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10 giugno 16

AEmilia

udienza nr. 13

rito ordinario - primo grado

venerdì 10 giugno 2016

RACCONTO DELL'UDIENZA

Controesame del maresciallo Calì

NDR: A causa del primo incontro del collegio che d’ora in avanti si occuperà delle misure di prevenzione patrimoniali antimafia, oggi l'udienza inizierà alle 10.00, anziché alle 9.30. Potrete leggere l'articolo nella rassegna stampa a fondo pagina.

Noi siamo già in aula. Aspettiamo.

Inizia l'udienza.

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO CALI', DA PARTE DEL PRIMO AVVOCATO DIFENSORE DI FLORO VITO ANTONIO

avv.: Lei ha parlato di un cantiere a Genova dove Floro Vito lavorava. Mi spieghi meglio.
mar. Calì: Abbiamo appreso questo dato in fase di esecuzione di misura cautelare nel gennaio 2015. La misura di custodi cautelare arriva il 28 gennaio, lo abbiamo appreso un decina di giorni prima. Floro Vito effettuava lavori come capo cantiere a Genova per lavori dopo l’alluvione e viene localizzato in una casa a Genova dove viene tratto in arresto. Li faceva il capocantiere.
avv.: Da quanto tempo era a Genova?
mar. Calì: Non le so dire l’arco temporale. Sicuramente nel mese di gennaio era lì perché da quello che hanno visto i colleghi, in quella casa non abitava solo lui, ma altri 4 signori calabresi che lavoravano con lui, erano degli operai.
avv.: Dunque nel periodo in cui era a Genova non sono stati intercettati rapporti tra Floro Vito e altri personaggi interessati in questo procedimento?
mar. Calì: No.
avv.: La scorsa udienza ha riferito di non aver avuto sotto controllo le utenze di Floro Vito. Quando si è parlato di identificazione della voce era riferito al fatto di averlo già conosciuto in altre indagini. Quali?
mar. Calì: Noi non abbiamo avuto il suo telefono sotto controllo ma dopo l’omicidio di Gobbi Giorgio, abbiamo avuto un periodo di circa 40 giorni dove abbiamo intercettato anche l’ utenza di Floro Vito, suo suocero Lamanna Francesco e altri. Floro Vito Antonio era stato arrestato nel novembre 2002 a seguito dell’operazione Grande Drago. L’ho riconosciuto dunque sia dalla voce che dai servizi che facevamo. Abbinavamo quasi sempre l’appuntamento con la voce e l’arrivo della persona.
avv.: Come finì l’operazione Grande Drago?
mar. Calì: Credo che non sia stato condannato. E’ stato anche risarcito per ingiusta detenzione?
mar. Calì: Questo non lo so, ma so che non è stato condannato E’ stato assolto con formula piena.
avv.: Ok.
 

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO CALI', DA PARTE DEL SECONDO AVVOCATO DI DI FLORO VITO ANTONIO.

avv.: Sempre collegandomi a quanto detto dal collega. Si ricorda il capo di imputazione nei confronti di Floro Vito nel processo Grande Drago?
mar. Calì: 416 bis se non vado errato.
avv.: Riferendoci a questa indagine quale è il ruolo di Floro Vito Antonio nella vostra ipotesi investigativa?
mar. Calì: E' un personaggio di collegamento tra Gualtieri e altri con Lamanna Francesco, suo suocero.
avv.: Ha detto che tutte le persone che erano vicine a Lamanna e Villirillo erano intercettate, anzi lei ha detto “tutte le persone toccate”. Come mai Floro Vito no?
mar. Calì: Siccome erano tantissime le utenze che avevamo sotto controllo, lui compariva ogni tanto. Le telefonate, che sono tutte documentate, non erano contenute. E’ un personaggio che entrava quando ne aveva bisogno qualcuno. Floro Vito ha sposato Lamanna Carolina, la figlia di Lamanna Francesco.
avv.: Ha detto che in occasione della nascita del suo terzogenito tutti i sodali chiamano Lamanna tranne uno. Qualcuno ha chiamato Floro Vito per fargli gli auguri?
mar. Calì: Ricordo che Gualtieri è andato ad un pranzo per gli auguri della nascita del figlio, a Reggio Emilia.
avv.: Perché Sarcone Nicolino non ha chiamato per fare gli auguri?
mar. Calì: Sarcone dice “non l’ho saputo”. Lamanna dice che è impossibile dato che lui sa tutto.
avv.: Vi sono intercettazioni dove Gualtieri si lamenta con Lamanna perché Floro Vito non risponde al telefono?
mar. Calì: Si, Gualtieri aveva bisogno di contattare Lamanna e incontrarlo perché Lamanna era solito andare al bar di mattina, come ho già detto Lamanna usava pochissimo il suo telefono e Gualtieri non lo poteva chiamare direttamente e cercava di ovviare tramite Muto Salvatore o Floro Vito.
avv.: All’arresto di Villirillo, lei ha detto che tutti i sodali hanno commentato questo arresto, le risulta che Floro Vito abbia fatto commenti?
mar. Calì: No
avv.: E per gli incendi nel reggiano? Le risultano interventi di Floro Vito?
mar. Calì: No.
avv.: Ha monitorato il matrimonio di Sarcone Nicolino?
mar. Calì: Non ero presente al servizio ma ho visto la documentazione.
avv.: Era presente Floro Vito Antonio?
mar. Calì: Non mi ricordo, ma credo di no. No, non c’era.
avv.: Ha detto che in una intercettazione tra Gualtieri e Floro Vito Antonio, quest’ultimo era conoscenza del fatto che Nicolino Grande Aracri si sarebbe recato a Bologna.
mar. Calì: Si, era il periodo in cui c’era una cellula ambientale nell’auto di Gualtieri. Come fa a dire che Floro Vito era a conoscenza del fallimento Rizzi e che conosceva la Tattini?
mar. Calì: Era in macchina con Gualtieri e in quella conversazione era Gualtieri che spiegava le situazioni anche di Lamanna Francesco, del suocero. Era Gualtieri che raccontava.
avv.: Ha mai sentito intercettazioni tra la Tattini e Floro Vito?
mar. Calì: No.
avv.: E un OCP (servizio di osservazione) tra i due?
mar. Calì: Si recavano a Cremona per incontrare Lamanna ma non ricordo se c’era anche Floro Vito. Ma credo di no.
avv.: Parliamo della Cucirini Rama della Concordia della Secchia e della falsa fatturazione. Il giro da lei descritto è questo: Mercadante provvedeva a mettere i soldi, a darli a Vetere Pierino e Cavedo Maurizio. Avete accertato la provenienza di questi soldi?
mar. Calì: No.
avv.: Poi davano questi soldi alla Cucirini Rama. Vi era un versamento?
mar. Calì: No, soldi in contanti, appurato dalle ambientali tra Mercadante e Vetere quando contavano il denaro.
avv.: Questi soldi venivano versati sul conto corrente della Cucirini Rama?
mar. Calì: No, abbiamo acquisito la documentazione dell’azienda su questo fatto.
avv.: La Cucirini Rama effettuava un bonifico al consorzio Edil Stella?
mar. Calì: Si
avv.: Una volta che arrivavano a Edil Stella, che fine facevano i soldi?
mar. Calì: Sono stati prelevati da Migale e non sappiamo che fine abbiano fatto, ci siamo limitati a riscontrare con le intercettazioni ambientali e telefoniche. Abbiamo acquisito documentazione fiscale della Cucirini Rama, ma non abbiamo fatto accertamenti finanziari, se n’è occupata la guardia di finanzia di Cremona che ha fatto i controlli sul consorzio Edil Stella. Non era di nostra competenza.
avv.: Le fatture emesse dal consorzio Edil Stella nei confronti della Cucirini Rama, cosa avevano come oggetto?
mar. Calì: Lavori di ristrutturazione mai eseguiti. Cavedo non aveva operai e nessun operaio ha mai effettuato questi lavori.
avv.: Quindi avete inseguito i soldi fino al conto corrente di Edil Stella. Poi Migale li ha presi, ma dove dovevano andare questi soldi?
mar. Calì: Da quello che vedevamo era un modo per far girare i soldi e recuperare l’IVA.
avv.: Lei ha detto che Aloi Giuseppe avrebbe emesso fatture. Come sono state pagate?
mar. Calì: Se n’è occupata la guardia di finanza.

CONTROESAME DEL TESTE, IL MARESCIALLO CAMILO CALI', DA PARTE DELL' AVVOCATO CARMEN PISANELLO (LEGALE, TRA GLI ALTRI, DI MICHELE BOLOGNINO)

avv.: Ha parlato di una lunga indagine e dei soldi del nord, della cellula emiliana. Quanti soldi erano, dove si tenevano? Lei parla di un conflitto tra Villirillo Romolo e Grande Aracri a seguito dell’appropriazione di denaro di Grande Aracri da parte di Villirillo.
mar. Calì: So che erano soldi che Grande Aracri richiedeva, noi abbiamo appreso da intercettazioni e dalla intercettazione a casa di Grande Aracri Nicolino con Villirillo. Dopo arresto di Villirillo troviamo molta documentazione in merito, ma gli accertamenti sugli assegni li fa la guardia di finanza.
avv.: La richiesta di restituzione da parte di Grande Aracri avviene anche attraverso Gualtieri?
mar. Calì: Gualtieri entra in gioco quando Grande Aracri lo pone al controllo di Villirillo Romolo.
avv.: Gualtieri viene accreditato da Grande Aracri come successore di Villirillo?
mar. Calì: Gualtieri inizia a chiamare tutti.
avv.: Prima o dopo l’arresto di Villirillo?
mar. Calì: Dopo il primo arresto.
avv.: Gualtieri viene mandato da Grande Aracri per recuperare i soldi sperperati da Villirillo?
mar. Calì: Non c’è una frase specifica. Ma si entra in una fase di controllo nei confronti di Villirillo.
mar. Calì: Di che cifra si parla?
mar. Calì: In una intercettazione credo si parli di due milioni di euro.
avv.: La vostra ipotesi investigativa riguarda un’associazione con ruoli, mansioni e mandati. Ci ha detto che Gualtieri ha ricevuto deleghe da Grande Aracri. Mi sa dire se c’era una cassa comune in questa associazione?
mar. Calì: Non mi risulta. Se lo avessimo saputo l’avremmo sequestrata.
avv.: Dopo la nascita della figlia, sono state registrate congratulazioni nei confronti di Bolognino Michele?
mar. Calì: Non eravamo noi a intercettare Bolognino, ma i colleghi di Modena. Dai nostri OCP Bolognino non emerge, ma da quelli di Modena si.
avv.: Quindi al matrimonio di Grande Aracri Elisabetta non c’era?
mar. Calì: Non lo abbiamo fatto noi, ma i colleghi di Crotone.
avv.: Risulta che Bolognino fosse al matrimonio di SARCONE NICOLINO?
mar. Calì: No
avv.: Avete riscontrato conversazioni in occasione della morte della madre di Bolognino?
mar. Calì: No
avv.: Per il battesimo della Figlia?
mar. Calì: No
avv.: Le risulta che Paolini Alfonso abbia avvisato Bolognino di aver ottenuto una guardiania al centro commerciale Le VELE?
mar. Calì: No.

CONTROESAME DEL TESTE, MARESCIALLO CALI', DA PARTE DELL'AVVOCATO DI PAOLINI ALFONSO

avv.: In merito alla connotazione dello spessore criminale di Paolini, sa farmi un riferimento ai suoi precedenti e al suo arresto con Grande Drago?
mar. Calì: Io coordinavo le indagini e c’è la mia firma sulle schede riguardanti il personaggio. Abbiamo elencato una serie di pregiudizi penali.
avv.: Lei dice che gli è stato tolto il porto d'armi. Un soggetto attinto da tali segnalazioni può aver avuto un porto di armi dalla Questura?
mar. Calì: E' quello che ci siamo chiesti anche noi.
avv.: Vi siete chiesti se da quei procedimenti ci sono state assoluzioni?
mar. Calì: Abbiamo seguito Paolini e abbiamo visto che contattava Villirillo, Sarcone e altri personaggi anche delle forze dell’ordine. È normale che ci siamo interessati a lui.
avv.: La deduzione quale è? Che il porto di armi ce l’ha perché ha interazioni con forze di polizia?
mar. Calì: Assolutamente no, non era un porto di armi di difesa personale, ed era lasciato dalla Questura.
avv.: Vuol dire che il Questore o l’ufficio ha dedotto che non vi erano precedenti o motivi per non darglielo. La Questura di Reggio non aveva probabilmente informazioni per revocare il porto di armi. Avete fatto una verifica patrimoniale su Paolini?
mar. Calì: No. Dovete capire che noi eravamo una squadra di nove persone.
avv.: Rapporti di parentela che Paolini ha con soggetti imputati. Se li Ricorda? Ad esempio Con Villirillo Romolo?
mar. Calì: Non mi risulta. Era in contatto con il papà di Villirillo Romolo. Con Cortese Federico c’è un vincolo parentale, è il nipote ma non so da che parte.
avv.: Parliamo del centro commerciale Le Vele. Lei è stato molto preciso. Lei parla della collocazione di Paolini nel centro commerciale perché uomo di fiducia di Sarcone Nicolino. E' così?
mar. Calì: Si
avv.: Ha evocato un episodio di tentata estorsione.
mar. Calì: No, ho parlato di vari furti verificatisi nel costruendo centro commerciale.
avv.: Lei parla di una richiesta di Radighieri Simone nei confronti di Paolini per esercitare la sua prestazione nel centro commerciale. Quindi non gli è imposto da Sarcone Nicolino?
mar. Calì: E' l’ingegnere Radighieri che gli chiede di lavorare al centro commerciale.
avv.: Abbiamo capito che c’è stata una evoluzione nell’attività investigativa, intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi di osservazione. Dopo ci sono state altre attività da parte di altri operatori di polizia giudiziaria nei confronti di questi personaggi?
mar. Calì: Gli unici che abbiamo chiamato sono stati gli agenti del nucleo ispettorato del lavoro della compagnia di Parma per fare dei controlli. Ma nemmeno loro sapevano che stavamo attuando delle intercettazioni.
avv.: Le risulta che Radighieri Simone sia sottoposto a indagine?
mar. Calì: No
avv.: Agatino Catalano?
mar. Calì: No
avv.: Sa se altri soggetti che hanno quote in società nel centro commerciale siano attinte da procedimenti della DDA?
mar. Calì: Che sappia io, no.
avv.: Quello che mi è parso di capire è una estrema disinvoltura del telefono da parte di Paolini
mar. Calì: Si
avv.: Le Risulta se Paolini avesse schede telefoniche che non fossero a sua intestazione?
mar. Calì: Se non sbaglio, una scheda non era intestata a lui. La scheda di Paolini non era intestata a lui. Non sono state trovate altre schede dopo il suo arresto.
avv.: Non avete intercettazioni ambientali che testimoniano incontri a cui Paolini partecipa?
mar. Calì: No, non avevamo ambientali
avv.: Quindi avete ricostruito attraverso intercettazioni telefoniche e osservazioni. Non intercettazioni ambientali?
mar. Calì: Seguivano i personaggi e ascoltavano le loro telefonate. Ricostruivamo da li.
avv.: In quali incontri si sono verificati summit dove si decidevano affari e reati che dovevano essere perpetrati?
mar. Calì: Ce ne sono tantissimi di incontri, soprattutto ad Antichi Sapori.
avv.: In base alle attività potete dire con assoluta certezza che gli incontri erano tesi a organizzare una certa attività?
mar. Calì: Tutti quelli che abbiamo registrato ad Antichi Sapori erano incontri finalizzati a discutere qualcosa relativa all’organizzazione.
avv.: Lo accertate? Come fate a dire che in quegli incontri si siano stabilite le sorti della consorteria?
mar. Calì: Vi erano situazioni in cui discutevano, durante le intercettazioni telefoniche, di questo. Discutevano di eventi relativi all’organizzazione di cui facevano parte.
avv.: Avete riscontrato se in questi incontri, i partecipanti usavano determinati accorgimenti? Tipo un servizio d’ordine, orari particolari, luoghi isolati per non essere scoperti?
mar. Calì: Noi cercavamo di non farci vedere e abbiamo documentato i nostri servizi. Loro erano abbastanza tranquilli. A Reggio Emilia si sentivano molto tranquilli e sicuri. Non abbiamo mai visto un controllo effettuato nei loro confronti. Noi ci siamo avvicinati piano e con discrezione a loro. Non abbiamo osservato quindi accorgimenti da parte loro. Spesso parlavano di una “saletta” in cui volevano stare a parlare.
avv.: Per quanto riguarda Il veliero, ristorante di Parma. Avete documentato un incontro in questo locale?
mar. Calì: Il 30 maggio 2011 avviene questo incontro a pranzo. Incontro avvenuto perché arrivava Villirillo Romolo. Paolini Alfonso è con Blasco Gaetano. Vi erano anche altri, come Lepera Francesco e Villirillo Giuseppe, cugino di Romolo.
avv.: Era un incontro particolare?
mar. Calì: Si, eravamo agli inizi della nostra indagine. Periodo in cui iniziamo a intercettare Villirillo. E' un incontro importante e lo capiamo dalle telefonate e dal servizio di osservazione.
avv.: Può dare una risalenza temporale?
mar. Calì: Abbiamo intercettato Villirillo, i fratelli Vetere, Lamanna. All’inizio non conosciamo Paolini. Poi lo conosciamo perché si incontra con Villirillo.
avv.: Paolini viene individuato come collegamento tra sodalizio e forze di polizia. Possiamo dire che le sua figura sia preminente?
mar. Calì: Stando al contatto con Sarcone e altri sicuramente si. Si relazionava con tutti.
avv.: Quindi in base a quello che lei ci sta dicendo, Paolini aveva un ruolo superiore a Iaquinta?
mar. Calì: Sicuramente aveva più contatti, rispetto a Iaquinta, con Sarcone Nicolino.
avv.: Avete stabilito una gerarchia all’interno del sodalizio?
mar. Calì: Si. Lui è un affiliato. Ad un semplice affiliato può essere affidato un incarico così importante come filo conduttore con le forze DELL’ORDINE? pres. Caruso: questa però è una sua opinione. Queste cose le accerteremo con altri testimoni. Noi ai carabinieri chiediamo i fatti. Esiste una figura nelle forze dell’ordine che può indicarci quale sia la gerarchia nel sodalizio? PM Mescolini: i capi di imputazione sono tutti scritti
mar. Calì: non aveva una posizione di vertice ma di semplice affiliato.
avv.: Vi è stata attività di intercettazione nei confronti degli agenti di polizia?
mar. Calì: Si. Ispettore Strada Francesco, Mesiano Domenico, Gennaccaro Angelo (Questura Reggio), Appuntato Salpietro, Caiazzo Felice (squadra mobile Reggio), Cianflone.
avv.: L’incontro al ristorante il Portichetto come lo qualifica?
mar. Calì: Incontro non documentato da servizio di osservazione. Lo collochiamo in relazione all’attività di Paolini per conto di Diletto Alfonso e Sarcone Nicolino per l’acquisizione della sala giochi nel centro commerciale Le Vele.
avv.: Quindi la presenza del vicario Sanfilippo era necessaria?
mar. Calì: Incontri fatti affinché Paolini potesse arrivare in Questura a Parma per ottenere la licenza. Non abbiamo intercettato Sanfilippo e nemmeno il Questore. Non potevamo fare materialmente tutti i servizi di osservazione e quell’incontro lo abbiamo ricostruito tramite le intercettazioni telefoniche.
avv.: Ma perché non avete intercettato Sanfilippo o il Questore?
mar. Calì: Perché questi due personaggi emergono solo in quell’occasione. Il questore non accettò comunque l’invito a quell’incontro. PM Mescolini: la serata fu annunciata ma non vi erano telefonate seguenti che potessero attestare la realizzazione di quell’incontro. Allora come fate a dire che quell’incontro era importante?
mar. Calì: Lo abbiamo ricostruito dalle intercettazioni telefoniche.

CONTROESAME DEL TESTE, MARESCIALLO CALI', DA PARTE DELL'AVVOCATO DI BLASCO GAETANO

avv.: Nell'ultima udienza ha parlato di quanto sequestrato a Pasquale Brescia. Un blocco di assegni, su una delle matrici c’è il nome di Blasco. Diecimila euro se non ricordo male.
mar. Calì: Si
avv.: Ricorda quando fu emesso quell’assegno?
mar. Calì: Non ricordo ma lo abbiamo documentato. Credo comunque che non ci fosse.
avv.: In relazione a quell’assegno a favore di Blasco, avete fatto accertamenti?
mar. Calì: No In relazione al fatto che Blasco avrebbe accompagnato Villirillo in stazione per la sua discesa a Roma.
avv.: Inizialmente fa riferimento a un OCP. C’è?
mar. Calì: Si. Noi siamo andati molto presto alla stazione. Mi riservo di verificare.
avv.: Nel testimoniare il 27 maggio, faceva riferimento ad un incontro presso “Il Veliero” e alla presenza di Blasco Gaetano “dovuta a cantieri edili parmensi o emiliani”. Cosa Intende?
mar. Calì: Noi lo vediamo in contatto con gli altri. I miei colleghi di Modena saranno più precisi, quando sentivamo altre persone sentivamo anche lui, soprattutto sull’utenza di Paolini. Lui aveva un’attività commerciale.
avv.: Un altro episodio di cui lei ha parlato. La discesa di Blasco a luglio 2011 passando per Roma per andare a Cutro. E a Roma incontra Grande Aracri in ospedale. Come lo deducete?
mar. Calì: Si evince dalle telefonate con Paolini.
avv.: Ha parlato di un episodio nel 15 febbraio 2012 in cui c’è Blasco con altri. Lei dice che quando si deve andare a Cremona si deve prima parlare con Lamanna. Perché?
mar. Calì: Dalle intercettazioni capiamo che Blasco doveva recuperare una somma di denaro da parte dei fratelli D'Angelo. Blasco si rivolge a Lamanna per recuperare questi soldi, poi c’è una chiamata a Sarcone dove viene citata questa frase, ovvero di corrispondere qualcosa a Lamanna che si è impegnato per fargli riavere i soldi.
 

Dichiarazioni spontanee di Giuseppe Iaquinta in aula: "Andavo a mangiare e mi piacciono le donne. Io non ho mai fatto niente di illecito e fuori legge con nessuno. Mi trovo qua solo perché andavo a mangiare. E ognuno va a lavorare per i fatti suoi. Non so perché mi trovo qua. Mi sono fatto 58 giorni di carcere. Perché mi trovo QUA? Per una telefonata?"
 

Fortissimo scontro in aula tra l'avvocato di Pasquale Brescia e il Presidente Caruso.
 

CONTROESAME DA PARTE DELL'AVVOCATO COMBERIATI

avv.: nella perquisizione negli uffici di Pasquale Brescia c'erano anche foto dell'imputato con politici?
mar. Calì: Si, troviamo un cd contenente foto della festa del santissimo crocifisso di Cutro del 2009.
avv.: Quali politici?
mar. Calì: Onorevole Brambilla e Onorevole Gasparri. Ritratti insieme all'imputato.

Trascrizione a cura di: S.D. - Impaginazione e correzione a cura di S.N.

RS 10 giugno 2016

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