

Caruso: per tante ragioni, comunque lasciamo perdere. Vediamo se riesce a ricordare quanto ha pagato e con quale cadenza ha pagato?

Stetsiv: non potevo pagare 3000 perché secondo me...

Caruso: quando li ha pagati?

Stetsiv: vuole la data precisa?

Caruso: non la data precisa

PM: lei disse che l’8 settembre 2010 ha pagato altri 3.200

Stetsiv: forse nell’arco del 2011, due volte, 3 volte minimo.

Caruso: lei ha pagato fra il 2008 e il 2010 ha pagato 1000 euro e poi nell’arco di un anno ha pagato 3.200 euro.

Stetsiv: c’era la crisi

Caruso: voglio delle risposte precise, non voglio chiacchiere.

Caruso: nel 2011 ha pagato 3.200 o 4.000 euro lo conferma

Stetsiv:

Caruso: che lavoro faceva?

Stetsiv: come muratore.. potrebbe essere che facevo il metalmeccanico

Caruso: in nero?

Stetsiv: lavoravo all’Euroservice a Parma

Caruso: quanto guadagnava al mese?

Stetsiv: guadagnavo… dovrei guardare le buste paga...

Caruso: non è possibile che non ricorda

Stetsiv: 1.300 euro

Caruso: viveva con sua moglie

Stetsiv: vivevo da solo

Caruso: durante il 2011 ha saldato il suo debito?

Stetsiv:

Caruso Nelle mani di chi?

Stetsiv: nelle mani di Franco

Caruso vi siete rivisti?

Stetsiv: no, mi ha chiamato due tre volte

Caruso: quando l’ha chiamata?

Stetsiv: un anno e mezzo fa

Caruso: quattro anni dopo che aveva saldato... Le ragioni della telefonata?

Stetsiv: non lo so... come stai, tutto bene?

Caruso: le ha detto che sarebbe stato chiamato a testimoniare?

Stetsiv: no, non lo sapevo

 

PM: questo Franco e Alfonso hanno mai trovato lavoro per lei?

Stetsiv: no, mai lavorato per loro, mai

PM quindi c’è stato solo un rapporto per questo prestito?

Stetsiv: lui mi diceva "non ti voglio chiamare molto spesso, perché tu non pensi che chiamo per i soldi, chiamo per sapere come stai"

PM da quanto tempo lo conosceva quando gli ha chiesto il prestito?

Stetsiv: forse due anni

PM: sfugge il luogo dove vi siete conosciuti

Stetsiv: siamo usciti una volta, ogni tanto ci vedevamo, non eravamo stretti amici, io sapevo che faceva il pittore, parlando di tasse e di lavoro, ho chiesto questi 5.000 euro. Ho detto la verità.

PM: eravate sposati allora?

Stetsiv: ora siamo divorziati

PM lei deve un mantenimento a sua moglie?

Stetsiv: Un quinto dello stipendio a mia figlia, da maggio di quest’anno.

PM gli arretrati da quando?

Stetsiv: forse cinque anni fa…

Caruso: quando si è separato con chi viveva?

Stetsiv: con una ragazza

Caruso: lei lavorava nel 2011?

Stetsiv: no

Caruso: quindi manteneva la ragazza

Stetsiv: no viveva con i suoi genitori, non convivevo

Caruso: questa ragazza ha dei figli?

Stetsiv: abbiamo un figlio in comune, a dicembre fa tre anni

A seguire della testimonianza di Stetsiv viene audita la teste Gentile Sandra che in mattinata era stata richiamata.

Capo 48) Estorsione in danno di GENTILE Domenico e GENTILE Sandra

TERMINA L'UDIENZA

a cura di: S.N.

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